Jonathan Bonstein e Wesley Sneijder: il male e il bene del match
Si presenta bellissima l'Amsterdam ArenA, uno stadio che al momento in Italia possiamo solo sognare, che pur senza storia ancora, impressiona all'interno con le immagini sparse ovunque dei vari Johann Cruijff (scritto così), Ruud Krol, Johann Neeskens, Romario, Aaron Winter, Dennis Bergkamp e così via. I tanti colori dei seggiolini (quasi tutto esaurito, non male considerato il freddo assai umido) sono coperti in gran parte - ovviamente - dell'arancione dei tifosi olandesi, colorati e rumorosi come sempre. Ma rumorosi sono anche i 3/400 americani giunti qui da tutta Europa e direttamente dagli USA, visti già prima del match in giro per pub.
Il CT Bob Bradley (rivo del neo secondo, l'ex fiorentino Lubos Kubik, in missione per Inghilterra vs. Egitto) punta su un team a prima vista leggerino, anche per dare spazio ad alcuni che non hanno avuto grandi occasioni sin'ora e che devono ancora dimostrare qualcosa a certi livelli. E per questo l'Olanda è sicuramente l'avversario giusto"
USA schierati con un 4-4-2, anomalo però per il centrocampo. Confermato Tim Howard in porta (con Brad Guzan secondo, davanti a Marcus Hahnemann, a stabilire quindi la gerarchia in vista dei mondiali). Linea difensiva con Jonathan Spector a destra (anche se Zola al West Ham lo fa giocare a sinistra) al posto dell'infortunato Steve Cherundolo, coppia centrale con Carlos Bocanegra e Jay DeMerit (nell'attesa del rientro del milanista Gooch Onyewu) e il pupillo di Bradley, Jonathan Bornstein, a sinistra.
A centrocampo finalmente il "messicano" (gioca nel Pachuca) Josè Torres accanto a Michael Bradley e a Landon Donovan, con Stuart Holden a supporto (ma spesso spostato a destra a coprire) della giovane coppia d'attacco formata da Jozy Altidore (20 anni) e dal velocissimo avanti del Real Salt Lake Robbie Findley (25 anni), schierato da Bradley alla ricerca disperata di un sostituto adeguato per l'ancora convalescente Charlie Davies.
In panchina, oltre a Guzan, il centrale di difesa Clarence Goodson, il laterale sinistro Heath Pearce, il rientrante Maurice Edu col compagno di squadra ai Rangers DaMarcus Beasley, Aleandro Bedoya e infine Eddie Johnson, richiamato da Bradley dopo qualche flash messo in mostra in Grecia con la maglia dell'Aris Salonicco (dove gioca insieme al "dimenticato" Freddy Adu) dopo gli ultimi due anni tra panchina e tribuna al Fulham e al Cardiff.
Olanda quasi al completo (manca l'infortunato Van Persie), con una serie di nomi da far spavento. Non per niente è terza nel ranking fFFA dietro solo a Spagna e Brasile. Il CT Bert van Marwijk schiera Sterkelenburg in porta, Van der Wiel, Heitinga - che si piazza su Altidore a fare a sportellate -, Mathijsen e il capitano Giovanni van Bronckhorst in difesa. A centrocampo ecco van Bommel, de Jong ed Elia a sinistra con Robben all'inizio dietro le punte il nerazzurro Wesley Sneijder e Kuyt. Panchina invece per il centravanti milanista Klaas Jan Huntelaar, apparso intristito ma acclamato dalla folla presente, e per il madrileno van der Vaart.
Le squadre entrano in campo al ritmo di "Eye of the Tiger" dei Survivor (colonna sonora di Rocky III) seguita da una serie di musiche che danno la carica a pubblico e giocatori prima degli inni nazionali. Team entrambi con le nuove maglie per il Mondiali (in entrambi i casi però quella da trasferta): l'Olanda in bianco con pantaloncini azzurri e calzettoni bianchi, USA in blue navy con banda diagonale bianca Maglia stilizzata sul modello del 1950), calzoncini bianchi e calzini blu.
Olanda subito avanti con le iniziative di Sneijder ed Elia, ma gli americani sono guardinghi. Al 9' parte la ola del pubblico mentre gli americani iniziano ad alzare un po' il bacino d'azione grazie al movimento di Bradley e Donovan. All'11' Torres rischia un incredibile autogol per togliere un pallone dai piedi di Sneijder (scambiatosi di posizione con Robben), ma Howard fa i passi indietro giusti e salva in corner. Quindicesimo, Findley - che appare un po' frastornato da un placosenico mai visto prima – scatta e si trova solo in area sul lato sinistro (ha scambiato con Altidore, apparso in difficoltà con Heitinga), ma tira nelle braccia di Stekelenburg.
