Stuart Holden (Houston Dynamo ), uno dei nuovi convocati dal CT Bradley per la Gold Cup
Neanche il tempo di lasciarsi alle spalle la delusione della sconfitta col Brasile in finale di Confederations Cup che già gli USA debbono pensare alla Gold Cup in cui esordiranno sabato al Qwest Field di Seattle contro la Nazionale delle Isole Grenadine, capitanata dal centrocampista dei Revs Shalrie Joseph. Dopo le Grenadine gli USA se la vedranno con l'Honduras al RFK Stadium di Washington (DC) l'8 luglio, e l'11 luglio contro Haiti al Gillette Stadium di Foxborough (MA). Ma i reduci del Sudafrica a disposizione del CT Bob Bradley saranno solo due - l'attaccante Charlie Davies, Freddy Adu, Heath Pearce e il portiere Luis Robles, con questi ultimi tre che non hanno però giocato in Confederations Cup. Bradley ha infatti optato per una Nazionale "sperimentale", come peraltro anche il Messico e - in parte - il Canada, visto anche che questa Gold Cup non qualifica alla prossima Confederations Cup. E le scelte delle tre federazioni più grandi dovrebbero far riflettere sulla necessità di giocare questo torneo ogni due anni.
Molti gli esordienti chiamati da Bradley: Logan Pause del Chicago Fire, Stuart Holden della Houston Dynamo, il centrocampista del Colorado Rapids Colin Clark, Sam Cronin, centrocampista rookie in grande ascesa del Toronto FC, Brad Evans dei Seattle Sounder, e il veterano dei New England Revolution Jay Heaps. Rientreranno per l'occasione il centravanti della Houston Dynamo Brian Ching e il terzino destro dell'Hannover '96 Steve Cherundolo, entrambi guariti dai rispettivi infortuni. Ching aveva dovuto saltare due match di qualificazione mondiale e la Confederations Cup per uno stiramento, mentre Cherundolo è assente dalla Nazionale addirittura dallo scorso 11 ottobre, a causa di un infortunio all'anca.
Per la porta la lotta sarà tra Troy Perkins, ex DC United, che ben si è comportato quest'anno in Norvegia col Valerenga, e Luis Robles, sorpresa dell'anno col Kaiserslautern in Germania. Terzo Jon Busch (Chicago), che però raggiungerà i compagni solo in caso d'infortunio di uno dei due.
In difesa si rivede Jimmy Conrad, che apporta la sua esperienza fatta di 24 match e un Mondiale con la Nazionale USA. Ci sono anche Chad Marshall, MLS Defender of the year nel 2008, ma anche lui lontano dalla Nazionale dal 2005, e Clarence Goodson, che si rivede in nazionale dopo il suo trasferimento in Norvegia nel 2007. Heaps invece vede finalmente l'esordio dopo 11 anni di onorata carriera nella lega. Fino a questo momento è il giocatore col maggior numero di match (289) nella MLS senza aver mai giocato in Nazionale. Dopo l'esordio il testimone negativo passerà a Cary Talley (Real Salt Lake, 272 partite). A sinistra Heath Pearce (Hansa Rostock) cercherà di far capire a Bradley di non aver bisogno di un altro terzino sinistro. Ma su di lui c'è già il fantasma di Edgar Castillo, che ha appena dichiarato di essere pronto a lasciare la Nazionale messicana per gli USA, grazie al regola recentemente cambiata dalla FIFA che ha eliminato le restrizioni di età per chi è elegibile per più nazionali senza aver mai giocato match FIFA (tipo qualificazioni mondiali).
In mezzo, ritorno in Nazionale - l'ultima volta fu nella Copa America 2007 – anche per il centrocampista del Real Salt Lake Kyle Beckerman, ed è l'unico del centrocampo americano con Davy Arnaud (grande campionato quest'anno con i KC Wizards) e Robbie Rogers (Columbus Crew) - e aggiungiamo Freddy Adu, seppur inserito tra gli attaccanti, ma è dietro le punte che gioca – ad avere esperienza internazionale. Attesa per Stuart Holden – doppio passaporto americano e scozzese, che sta facendo dimenticare a Houston le gesta di Dwayne DeRosario, e che con Adu avrà il compito di accendere il gioco.
