Prima della MLS: Cleveland

Anni '60: il mitico portiere inglese Gordon Banks con la maglia dei Cleveland Stokers

E' di pochi giorni fa la triste notizia che i Cleveland City Stars della USL 1st Division – attuale secondo livello del soccer USA – hanno chiuso i battenti, e ciò a soli 12 mesi distanza dalla vittoria nel campionato di USL 2nd Division. Un peccato per una città  in cui, nonostante la forte concorrenza di altri sport, il soccer ha una lunga storia alle spalle.

Storia che risale a quando videro la luce in Ohio i Cleveland Stokers, che militarono nella Eastern Division della USA. Il nome Stokers fu scelto perché la squadra europea scelta a rappresentare la città  di Cleveland nel '67 furono gli inglesi dello Stoke City. I proprietari della franchigia erano Vernon Stuffer e Gabe Paul, rispettivamente proprietario e presidente dei Cleveland Indians, che attratti dalle prospettive di guadagno nel nuovo sport professionista decidono di investire in quella che sarebbe poi diventata la USA poco dopo la finale Inghilterra - Germania del 1966. La squadra prende casa al Cleveland Stadium, che vedrà  mediamente 6567 spettatori assiepati sugli spalti a seguito dei loro beniamini. La stagione USA si concluderà  per gli Stokers/Stoke City con un secondo posto ottenuto grazie a 5 vittorie, 4 pareggi e 3 sconfitte, un buon piazzamento ma non abbastanza per raggiungere i play-off. Di quella formazione vengono ricordati gli attaccanti Peter Doping e Roy Vernon, nonché il portiere campione del mondo '66 con la sua Inghilterra Gordon Banks.

L'anno seguente, la proprietà , disillusa dalle ingenti perdite decide di ritirare gli investimenti nel soccer, ma gli Stokers vengono acquistati dal giuslavorista democratico di fede ebraica Howard Metzenbaum e il suo socio d'affari Alva "Ted" Bonda e partecipano alla prima stagione NASL in assoluto comprando quasi in blocco la formazione dei discolti Philadelphia Spartans e scelgono come allenatore l'inglese Norman Law. I nuovi Stokers conquistano la Lakes division con 14 vittorie, 11 pareggi e 7 sconfitte, ciononostante la media spettatori cala rispetto all'anno precedente, cosa comune purtroppo a tutti i club della NASL in quell'anno, e si attesta sui 4305 paganti. Vinta la regular season nella Lakes Division gli Stokers si presentano ai play-off dove incontreranno i futuri campioni Atlanta Chiefs che li eliminano pareggiando durante il primo match 1-1 e vincendo al ritorno per 2-1 durante i tempi supplementari. I giocatori migliori di quegli Stokers sono l'argentino Ruben Navarro, difensore di indubbio valore già  nazionale argentino, lo spagnolo Enrique Mateos, attaccante di cristallina classe, già  stella del grande Real assieme a Puskas e Di Stefano, Amancio Cid, coi suoi 12 centri stagionali, Manuel Mendoza, anche lui presente in classifica cannonieri con 10 reti, il portiere inglese avuto in prestito dallo Stoke City Paul Shardlow, eroe nella leggendaria partita vinta 2-1 contro il Santos di Pélé il 10 Luglio 1968 anche grazie ad un suo rigore parato. Shardlow morirà  tragicamente nell'ottobre dello stesso anno in Inghilterra durante un allenamento per collasso cardiocircolatorio. Tra gli americani restano i nomi dei difensori John Best e Roy Turner, così come Hank Liotard che si guadagnerà  il posto nella nazionale Usa e Peter Short.

Dopo la stagione del '68, che vede quasi tutti i club collassare schiacciati dal peso dei debiti, gli Stokers decidono di non partecipare alla stagione NASL '69 ma giocano alcune amichevoli con club internazionali che incontrano un buon riscontro da parte del pubblico. Purtroppo però, Metzebaum e Bonda decidono,causa il disaccordo con le nuove regole atte a contenere i costi approvate da Phil Woosnam (salary cap per squadra non superiore ai 200.000 $) di porre fine alla breve ma gloriosa vita degli Stokers nel novembre del 1969.

