La classe non ha abbandonato l'asso degli Oakland A's : Barry Zito è uscito dalla crisi.
Caratterizzato dalla sosta per l'All Star Game e dall'approssimarsi della fatidica trade deadline, termine ultimo per concludere scambi di mercato, il mese di luglio ci ha offerto comunque ottimi momenti di baseball giocato, rilanciando giocatori e formazioni in crisi e complicando il cammino di alcuni dei protagonisti della prima metà di stagione.
CHI SALE
Barry Zito : due mesi fa era il grande sconfitto della stagione 2005, l'ultimo dei “tre tenori” degli A's rimasto in California ed il protagonista di una delle peggiori metamorfosi negative degli ultimi anni: da Cy Young a perdente abbonato.
Il mese di luglio lo ha letteralmente trasformato, ed il suo rendimento è cresciuto in simbiosi con quello della squadra: cinque vittorie in altrettante partenze ed una ritrovata brillantezza con il suo lancio storico, la curva.
Complimenti Barry!
Jason Giambi : la stagione 2005 per i New York Yankees continua ad avere un andamento “rollercoaster”, con un'alternanza di grandi exploit come la mini-serie vinta a Fenway Park e di debacle inaspettate.
Nelle ultime settimane però la buona notizia nel Bronx arriva dal prima base ex-MVP della AL, che ha ritrovato il posto fisso nel line-up ed ha ripagato Joe Torre con prestazioni d'annata: 12 HR ed una media battuta da lead-off (.362), che hanno tenuto i corsa i Bombers per il titolo della AL East.
Oakland Athletics : abbiamo già parlato di Barry Zito ma sono stati tutti gli A's a ritrovare la forma in questo mese estivo appena trascorso.
I partenti, Harden e Saarloos su tutti, hanno fornito prestazioni solide e continue ed il line-up ha saputo capitalizzare al meglio sulle imprese del pitching staff proprio come ai bei tempi del trio Zito-Mulder-Hudson.
Gli scambi che hanno coinvolto Eric Byrnes e Chad Bradford, quest'ultimo finito ai Red Sox al posto dell'infortunato ed anch'esso ex-A's Keith Foulke, non hanno indebolito il roster, aggiungendo anzi profondità al bull-pen (Joe Kennedy è a tutti gli effetti un partente usato come long relief) e versatilità in campo esterno (Jay Payton si è ritrovato nella baia).
Il risultato è stato un record di 21 vittorie a fronte di sole 6 sconfitte, che ha permesso ad Oakland di risalire posizioni fino a raggiungere la vetta della Wild Card Race, davanti a team del calibro di Yankees e Twins.
Gustavo Chacin : riducete leggermente il blasone del singolo e la portata della rimonta della squadra rispetto al caso Zito-Oakland ed avrete spiegato il fenomeno Chacin-Toronto.
L'unica franchigia canadese rimasta nella lega ha infatti ritrovato un ottimo rendimento negli ultimi giorni risalendo in terza posizione nella AL East davanti agli spenti Orioles, ma soprattutto ha visto la (forse) definitiva consacrazione di un giovane promettente pitcher.
Chacin infatti ha vinto tutte le 5 partite che ha disputato come starter (proprio come Zito), ottennendo una media ERA addirittura migliore del più famoso mancino, 2.30 contro 2.57 : potrebbe essere nata una stella.
Geoff Jenkins : avrebbe dovuto comporre con il nuovo arrivato Carlos Lee la combo dei Brewers, una sorta di Ramirez-Ortiz di underdogs; in realtà il solo Lee ha risposto alle attese della dirigenza di Milwaukee, anche se nel mese di luglio il buon Geoff ci ha regalato sprazzi di classe e potenza.
Una media battuta vicina al .400 (.398, non proprio usuale per uno slugger) ed un ottimo rendimento con i corridori sulle basi (24 RBI in 25 partite).
Zach Duke : non sappiamo se sia nata una stella, ma qualunque metafora astronomica vogliate usare per definire il mese del giovane pitcher dei Pirates sceglietene una molto luminosa; luminosa perché a far brillare lo scuro cielo sopra il PNC Park deluso da un'altra stagione negativa dei Bucs ci ha pensato il semi-sconosciuto Zach, con le sue 4 vittorie consecutive e con la sua clemensiana media ERA di 0.28 : a 22 anni il futuro è suo.
CHI SCENDE
Aaron Sele : un periodo di crisi veramente nero, un lungo slump che rasenta quasi il caso umano; questo è quello che è capitato al povero partente dei Seattle Mariners nelle ultime cinque partite.
Cinque partenze sul monte ed altrettante sconfitte, con battitori in festa a colpire palline che sfrecciano a ripetizione sulla testa del malcapitato Sele, titolare a fine mese di una desolante media ERA di 9.25 frutto di oltre 40 valide in 24 inning lanciati: coraggio Aaron.
Brad Wilkerson : molti se lo aspettavano, i più maligni forse se lo auguravano, o più semplicemente i tifosi delle altre squadre della NL East speravano in segreto: il calo dei Washington Nationals sarebbe arrivato, prima o poi.
Ed infatti dopo l'All Star Break il calo di rendimento c'è stato, ed è stato evidente su un giocatore in particolare, il jolly Brad Wilkerson.
Problemi in battuta, .224 di media, un solo HR e ben 28 strikeout subiti, ma anche poca reattività in difesa e sulle basi (3 tentativi di rubata tutti conclusi con l'eliminazione).
Non disperate Nats, “everything's not lost”.
C.C. Sabathia : non siamo ai livelli “clinici” di Sele ma la crisi dell'ex fidanzato di Serena Williams è comunque importante; 5 sconfitte “in a row” e media ERA ben al di sopra degli 8 punti.
La fastball è di circa due miglia più lenta in media (da 95 a 93) ed il controllo sui lanci latita.
Risultato: molte palline in mezzo al piatto e 36 valide, con 6 HR, in appena 24 inning.
Sarà il cappellino troppo storto?
Baltimore Orioles : erano partiti con un entusiasmo che poteva far pensare alla fine della diarchia Yankees-Red Sox nella AL East; per buona parte di regular season c'erano anche riusciti, ma con il passare delle settimane si sono lentamente spenti scivolando desolatamente sotto il 50% di vittorie, superati in classifica anche dai già citati Blue Jays.
I partenti Ponson e Cabrera non si sono più ripresi dopo un giugno difficile, l'esperimento Penn non si è rivelato azzecato ed anche l'affidabile rilievo Kline ha accusato un momento di scarsa brillantezza.
Il line-up ha subito il ritorno a prestazioni umane della coppia Roberts-Tejada e la scarsa produttività , dovuta in parte ad un nervosismo eccessivo, di Sammy Sosa non ha certo perorato la causa di chi voleva gli O's dominatori della Division.
Ciliegina sull'amara torta servita a Camden Yards è arrivata la sospensione di 10 giorni inflitta al veterano Rafael Palmeiro nell'ambito della politica ferrea di lotta al doping scelta di recente dalla MLB.
La settima variante di Zymurgy alla Legge di Murphy non mente: “quando piove, diluvia…”.