Franz Beckenbauer e (a destra) Karl-Heinz Granitza, una leggenda dell'indoor soccer
Nell'ultima
puntata abbiamo visto come l'AISA in qualche modo si era ripresa
dall'ultima stagione, nonostante fosse nel bel mezzo di una "guerra
dei salari" di grandi proporzioni con la MISL. Come abbiamo visto,
questo stava stritolando la MISL, che aveva intrapreso la stessa
spirale che qualche anno prima aveva decretato la fine della NASL al
termine dell'altra "guerra dei salari" contro la MISL stessa. Ciò
avrebbe prodotto l'effetto che sappiamo di lì a poco, ma in quel
momento chi sembrava passarsela peggio (almeno in prospettiva futura)
era certamente l'AISA, che aveva meno squadre e un respiro meno
"nazionale", più ristretto dal punto di vista della diffusione sul
territorio. Ma abbiamo detto che l'AISA tenne una politica di basso
profilo nella stagione precedente stabilizzandosi attorno ai rami sani
della Lega. I vantaggi di una gestione di questo tipo si videro nella
stagione subito successiva.
Stagione 1988/89
Quello che per ogni lega sportiva è una voce importantissima, ossia il
numero di spettatori e la media-presenze, veniva monitorato con una
certa preoccupazione da parte dei dirigenti dell'AISA, che giustamente
avrebbero dovuto ridimensionare di molto le ambizioni se l'emorragia
di spettatori fosse aumentata. La stagione 1988/89 vide invece un
incremento degli spettatori, che ebbe un picco, gradito quanto
inatteso. Ciò fu merito certamente dell'arrivo di 2 nuove franchigie,
i Chicago Power e gli Hershey Impact, che portarono gli
spettatori ad un totale di 522,500 per una media di tutto
rispetto: 3,460 a partita, un incremento di quasi il
40%.
Un altro motivo che aumentò le presenze nelle arene fu il ritorno ad
una regular season strutturata in maniera classica (altro effetto
dell'espansione), che portò certamente più coerenza; il numero delle
partite per squadra venne stabilito in 40, inoltre la lega introdusse
una modalità inconsueta di calcolare il punteggio delle partite:
assegnò 1, 2 o 3 punti a seconda di come venivano segnati i gol,
aggregando poi i punteggi dando vita a classifiche-marcatori inedite,
cosa che produsse un altro motivo di interesse.
Ma ovviamente il cuore di una partita di calcio (o calcetto) è sempre
il gioco, lo spettacolo in campo che gli "attori" inscenano ad ogni
partita. E la stagione 1988-89 si distinse particolarmente in questo
senso: l'expansion team di Chicago calò subito l'asso nella manica
annunciando l'acquisto della macchina da gol Karl-Heinz
Granitza, già leggenda sia per la NASL che per la MISL. Da
subito fu chiaro che il titolo di capocannoniere sarebbe stato suo.
Che poi i Power riuscissero a vincere il titolo era un altro paio di
maniche, dato che Canton rimaneva il non plus ultra della Lega, come
dimostrò la regular season.
In verità gli Invaders vinsero la stagione regolare ma non la
dominarono dall'inizio alla fine: su 7 squadre solo 2 finirono con un
record perdente e Milwaukee si portò ad una sola partita di
distanza da Canton.
Ma furono i Chicago Power ad ottenere il risultato più
sorprendente, considerando che si trattava di una squadra di
espansione: 3° posto a sole 3 partite di distacco dagli Invaders.
Prima che iniziassero i play-off la Lega, incoraggiata dal successo
ottenuto da questa stagione, annunciò per l'anno successivo la nascita
di un expansion team ad Atlanta.
I play-off si giocarono alla maniera classica: la 1ª classificata
contro la 4ª e la 2ª contro la 3ª, in una serie al meglio delle 3
partite. E Canton mise subito in chiaro quali erano i suoi reali
intendimenti: vincere il titolo, spazzando via chiunque si fosse messo
sul suo cammino. Così mandò a casa i malcapitati Hershey Impact
con un 2-0 che non ammetteva repliche. Un po' più difficile fu il
compito di Chicago che riuscì ad avere ragione di Milwaukee (per
la quale il titolo continuava ad essere stregato) con un 2-1 più
combattuto di quanto dicesse il punteggio delle 3 gare.
