Big12 Tournament – Report

Sherron Collins ha guidato Kansas alla vittoria del torneo della Big12

Al ballo di fine anno della Big12 tutte le luci dei riflettori erano puntate sui Kansas Jayhawks, vincitori della regular season, seed#1 del tabellone e principale candidata al titolo nazionale.

Il torneo iniziava con gerarchie ben definite, 7 team praticamente sicuri della presenza alla march madness (Kansas, Kansas St., Texas A&M, Texas, Baylor, Oklahoma St. e Missouri) e nessun bubble team nel lotto delle partecipanti.

Nel primo round la prima sorpresa con Nebraska che prevale nettamente su Missouri guadagnandosi il titolo di cenerentola, come esige ogni torneo di college basket che si rispetti. Nelle altre sfide invece nessuna sorpresa con il passaggio del turno per Texas Tech, Oklahoma State e Texas, costretta a giocare fin dal primo giorno a causa del crollo nell'ultimo mese di stagione.

Nei quarti di finale poche sorprese, Kansas risolve con qualche patema la pratica Texas Tech con una prova di carattere e conquista la vittoria numero 2000 per il programma, Texas A&M spegne invece le velleità  di una comunque coriacea Nebraska di provare l'impresa.

Negli incontri clou della notte Kansas State vendica la sconfitta subita in stagione regolare contro Oklahoma State con una prova mostruosa di Samuels che spazza via i cowboys di Anderson già  nel primo tempo. Sembra invece ancora lontana dalla fine la crisi per Texas che perde per la terza volta in questa stagione contro la bestia nera Baylor, trascinata dalle prove di Dunn e Udoh.

Alla luce di quanto emerso nei primi due giorni di torneo le quotazioni di Missouri, Oklahoma State e Texas paiono in calo, fatto che stride soprattutto con la completezza e la profondità  di un organico come quello dei longhorns, team che pare essere in piena crisi di identità  e costretto ad appoggiarsi al solo Damion James. Discorso diverso va fatto per i cowboys, team discreto ma che punta palesemente sulla propria stella Anderson, e che quindi è ovviamente vulnerabile ai suoi giri a vuoto.

Alle semifinali è approdato il meglio che la Big12 di quest'anno aveva da offrire e in cambio si sono avute due sfide equilibrate in cui le favorite hanno portato a casa la vittoria anche se con qualche difficoltà  .

Kansas, sotto per 30 minuti contro Texas A&M ha dimostrato nuovamente cosa significhi essere una grande squadra, rimontando grazie ad una buona prova collettiva, soprattutto difensiva. Kansas State invece ha avuto la meglio su Baylor, trascinata dalle sue due stelle Pullen e Clemente, anche se la giocata decisiva è un rimbalzo offensivo di Sutton che ha permesso la stoccata finale da 3 a Pullen.

Baylor è un team temibile in ottica torneo, è ben strutturato fisicamente, ha un buon back court e una frontline atletica e talentuosa grazie a Udoh, tuttavia siamo uno scalino sotto come talento ai team che si contenderanno la vittoria finale. Realisticamente i texani sembrano un team da sweet16, e già  un approdo alle elite 8 sarebbe da corollario ad una stagione comunque di ottimo livello.

In finale quindi si presentavano le due dominatrici della regular season, terzo atto di una rivalità  sorprendente vista con gli occhi dei pronostici prestagionali, ma non per questo meno avvincente ed entusiasmante.

Da un lato un back court prolifico ed esperto come quello di Kansas State, dall'altro la completezza e la solidità  di un team partito con il solo obiettivo di vincere il titolo nazionale.

Doveva essere uno degli eventi sportivi più importanti della storia di Kansas City e così effettivamente è stato, la finale della Big12 conference è stata infatti un vero e proprio manifesto del college basket.

Una partita intensissima, costellata da errori, falli in attacco, transizioni veloci e sagacia tattica di due dei migliori allenatori della nazione. Kansas aveva tutti i riflettori della nazione addosso ed ha risposto da favorita, con personalità  e autorevolezza, lanciando un messaggio chiaro ed inequivocabile, chiunque abbia velleità  di conquistare il titolo NCAA dovrà  fare i conti con questi Jayhawks.

Per 35 minuti i Wildcats hanno risposto colpo su colpo ai tentativi di fuga di Kansas, propiziati anche da un'intensità  difensiva irreale, che ha costretto spesso i giocatori di Kansas State a soluzioni estemporanee basate sul talento individuale. Poi la benzina dei Wildcats è finita e il tasso di talento e la profondità  di Kansas è venuta fuori per il 72-64 finale. Un profondità  , quella di Kansas, che è emersa anche in questo atto finale, dove un comprimario come Reed si inventa il career high e Marcus Morris fa le onde sotto i tabelloni.

