L'argentino Guillermo Barros Schelotto, playmaker e leader del Columbus Crew
Columbus è l'unica squadra della MLS per la quale la stagione è iniziata già da un po', essendo reduce dal doppio confronto di CONCACAF Champions League - unica sopravvissuta della lega – contro i messicani del Toluca, che ha visto i giallo neri uscire per un solo gol di scarto (2-2 all'andata, 3-2 per il Toluca al ritorno). E proprio la Champions ha messo in mostra le qualità - superiori rispetto alla media della lega, come dimostrato dalle vittorie in MLS Cup 2008 e del Supporters Shield 2009 - e i limiti, specie in termini di ricambi, del team guidato dal polacco Robert Warzycha.
Pochi i cambiamenti rispetto al 2009, in cui ricordiamo che Columbus è uscita ai playoff con Salt Lake principalmente a causa della miope scelta di Warzycha di tener fuori Schelotto nel match d'andata. Unica uscita, abbastanza pesante, è stata quella del venezuelano Alejandro Moreno, veterano di mille battaglie e due MLS Cup (con Huston nel 2006 e Columbus nel 2008), andato a Philadelphia nell'expansion draft, sostituito col 29enne attaccante colombiano Sergio Herrera (ex Deportivo Calì e prima América de Cali , Al-Ittihad e Atletico Paranaense), mentre gli altri nuovi sono tutti frutto del Draft.
Portieri: William Hesmer, Andy Gruenebaum, Kenny Schoeni
In porta Columbus è ben coperta. Hesmer è una sicurezza, forse uno dei portieri più sottovalutati della MLS. Alle sue spalle il veterano Gruenebaum dà rassicurazioni come back up.
Difensori: Frankie Hejduk, Gino Padula, Andy Iro, Chad Marshall, Eric Brunner, Jed Zayner, Shaun Francis e Kwaku Nyamekye.
Se i titolari stanno bene la difesa del crew è sicuramente la più solida e forte del campiobato. A destra Frankie Hejduk garantisce ancora la giusta spinta - anche se forse non è più in grado di reggere certi ritmi anche nelle partite di Champions. In mezzo ci sono Chad Marshall - da due anni Defender of the Year della MLS, ma che "rischia" di volare in Sudafrica - e Jed Zayner, bravo a conquistarsi spazio in questi anni e, al quinto anno da pro, ormai provato a certi livelli. A sinistra l'argentino Gino Padula (cresciuto nel River Plate e con esperienze in Inghilterra con Wallsall, Wigan, QPR e Nottingham Forest, e in Francia al Montpellier) a parte qualche amnesia di troppo è ancora uno dei migliori, ma non ha un cambio. Preoccupano invece le riserve, Andy Iro e un Eric Brunner che nel finale di stagione 2009 è stato pessimo. Da vedere invece il possente centrale svizzero Kwaku Nyamekye, preso al Draft, ma che ancora deve decidere se firmare, e che a gennaio è stato anche in prova ai Rangers Glasgow. Manca quindi qualcosa, visti anche i numerosi impegni del calendario 2010.
Centrocampisti: Alex Grendi, Danny O'Rourke, Dilly Duka, Duncan Oughton, Eddie Gaven, Kevin Burns, Brian Carroll, Emmanuel Ekpo, Robbie Rogers, Guillermo Barros Schelotto, Adam Moffat, e Cory Elenio.
Come per la difesa, il gruppo titolare è di ottimo livello, mentre chi è di riserva arranca. Manca ad esempio un adeguato ricambio - ma forse costerebbe troppo – per un Guillermo Barros Schelotto con un anno in più (e con un Emmanuel Ekpo che dovrà correre ancora di più per lui). Da vedere se l'argentino riuscirà a trasmettere la sua tecnica ed esperienza al promettente centrocampista Dilly Duka, già nel giro della Nazionale USA U20. Ci si aspetta poi il definitivo salto di qualità di Robbie Rogers, specie in termini di continuità , la mancanza della quale gli sta probabilmente costando il posto ai Mondiali.
Attaccanti: Sergio Herrera, Jason Garey, Bright Dike, Emilio Renteràa, e Steven Lenhart
In realtà tra gli attaccanti potremmo aggiungere lo stesso Schelotto, che nasce tale, ma che prima Sigi Schmid e poi Warzicha hanno volute playmaker, un ruolo che gli sta allungando la carriera, anche s epoi è lui stesso ad infilarsi verso la porta. Il peso dei gol sarà però su Sergio Herrera, 28enne colombiano nomade del pallone. Sostituisce Moreno - che tanti gol non li ha mai fatti, ma che era bravo a far salire la squadra ed aprire spazi alle ali - ma non sembra l'uomo capace di far fare all'attacco quel salto di qualità che l'avrebbe resa competitiva anche a livello continentale. E come dimostrato nei quarti di Champions, non possono bastare le folate di Lenhart (bella la doppietta col Toluca all'andata) o l'impegno di Renteria e della riserva Jason Garey.
Al di la dei problemi (relativi) in attacco, il Columbus Crew rimane tra le favorite della stagione per Supporters Shield e MLS Cup, che però passa per la lotteria dei playoff.