Così in Finale si trovarono Canton e Chicago; i Power avevano Granitza
dalla loro, ma gli Invaders (oltre a Pikuzinski) avevano
l'esperienza. In gara- 1 gli Invaders presero il largo e sembrò che la
Finale dovesse essere solo una formalità . Gara-2 venne vinta da
Chicago di misura e, nonostante il punteggio fosse sull'1-1, non
c'erano dubbi che Canton avrebbe risolto la pratica nelle restanti 2
gare. Gara-3 sembrò confermare quest'impressione, ma gara-4 fu una
prova di forza e d'orgoglio da parte di Chicago che seppellì una
Canton fin troppo supponente. Gara-5 era la partita decisiva, non
c'era più tempo per rimediare agli errori e i Power erano pronti a
vendere cara la pelle.
Ma fu chiaro fin da subito che Canton si era svegliata e contro una
squadra così determinata c'era proprio ben poco da fare. Gli Invaders
vinsero la serie per 3- 2 e si aggiudicarono il titolo, il 4° in 5
anni di vita e di storia della AISA.
Un'impressionante prova di forza, ma si stava ripetendo in parte ciò
che era accaduto alla MISL nei primi anni di vita, quando i primi 4
anni furono dominati in lungo e in largo dai NY Arrows, che poi si
erano sciolti come neve al sole. Il dominio troppo prolungato di una
sola squadra all'interno di una Lega non fa bene alla Lega stessa, che
deve fronteggiare reali problemi di competitività al suo interno. Come
rimediare?
1988-89 AISA Final league Standings
Regular Season
G W L % GB GF GA
Canton Invaders 40 25 15 .625 — 454 368
Milwaukee Wave 40 24 16 .600 1 367 355
Chicago Power 40 22 18 .550 3 375 380
Hershey Impact 40 21 19 .525 4 360 335
Fort Wayne Flames 40 20 20 .500 5 337 299
Dayton Dynamo 40 14 26 .350 11 328 350
Memphis Storm 40 14 26 .350 11 303 387
Semifinals:
Canton batte Hershey 2-0 (14-8, 5-0)
Chicago batte Milwaukee 2-1 (16-12, 10-14, 20-4)
FINALS:
Canton batte Chicago 3-2 (16-8, 6-8, 16-7, 6-22, 15-9)
Classifica Cannonieri GP G A TP
Karl-Heintz Granitza, Chicago 38 61 25 137
Rod Castro, Memphis 39 55 19 111
Rudy Pikuzinski, Canton 32 49 21 109
Art Kramer, Milwaukee 40 38 20 94
Franklin McIntosh, Hershey 34 36 26 92
Batata, Chicago 33 30 35 86
Marcelo Carrera, Canton 31 29 27 80
Zoran Savic, Milwaukee 36 31 21 79
Ricardo Alonso, Memphis/Ft.Worth 37 29 23 79
Steve Frick, Canton 31 29 18 75
Most Valuable Player: Rudy Pikuzinski, Canton Invaders
Coach of the Year: John Dolinsky, Milwaukee Wave
Defender of the Year: Tim Tyma, Milwaukee Wave
Goalkeeper of the Year: Jamie Swanner, Canton Invaders
Rookie of the Year: Carlos Pena, Dayton Dynamo
Stagione 1989-90
Il rimedio più ovvio è quello di aumentare la concorrenza all'interno
della Lega, ed ecco che all'inizio della stagione 1989-1990 fu
annunciata la nascita di un expansion team, gli Atlanta
Attack. Questo portò il numero di squadre a 8, eliminando
automaticamente il girone unico e fece nascere le division (la
American e la National); in più ci furono 2 cambi di nome: i Ft.
Wayne Flames diventarono gli Indiana Kick, mentre i Memphis
Storm diventarono i Memphis Rogues. La nuova franchigia di
Atlanta si assicurò i servigi di un giocatore che poi avrebbe giocato
(bene) anche nella MLS: Shawn Medved, che venne chiamato con la
4ª scelta nel Draft di quell'anno.