A Kansas State l'onore delle armi e il plauso di non essersi mai arresi, giocando alla pari con il team più forte della nazione e lanciando su un palcoscenico di prestigio giocatori come Samuels e il talentuoso freshman Judge oltre ai soliti noti Pullen e Clemente.

Kansas State si era affacciata ad inizio stagione come una delle novità  più accattivanti nello scenario collegiale, a volte si dice che una rondine non fa primavera perà  ormai siamo a Marzo inoltrato e i wildcats sono ormai da considerarsi a tutti gli effetti, per talento e capacità  , una delle più serie candidate alla final four di Indianapolis.

Questo torneo ha dimostrato come la Big12 sia, dopo l'inarrivabile Big East, la più competitiva tra le grandi conference, con 7 team al ballo, tutti con ottime possibilità  di arrivare alle sweet 16.

Veniamo ora ai premi.

Miglior quintetto del torneo
Sherron Collins (Kansas)
Denis Clemente (Kansas State)
Jacob Pullen (Kansas State)
Donald Sloan (Texas A&M)
Cole Aldrich (Kansas)

Most outstanding player
Sherron Collins (Kansas)

Di seguito un veloce recap di tutti gli incontri dal primo turno alle semifinali, con un'analisi tattica e i principali temi emersi.

1st. Round

Texas Tech Vs. Colorado
Il primo scontro in programma era anche quello sulla carta più equilibrato, due team senza pretese, reduci da una regular season senza acuti degni di nota nel fondo della conference. Parte forte Colorado, con i raiders sempre ad inseguire a distanza di sicurezza.

Nella ripresa l'aggancio con i Raiders ad acquisire un vantaggio via via sempre più rassicurante fino all'82-67 finale. In luce i back court dei due team in particolare Roberson autore di 19 punti per Texas Tech e Burks per Colorado con 24. Ad attendere i raiders, che con questa vittoria aumentano le possibilità  di un invito al NIT, i favoriti d'obbligo Jayhawks.

Missouri vs. Nebraska
Prima giornata e prima sorpresa del torneo con la modesta Nebraska che elimina la più quotata Missouri con un netto 75-60. I Cornhuskers, con solo due vittorie all'attivo nella Big12 azzeccano la partita della vita, tirando quasi con il 60% da 3 punti e spazzando via le velleità  dei tigers con un parziale di 16-1. Ad attendere Nebraska ora Texas A&M, banco di prova per vedere se è già  scoccata la mezzanotte per la cenerentola del torneo. I Tigers erano praticamente già  sicuri della presenza alla March Madness, tuttavia questa sconfitta pregiudica sicuramente la loro seed al ballo.

Oklahoma vs. Oklahoma State
Nessuna sorpresa dal primo “derby” in programma nel torneo con Oklahoma State a passare il turno senza particolari patemi. Inizio scoppiettante dei cowboys che vanno subito in vantaggio di 18 punti che diventano 22 all'intervallo. Nella ripresa i sooners provano a tornare in partita ma vengono stoppati da Obi Muonelo che segna 10 degli ultimi 15 punti dei cowboys. Stagione sfortunata per i sooners ancora privi della stella Warren, da segnalare la prestazione “normale” di James Anderson POY della Big 12.

Texas vs. Iowa State
Fa specie trovare al primo turno un team che è stato al numero uno della nazione, ma il crollo di Texas è stato verticale nell'ultimo mese di stagione tanto da far precipitare il team nei piani bassi della conference. I Longhorns, team dal potenziale tecnico superiore, faticano le proverbiali sette camice per sbarazzarsi dei cyclones, trascinati dalla prova “monstre” del solito Damion James da 28 punti e 16 rimbalzi. Al momento attuale lo stato di salute dei Longhorns non sembra dei migliori, rimandati a dimostrare di essere usciti effettivamente dalla crisi contro Baylor che ha vinto entrambi i precedenti scontri in regular season

Quarterfinals

Kansas vs. Texas Tech
Lo scorso anno Kansas subì l'upset da Baylor al torneo della Big12 e quest'anno sembrava poter essere destinata allo stesso destino vista la partenza molle contro Texas Tech. Nel secondo tempo perà  la reazione da grande squadra sul -2 per i raiders a poco più di cinque minuti dalla conclusione, bomba di Collins, recupero, bomba di Henry, +8 e conclusione in scioltezza fino all'80-68 finale.

Con questa vittoria i Jayhawks sono il terzo team nella storia a raggiungere quota 2000 W, inoltre per la terza volta in 4 anni raggiungono una stagione con almeno 30 successi, spartiacque per l'eccellenza. Da segnalare le prove da 12+18 di Aldrich, e 19+6 assist di Collins, che ha gestito con maturità  i problemi di falli.

