Guillermo Barros Schelotto, 26 anni, centrocampista del Columbus Crew
Il Columbus Crew ha finalmente annunciato il rinnovo del contratto – a lungo in dubbio per divergenze sull'ingaggio – dell'argentino Guillermo Barros Schelotto, il più popolare, prolifico e decorato giocatore nella storia del club, che quindi potremo rivedere in maglia giallonera anche nel 2010, maglia con cui a questo punto probabilmente chiuderà la carriera.
Per Schelotto sara la quarta stagione col Crew e la ventesima della sua lunga carriera professionale. Soprannominato El Mellizo (“Il Gemello”), la sua carriera ha avuto inizio alla fine del 1991 con il Gimnasia La Plata, squadra della Primera Divisià³n de Argentina con cui ha messo a segno 45 reti in 81 incontri disputati e con cui nel 1993 ha vinto la Coppa AFA Centenario. Trasferitosi nel settembre 1997 al Boca Juniors, ne è diventato una bandiera.
In realtà nel 1996 è tentato insieme a suo fratello Gustavo di giocare per il River Plate, ma la trattativa fallisce per la chiusura da parte del capitano del River Enzo Francescoli. Quindi a metà 1997 lo prende il Boca Juniors insieme al fratello Gustavo (in seguito ai Puerto Rico Islanders) e a Martàn Palermo. I primi tempi nel Boca li visse da riserva di Claudio Caniggia, ma con l'arrivo di Carlos Bianchi alla direzione tecnica del Club, Guillermo divenne padrone della maglia numero 7 che lo accompagna ancor oggi, e in coppia con Martàn Palermo vinse el double nel 1998-99. Fuori causa per infortuni vari nel 2000 e 2001, nel 2003 si mette in mostra in Copa Libertadores, ma poi ancora il fisico lo tradisce, e per lui rimangono solamente 46 minuti nella vittoria ai rigori col Milan in Coppa Intercontinentale, match in cui viene persino sostituito da un giovanissimo Carlos Tévez.
Il suo modo di giocare, l'essere rimasto al Boca nonostante varie offerte, ha reso Guillermo Barros Schelotto un idolo dei sostenitori del Boca, che nell'anno del Centenario del Club (2005) lo hanno messo al quarto posto dietro ad altri idoli come Maradona (1°), Riquelme (2°) e Bianchi (3°). E proprio col ritorno di Bianchi sulla panchina Xeneizes, a metà del 2004, le presenze in campo di Schelotto inziano a diradarsi. Quando poi subentra Alfio Basile per lui è solo panchina. O addirittura la squadra riserve.
Nel 2007 decide quindi di chiudere col Boca per trasferirsi al Columbus Crew, che trascina alla vittoria del Supporters Shield e della MLS Cup 2008 (7 gol e 19 assist, secondo record di sempre, di cui 3 nella finale vinta per 3-1 su NY) - vincendo anche il premio di MVP - e del Supporters Shield 2009, oltre alla qualificazione ai quarti di CONCACAF Champions League, mettendo insieme 78 partite con 26 gol e 39 assist, essendo anche il miglior marcatore del Crew nel 2009 con 12 gol.
Ormai 36enne, Schelotto ha deciso di rimanere a Columbus accettando un contratto ridotto - intorno ai $350 mila (al posto dei $650 mila del 2009) – che quest'anno quindi non lo vedrà rientrare nella qualità di Designated Player del team fondato dal pioniere del soccer USA Lamar Hunt, che prima dell'arrivo dell'argentino aveva vinto solo una U.S. Open Cup nel 2002 e un Supporters' Shield nel 2004.
Certamente coach Robert Warzycha dovrà gestire attentamente Schelotto in questo 2010 che vedrà il Crew scendere in campo per almeno 39 partite tra regular season MLS, U.S. Open Cup e Champions League. Ma l'importanza della presenza di uno come Schelotto nel Crew è stata descritta sinteticamente dal compagno di squadra Danny O'Rourke in una recente intervista col Columbus Dispatch: "Basta pensare alla sua carriera, chi non vorrebbe uno così in squadra?". E alla domanda relative all'età di Schelotto (37 anni a maggio) la risposta di O'Rourke è stata chiarificatrice: "Ma l'hai visto (il quarantenne) Brett Favre nel match di playoff di domenica? Ecco allora che si capisce come l'età sia solo quello che si vuole essere".