Il soccer però non sparisce da Cleveland, altri sodalizi prenderanno il posto degli Stockers, nonostante militeranno nelle serie inferiori. Nel 1972 vedono la luce nella meno prestigiosa ASL i Cleveland Stars, che come gli Stockers prendono casa al Cleveland Stadium. La squadra è allenata dall'italiano Olinto Busetto e viene assegnata alla Midwestern Conference dove termina la stagione al secondo posto con sei vittorie e due sconfitte. L'anno seguente gli Stars terminano ancora una volta al secondo posto con otto vittorie, due pareggi e due sconfitte. Dough Mc Millan con 11 reti e 7 assist è secondo il classifica marcatori e viene insignito del premio di “Rookie of the year”. Bene anche Steve Devic, 9 reti e 8 assist per lui. Poco prima che la stagione ASL 1974 cominci la squadra cambia nome diventando così i Cleveland Cobras ma durante la prima stagione col nuovo nome i cobra di Cleveland non saranno molto mordaci e concluderanno la loro stagione al terzo posto del loro girone con otto vittorie, tre pareggi e sette sconfitte. Non sono pervenute a noi le classifiche marcatori.

Nel 1975 la guida tecnica della squadra passa all'austro-americano Herbie Haller che per la prima volta riesce a portare la squadra ai play-off grazie al primo posto nella Mid-West Division in forza di dieci partite vinte, tre pareggiate e sette perse. Saranno però i Boston Astros a passare il turno pareggiano 2-2 e vincendo 2-1. Herbie Haller è nominato “Coach of the year” e tra i giocatori di quella buona annata si ricordano l'italiano Vito Colonna con 15 goal e 3 assist e Jim Mc Millan, 7 reti e 7 marcature per lui.

Nel 1976 i Cobras vengono assegnati alla East Division dove con il terzo posto conquistato con nove vittorie, quattro pareggi ed otto sconfitte disputano per l'ultima volta nella loro storia i play-off, che terminano ancora una volta al primo turno per opera dei Rhode Island Oceaneers che li eliminano sconfiggendoli col risultato finale di 2-1. Nel 1977 la franchigia di Cleveland termina la stagione al terzo posto con nove vittorie, due pareggi e tredici sconfitte, unica nota positiva sono i 10 goal di Vito Colonna, che diventa così capocannoniere sociale.

Nel 1978 Haller viene sostituito dallo scozzese Jackie Mudie, ma questo non sarà  di aiuto ai Cobras, che concluderanno la regular season al penulitmo posto con sette partite vinte, quattro pareggiate e tredici perse. Al termine del campionato Mudie lascia la guida della squadra che viene affidata all'inglese Jimmy Melia, ma nemmeno sotto la sua direzione tecnica i Cobras tornano competitivi: come l'annata precedente il piazzamento finale è ancora un penultimo posto in virtù di otto vittorie, tre pareggi e diciassette sconfitte, così per la stagione 1980 le speranze di un campionato migliore sono affidate nelle mani del nuovo coach, il sudafricano Bob Ridely, che nonostante riuscirà  a far avere alla compagine dell'Ohio un leggermente migliore ruolino di marcia rispetto agli anni precedenti, nemmeno lui riuscirà  ad ottenere di più di un penultimo posto grazie a dodici match vinti, due pareggi e quattordici sonfitte. Le uniche note positive della stagione sono dopo anni la presenza di giocatori dei Cobras in classifica marcatori, vale a dire Andy Chapman con 12 reti e 4 assist, Joe Fink con 12 goal e 2 assist e Walter Schlotauer, 7 reti ed 8 assist per lui. Nel 1981 si avvicendano sulla panchina Vito Colonna ed Herbie Haller ma nessuno dei due riuscirà  ad evitare che i Cobras terminino la stagione sul basamento della Freedom Conference con appena cinque partite vinte, un pareggio e ben ventidue sconfitte nonostante i 22 goal e 10 assist del vice capocannoniere Andy Chapman.