Al 30' brutto intervento di de Jong su un contrasto su Holden che si infortuna al ginocchio ed è costretto ad uscire, sostituito da DaMarcus Beasley poco dopo, che va a piazzarsi sulla fascia destra. Tre minuti dopo, si vede finalmente Torres, che impaurisce gli olandesi con un bel sinistro dai 25 metri alto di poco.
Ma ecco che al primo errore difensivo gli USA vanno sotto. Al 39' Sneijder si infila in area, Bornstein lo strattona col braccio e l'interista si butta. Rigore inevitabile e conseguente gol di Kuyt, che spiazza Howard. Due minuti dopo gli oranje reclamano un altro rigore a causa di un mani (vero) ancora di Bornstein, ma l'arbitro, il turco Cakir, lascia correre. Si chiude così il primo tempo, con vantaggio meritato degli olandesi, sempre in possesso del match.
Nel secondo il copione cambia ma non troppo. Cambiano più che altro le facce. Maurice Edu sostituisce lo spento Torres aggiungendo potenza al centrocampo americano che soffre la tecnica degli avversari, mentre per l'Olanda entrano Huntelaar, Braafheid, Vlaar e van der Vaart per Robben, van Bonckhorst, Mathijsen e de Jong. Anche Bradley cambia ancora, e tocca a Bedoya al posto di finale. Il centrocampista dell'Orebro va a piazzarsi a destra, con bearle che passa a sinistra e Donovan accanto ad Altidore. Fuori anche DeMerit per Pearce, con Bornstein che scala al centro. Ed ecco il patatrac. Pochi minuti dopo, al 72', azione confusa al limite lanciata da Sneijder, la palla arriva a Huntelaar che spara che devia spiazzando Howard. Non è proprio la serata giusta per il pupillo - non si capisce perché - di Bradley. Ed è 2-0 per l'Olanda.
Van Marwijk tira quindi fuori Kuyt e dentro il compagno di squadra nel Liverpool Ryan Babel. All'81 Howard salva gli USA dal tracollo con un gran tuffo su sinistro a rientrare dalla distanza di van der Vaart. Ma gli americani sembrano ormai disuniti, colpiti al cuore dal secondo gol proprio mentre sembravano iniziare a trovare una linea di gioco. Poco dopo finalmente Bradley tira fuori il Man of the match (per gli olandesi) Bornstein e lancia Clarence Goodson (gioca in Norvegia, con l'IK Start).
Negli ultimi minuti l'Olanda cala e gli USA ci provano. All'88' cross in mezzo di Beasley e Bocanegra è bravo ad anticipare Stekelenburg e ad infilare di testa il 2-1. Ma non è finita. Prima Bradley e poi Goodson minacciano la porta olandese, e in pieno recupero manca poco che gli Stati Uniti pareggino con un gran tiro di Altidore parato dal portiere dell'Ajax che chiude lì il match con la vittoria - meritata - degli Oranje, che perà hanno sofferto un po' oltre il previsto contro un avversario assai rimaneggiato e privo di cambi adatti.
Le pagelle
Olanda
Maarten Stekelenburg - 7
Una sicurezza per gli olandesi, non fa errori nella fase cruciale.
Gregory van der Wiel - 6
Dalla sua parte non passa nè Donovan nè altri.
Johnny Heitinga - 7
un duro, con lui Altidore e Findley la vedono brutta tutta la sera.
Joris Mathijsen - 6
Si vede poco, ma non percolpa sua.
Giovanni van Bronckhorst - 6
Come per Mathijsen
Nigel de Jong - 7
Ottima prova nel coprire e ripartire. Peccato per l'intervento su Holden.
Mark van Bommel - 6
Coperto da de Jong, è bravo a far girare la palla.
Arjen Robben - 5
Frenato da qualche problema fisico, è stato un po' un fantasma.
Wesley Sneijder - 8
Solito partitone dell'interista, vera spina nel fianco degli americani che non riescono mai a limitarne il raggio d'azione. Si guadagna il rigore e avvia l'azione del raddoppio, corre e strepita fino all'ultimo minuto.
Eljero Elia - 7,5
Sorprendente sin dall'avvio, tiene in allarme continuo la difesa USA.
Dirk Kuyt - 6
Con un gruppo così tecnico sembr aun pesce fuor d'acqua, ,a è sempre bravo a fare il suo. Certo se l'Olanda avesse un vero centravanti per lui sarebbe difficile trovar spazio.
Sostituti
Klaas-Jan Huntelaar - 6
Per il gol (anzi, l'autogol)
Ron Vlaar - 6
Rafael van der Vaart - 7
Edson Braafheid - SV
Ibrahim Afellay - SV
Ryan Babel - SV
USA
Tim Howard - 7
Sicuro come sempre, salva la baracca almeno un paio di volte. Nessuna colpa sui gol.
Jonathan Spector - 5,5
Un po' a disagio a destra, non si vede mai in avanti, sofrendo molto la fantasia di Elia.
