Player of the Week: Edson Buddle

Edson Buddle, 29 anni, attuale capocannoniere della MLS

Affermare che Edson Buddle sta avendo una stagione super è a dir poco un eufemismo. Con 7 gol segnati nelle prime tre giornate di campionato, il 100% di quelli dei Los Angeles Galaxy, ha già  messo a segno un record che consente a LA di mettere in campo la miglior partenza in campionato dal 1998.

Inevitabile quindi il premio di Player of te Week assegnato dalla North American Soccer Reporters Association. Premio che però per Buddle non è una novità , essendo l'ottavo in carriera: 2003 – Week 1; 2004 – Week 18 & 25, 2005 – Week 1; 2006 – Week 22; 2008 – Week 8 & 12; e appunto 2010 – Week 4.

Persino Don Garber è arrivato a menzionare il grande rendimento di Buddle in queste prime settimane definendolo (magari esagerando un po'") Messi-esque. Ma del resto quando tuo papà , Winston Buddle, ex giocatore professionista giamaicano, ti affibbia un nome che richiama quello di Edson Arantes do Nascimento, meglio conosciuto come Pelé, le aspettative sono notevoli.

Nato il 21 maggio 1981 a New Rochelle, New York, Buddle ha iniziato nel college soccer dove in un anno allo State Fair Community College nel 1999, ha guidato i suoi al NJCAA Division I National Championship. Di lì il passaggio direttamente in A-League (oggi USSF Div. II) dove nel 2000 firma da pro con Long Island Rough Riders aiutandoli a vincere la Northeast Division con 11 gol e 4 assist, venendo nominato finalist per l' A-League Rookie of the Year Award.

Le sue performance in A-League attirano presto l'interesse della MLS, e nel 2001 Buddle viene selezionato dal Columbus Crew col numero 21 nel MLS SuperDraft. Nel suo anno da rookie però gioca poco 556 minuti), facendo però vedere qualche lampo riassunto in 3 gol e 2 assist. L'anno successivo, 21enne, Buddle si conquista un po' più di spazio (1304 minuti) e si mette in mostra come uno dei migliori giovani attaccanti della legasegnando 9 gol (e 5 assist) contribuendo alla U.S. Open Cup vinta dal Crew. Inizia però per lui un periodo sfortunato fatto di infortuni, che nel suo terzo anno a Columbus, quello in cui il teama veva deciso di puntare su di lui, lo limitano a sole 16 partite, condite però ancora una volta da 9 gol e 4 assist. Uguale nel 2004. Per lui 20 match con 11 gol e 2 assist.

Nel 2005 la sua carriera prende una svolta negative. A parte i 9 gol, Buddle è costretto quell'anno aduno stop di un mese per violazione della MLS Substance Abuse and Behavioral Health Policy: era infatti stato fermato dalla polizia di Columbus e aveva rifiutato di sostenere il test, e di qui la conseguente squalifica.

L'inevitabile problema ambientale lo porta nella offseason 2006 a trasferirsi a New York, con Columbus che lascia andare un uomo da 39 gol in quattro anni in cambio di Eddie Gaven e Chris Leitch. A NY resta solo un anno, segnando solo 6 gol in 28 match. Ma "Trade Mo" Johnston inizia a coltivare la sua fama di venditore/acquirente compulsive sul mercato MLS e a novembre lo porta al Toronto FC in cambio di Tim Regan, che lui stesso aveva voluto nel 2006 MLS Expansion Draft. Ma a Toronto Buddle viene travolto dal disastro di un expansion team mal costruito da Johnston e dai problemi fisici derivanti dal giocare su un sintetico allora secondo per scarsa qualità  solo a quello del Giants Stadium (entrambe le squadre oggiAggiungi un appuntamento per oggi giocano sull'erba, fortunatamente). A giugno 2007 arriva quindi il trasferimento a Los Angeles, dove Buddle si ambienta subito. E nel 2008 gli basta poco per trovare un posto in un attacco in cui non sembrava avere spazi con gente come Carlos Ruiz, Landon Donovan e Alan Gordon. E invece l'infortunio di Ruiz e gli impegni internazionali di Donovan gli consegnano con continuità  una maglia da titolare, e lui non delude - pur in un anno pessimo con LA fuori dai playoff - piazzandosi al terzo posto nella classifica marcatori con 15 gol, ricevendo complimenti persino da David Beckham e Ruud Gullit. In quell'anno Buddle infatti vive una trasformazione proprio grazie ai due, passando dall'essere not come un giocatore spesso poco professionale e un po' pigro ad un professionista con molta fiducia nelle proprie capacità , perfetto complemento per le qualità  di Landon Donovan, arrivando ad attira persino l'interesse del Blackburn Rovers.

Ma al di là  dei premi, i gol di queste prime settimane di MLS potrebbero aprirgli le porte della Nazionale in vista dei Mondiali. Con Brian Ching infortunatosi, Charlie Davies ancora in recupero dall'incidente, e con un Robbie Findley (Real Salt Lake) ancora immaturo, Buddle - dovesse continuare a questi ritmi - potrebbe essere la classica novità  dell'ultima ora, con il CT Bob Bradley che potrebbe decidere di puntare sulla sua vena realizzativa per una Nazionale in cui dietro Jozy Altidore sembra esserci poco in avanti. E la sua intesa con Donovan è sicuramente un plus su cui Bradley sta di certo riflettendo. E non potrà  essere certo il fatto di avere alle spalle un'unica apparizione nel lontano 2003 - da sostituto contro il Venezuela - a impedirgli di poter far parte dei 23, anche se spesso Bradley ha fatto capire di puntare su giocatori già  coinvolti tra match e ritiri. Ma la storia insegna (ci viene in mente Totò Schillaci) che a volte fidarsi del giocatore dal piede caldo può diventare la fortuna di una Nazionale. Ma non solo. Se Buddle non dovesse essere incluso nemmeno nella lista dei 30, a quell punto sarebbe da chiedersi che senso abbia la Major League Soccer. Se infatti un calciatore americano che segna con tale regolarità  in MLS non viene convocato in una situazione di tale penuria di attaccanti, allora che senso ha ancora la MLS?

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