Claude Anelka, fratello del più famoso Nicolas
Il suo primo acquisto è ottimo, trattandosi di Steve Ralston, recordman per assist e presenze in MLS, giocatore che lo aiuterà a comprendere al meglio le complicatezze del soccer USA dato che oltre a guidare la squadra in campo (non appena si riprenderà dall'infortunio ai legamenti) avrà anche il ruolo di assistant coach. E di lui ce ne sarà proprio bisogno, visto che il coach della neonata franchigia NASL (USSF Div. II) AC St. Louis sarà tale Claude Anelka.
Se fossimo tifosi del club scozzese Raith Rovers, potremmo dire il famigerato Claude Anelka. Il francese, fratello del più famoso Nicolas (che però si è recentemente distaccato dal fratello, e il suo rendimento ne ha tratto sicuramente vantaggio), attaccante del Chelsea e della Nazionale transalpina, sbarca infatti in America con un curriculum non certo di rispetto. Infatti, il ricordo della sua esperienza da allenatore in Scozia è ancora vivo. E non è bello.
Anelka sbarca allo Stark's Park nel maggio 2004 a seguito di uno strano accord tra lui e la società scozzese, che avrebbe ricevuto(!) $300,000 da Anelka per consegnargli la panchina della squadra. In pratica Anelka si comprò il posto.
Nato in Martinica Di professione DJ e agente, senza nessuna esperienza professionale in panchina, Anelka aveva deciso di averne abbastanza delle scelte dei manager conosciuti sino ad allora. E così decide di mettersi alla prova e di portare il Raith a diventare la terza forza del calcio scozzese. Risultato? Un disastro.
Nei suoi cinque mesi a Kirkcaldy, il Raith riesce a mettere insieme un solo punto,con Anelka abbandonato anche dai due assistant allenatori, Dave Martin e John Hollins, entrambi decisi a non buttare a mare la propria reputazione. Per non parlare poi dei tifosi, a dir poco perplessi dai metodi di Anelka, capace di andare a prendere giocatori da qualche squadretta dilettante dei quartieri parigini. Fortunatamente ad ottobre Anelka capisce e molla la presa, venendo sostituito da Gordon Dalziel e donando il suo "investoimento" al settore giovanile del Raith.
"Ciò che volevo era il completo controllo delle questioni calcistiche", dichiarò in un sentito discorso d'addio. "Credo pienamente nelle mie idee e nella mia filosofia - aggiunse - ma forse sono andato oltre i miei limiti. Ho capito presto che il calcio in Scozia è molto più di quanto pensassi".
Lasciato il Raith, Anelka sembrava aver messo da parte le ambizioni da allenatore, sparendo dalle cronache per i 5 anni successive. Ma nel 2010 eccolo che ci riprova. A dargli la possibilità è il team della neoformata North American Soccer League - che quest'anno con la USL si chiamerà USSF Div. II, seconda divisione dietro la MLS - del patron Jeff Cooper.
Insieme a Ralston, Anelka avrà a fianco Francisco Filho, 69 anni, Direttore del settore giovanile e in passato coach della French Academy Clarefontaine, che si vanta di aver formato giocatori quail Thierry Henry, Eric Cantona, Nicolas Anelka, Louis Saha, Jean-Pierre Papin e William Gallas, e che ha avuto anche una breve esperienza nello staff tecnico del Manchester United. Il suo ruolo sarà principalmente quello di mettere insieme un'Academy, un settore giovanile capace di produrrre i nuovi Steve Ralston e Taylor Tweelman (per dire due nomi di giocatori nati a St. Louis).
Non è chiaro se Cooper conoscesse bene la storia di Anelka - da 5 anni residente negli USA – al momento del suo ingaggio. Ma forse le intenzioni della società e di Anelka stesso si possono ricavare da una dichiarazione recente di questo: "Siamo convinti di poter produrre buoni giocatori per poi venderli in Europa. È questo il nostro obiettivo. Anche perché è l'unico modo per fare soldi, specie senza i diritti TV per i match". Fortunatamente si è sentito anche qualcos'altro: "Proveremo a giocare un bel calcio, fatto di passaggi e tanto movimento. L'America è il prosto migliore al mondo per l'allenamento, mentre in Europa c'è più tecnica. Proveremo a combinare le due cose per aver un buon prodotto".
Anelka ha ammesso di avere scarsa conoscenza del soccer USA, e ha pianificato una serie di provini per scovare talenti locali. Ma al momento non sembra avere le idee chiare. Ci sarebbe da chiedersi come abbia ottenuto il posto di coach a St. Louis? Sappiamo che non ha offerto soldi stavolta, quindi è probabile che sia stato aiutato dal nome che porta. E visto che gli americani sono in genere gente trasparente sul lavoro, probabilmente avrà inviato il CV e la pur poca esperienza gli sarà bastata, magari chiedendo pochi soldi per un Anelka.
Al momento di lui si può dire che certo è un entusiasta e che fortunatamente i suoi assistant coach sono gente di grande esperienze. Infatti, oltre a Filho, c'è l'arrivo di Ralston a dare speranze ai tifosi del St. Louis. Anche se iniziare un'avventura con in panchina quello che il Guardian ha definito il 9° allenatore peggiore di sempre, non è proprio incoraggiante.