Brek Shea, 20 anni, ala sinistra del FC Dallas
Dopo una stagione di occasioni mancate, sembra che finalmente che Brek Shea – centrocampista offensivo del FC Dallas – stia trovando la sua strada. Il 20enne di College Station (TX) dopo aver creato chance per tutto l'anno, nelle ultime 4 partite ha infatti infilato 3 gol, compresa la doppietta ai San Jose Earthquakes nel 2-0 del Pizza Hut Park di sabato notte che gli è valso il premio di MLS Player of the Week.
“Quando hai a disposizione un iocatore così giovane, è normale aspettarsi picchi altissimi e cadute profonde. è abbastanza normale una scarsa costanza a questa età “. annota il coach di Dallas Schellas Hyndman, grande esperto di giovani vista la sua esperienza più che ventennale alla SMU (Southern Methodist University). “I giovani come lui a volte non comprendono quanto sia importante far bene le cose semplici, ma devo dire che nelle ultime quattro partite ha vermanete giocato bene“.
Shea, che si è visto anche annullare un gol contro Chicago la scorsa settimana, attribuisce il suo recente successo aòlla fiducia ritrovata: “Il primo gol, poi questi due. Grazie anche al coach che mi ha schierato con continuità . E quando giochi più partite ritrovi quella fiducia che ti aiuta a migliorare“, ha dichiarato Shea a MLSsoccer.com.
E proprio Hyndman sembra ora molto eccitato all'idea di aver trovato un rinforzo in casa in Brek Shea, arrivandolo addirittura a paragonare al suo predecessore nel ruolo, l'oalndese ex Ajax Dave Van den bergh: “van den Bergh ha segnato 3 gol in tutto il 2009, e Brek lo ha già raggiunto. Certo non ha i suoi assist, ma le possibilità di crescita sono enormi. Ha tutti gli ingredienti giust: vede la partita, è forte nel gioco aereo, è bravo nei contrasti, buona velocità e buon piede. Ci pace allenarlo“.
Grande promessa quindi il biondo Brek Shea, che non per niente un paio d'anni fa al Torneo giovanile di Tolone ha attirato persino l'interesse del capo scout del Manchester United Jim Lawlor, che in seguito Alex Ferguson ha persino spedito negli USA per seguire il ragazzo.
Ventenne, 1.92m per 81kg, capigliatura solitamente improponibile, Shea è un ragazzo di origini norvegesi (non ha quindi diritto ad un passaporto comunitario) cresciuto alla Bryan High School, a Bryan, Texas, giocanod con il Texans FC di Houston, oggi Dallas Texans, nella Houston Division. Saltato a piè pari il college, Shea passa direttamente pro nel 2008, quando viene scelto al Draft – secondo assoluto – dal FC Dallas, con un contratto Generation adidas quadriennale da 78mila dollari annui più i premi. Primo anno complicato per lui, tra poche amichevoli e qualche partita con le riserve, fino ad un menisco operato che lo ha costretto a chiudere la stagione in anticipo a settembre. Meglio l'anno successivo, con a gennaio che arriva per lui l'interesse del Fulham di Roy Hodgson.
Inevitabile per uno col suo fisico e il suo talento un corsus d'onore in Nazionale. prima l'Under 17, poi l'Under 20, con cui ha partecipato al 2009 CONCACAF U-20 Championship. Nel 2008 invece per lui è arrivata persino una chiamata della Nazionale maggiore di Bob Bradley per un match di pre qualificazione Mondiale contro Barbados.
Giocatore dalle grandi potenzialità quindi, ma certo dal talento ancora grezzo, on grande bisogno degli insegnamenti e delle indicazioni più utili. Inoltre il suo coach deve aiutarlo a comprendere quale possa essere il miglior ruolo per il suo sviluppo, anche se al momento sembra che il reparto difensivo sia nel suo destino. Un caso simile a quello del difensore della Nazionale USA e del Milan Oguchi Onyewu, attaccante diventato difensore. Una transizione per nulla strana quindi visto che molti giocatori della sua stazza da giovanissimi.
Il suo nome è tra i primi in lsta per il ciclo post Mondiale che prenderà il via in estate, anche se probabilmente il vero decollo per la sua carriera arriverà solo con l'Europa.