Gold Cup, USA sul velluto

Freddy Adu festeggia il gol dell'1-0 contro Grenada

Avvio sul velluto per la selezione americana nella Concacaf Gold Cup 2009. Nel giorno della festività  nazionale del 4 luglio in cui gli americani celebrano la dichiarazione d'indipendenza tra barbecue e birre, e lo sguardo rivolto al cielo per godersi i fuochi d'artificio, anche il soccer - ultimo amore sportivo dopo l'exploit in Confederation Cup - partecipa ai festeggiamenti.

Lo scenario è il "Q West" Stadium di Seattle, ed in campo il ct Bob Bradley presenta una formazione inedita per affrontare la selezione dei caraibici delle isole Grenada e Grenadine. Avversario tecnicamente e caratterialmente di scarso spessore per questa selezione bis degli Usa, e gravato per di più dal forfait di quel Shalrie Joseph che i fan del soccer made in Usa hanno iniziato ad apprezzare nelle file dei New England Revolution e dell'europeo Jason Roberts (Blackburn Rvrs).

Bradley presenta una formazione a trazione anteriore, puntando su un gioco offensivo e veloce da sviluppare sugli esterni. Ed infatti dal punto di vista tattico si può parlare tranquillamente di un modulo 4-2-3-1.

In porta l'ex DC Troy Perkins, difesa con gli esterni "tedeschi" ovvero il recuperato capitan Steve Cherundolo a destra e Heath Pearce a sinistra, in mezzo duo centrale composto da Chad Marshall e da Clarence Goodson (al pari di Perkins emigrato tra i fiordi norvegesi). A centrocampo il duo Pause-Beckerman votato a mordere le caviglie avversarie per recuperare i palloni per poi innescare le ripartenze. Il reparto offensivo è guidato da Charlie Davies, ariete agile e sgusciante alle cui spalle opera il trio costituito a destra da Holden, in mezzo dal "bimbo d'oro" Adu ed a sinistra da Robbie Rogers.

Una formazione concettualmente molto vicina a quella proposta in Sudafrica, ma che di fronte alla pochezza degli avversari allenati dall'inglese Tommy Taylor sembra essere una compagine di marziani.

Tutto, insomma, gioca in favore dell'undici statunitense che ha potuto godere anche della concessione della Concacaf di aumentare da 23 a 30 il proprio organico per la manifestazione. Del resto ospitare la manifestazione, e giocare davanti al caldo pubblico di Seattle dovrebbe già  essere più che sufficiente per costituire un netto vantaggio per i Bradley's boys.

Pochi minuti di gioco è l'equilibrio è spezzato in modo indissolubile, i difensori caraibici in affanno di fronte al pressing perdono palla sulla trequarti sinistro del fronte d'attacco americano: Robbie Rogers coniuga velocità  e tecnica in un elegante affondo, e serve al centro dell'area di rigore Freddie Adu. Il numero diciannove, non contrastato, può piazzare dall'altezza del dischetto il proprio piattone per il vantaggio americano e sul cronometro non sono trascorsi neppure sette minuti.

Lo strapotere Usa si concretizza nuovamente alla mezz'ora, altra palla recuperata nella metà  campo di Grenada, apertura verso Stuart Holden sulla destra, il cui traversone attraversa l'intera area e viene recuperato dall'altro fronte da Rogers che pennella un traversone per la testa di Holden che dentro l'area piccola schiaccia alle spalle di Noel.

Al 60' arriva la terza rete, ennesima dimostrazione della pochezza dei caraibici, una palla filtrante dalla propria mediana di Logan Pause apre un corridoio sulla destra per Rogers che s'invola per realizzare la terza rete.

Caraibici in balia totale dell'avversario che otto minuti dopo serve il poker: lancio profondo di quaranta metri di Marshall su cui si fionda Heath Pearce che di prima intenzione serve in direzione centrale l'accorrente Charlie Davies: per l'attaccante in forza agli svedesi dell'Hammarby è un gioco da ragazzi superare Noel per il 4-0.

Nell'altra gara del gruppo B, disputata in precedenza sempre al QWest di Seattle, l'Honduras supera per 1-0 Haiti grazie ad una rete di testa di Carlos Costly al 76' sugli sviluppi di una punizione calciata dall'out sinistro. La formazione centro-americana guidata dal colombiano Rueda soffre inaspettatamente più del previsto gli haitiani che nel primo tempo chiudono bene gli spazi ed hanno in Fabrice Noel il loro uomo di maggior spessore.

Nella prima giornata del torneo, gare disputate a Los Angeles, successo anche per il Canada ed El Salvador nel gruppo A. Il neo-acquisto di Toronto, l'attaccante Ali Gerba (75') firma il successo degli uomini di Stephen Hart sulla Jamaica. Una gara equilibrata in cui si sono distinti i due portieri, il canadese Greg Sutton e il giamaicano dei Galaxy Donovan Ricketts.

Inatteso era il successo di El Salvador contro il Costarica, rispettivamente quinta e prima nell'Hexagonal di qualificazione per i prossimi mondiali. La gara si sblocca al 19', azione di contropiede avviata da un lungo lancio del portiere salvadoregno che coglie scoperta la difesa dei Ticos, e porta la firma di William Osael Romero abile a saltare il recupero di Herrera e calciare sul palo lungo. Legno che impedisce loro il pari nel primo tempo, mentre su un cross da sinistra arriva il pari di Granados al 64'. Quando sembra scritto il risultato del pari, è ancora William Osael Romero (87') ad approfittare di un rinvio non perfetto della difesa dei Ticos per firmare la rete del 2-1.

Domenica notte, infine, ha debuttato anche il gruppo C al Coliseum di Oakland con le sfide tra Panama e i "francesi" della Guadalupa, ed a seguire tra Nicaragua e Messico.

Guadalupa è un'isola delle Antille sotto la sovranità  francese e di cui era originario l'ex Torino ed Inter Jocelyn Angloma (presente nella precedente edizione della Gold Cup) e si presenta con in campo un organico di atleti di formazione europea.

Guadalupa ha superato Panama per 2-1, grazie alle reti di Loval (Utrecht) al 33' e raddoppio del centrocampista dei belgi del Mons Fleurival al 43', per la selezione del Canale accorcia le distanze il centrocampista Barahona (in forza ai colombiani dell'Huila).

Nella seconda sfida il Messico ha avuto facile ragione sul modesto Nicaragua, grazie ad una rete per frazione di gioco. Risultato sbloccato dagli uomini del ct Aguirre allo scadere del primo tempo con Noriega, raddoppio sul finire del match con la rete del giovane attaccante Barrera.

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