Termina così la storia dei Cobras che al termine della stagione cambiano nome e location diventando così i Georgia Generals, ma l'epopea calcistica di Cleveland non finisce coi Cobras e continua, sebbene nelle arene indoor, grazie ai Cleveland Force, militanti nella M.I.S.L.. La squadra gioca le proprie partite casalinghe al Richfield Coliseum ed è allenata dallo scozzese Eddie McCreadie, ma almeno per quanto riguarda la stagione 1981-82 non sembrano avere maggiore fortuna dei Cobras, perchè termineranno la regular season al penultimo posto della Eastern Division con quindici vittorie e ventinove sconfitte, seguiti da un esiguo drappello di 5001 spettatori. L'inglese Keith Furphy è il giocatore più prolifico dei Force con 50 reti e 25 assist.

Al termine della stagione McCreadie viene sostituito dal finlandese Timo Liekoski che rimarrà  in carica fino al 1988, anno in cui i Force cesseranno le operazioni. Sotto la guida del nuovo coach i Force sembrano rigenerati e terminano il campionato al secondo posto dietro i Baltimore Blast totalizzando ventinove vittorie e diciannove sconfitte, approdando così ai play-off dove accederanno alla seconda fase a spese dei Chicago Sting con la seguente sequenza: 5-9, 5-4, 7-5. Durante le semifinali però sarà  Baltimora a prevalere con i seguenti risultati: 6-7, 10-5, 7-3, 3-6, 8-6. Per Cleveland è comunque un annus mirabilis, con Craig Allen presente in classifica marcatori con 53 reti e 51 assist, seguito da Keith Furphy, che confeziona 56 reti e 28 assist il quale è a sua volta tallonato dal finlandese Kai Haaskivi, già  in forza agli sfortunati Houston Hurricane, che porta a casa 38 reti e 46 assist. Ciliegina sulla torta è la nomina a “defender of the year” di Bernie James.

La stagione 1983-84 è leggermente sottotono rispetto a quella precedente ma i Force riescono grazie al terzo posto in forza di trentuno vittorie e diciassette sconfitte ad accedere ai play-off, dove al primo turno si sbarazzano dei Pittsburgh Spirit in una quadruplice sfida terminata coi risultati di 6-4, 1-4, 6-5(dts), 5-3. In seminfiale però sarà  ancora Baltimora a prevalere per 5-4, 6-5, 7-2. Con 37 marcature e 51 passaggi Kai Haaskivi è vice capocannoniere di lega, seguito dal compagno di squadra Craig Allen con 49 reti e 37 assist. Il campionato 1984-85 vede ancora i Force concludere la regular season al terzo posto, seguti mediamente da 12929 appassionati che verranno premiati con un passaggio del primo tuno dei play-off dove i loro beniamini elimineranno Chicago con la striscia di risultati seguente: 5-4(dts), 4-8, 6-1, 5-4(dts). Successivamente però sarà  ancora Baltimora la bestia nera dei Force, che verranno elminati con la sequenza 6-5, 3-5, 4-3, 7-6, 7-4. Con 45 reti e 30 assist Craigh Allen è il miglior marcatore della squadra, e Ali Kazemaini viene nominato “Rookie of the year”.

