Guillermo Barros Schelotto (Columbus Crew), attuale capocannoniere con 10 gol e candidato MVP 2009
Con 15 giornate alle spalle la MLS 2009 è ormai giunta a metà del guado, e certamente è possible fare le prime valutazioni. Rispetto allo scorso anno si è completamente invertito il rapporto di forza tra Western e Eastern Conference, con 3 squadre della prima in testa alla classifica combinata delle due Conferences: Houston, Chivas USA e Seattle Sounders, che sta vivendo un fantastico esordio di risultati e pubblico. Quest'ultima è da considerarsi il capolavoro del coach campione in carica Sigi Schmid, visti gli ultimi precedenti di expansion team disastrosi (San Jose, Toronto, Real Salt Lake e Chivas USA). Una squadra che appare assai equilibrata, e che ha le sue punte di diamante nell'attaccante colombiano Fredy Montero, destinato presto ad altri lidi, nel collega di reparto la torre Nate Jaqua, e in mezzo nel veterano svedese Fredrik Ljungberg - rinato, anche fisicamente, a Seattle - e il mediano Osvaldo Alonso.
Rimanendo nella Western, a seguire le prime tre nell'ordine ci sono Colorado (in calo senza Conor Casey, che però perderà anche per la Gold Cup), Real Salt Lake e Los Angeles Galaxy (che presto riavrà Landon Donovan, di ritorno dalla Confederations Cup). Staccate, la grande delusione dell'anno, FC Dallas, e i San Jose Earthquakes, dove Frank Yallop non sembra essere riuscito ad apportare le migliorie necessarie a far meglio dell'expansion year che ha visto SJ chiudere all'ultimo posto.
Nella Eastern Conference, meritata leadership per il DC United (un match in più delle altre e un Santino Quaranta da nazionale), quarta assoluta, davanti a Columbus - dove Guillermo Barros Schelotto sembra non invecchiare mai -, Chicago (due partite in meno causa SuperLiga, dove si è qualificata agevolmente per le semifinali) e ad un Toronto FC (vincitore del suo primo Canadian Championship e qualificatosi per il preliminari di Champions) dove Mo Johnston sembra essere finalmente riuscito a comporre un puzzle adeguato, specie dopo le dimissioni di coach John Carver, tornato in Inghilterra. Più dietro Kansas City Wizards e New England (che sconta l'assenza di Taylor Twellman, ancora sofferente per la botta presa al collo lo scorso anno), che però si è qualificata senza problemi per le semifinali di SuperLiga, mentre invece KC è finita fuori. Entrambe hanno 3 match in meno alle spalle, quindi la Eastern è assolutamente aperta. Non lo è però per i disastrosi New York Red Bulls, tristemente ultimi assoluti con soli 10 punti in 18 partite (è il team che ha giocato più di tutti!). Il coach colombiano Juan Carlos Osorio, dopo la bellissima (e forse immeritata) cavalcata dello scorso anno sembra aver perso completamente il bandolo della matassa nel via vai di giocatori del Giants Stadium. Ma crediamo che a NY si pensi ormai soltanto all'apertura del nuovo stadio, la Red Bull Arena, prevista per il prossimo anno. Solo per allora sembra che la Red Bull sarà intenzionata ad investire sull'aspetto tecnico (e si parla già di Thierry Henry come possibile rinforzo). Il rischio è però quello di disamorare il pubblico. Ma la paventata vendita del team post-inaugurazione potrebbe dare nuovo entusiasmo. Del resto quale tifoso di calcio sarebbe felice di sostenere una squadra che ha il nome di una bibita?
Mentre la Confederations Cup poco ha influito sull'andamento dei match (solo 7 su 23 convocati provengono dal campionato USA), la Gold Cup che inizia a giorni rischia di creare non pochi problemi, avendo il CT Bob Bradley chiamato un gruppo formato in gran parte da giocatori MLS. Ma sono abituati, e del resto si andrà avanti con questa sovrapposizione di date almeno fino a quando tutte le squadre non avranno il proprio stadio, sì da poterne liberamente gestire l'organizzazione in termini di calendario. Oltre la Gold Cup a luglio succederà comunque di tutto, rendendo "strano" l'andamento del campionato: semifinali di SuperLiga (per Chicago e Revs), CONCACAF Champions League (TFC, Columbus, DC United, Houston Dynamo e NY), amichevoli con squadroni europei in tournée in America (Milan, Chelsea, Real Madrid). In sintesi, la vera corsa ai playoff per chi si troverà in difficoltà inzierà ad agosto inoltrato, come sempre. Intanto è corsa aperta per il Supporters Shiled che vale un posto in Champions League: da Houston a Chicago, sono ancora tutte in piena corsa.
La prossima data importante per la MLS è ora il 15 luglio, in cui si aprirà la finestra di mercato internazionale e molti potrebbero essere i cambiamenti nelle varie rose. Motivo per il quale, a metà campionato, è giunto il momento di mettere in rilievo i principali protagonisti della stagione per ogni ruolo. Per la scelta abbiamo utilizzato la struttura 3-5-2, la stessa prevista dal sito della MLS per la votazione dei giocatori per l'All Star Game del 29 luglio contro l'Everton.
