Un americano a Milano

Oguchi Onyewu, Milan, è il primo americano in Serie A dopo Alexi Lalas

Rivelazione dell'ultima Confederations Cup, il centrale Usa ha lasciato a parametro zero lo Standard Liegi per il Milan. Si giocherà  il posto con Thiago Silva e il redivivo Nesta, ma non sarà  un altro Lalas

L'ULTIMO volo dell'Air Force One sulla Mosa è datato 9 maggio 2009, giorno di Standard Liegi-FC Bruges. Adesso gli toccheranno i cieli ben più impegnativi, e pericolosi, di Milano. Airforce One è uno dei soprannomi di Oguchi Onyewu, colosso americano (1.93 x 95) prelevato dal Milan a parametro zero dallo Standard Liegi. Armadio a quattro ante che gioca in Europa dal 2002, "Gooch" (ecco l'altro nick che va per la maggiore) è pronto a giocarsi la sua seconda chance ad alto livello dopo la poco felice parentesi semestrale (gennaio-giugno 2007) in Premier League nel Newcastle United. Esperienza negativa che ha contributo a dare una sterzata alla carriera del nostro, piuttosto che affossarla. Vediamo come.
Figlio di emigrati nigeriani, Oguchialu Chijioke Goma Lambu "Oguchi” Onyewu è nato a Washington, D.C. (District of Columbia), il 13 maggio 1982. Cresciuto a cavallo tra Silver Spirng e Olney, stato del Maryland, si è avvicinato al calcio a cinque anni, alternandolo al basket. La scelta a favore della prima disciplina è arrivata nel 1992 con la convocazione in una selezione Usa giovanile. Si comincia a fare sul serio. Nel '98, il giorno di San Valentino, fa il suo esordio nella nazionale Under 17. L'anno successivo, con Landon Donovan, DaMarcus Beasley e Bobby Convey, è nella rosa che arriva quarta ai mondiali di categoria in Nuova Zelanda. Gioca in Florida con la maglia della Clemson University, e stacca un biglietto per l'Europa nel 2002 dopo aver preso parte al mondiale Under 20 dell'anno prima in Argentina. Sbarca in Francia al Metz, ma inziano subito i problemi: dal permesso di soggiorno alla squadra che naviga sul fondo classifica. Ceduto in prestito sei mesi al La Louviere, in Belgio, inizia lì il vero addestramento sul campo. Nell'estate 2004 il Metz lo lascia andare, stavolta definitivamente, allo Standard Liegi.

Posizionato nel cuore della difesa dei Rouges, bastano pochi match al giocatore per entrare in sintonia con il popolo dello Sclessin. Nel 2005 viene votato miglior straniero della Jupiler League belga, l'anno successivo è American Player of the Year, secondo difensore di sempre a ricevere il premio dopo Alexi Lalas. Nel dicembre 2006 lo cerca il Newcastle United di Glenn Roder: prestito con opzione di riscatto. I Magpies non la eserciteranno, perché sulle rive del Tyne sembra sbarcata la copia dello sciagurato Titus Bramble, con il quale forma una coppia difensiva per stomaci forti.

Onyewu gigante dai piedi d'argilla? "Sbarcai in Inghilterra fortemente motivato ma anche molto impreparato. Pensavo che la prestanza fisica fosse tutto. Ma non sapevo leggere le situazioni di gioco, ed ero troppo lento. Poi cambiammo allenatore, subentrò Sam Allardyce e mi diede il foglio di via. Dall'esperienza inglese ho appreso come allenarmi e come migliorare i miei punti deboli".

Affidato alle cure del preparatore atletico dello Standard, Guy Namurois, Onyewu lavora sodo e diventa un perno dei Rouges. Vince due titoli nazionali nelle ultime due stagioni, ma sopratutto migliora il suo impatto internazionale; all'Anfield Road, cancella Fernando Torres nei preliminari di Champions League (il Liverpool si qualificherà  solo ai supplementari, grazie a Kuijt), è uomo partita in Uefa contro l'Everton, partecipa nella medesima competizione allo sbriciolamento della Sampdoria (3-0 allo "Sclessin", sua la seconda rete). Con l'ex milanista Sarr forma una coppia difensiva solida ed efficace, tanto che il tecnico dello Standard, Laszlo Boloni, reinventa mediano davanti la difesa il trequartista Steven Defour. Tanto alle sue spalle c'è Big Oguchi. Pregi: potenza, personalità  e un ottimo colpo di testa. Difetti: non è un fulmine, talvolta non riesce a frenare l'irruenza. Ma arriva a costo zero, offre maggiori garanzie (anche contro gli infortuni) di Senderos, a livello tecnico-tattico non è impresentabile come Digà£o (suo compagno di squadra la scorsa stagione a Liegi) e rappresenta una scommessa che il Milan potrebbe anche vincere.