In attacco infine, l'attaccante del FC Dallas - cresciuto nel Manchester United – Kenny Cooper (7 gol quest'anno) avrà finalmente la possibilità di dimostrare al CT Bob Bradley di sbagliare a non credere in lui come alternative valida all'ormai inamovibile Jozy Altidore. Ma intanto in Gold Cup, con Davies inamovibile dopo la bella prova in Sudafrica, dovrà riuscire prima a conquistarsi un posto vista la dura concorrenza rappresentata da Brian Ching. Il grande ritorno è quello dell'attaccante del D.C. United Santino Quaranta, riabilitatosi pienamente dopo un periodo di dipendenza dagli antidolorifici è tornato il promettente giocatore che qualche anno fa aveva attirato persino le attenzioni dell'allora CT italiano Giovanni Trapattoni, vista la sua doppia nazionalità . L'ultimo match di Quaranta con la Nazionale USA risale addirittura al 12 novembre 2005 contro la Scozia. 2005, anno in cui prese parte alla Gold Cup vinta dagli USA in finale ai rigori contro Panama al Giants Stadium. Quaranta uno dei tre reduci di quella squadra insieme a Cherundolo e al difensore dei Kansas City Wizards Jimmy Conrad.
Qualche assenza imprevista tra i chiamati. In difesa mancano Tim Ward (Chicago Fire) e – a sorpresa – Michael Orozco (San Luis) e Marco Vidal, che ha ben figurato coi messicani dell'Indios nell'ultimo Clausura. Qualche rimpiano per la mancata chiamata di Erich Lichaji, giovane centrale che gioca al momento nelle riserve dell'Aston Villa. A centrocampo lascia perplessi – ancor di più visti i chiamati – non vedere Danny Szetela tra i convocati dopo il bel campionato giocato a Brescia. Il rischio di questo passo è che possa arrivare la chiamata dalla Polonia, e che lui possa accettare. Per gli USA sarebbe una perdita notevole in prospettiva. Lo stesso vale per Jose Torres, ignorato da Bradley in Confederations Cup e ora forse stanco dopo un lungo anno col Pachuca. Ultimo il rookie del DC United Chris Pontius, tra i candidati al premio di esordiente dell'anno, centrocampista avanzato bravo negli inserimenti e dal gran tiro, autore quest'anno di 4 gol nella MLS. In attacco infine sarebbe stato interessante vedere l'attaccante dei danesi dell'Aarhus Jeremiah White, bravo sia al centro che sulla fascia. Ma è di ieri notte la notizia che la CONCACAF ha concesso agli USA di aggiungere altri 7 giocatori alla lista dei convocati, in virtù della quasi contemporanea partecipazione alla Confederations Cup, regola che varrà anche per le future edizioni della Gold Cup. Vedremo a breve se qualcuno dei nomi che abbiamo fatto potrà essere recuperato.
Gli USA hanno vinto le ultime due edizioni, battendo in finale Panama nel 2005 e il Messico nel 2007, e sono gli inevitabili favoriti. Oltre a El Tri però, dovranno fare attenzione al Costarica, che ne ha fatti 3 agli americani nel penultimo match di qualificazione prima della Confederations, e il Canada, che seppur privo di tre dei suoi migliori, Dwayne DeRosario, Jim Brennan e Adrian Serioux (che hanno preferito rimanere col proprio club), può sempre essere una sorpresa.
I 23 convocati per la Gold Cup
Portieri (3): Jon Busch (Chicago Fire), Troy Perkins (Valerenga IF/NOR), Luis Robles (FC Kaiserslautern/GER)
Difensori (7): Steve Cherundolo (Hannover 96), Jimmy Conrad (Kansas City Wizards), Clarence Goodson (IK Start/NOR), Jay Heaps (New England Revolution), Chad Marshall (Columbus Crew), Michael Parkhurst (FC Nordsjaellands/DAN), Heath Pearce (Hansa Rostock/GER)
Centrocampisti (8): Davy Arnaud (Kansas City Wizards), Kyle Beckerman (Real Salt Lake), Colin Clark (Colorado Rapids), Sam Cronin (Toronto FC), Brad Evans (Seattle Sounders FC), Stuart Holden (Houston Dynamo), Logan Pause (Chicago Fire), Robbie Rogers (Columbus Crew)
Attaccanti (5): Freddy Adu (AS Monaco/FRA), Brian Ching (Houston Dynamo), Kenny Cooper (FC Dallas), Charlie Davies (Hammarby IF/SVE), Santino Quaranta (D.C. United)
1 – continua