PORTIERE
Zach Thornton (Chivas USA)
A New York staranno sicuramente rimpiangendo di averlo lasciato libero senza poi mai trovare un sostituto decente. Thornton è primo per numero di parate e secondo dietro il solo Pat Onstad (41 anni suonati!) della Houston Dynamo. Certo però Preki potrebbe fare in modo di di farlo lavorare un po' meno.
DIFENSORI
Geoff Cameron (Houston)
Coach Dominic Kinnear ribadisce le sue qualità di resuscitatore di giocatori persi. Quest'anno il miracolo è avvenuto con gli attaccanti Kei Kamara e Cam Weaver (che a San Jose era praticamente scomparso), e soprattutto con questo ex centrocampista laterlae trasformato in uno dei migliori difensori centrali della lega e uno dei punti fermi di Houston capolista. Veloce, intelligente, duro nei tackle e bravo col Pallone tra i piedi, Cameron ha certo ancora da imparare - essendo nuovo nel ruolo – ma sicuramente risulta assai promettente.
Mariano Trujillo (Chivas USA)
Nessuno credeva al Chivas USA, e invece i Goats sono lassù vicino alla vetta. E ciò anche grazie a questo difensore tra i più continui della MLS, bravo a proporsi anche in avanti. 32enne veterano di mille battaglie in Messico, con lui il Chivas USA semba aver aggiustato la difesa per qualche anno.
Wilman Conde (Chicago)
Proabilmente il miglior difensore della MLS. Ottimo di testa, bravo con i piedi, non sfigurerebbe certo iN Europa. È una sicurezza per un Chicago Fire spesso abbastanza scostante in fase difensiva.
CENTROCAMPISTA
Guillermo Barros Schelotto (Columbus)
Se continua così rischia di rivincere l'MVP. GBS sembra tornare indietro con gli anni. Attualmente è persino capocannoniere con 10 gol. La sua incredibile visione di gioco e la leadership in campo stanno trascinando Columbus di nuovo in alto.
Shalrie Joseph (New England)
Sempre lui, immancabile fra i migliori. Il centrocampista dei Revs - nazionale delle Grenadine - non ha saltato un match nonostante qualche acciacco, reggendo da solo il centrocampo di una New England martoriata dagli infortuni.
Stuart Holden (Houston)
Quest'anno glie è toccata la responsabilità enorme di sostituire Dwayne DeRosario (che ha rinunciato alla Gold Cup col Canada per rimanere col Toronto FC) sulla trequarti, dopo aver giocato per tutto il primo mese di MLS sulla fascia per necessità . Bravissimo con entrambi i piedi, intelligente nel creare gioco e inserirsi, sembra destinato a diventare uno dei giocatori top della lega. E in Gold Cup avrà la sua occasione con la Nazionale.
Osvaldo Alonso (Seattle)
E' la roccia del centrocampo di Seattle, su cui posano le fondamenta del team vincente messo insieme da Schmid. Alonso, cubano 24enne, è un bel centrocampista basso, duro nei tackle ma bravo anche a distribuire e dotato di un gran tiro dalla distanza, come dimostrato nell'ultimo match contro il DC United. Peccato che non abbia la possibilità di giocare con la Nazionale cubana - a causa della defezione di due anni fa - il che gli farà mancare quel pizzico di esperienza internazionale fondamentale per la sua crescita.
Santino Quaranta (D.C. United)
La sua bellissima storia - che lo ha visto crollare dai successi di gioventù all'abbisso della dipendenza da antidolorifici, fino alla riabilitazione completa - sembra non avere fine. È uno dei trascinatori del DC United primo nella Eastern e pronto a combattere in Champions. Sembra tornado il giocatore promettente che quando aveva 16 anni veniva seguito persino da Giovanni Trapattoni, viste le sue origini italiane. Il suo tocco è quello dei giorni migliori, e ogni tanto si fa vedere anche in difesa. E anche lui sarà alla Gold Cup.
ATTACCANTI
Conor Casey (Colorado)
Sgraziato, brutto da vedere, ma tremendamente efficace con la sua Potenza fisica. L'ex centravanti del Mainz e della Nazionale USA sembra ormai restituito ai suoi livelli dopo anni di infortuni che ne stavano minando la carriera. A Colorado ha trovato un partner perfettamente compatibile in Omar Cummings contribuendo alla grande con I suoi gol (8 in 10 match giocati) a tenere i Rapids in zona playoff. L'esperienza internazionale in Confederations Cup e di seguito in Gold Cup lo fara migliorare sicuramente, ma I suoi gol e i suoi kili mancheranno sicuramente al Colorado.
Brian McBride (Chicago)
Leader dell'attacco del Chicago Fire, nonostante i 37 anni rimane una minaccia continua per gli avversari, e per lui si parla persino di un possibile ritorno in Nazionale (che McBride ha però smentito). La sua esperienza e i suoi gol saranno essenziali nella corsa ad un titolo che manca a Chicago da oltre 10 anni.
Riserve
Portieri – Pat Onstad (Houston), Kasey Keller (Seattle Sounders)
Difensori – Chad Marshall (Columbus), Dejan Jakovic (D.C. United), Bobby Boswell (Houston)
Centrocampisti – Steve Ralston (New England), Brad Davis (Houston), Kyle Beckerman (Real Salt Lake), Chris Pontius (D.C. United),
Attaccanti – Fredy Montero (Seattle Sounders), Kenny Cooper (FC Dallas)