Alejandro Bedoya immortalato sulla Home Page del sito dell'Örebro SK
Dei tanti Yanks Abroad in giro per l'Europa l'unico a scendere in campo durante la settimana è stato fino ad oggi il giovane Alejandro Bedoya, che certo si è fatto notare, andando a segnare il suo primo gol del 2010 nella vittoria per 1-0 in trasferta dell'Örebro SK sul Brommapojkarna, nel campionato di prima divisione svedese. E per i più curiosi ecco il link al gol: un bel colpo di testa in infilata in area su cross dalla destra di Patrik Anttonen.
Il gol segna un altro importante passo in avanti per Bedoya, che in queste prime settimane di campionato (la Svezia segue il calendario nordico, ovviamente) si è messo in mostra come uno dei migliori dei suoi, conquistandosi un posto fisso da titolare dopo un'ottima offseason con la Nazionale USA.
Di origine colombiana, nato a Miami il 23 aprile 1987, formatosi alla St. Thomas Aquinas High School di Fort Lauderdale, nel 2005 con lui - Player of the Year – ha vinto il Florida State Championship. Ma mentre Jozy Altidore, che giocava lì vicino, a Boca Raton, puntava la MLS andando ai NY Red Bulls (ma anche Dax McCarty e Nate Sturgis fecero il salto in anticipo), Bedoya preferisce il college. Sceglie la Farleigh Dickinson University e poi il Boston College, dove Bedoya trova il future compagno di Nazionale e avversario in Svezia Charlie Davies, e gioca talmente bene da arrivare in finale per l'Hermann Trophy per ben due volte.
Da senior, invece di passare per il SuperDraft, Bedoya decide di cercare fortuna all'estero, e a fine 2008 firma un contratto con l'Örebro SK, ultracentenario club dell'Allsvenskan, la prima divisione svedese guidato dall'allenatore finlandese Sixten Bostrom. Con l'Örebro esordisce ad aprile 2009, e in poco tempo si prende lo spazio sulla fascia sinistra del centrocampo, uno dei ruoli in cui la Nazionale USA sembra avere più problemi. In quel ruolo infatti il CT Bob Bradley ha un DaMarcus Beasley (Rangers Glasgow) troppo spesso infortunato e come prima alternativa un Robbie Rogers (Columbus Crew) che nonostante sia nel giro della Nazionale da molto tempo è apparso sino ad oggi incapace quell salto di qualità necessario, confermando in parte certi limiti messi in mostra quando giocava in Olanda col Twente. Ci sarebbe il "messicano" del Pachuca Jose Torres, che però è apparso troppo lento e incapace di entrare nei meccanismi del gruppo a stelle e strisce. E considerando che Landon Donovan dà il meglio di se giocando dietro le punte (e comunque non copre), ecco che negli ultimo mesi Bedoya si sta posizionando come una reale possibile alternativa per Bradley.
The best of Alejandro Bedoya
Il CT lo aveva già notato alcuni mesi, convocandolo infatti per il ritiro di gennaio e facendolo esordire negli ultimo minuti della brutta amichevole persa per 3-0 dagli USA in 10 contro l'Honduras e confermandogli fiducia mettendolo addirittura in campo dall'inizio contro l'Olanda lo scorso 3 marzo nel pienone dell'Amsterdam ArenA, un battesimo di fuoco da cui è uscito più che bene, mettendo in mostra velocità , creatività e confidenza col pallone. Non sembrava affatto uno praticamente all'esordio, e in 90' minuti si è trasformato dall'essere solo un prospect per il 2014 ad una realtà possibile per il Sudafrica. Grande soddisfazione per il giocatore, che nel 2008 aveva subito la delusione di essere escluso, dopo essere stato coinvolto nelle amichevoli precedenti, dal gruppo Under 23 guidato dal CT Peter Nowak volato in Cina per le Olimpiadi.
E con l'avvio del campionato svedese le sue azioni sono continuate a salire, sia per il suo rendimento settimana dopo settimana che per i continui problemi di Beasley, con Bedoya ormai osservato speciale di Bradley, che a marzo è addirittura volato sino in Svezia per vederlo, apprezzando al sua versatilità nel poter giocare sulla fascia sia nel 4-3-3 che col 4-4-2.
L'11 maggio Bradley diramerà la lista dei 30 preconvocati per i Mondiali (diventeranno 23 l'1 giugno): Bedoya ci sarà , e dopo l'exploit di Charlie Davies, la Svezia diventa sempre più un'attrazione per i giovani americani in cerca di visibilità , specie con un CT come Bob Bradley che tende a privilegiare i giocatori con esperienza europea.
PS: in estate Alejandro Bedoya verrà raggiunto in Svezia - per un periodo di prova con l'Örebro SK - da suo fratello Santiago Bedoya, 21 anni, terzino sinistro dalla Northeastern University e All-CAA first team quest'anno. Nel 2011 vedremo i fratelli insieme in Svezia?