Preview 2010 – Chicago Fire

Marco Pappa, CJ Brown e Brian McBride: Chicago punta sui veterani

Mai come quest'anno le parole incertezza, speranza, possibilità  sono state così consone alla capitale dell'Illinois un tempo paradiso dei gangsters italo-americani e che calcisticamente parlando fu patria dei Chicago Sting di Karl-Heinz Granitza durante gl anni della NASL e della MISL e che oggi ospita la franchigia dei Chicago Fire, una delle squadre più prestigiose della MLS.

Nuovo è il coach Carlos De Los Cobos, messicano precedentemente alla guida della nazionale di El Salvador, con l'ex stella della nazionale Usa Frank Klopas nelle vesti di direttore tecnico e con il difficile compito di fare da Virglio al neo allentore messicano in un terreno minato e particolare come quello del soccer Usa che ha mietuto molte vittime tra gli allenatori stranieri, soprattutto quelli titolati. Klopas e De Los Cobos dovranno portare a termine l'ardua missione di rifondare una squadra che proprio alla vigilia della stagione MLS 2010 ha perso alcune delle sue pedine più importanti.

Le defezioni più significative sono avvenute in attacco, con il trasloco nelle fila del Veracruz del prestgioso attaccante Cuauhtémoc Blanco (almeno per ora) e Chris Rolfe, attratto dalle sirene europee dei danesi dell'Aalborg. Da segnalare anche la dipartita dei difensori Brandon Prideaux, ora coach universitario, Austin Washington, Gonzalo Segares, acquistato dai ciprioti dell'Apollon Limassol e Daniel Woolard, tagliato subito dopo la fine della stagione.

A rimpolpare i ranghi della difesa, il reparto quantitativamente parlando più deupaperato è arrivato il polacco classe 1987 Krzysztof Krà³l, prelevato dallo Jagiellonia Białystok ma con esperienze anche nella squadra C del Real Madrid e nel Castilla, squadra vivaio dei “merengues” dalla quale sono usciti poi molti talenti che sono poi diventati star internazionali. Da segnalare per lui anche un provino con il Palermo nel 2009.

Dal Superdraft 2010 arrivano a dare manforte al più esperto collega polacco Steven Kinney, classe 1988 scelta numero 45 prelevato dalla Elon University, primo giocatore di questo college ad essere mai stato selezionato da un team della MLS, e Kwame Watson-Siriboe classe 1987, scelta numero 26 in arrivo dalla prestigiosa University of Conncecticut, che completano così le scelte del draft assieme al portiere Sean Johnson, classe 1990 precedentemente della Central Florida University ed il centrocampista nato nel 1989 Corben Bone acquisito dalla blasonata Wake Forest University, una delle migliori compagini del panorama N.C.A.A. soccer. Mentre rimane poco da dire sul portiere Johnson, molto probabilmente destinato alla panchina quando non spedito in tribuna, rimarrebbero da dire alcune cose riguardo a Bone, Kinney e Watson-Siriboe.

E' molto difficile per un ragazzo proveniente dai campionati N.C.A.A. affermarsi in MLS, un campionato oramai avviato ed ogni anno sempre più in crescita anche in termini di qualità  del gioco, e troppe volte si è già  discusso del sempre più scarso impatto che il Superdraft ha a livello di giocatori di valore militanti nella massima serie a stelle e strisce, specie ora che sono nati i settori giovanili delle varie squadre. Questa cerimonia del draft viene comunque mantenuta in vita nel soccer per via del forte impatto televisivo e della conseguente pubblicità  per la lega che ne deriva, pubblicità  che per la MLS è importante come l'acqua per un essere vivente, ma se vogliamo che il draft universitario torni ad avere senso per gli appassionati del soccer Usa bisognerebbe fare in modo che si alzi il livello dei coach universitari, ma per ora non sembra una cosa fattibile e in ogni caso non darebbe risultati nel breve termine, è comunque un peccato perchè troppe volte giovani di belle speranze sono stati relegati in panchina e tribuna e tagliati a fine anno e magari costretti a cercarsi un ingaggio in USL quando non ad appendere gli scarpini al chiodo con conseguente delusione per questi aspiranti pro players e gran spreco di talento per il movimento soccer Usa.

