Il venezuelano Alejandro Moreno, la punta di diamante di Philly
Negli ultimi sei anni la Major League Soccer ha aggiunto ben 6 squadre di espansione alla sua line-up; e questo ha avuto risultati sia positivi sia negativi. Ovviamente, se i lati positivi sono individuabili nell'allargamento del mercato e nel raggiungimento di uno status più credibile a livello di lega, quelli negativi sono sotto gli occhi di tutti, ossia i risultati scarsi delle squadre al loro primo anno di vita (Seattle esclusa, obviously). E le ragioni di queste difficoltà stanno tanto nella scarsezza di capacità del management quanto nella poca competitività dei giocatori scelti al momento di costruire la squadra.
Però l'esempio di Seattle lo scorso anno può aver aperto un solco e tracciato un sentiero da seguire per tutte le squadre; costruire un mix di "scarti" delle altre squadre, arrivati tramite l'expansion draft, non è certo il miglior viatico per iniziare la stagione: meglio scandagliare il mercato alla ricerca di qualche giocatore davvero utile.
E a Philadelphia Piotr Nowaksembra aver lavorato piuttosto bene, anche se il lavoro da fare è ancora molto; però c'è anche l'entusiasmo dei tifosi, quei Sons Of Ben che hanno avuto una parte piuttosto importante nella decisione di impiantare finalmente una franchigia nella Città dell'Amore Fraterno; loro possono davvero essere il dodicesimo uomo in campo.
Gli Union ancora non hanno messo sotto contratto alcuna stella straniera ma non pensiamo che quest'anno sia quello giusto. Se il 2010 andrà bene forse si potrà vedere una mossa simile nel 2011, però ricordiamoci che Philadelphia è una delle città meno attraenti degli USA, sia dal punto di vista del clima che della bellezza architettonica. A chi pensa che questo sia un rilievo di nessuna importanza faccio notare che i giocatori, prima di accettare trasferimenti, valutano anche questi aspetti: chi si ricorda Zidane che decise di trasferirsi al Real Madrid per il clima molto migliore rispetto a Torino? Vediamo come ha agito il management di Philly in fase di costruzione della squadra.
Portieri: Brad Knighton, Chris Seitz, Brian Perk.
Tutti e 3 questi portieri potrebbero partire titolari (be', forse Perk un po' meno visto che arriva dritto dal Draft). Di certo avere 3 goalies di pari valore ti tiene le spalle coperte e stimola la competitività tra di loro, ma io che non sono sacchiano ritengo che sia cosa buona e giusta decidere prima le gerarchie. E penso che Seitz debba essere il titolare, visto che ha due stagioni d'esperienza, poi dovrebbe venire Knighton e in ultimo Perk. Comunque Nowak potrebbe anche decidere di tradarne uno per avere un giocatore valido in più in mezzo al campo. La porta di Philly è comunque ben coperta.
Difensori: Danny Califf, Jordan Harvey, Shavar Thomas, David Myrie, Michael Orozco.
Buona qualità in questo reparto ma ad essere sinceri un po' sottodimensionato: qui basta un'influenza e Nowak è costretto a rivoltare la squadra come un calzino. Un'età media piuttosto bassa (anche se Califf la alza un po' con i suoi 29 anni) dà una certa garanzia per il futuro; l'arrivo di Orozco (nazionale USA U23, ma ha sempre giocato nel campionato messicano) infonde un'iniezione di tecnica individuale che forse era uno degli aspetti più a rischio. La cosa più probabile sarà vedere gli Union schierati secondo il 3-5-2, modulo gradito a Nowak ma anche l'unico realmente percorribile se il roster rimarrà questo. Ah, manca anche un difensore centrale che all'occorrenza sostituisca Califf o Thomas.
Centrocampisti: Fred, Andrew Jacobson, Stefani Miglioranzi, Amobi Okugo, Shea Salinas, Toni Stahl, Kyle Nakawaza, Nick Zimmerman
Un gruppo piuttosto solido, ancorché giovane. Zimmerman e Salinas sugli esterni sono una buona opzione, Okugo può diventare un frangiflutti al centro (il classico centrocampista di rottura) e Stahl ha le potenzialità per diventare un giocatore simile a Larentowicz (e secondo me l'anno prossimo Boston lo verrà a cercare). Quello che manca è però un po' il fosforo in mezzo al campo: se partiamo dal presupposto di un centrocampo a 5 non possiamo prescindere dalla figura di un trequartista che smisti i palloni, e un giocatore del genere gli Union non ce l'hanno. Forse Fred potrebbe svolgere il ruolo, ma a intermittenza, non certo per un lungo periodo.
Attaccanti: Jack McInerney, Sebastian Le Toux, Alejandro Moreno, Danny Mwanga
Quattro attaccanti nel roster di Philadelphia. Un buon mix di giovani e di giocatori esperti. Il top è certamente Moreno, che porta in dote, oltre a indubbie qualità tecniche e una forte dose d'esperienza, anche 2 Supporters' Shield e 2 MLS Cup nel proprio palmarés personale, il che significa che sa come si fa a vincere. Mwanga è la prima scelta del Draft, per cui gli verrà dato spazio, ma considerando che ha solo 18 anni difficilmente lo vedremo titolare, almeno all'inizio della stagione. Più facile che il partner di Moreno sia Le Toux, non un bomber di razza ma un giocatore con esperienza alle spalle e buone doti da seconda punta. Per quanto riguarda McInerney, vale lo stesso discorso fatto per Mwanga: buone doti, ma vedrà il campo in poche occasioni. In alcune occasioni Zimmerman potrebbe essere impiegato da seconda punta, ma in linea generale diremmo che gli attaccanti di Philadelphia sono questi.
Tendenzialmente diremmo che Philly è piuttosto solida in ogni reparto; da rinforzare la difesa con almeno un elemento in più e forse un altro bomber da affiancare a Moreno che si avvicina alla parte finale della carriera.
Il vero valore aggiunto di Philadelphia comunque risiede in Piotr Nowak, un allenatore con le idee chiare, che potrà portare lontano gli Union se gli viene data carta bianca. A quanto pare fino a questo momento è così. La profondità del roster potrebbe essere la chiave per essere competitivi in una Eastern Conference che sembra essere più debole rispetto all'anno scorso.
Sia chiaro: non vediamo gli Union campioni o anche solo in Finale, ma possono arrivare ai play-off e fare una bella figura. Per una squadra al primo anno di vita sarebbe già un traguardo.