I Force non si perdono d'animo e riescono al temine della stagione 1985-86 a terminare il campionato al primo posto della loro conference con ventisette vittorie e ventuno sconfitte. Il pubblico cala leggermente, attestandosi sui 12793 paganti. Il passaggio del primo turno contro la bestia nera Baltimora coi risultati di 7-2, 3-8, 6-8, 4-3(dts), 5-1 fa presagire alti traguardi, purtroppo però ancora una volta le semifinali sono lo scoglio dei Force, che si arenano contro i Minnesota Strikers, i quali hanno la meglio su Cleveland spuntandola coi risultati di 2-5, 6-2, 5-4(dts), 7-3. Con 50 reti e 31 assist Craig Allen si piazza al quinto posto della classifica marcatori. La cocente sconfitta non sembra però aver domato la compagine di Liekoski, che ancora una volta fa vedere di che pasta è fatta concludendo la stagione 1986-87 al primo posto ottenuto grazie a trentaquattro vittorie e appena diciotto sconfitte. Il pubblico premia i Force arrivando fino a 14111 spettatori, il massimo storico. Il destino vuole che l'antagonista della prima sfida siano quegli Strikers che li avevano eliminati l'anno precedente, e i ragazzi di Cleveland si vendicano dello smacco subito rimandandoli in Minnesota totalizzando i risultati qui riportati: 4-5(dts),7-6, 6-5(dts),4-5,7-3. Purtroppo per i Force però il ritorno sulla terra è assai amaro, e si conclude con l'eliminazione da parte dei Dallas Sidekick che staccano così il biglietto per la finale avendo ragione su Cleveland per 3-5, 9-6, 5-2, 9-4. Kai Haaskivi si piazza al terzo posto della classifica cannonieri con 35 reti e 55 assist, grazie ai quali viene nominato “M.I.S.L. Pass master” mentre John Stollmayer viene premiato come “Rookie of the year”. Il boccone della mancata finale è amaro da digerire per i tifosi che l'anno seguente registrano una forte diminuzione delle presenze attestandosi sugli 11.279 paganti.


Cleveland City Stars, campioni USL 2nd Division 2008

I Force concludono la loro ultima stagione al secondo posto della Eastern Division con trenta partite vinte e ventisei perse, accingendosi così a disputare i play-off, dove stavolta sono i Dallas Sidekick a fare le spese della sete di vendetta di Cleveland che passa il turno con la sequenza 3-2, 3-6,5-4 (dts),5-2. Sembra di vedere un film già  visto, ma alle semifinali accade qualcosa che prima non era mai successo: I Cleveland Force accedono alla finale mandando a casa i Minnesota Strikers eliminandoli coi risultati in sequenza di 7-3, 0-7, 5-4, 5-2, 7-2. I presupposti per un “happy end” ci sono tutti, purtroppo però saranno i San Diego Sockers ad avere la meglio nella quadruplice sfida per la conquista del titolo che termina a loro favore con 6-5(dts), 6-1, 3-2, 7-4. Al termine di questa amara stagione i Force cessano le operazioni.

La storia di Cleveland è però tutt'altro che terminata, il testimone degli sfortunati Force viene raccoltao dai Cleveland Crunch,anche loro di casa al Richfield Coliseum, che esordiscono nella neo rinominata Major League Soccer durante la stagione 1989-90. La squadra è di proprietà  del magnate di Akron George S. Hoffman e del suo socio d'affari Stuart Lichter, i quali nominano Kai Haaskivi giocatore/allenatore, coadiuvato dalla presenza del general manager Al Miller già  sulla panchina dei suoi Philadelphia Atoms, campioni N.A.S.L. nell'ormai lontano 1973. Dopo la prima fallimentare stagione,la direzione tecnica della squadra viene assegnata a Trevor Dawkins, e sotto la sua guida i Crunch conquistano la vetta della Eastern Division grazie a ventinove vittorie e ventritre sconfitte, approdando così direttamente alle seminifinali dove hanno ragione dei Kansas City Comets coi risultati di 7-2, 7-5, 6-7(dts), 5-4, 4-5(dts), 6-8, 7-6. Purtroppo per i Crunch, come era stato in passato per i Force, saranno i San Diego Sockers as aggiudicarsi il titolo sbaragliando Cleveland con questa sequenza: 8-4, 3-4, 6-5, 5-7, 6-1, 8-6. L'attaccante serbo Zoran Karic viene convocato nella formazione All Stars grazie al secondo posto in classifica cannonieri ottenuto con 73 reti e 48 assist.