La regular season venne dominata in lungo e in largo dai campioni in
carica, che vinsero 36 partite sulle 40 previste; alle loro spalle
Atlanta si piazzò al 2° posto, ma a distanza siderale. Nella National
Division Dayton e Milwaukee si piazzarono al 1° posto, con i Wave
retrocessi al 2° a causa della diffferenza-reti. Quell'anno si giocò
anche l'All-Star Game, con sede a Detroit, che consitette di una
partita di esibizione contro i sovietici dell'Armata Rossa che
sconfissero una selezione AISA per 10-8.
Poi iniziarono i playoff; nel 1° turno (2ª contro 3ª classificata di
ogni division) Atlanta mandò a casa Hershey con un perentorio 2-0,
mentre Milwaukee sconfisse Chicago con un altro 2-0. Fu poi il turno
delle semifinali, in cui entrarono in gioco le prime classificate di
ogni division. E qui Canton dimostrò una volta di più la sua forza:
opposti a Milwaukee, gli Invaders spazzarono via le resistenze di una
franchigia frustrata e andarono nuovamente in Finale con un 2-0 senza
repliche. I Dynamo si imposero 2-1 su una Atlanta per la quale già il
raggiungimento delle semifinali alla 1ª stagione di vita poteva dirsi
un successo oltre le aspettative.
La Finale, però, non fu una passeggiata per Canton. Gara-1 fu senza
storia, un 14-2 che non ammette repliche. Gara-2 però fu una vera
prova di resistenza per Dayton che non ci stava a perdere senza
lottare, e con una forza di volontà spaventosa vinse 8-7 e forzò gara-
3. Ma i Dynamo pagarono quello sforzo soccombendo 21-8 e a quel punto
fu chiaro che il three-peat di Canton era solo questione di tempo;
infatti in gara-4 Dayton provò a mettere i bastoni tra le ruote, ma
alla fine gli Invaders prevalsero 13-11 e festeggiarono il 5°
titolo, il 3° consecutivo.
Final AISA League Standings, 1989-1990
G W L % GB GF GA
American Division
Canton Invaders 40 36 4 .900 — 544 321
Atlanta Attack 40 23 17 .575 13 443 382
Hershey Impact 40 19 21 .475 17 397 384
Memphis Rogues 40 6 34 .150 30 267 484
National Division
Dayton Dynamo 40 21 19 .525 — 388 354
Milwaukee Wave 40 21 19 .525 — 373 353
Chicago Power 40 20 20 .500 1 375 394
Indiana Kick 40 14 26 .350 7 368 488
First Round:
Atlanta batte Hershey 2-0 (13-10, 13-9)
Milwaukee batte Chicago 2-0 (8-6, 8-6)
Semifinals:
Canton batte Milwaukee 2-0 (10-4, 12-4)
Dayton batte Atlanta 2-1 (2-15, 8-6 OT, 13-6)
FINALS:
Canton batte Dayton 3-1 (14-2, 7-8, 21-8, 13-11(OT))
Classifica cannonieri:
GP G A Pts
Drago Dumbovic, Atlanta/Hersey 41 100 67 167
Rudy Pikuzinski, Canton 36 102 38 140
Peter Hattrup, Atlanta 40 88 43 135
Dan O'Keefe, Indiana 40 108 17 125
George Pastor, Milwaukee 39 90 29 119
Steve Frick, Canton 37 91 18 109
Batata, Chicago 37 63 41 104
Art Kramer, Milwaukee 40 74 27 101
Franklin McIntosh, Hershey, Atl. 35 63 35 98
Tony Bono, Dayton 39 61 32 93
Most Valuable Player: Jamie Swanner, Canton Invaders
Goalkeeper of the Year: Jamie Swanner, Canton Invaders
Coach of the Year: Rick Schweizer, Dayton Dyamo
Defender of the Year: Bret Hall, Chicago Power
Rookie of the Year: Brian Haynes, Atlanta Attack
Subito dopo la fine della stagione, comunque, la AISA dovette
affrontare un problema: le franchigie di Indiana e Hershey chiusero i
battenti, riportando la Lega a 6 squadre. Si profilava una off-season
di passione per la maggiore concorrente della MISL"
(16 - continua)