Jon-Paul Pittman, 24enne attaccante del Wycombe Wanderers, nella League One inglese
Nelle ultime settimane un nome nuovo è apparso sugli schermi dei radar di chi, come noi, segue le vicende dei calciatori americani in patria e all'estero. E proprio nel weekend, sotto la neve di Leeds, capolista del Championship, ecco sbucare dal nulla un certo Jon-Paul Pittman, che con un gol a metà del secondo tempo (il quinto in campionato, l'ottavo della stagione) regala al Wycombe un insperato pari, importantissimo nella corsa per la salvezza dei Wanderers.
Ma chi è Jon-Paul Pittman? Nato a Oklahoma City il 24 ottobre 1986, figlio di un militare americano e di madre inglese, si trasferì in Inghilterra con la famiglia prima ancora di compiere un anno quando suo padre venne trasferito presso la Upper Heyford Air Force Base, nell'Oxfordshire. Ma negli USA vale lo ius soli, e quindi pur crescendo in Gran Bretagna è cittafino americano.
I suoi primi passi nel calcio sono assai promettenti. A 8 anni entra nel Centre of Excellence dell'Aston Villa, per poi trasferirsi al Nottingham Forest, dove rimane fino al diploma, scendendo anche in campo in FA Cup & LDV Vans Trophy nella sua penultima stagione lì. Ma per lui quello al Forest non fu un periodo felice. “Era frustrante. Giocavo bene con le riserve, e sentivo di aver diritto ad almeno provare con la prima squadra, ma non ho praticamente avuto chance".
Per fargli fare esperienza il Forest lo spedisce in prestito al Hartlepool United e poi, con cui nell'agosto 2006 segna il suo primo gol nella Football league in occasione di una sconfitta per 3-1 in casa del Chester City. Ma anche al Bury le soddisfazioni furono poche, e - dopo la rescissione col Forest a fine 2006 – arrivò quindi la chiamata del Doncaster Rovers nel gennaio 2007, dove rimane 6 mesi prima di firmare col Crawley Town.
"A Doncaster mi trovavo bene con il manager Sean O'Driscoll, ma stavano andando così bene che era difficile trovare posto. Sono quindi andato in prova in vari club di League, ma volevo evitare la stessa esperienza vissuta in passato. Finché non mi ha chiamato il Crawley, dove ho trovato un manager e un gruppo che credevano in me, – racconta Pittman – che mi hanno incoraggiato dandomi tanta fiducia. Era fantastico per me scndere in capo tutte le settimane e segnare con una certa regolarità "
Le sue prestazioni attirarono persino l'attenzione della Nazionale inglese C, il non-league team , guidato dal manager Paul Fairclough, che lo gettò in campo contro l'Italia nell'International Challenge Trophy. Si aggiunga la sua media di quasi un gol ogni due partite, inevitabile quindi l'interesse dei club di lega superiore, in particolare del Wycombe Wanderers, che nel febbraio 2008 (dopo 33 gol in 78 partite al Crawley) lo acquista per una cifra a 5 zeri. Il suo primo gol col Wycombe vale un'importante vittoria a Dagenham & Redbridge, andando poi ancora in gol con regolarità (già 8 quest'anno), anche se per salvare il Wycombe quest'anno dovrà sbagliare qualche occasione in meno. Il suo contratto comunque scade nel 2011.
Così lo descrive il suo ex compagno al Crawley, Steve Fletcher, 38 anni e una lunga carriera col Bournemouth alle spalle: "Ho giocato con un sacco di giovani attaccanti in carrier, ma molti non volevano mai ascoltare. JP invece è uno che vuole migliorarsi. È giovane e ammette di avere da imparare molto. Ad esempio, non aveva mai giocato accanto ad un attaccante con le mie caratteristiche, e ha dovuto adeguare i suoi scatti e imparare a leggere i miei assist di testa. Certo è uno che sbaglia qualche gol di troppo, ma è uno molto veloce, e sarebbe peggio se non ci si trovasse ad avere le occasioni. Al Wycombe farà bene, è un ottimo prospect ed ha un futuro nel calcio".
E c'è già chi parla di una possibile chiamata da parte del CT della Nazionale USA Bob Bradley. Forse però è un po' presto, ma se il 22enne di Oklahoma City continuerà a segnare a questi ritmi, una chiamata sarà assai probabile, anche se il suo valore rimane ancora da scoprire, visto che comunque gioca nella C inglese, oltre tutto nello stesso ruolo di Jozy Altidore, attualmente titolare nell'Hull City in Premiership. Per giocare con la Nazionale Stars and Stripes Pittman pensa anche ad un'eventuale passaggio nella MLS, dove certo avrebbe più visibilità per Bradley: “Sono orgoglioso delle mie origini americane, e giocare con la Nazionale USA sarebbe un onore“, ha dichiarato pittman al sito Yanks Abroad. “La MLS sta veramente prendendo il volo, e sarebbe un ottimo posto dove mettere in mostra quello che valgo, dandomi così la possibilità di farmi vedere dal CT e dallo staff della Nazionale“.
Al momento Pittman è un ottimo giocatore di League, ma è chiaro che dovrà continuare e mostrare il suo potenziale. A giungo però potrebbe arrivare un trasferimento – oltre che nella MLS – nel Championship o anche in Premiership, dove già giocano altri nazionali USA, e allora sì che potremmo vedere quanto vale a livelli top. Per adesso, anche se in gran crescita, rimane solo un ottimo prospect da seguire.