Il campionato 1991-92 vede una lega un pò ridotta causa fallimenti di più squadre ed un numero di franchigie partecipanti ridotto a sette. I Crunch concludono l'ultima stagione M.S.L. al terzo posto, approdando così alle semifinali dove verranno però eliminati dai Dallas Sidekick che hanno ragione dei ragazzi dell'Ohio per 6-3, 7-6(dts), 6-7(dts), 8-7(dts), 7-8(dts), 8-4. Zoran Karic è capocannoniere con 39 reti e 63 assist, bene anche Hector Marinaro, un nome che negli anni a venire diverrà  famoso, con 53 reti e 41 assist. Al termine della stagione la M.L.S. fallisce ma i Cleveland Crunch continuano la loro storia militando nella lega indoor N.P.S.L.. L'esordio nella nuova lega implica anche un cambio di casa, dal Richfield Coliseum al C.S.U. Convocation Center ed un cambio di direzione tecnica, con l'arrivo del nuovo allenatore Gary Hindley. Con venticinque match vinti e quindici persi i Crunch arrivano secondi nella American Division, accedendo ai quarti di finale dove eliminano i Buffalo Blizzard per 13-20,12-6,13-6, arrivando così alle semifinali dove incontreranno gli Harrisburg Heat che verranno anch'essi sgranocchiati dai Crunch grazie ai risultati qui riportati:16-15,18-20(dts),16-7. La finale ha un'altra volta per Cleveland un sapore amaro, perchè non saranno loro a portarsi a casa il titolo, bensì i Kansas City Attack, che vengono incoronati campioni N.P.S.L. 1992-93 con questi risultati finali: 18-6, 12-8, 12-17, 16-19, 19-7. Grazie ai suoi 100 goal e 50 assist,il capocannoniere Hector Marinaro viene incoronato M.V.P. del torneo, bene anche Zoran Karic con 78 reti e 72 assist. Entrambi vengono convocati nella selezione All Stars.

L'annata 1993-94 sarà  però per Cleveland quella del riscatto. I Crunch terminano la regular season al secondo posto della loro conference con ventitre vittorie e diciassette sconfitte guadagnandosi così l'ingresso ai play-off, dove incontrano ancora una volta Buffalo, che paga pegno venendo sconfitta per 24-16, 12-16, 13-8. Durante la seconda fase è ancora una volta il turno di Harrisburg ad essere eliminata per 13-14,15-10,21-10, volando così ancora in finale dove questa volta ad affrontare Cleveland ci sono i St Louis Ambush, che cominciano la serie vincendo per ben 26-6. Gli scettici che pensano che ancora una volta i Crunch non ce la faranno però verranno zittiti dagli eventi che vedranno la franchigia di Cleveland portarsi finalmente a casa il titolo (il primo titolo in assoluto per tutta la soccer community di Cleveland) vincendo gli incontri seguenti 21-14, 29-8, 17-15 (dts). Zoran Karic è ancora una volta capocannoniere con 85 reti e 115 assist ed è lui questa volta ad essere insignito del titolo di MVP, oltre che essere convocato, assieme ad Hector Marinaro, suo secondo con 113 reti e 43 assist, nella selezione All Stars.

L'anno successivo vede i Crunch fanno il vuoto nel girone con trenta vittorie e dieci sconfitte, incontrando nei play-off i Buffalo Blizzard i quali vengono ancora una volta estromessi dalla corsa al titolo coi risultati di 22-10, 19-21(dts), 19-15, ma in seminfinale questa volta è Harrisburg a vincere mandando a casa i campioni uscenti sconfiggendoli in sequenza 17-7, 24-18, 16-12. Con 131 goal e 53 assist Hector Marinaro si guadagna il titolo di MVP per la stagione 1994-95 oltre che la convocazione tra gli All Stars e il titolo di capocannoniere. Il serbo Zoran Karic lo segue con 108 marcature e 96 assist. Prima dell'inizio della stagione 1995-96 avviene un cambio sulla panchina dei Crunch, via Gary Hindley per Bruce Miller, che resterà  in carica fino al termine della stagione 2000-01. Durante la regular season i Crunch fanno addirittura meglio dell'anno precedente, trentuno vittorie ed appena nove sconfitte, disputando così ancora una volta i play-off dove nella prima fase incontra come avversari i Buffalo Blizzard, che come da copione vengono per l'ennesima volta eliminati nella triplice sfida in sequenza 25-15, 17-20, 17-11. In semifinale sono i Baltimore Spirit a venire eliminati dai Crunch in una sfida avvincente terminata 15-11, 16-14(dts), 14-23, 13-12. La finale questa volta è tra Cleveland e Kansas City, che soccombe lasciando così che i Crunch conquistino il loro secondo titolo coi risultati finali di 15-11, 16-14(dts), 14-23, 13-12. Ancora una volta il “Dynamic duo”, come veniva chiamata la coppia Marinaro-Karic, conquista i primi due posti della classifica marcatori, con Marinaro che ancora una volta oltre che essere capocannoniere si porta a casa anche il terzo titolo di MVP.