Una scommessa, non un azzardo, già  vinta in nazionale. Due Gold Cup (2005, 2007) nel palmarès e, soprattutto, la crescita, lenta ma continua, culminata con la Confederations Cup giocata in Sudafrica da protagonista. Anzi, forse da miglior difensore del torneo.
La sua avventura internazionale comincia al Mondiale Under 20 nel 2001. Ai tempi giocava l'ultima delle sue due stagioni a Clemson, ateneo di grande tradizione anche nel calcio oltre che nel football americano e nel basket. Non a caso il titolo Ncaa (l'ente che governa lo sport Usa di college) i Tigers l'hanno vinto nella palla ovale nel 1981 e due volte nel "soccer", nel 1984 e nel 1987, dopo aver perso in finale quello del 1979.

Nel calcio Clemson vanta una particolarità  rara anche per gli standard americani. In tutta la sua storia ha avuto due soli allenatori: l'ex prof di chimica Ibrahim M. Ibrahim (dal 1967 al 1994) e Trevor Adair, nordirlandese di Belfast, in carica dal 1995. È anche merito suo se, nel 2006, Onyewu è diventato il secondo ex Tiger a partecipare ai mondiali dopo Bruce Murray a Italia 90. All-American nel secondo anno a Clemson, Oguchi" è stato nominato nel Top 11 statunitense e un anno dopo, coi francesi del Metz, firmava il suo primo contratto professionistico. Il debutto nella nazionale maggiore arriva però solo il 13 ottobre 2004, nella sua città , Washington: 6-0 su Panama nelle qualificazioni mondiali. Bruce Arena lo manda in campo all'86', al posto di Eddie Pope.
Nelle eliminatorie mondiali arriva anche la prima partita da titolare, ma la finisce anzitempo. A Columbus (Ohio), il 17 novembre contro la Giamaica del brasiliano ex viola Sebastià£o Lazaroni, viene espulso al 73' per doppia ammonizione. Il primo gol arriva invece in Gold Cup, il 21 luglio 2005 al Giants Stadium di East Rutherford. È il 2-1 sull'Honduras in Gold Cup, vinta (da Top 11 del torneo) in finale su Panama, 3-1 ai rigori dopo lo 0-0 dei supplementari, nello stesso impianto del New Jersey. Successo bissato nel 2007, battendo 2-1 il Messico al Soldier Field di Chicago.

Nonostante i due campionati belgi vinti in altrettante stagioni allo Standard Liegi, la sua consacrazione internazionale coincide con le grandi prestazioni fornite in semifinale dell'ultima Confederations Cup contro la Spagna e in finale contro il Brasile. Più contro Fernando Torres, annullato a forza di anticipi sistematici, che Luis Fabiano, tenuto per un tempo prima di arrendersi alla straordinaria doppietta di "O fabuloso". Più che nel primo gol – fulminea girata mancina del sivigliano, con l'altro centrale, DeMerit, scalato in ritardo sull'assist di Maicon – Onyewu lo ha perso nel secondo, segnato con un tap-in di testa troppo comodo. Forse, avrà  modo di rifarsi presto e spesso. In allenamento, al Milan.

La scheda

Nome: Oguchialu Chijioke Goma Lambu Onyewu
Nato: 13 maggio 1982, Washington (Usa)
Passaporti: Usa e Belgio
Statura e peso: 1.93 x 95
Ruolo: difensore centrale
Giovanili: Sherwood High School (1996-2000), IMG Soccer Academy (1996-98), Clemson Tigers (2000-01)
Club: Metz (Francia, 2002-03), La Louvière (Francia, 2003-04), Standard Liegi (Belgio, 2004-07; 2007-09), Newcastle United (Inghilterra, 2007), Milan (2009-)
Esordio in Nazionale: 13-10-2004, Washington (Usa), Usa-Panama 6-0
Primo gol in Nazionale: 21-7-2005, East Rutherford (Usa), Usa-Honduras 2-1
Presenze (reti in Nazionale): 47 (5)
Palmarès: 2 Gold Cup (Stati Uniti, 2005 e 2007)

La versione dell'articolo qui pubblicata è quella pre-revisione che ha portato poi alla pubblicazione sul Guerin Sportivo n.29 del 2009

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