Jay DeMerit - 6.5
Un duro in mezzo alla difesa, il capitano del Watford non molla mai e dalle parti sue si passa poco. Da chiedersi come mai nessun club di livello non lo abbia chiamato dopo la scorsa Confederations.
Carlos Bocanegra - 6.5
Il gol del 2-1 gli vale mezzo punto in più. Non è però più il Boca di qualche anno fa. Ha iniziato la fase discendente. Col rientro di Onyewu probabile la panchina.
Jonathan Bornstein - 2
Che serataccia per il ragazzo di origini ebraico/messicane. ma forse sarà servita a far capire Bradley che non si può far giocare un calciatore a questi livelli solo per ragioni di lealtà personale. Assolutamente inadatto ormai da anni, stasera ha trascinato giù con sé tutta la squadra prima con l'incapacità (il rigore) e poi con la sfortuna (l'autogol).
Stuart Holden - SV
Proprio metre sembrava crescere si è infortunato. Peccato perché ne risentirà anche il suo posto appena trovato nel Bolton.
Jose Francisco Torres - 5
Si è visto poco e male. Rischia un autogol e poi un gol con un bel tiro. Poca roba al momento, andrà in Sudafrica ma da panchinaro.
Michael Bradley - 6
Uno dei pochi indispensabili, rimane comunque sotto il suo standard.
Landon Donovan - 5
Sarà stata l'influenza che lo ha colpito recentemente, ma praticamente non si è visto.
Jozy Altidore - 6
Ci mette sempre troppo ad entrar ein partita, e specie all'inizio soffre un po' il confronto con Heitinga. Meglio nel secondo tempo con accanto Donovan, rischia di pareggiare nel finale. Un po' più di fiducia in sé stesso e uscirà fuori alla grande.
Robbie Findley - 4
Chiamato a sostituire Charlie Davies, l'esperimento è fallito per la terza volta, e Bradley lo avrà ormai realizzato. Del resto se a 25 anni non ha ancora sfondato difficlmente potrà farlo in seguito. Buon giocatore da MLS e forse da qualche campionato di seconda schiera. Niente più.
Sostituzioni
DaMarcus Beasley - 6.5
SI rivede ed è già un bene. Sta tornando.
Maurice Edu - 6
Meglio di Torres ha fatto vedere un maggior dinamismo e ha messo qualche kilo in più in un centrocampo che ne aveva bisogno.
Alejandro Bedoya - 6.5
Si muove bene. Sarà una delle colonne degli USA futuri.
Heath Pearce - N/A
Meglio di Bornstein a sinsitra, sempre e comunque.
Eddie Johnson - N/A
Già il fatto che ci sia e che giochi in Grecia è un buon segnale. Poi magari si rimette anche a segnare…
Clarence Goodson - N/A
Solido come sempre, non sarà un fenomeno ma il suo lo fa sempre, e sa anche rendersi pericoloso in avanti.
3 marzo, 2010 – Amsterdam ArenA
Olanda vs. USA 2-1
Marcatori:
NED - Dirk Kuyt (rig.) 40'
NED - Klass jan Huntelaar (Rafael van der Vaart) 73'
USA - Carlos Bocanegra (DaMarcus Beasley) 88'
USA: 1-Tim Howard; 2-Jonathan Spector, 15-Jay DeMerit (11-Heath Pearce, 70), 3-Carlos Bocanegra (capt.), 13-Jonathan Bornstein (21-Clarence Goodson, 86); 22-Stuart Holden (7-DaMarcus Beasley, 34), 14-José Torres (16-Maurice Edu, 46), 4-Michael Bradley, 10-Landon Donovan (9-Eddie Johnson, 76); 12-Jozy Altidore, 19-Robbie Findley (17-Alejandro Bedoya, 63)
Non entrati: 18-Brad Guzan
CT: Bob Bradley
OLANDA: 1-Maarten Stekelenburg; 2-Gregory van der Wiel, 3-John Heitinga, 4-Joris Mathijsen (20-Ron Vlaar, 46), 5-Giovanni van Bronckhorst (capt.) (15-Edson Braafheid, 67); 7-Arjen Robben (19-Klaas jan Huntelaar, 46), 8-Nigel de Jong (23-Rafael van der Vaart, 60), 10-Wesley Sneijder, 6-Mark van Bommel (17-Ibrahim Afellay, 74); 11-Eljero Elia, 9-Dirk Kuyt (21-Ryan Babel, 81)
Non entrati: 12-Andre Ooijer, 13-Piet Velthuizen, 14-Demy de Zeeuw, 16-Sander Boshker, 18-Orlando Engelaar, 22- Stijn Schaars
CT: Bert van Marwijk
Ammoniti:
NED - Nigel de Jong 31
USA - José Torres 31
NED - Edson Braafheid 90
Arbitro:Cà¼neyt Cakir (TUR)
Spettatori: 46,630
Men of the Match: Wesley Sneijder e Michael Bradley