Texas A&M vs. Nebraska
La corsa di Nebraska si ferma subito dopo l'impresa compiuta contro Missouri la sera precedente. I cornhuskers si arrendono con onore agli aggies dopo una gara giocata con orgoglio e mantenuta sui binari dell'equilibrio, decisa da una giocata da 3 punti di Bryan Davis a 1:01 dallo scadere. Nebraska, con solo 3 vittorie all'attivo contro avversari di Conference in questa stagione, starà  a guardare le altre ballare al torneo per la dodicesima stagione consecutiva, ad attendere gli Aggies invece l'ostacolo Jayhawks.

Kansas State vs. Oklahoma State
Quella che doveva essere la sfida tra due delle stelle della conference, Jacob pullen da una parte e James Anderson dall'altra viene invece decisa da un comprimario come Samuels che segna 27 punti in 27 minuti, di cui 21 nel solo primo tempo.

Inizio della partita sostanzialmente equilibrato, con una buona partenza di Kansas State che prova a scappare. Ritorna in pista Oklahoma State grazie al tiro da fuori di Pilgrim e ad un buon contributo del supporting cast. Kansas State allora si mette a zona e prende il largo anche a causa delle polveri bagnate di James Anderson fino al 51-26 dell'intervallo.

Nel secondo tempo la partita scorre via senza che Oklahoma State dimostri concrete possibilità  di rimonta, permettendo ai Wildcats di vendicare la cocente sconfitta subita durante la regular season. Anderson raccoglie 27 punti tirando però male dal campo, discreta prova di Pullen con 19. Questa sconfitta fa calare sensibilmente le quotazioni dei Cowboys al torneo, i Wildcats paiono invece decisamente in salute pronti alla sfida con Baylor nelle semifinali.

Baylor vs. Texas
I bears restano la bestia nera per questi Longhorns in piena crisi di identità  e di risultati. Baylor si porta infatti a casa per la terza volta su tre sfide stagionali la vittoria con un perentorio 86-67, uno sweep perentorio che non accadeva dalla stagione 1981-82. Dopo un primo tempo sostanzialmente equilibrato con Baylor sempre avanti ma con distacchi risicati inizia lo show di Dunn che con 17 punti nella sola seconda frazione spinge i Bears verso la vittoria. Buona la prova di Udoh, fedele scudiero nella cavalcata del secondo tempo. Per i Longhorns solita prova solida di James, discrete cose anche da Pittman e Bradley. Per Texas il problema più che di natura prettamente tecnica, sembra essere nella tenuta mentale, al primo allungo avversario infatti si disuniscono e non riescono quasi mai a rientrare in gara. Baylor è attesa da una sfida importante contro un team in salute come Kansas State.

Semifinals

Kansas vs. Texas A&M
Kansas fatica le proverbiali sette camice anche contro gli Aggies, troppe palle perse e scarsa fluidità  nella circolazione di palla consentivano ai texani di condurre il match per 30 minuti, trascinati da un Donald Sloan, alla fine autore di 24 punti. Negli ultimi 10 invece, la reazione da grande squadra, i Jayhawks si mettono a zona e piazzano un parziale di 21-2 che consente di portare a casa la vittoria con un rotondo 79-66.

Intensità  difensiva, rimbalzi e un ottima circolazione di palla, unito al logico calo delle percentuali degli Aggies sono state le chiavi di una vittoria che ha avuto tra i principali trascinatori il freshman Henry, autore di 11 punti nel parziale ammazza partita. Solita prova da leader per Collins, ago della bilancia di questi Jayhawks, opaca prestazione di un Aldrich impreciso e nervoso, compensata perà  da un ottimo Marcus Morris.

Kansas State vs. Baylor
Doveva essere la sfida tra i back court più prolifici della conference e così è stato, con la coppia Pullen-Clemente a insaccare 50 degli 82 punti con cui i Wilcats hanno portato a casa la vittoria. Dall'altra parte il solito Dunn a fare il bello e il cattivo tempo dal perimetro, supportato però efficacemente da Udoh sotto le plance con un'ottima prova da 18 e 11 rimbalzi. Baylor parte bene, difendendo a zona quasi da subito e tirando con buonissime percentuali dal campo, la chiave della partita è stata quindi la capacità  di Kansas State di andare a rimbalzo offensivo, con 17 tabelle che hanno fornito ben 18 punti su secondi tiri.

Questo ci porta alla giocata della partita, con il rimbalzo offensivo di Sutton a soli due minuti dalla fine che ha permesso a Pullen di mettere la tripla che sigillava definitivamente l'incontro a favore dei Wildcats.

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