La stagione 1996-97 vede una N.P.S.L. in forte espansione, e Cleveland si piazza al primo posto della Central Division con ventinove vittorie e undici sconfitte. In virtù di questo piazzamento Cleveland conquista il diritto di disputare direttamente le semifinali, dove sconfiggono i Baltimore Spirit vincendo negli scontri diretti coi risultati di 14-19, 21-9, 14-13. Nelle finali di conference è ancora Harrisburg a fare le spese della furia dei Crunch che si conquistano la finale travolgendo gli Heat per 11-8, 13-19, 17-14, 14-12. In finale Cleveland incontra ancora Kansas City che questa volta prevale vincendo tutti gli scontri per 18-14, 25-19, 14-8, 15-12.
Parziale consolazione della sconfitta è l'ennesima doppia premiazione di Hector Marinaro come capocannoniere (tallonato ancora una volta dal compagno di squadra Zoran Karic) e M.V.P. La stagione 1997-98 vede Cleveland terminare al secondo posto della Central Division con ventuno vittorie e diciannove sconfitte. In seminfinale saranno i Philadelphia Kixx ad avanzare, estromettendo i Crunch dalla corsa al titolo in una duplice sfida terminata 10-4, 29-27(dts). Marinaro e Karic sono anche per questa stagione rispettivamente capocannoniere e vice capocannoniere di lega.

Ma il campionato N.P.S.L. 1998-99 vedrà  i Crunch rifarsi delle prestazioni sottotono dell'ultimo biennio piazzandosi in cima alla Central Division, elimindo in semifinale gli Impact de Montreal in triplice sfida terminata 9-10, 28-11, 15-9. Nella finale di conference Cleveland si ritrova davanti una vecchia conoscenza, quei Philadelphia Kixx che solo prima li avevano eliminati dalla corsa al titolo, e la sete di vendetta dei Crunch viene soddisfatta con il passaggio del turno vincendo una duplice sfida senza storia per 15-0, 30-15. La finale contro St Louis vede Cleveland determinata a portarsi a casa il terzo titolo della sua storia e le prime due sfide sembrano dare ragione ai Crunch che portano a casa la pelle vincendo 20-9, 21-10. Nelle due partite successive però St Louis fa capire di non voler essere un semplice spettatore e volge a suo favore i successivi due match per 14-12 e 12-8. Ci vorrà  una combattutissima partita di spareggio finale per consentire ai Cleveland Crunch di aggiudicarsi il titolo terminando col risultato di 18-12. Hector Marinaro è ancora la punta di diamante della squadra e riceve l'ennesima doppia incoronazione di capocannoniere e M.V.P. La fame dei Crunch non si arresta e nella stagione 1999-00 conquista ancora una volta il primato nella Central Division. Durante i play-off Cleveland ha gioco facile con Montreal, che viene cancellata dalla competizione con una doppia sconfitta per 21-7, 21-11.