I difensori Kinney e Watson-Siriboe avranno comunque accanto a loro colleghi avviati e con alle spalle svariati campionati MLS quando non nei campionati internazionali e potranno così imparare molto soprattutto da gente come C.J. Brown e Logan Pause, con rispettivamente 12 e 7 anni di MLS sul groppone. Stessa situazione per il centrocampista Corben Bone, che avrà  la possibilità  di allenarsi e si spera anche di giocare assieme a gente del calibro di John Thorrington, che oltre a svariati campionati MLS può vantare esperienza nelle giovanili del Manchester United e nelle serie minori inglesi vestendo la casacca di Huddersfield Town e Grimsby Town ed ha anche militato nel Bayer Leverkusen dove traltro militava in quegli anni un certo Landon Donovan.

Oltre lui vale la pena di citare il guatemalteco Marco Pappa e Justin Mapp, 8 campionati MLS per lui. Proprio nel centrocampo dei Fire si colloca il nuovo acquisto Julio Martinez, ala di 24 anni proveniente da El Salvador, paese del quale veste anche la casacca della nazionale, arrivato in prestito dal club messicano di seconda divisione Leon, che a loro volta lo hanno riscattato dai peruviani dell'Alianza Lima con i quali ha totalizzato un bottino di 3 reti in 9 presenze. La speranza è che i suoi servigi rendano più tonico il centrocampo dei Fire e che giungano così abbastanza palle gol ad un attacco che più di ogni altro reparto è un'incognita.

Depauperati di Blanco e Rolfe i ragazzi di Chicago hanno dovuto ricominciare praticamente da zero, in quanto a parte l'ex Fulham Briam McBride non sembrano esserci altri attaccanti di peso. Patrick Nyarko lo scorso anno ha totalizzato appena 4 goal e 2 assist, un pò poco per trenta partite giocate, Peter Lowry, che la scorsa stagione è andato a segno tre volte in nove presenze sembra essere un giovane di belle speranze ma è ancora un'incognita e siamo ancora lontani dal dire se i Fire possano o meno contare su di lui, Stefan Dimitrov prelevato lo scorso anno tramite draft è sceso in campo sette volte senza mai riuscire a segnare, mentre Calen Carr che comunque non aveva fatto intravedere grandi cose è reduce da un brutto infortunio che lo scorso anno gli ha fatto disputare solo novanta minuti divisi in dieci presenze.

Il rischio che durante la stagione 2010 i Fire scendano in campo con le polveri bagnate, ironia della sorte, è assai concreto, ma per De Los Cobos rimane da giocare la carta Collins John, classe 1985 liberiano di nascita ma olandese di passaporto e vincitore con la nazionle Oranje dell'Europeo Under 21 disputatosi nel 2006 in Portogallo. John può vantare esperienze internazionali di un certo rilievo nel Twente e nel Fulham, dove per altro è stato compagno di McBride, ma viene da un periodo opaco di prestazioni senza lustro e poche presenze con le maglie di Leicester City, Watford, N.E.C. e Roselare, per cui anche in questo caso si tratta di una scommessa e gli Stati Uniti che prima di ogni altro paese sono la terra delle opportunità  e dove una seconda chance non si nega a nessuno sembrano essere lo scenario ideale per una rinascita dell'ex ragazzo prodigio.

Da lui e dalla sua intesa con il compagno McBride, oltre che dalla speranza di un'esplosione o perlomeno di una buona affermazione degli altri giovani attaccanti in rosa, dipenderà  la consistenza dell'attacco dei Fire e di conseguenza la riuscita o meno nella stagione 2010 che tra le altre cose vedrà  Chicago impegnata in Superliga trofeo che dal 2008 vede sfidarsi squadre statunitensi e messicane e che a volte può salvare una stagione.

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