Successivamente tocca a Baltimora a essere sgretolata dal rullo compressore di Cleveland perdendo entrambi gli scontri diretti per 28-18, 25-22. La finale è oramai un classico, Cleveland Crunch contro Milwakee Wave, che vede questi ultimi portarsi a casa il trofeo lasciando Cleveland a bocca asciutta per via dei seguenti risultati: 28-18, 25-22, 15-27, 14-8, 19-6. Hector Marinaro si laurea capocannoniere di lega ed M.V.P. per un altro anno. La squadra sembra aver accusato il colpo e l'anno seguente manca i play-off disputando un campionato pessimo come non si vedeva da molti anni, terminando all'ultimo posto della American Conference con diciotto vittorie e ventidue sconfitte. Questo però non impedirà  ad Hector Marinaro di aggiungere un altro doppio suggello alla sua sfavillante carriera. Al termine della stagione la lega indoor N.P.S.L. si fonde con la concorrente W.I.S.L. dando così vita per la seconda volta alla M.I.S.L. I Crunch salutano l'allenatore fabbro dei loro successi Bruce Miller sostituendolo con George Fernandez, che però non mangerà  il panettone: verrà  infatti sostituito a campionato in corso da Mike Pigler che resterà  alla guida del sodalizio fino al termine della stagione, ma nemmeno questo avvicendamento alla guida dei Crunch li salverà  da un umiliante penultimo posto. Per la prima volta dopo anni Hector Marinaro è “solo” secondo in classifica cannonieri.

Poco prima dell'inzio del campionato 2002-03 i Cleveland Crunch cambiano sia direzione tecnica, affidando la panchina ad Andy Schmetzer, che nome, riprendendo quello degli storici (anche se sfortunati) Cleveland Force. Con diciannove vittorie e diciassette sconfitte i Force concludono al secondo posto della Eastern Division, ma la corsa al titolo termina al primo turno dei play-off ad opera dei Baltimore Blast che li sbaragliano in una sfida secca terminata 16-13 per Baltimora. Finita l'era Marinaro Cleveland compare in classifica cannonieri con Giuliano Oliviero, 31 centri e 16 assist per lui, e Chris Stathopulos con 27 goal e 17 assist. La stagione 2003-04 non è esaltante per i Force, che terminano all'ultimo posto della loro conference ma disputano ugualmente i play-off per via del sistema di punti che premia anche i goal fatti,ma i Force non sono comunque una delle papabili per il titolo, e lo dimostra l'eliminazione al primo turno ad opera dei Dallas Sidekick che fa scendere Cleveland dalla giostra con un perentorio 7-4. Al termine della stagione vi è un altro avvicendamento in panchina, questa volta è il turno del giocatore/allenatore Omid Namazi. La cura Namazi sembra fare bene ai Force che in una M.I.S.L. a girone unico arrivano secondi con ventitre vittorie e sedici sconfitte. La semifinale, giocata in partita unica, vede i Force imporsi per 10-6 su Philadelphia, approdando così in finale dove purtroppo i Force non riescono a sfatare la malasorte legata al loro nome lasciando il titolo ai Milwakee Wave che ha ragione di Cleveland in entrambe le sfide col risultato di 10-9.

Questo è il canto del cigno della Cleveland indoor, perchè di fronte ai continui cali di spettatori, dagli 8.044 della stagione 1996-97 agli appena 3.639 dell'ultima stagione la presidenza non trova più redditizio investire nell'indoor soccer staccando così la spina per la seconda e ultima volta ai Cleveland Force, ma nel 2006 viene fondata una nuova franchigia militante nella serie U.S.L. II, chiamata Cleveland City Stars. La squadra è di proprietà  di Aaron Tredway e gioca le partite casalinghe al Krenzler Field, ha un contratto televisivo col network locale Sports Time Ohio e il 23 Agosto 2008 si è laureata campione USL II battendo in finale i Charlotte Eagles col risultato di 2-1. Per rimpiazzare le perdite di Atlanta e Seattle e avere um maggiore mercato i Cleveland City Stars hanno deciso di militare nella più prestigiosa USL I a partire dalla stagione 2009. Ma le cose non sono andate per il verso giusto, e dopo un solo anno, a causa di difficoltà  economiche, il presidente della squadra Tim Holdt lo scorso 4 dicembre ha dovuto “liberare” i propri giocatori. E da quel giorno il soccer a Cleveland è scomparso. Si spera non per molto però, visto che si parla di una possibile nuova proprietà . Ma in quale campionato?

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