L’America nel pallone

Il fuoriclasse che il soccer aspetta da una vita. Sarà  lui?

Per chi come noi da anni segue il calcio USA e la sua Nazionale, tutto questo clamore intorno al gruppo sbarcato in finale di Confederations Cup dà  anche un po' fastidio. Per non parlare dei commenti imbarazzanti da parte di giornalisti che non hanno idea della reale consistenza tecnica dei vari Altidore, Donovan, Onyewu e Bocanegra, non avendoli mai visti giocare né a livello di Nazionale (se non agli scorsi Mondiali) né tantomeno di club o di numerosi articoli scritti in fretta e furia e pieni di errori. Avessero almeno letto Play.it"

E allora abbiamo deciso di tralasciare i commenti italiani e dare un'occhiata su come è stata presa questa scalata alla vetta del calcio mondiale da parte della Nazionale guidata dal CT Bob Bradley. Cominciamo da quello che tutti considerano l'eroe del momento, il 19enne attaccante ex NY Red Bulls, quest'anno allo Xerex ma di proprietà  del Villareal: Jozy Altidore. La foto della sua corsa urlante dopo il gol dell'1-0 segnato con un gran tiro dopo essersi smarcato del compagno di squadra di club Capdevilla, ha fatto il giro mondo. Un gol che - insieme a quello di Dempsey - ha portato la Nazionale a stelle e strisce sulle pagine dei primi giornali americani, spostando per un po' le news sul Draft della NBA o le chiacchiere su A-Rod costretto sulla panca degli Yankees: dal NY Times a Sports Illustrated, passando per Washington Post e LA Times. Una vittoria quella con la Spagna già  entrata nella storia (lunga, 93 anni, ma povera di successi) del soccer, paragonabile a quella - allora impensabile - del 1950 sui maestri inglesi o a quelle del 1994 sulla Colombia (Mondiali casalinghi, che valse la prima qualificazione al secondo turno) e del 2002 su Portogallo e Messico.

Ma l'impresa di Bloemfontein forse vale ancora di più, visto che è arrivata dopo una prima fase in cui nessuno si aspettava ormai nemmeno la qualificazione - a seguito delle sconfitte con l'Italia, onorevole, e col Brasile, disastrosa - e a seguito della quale stampa, blog e tifosi chiedevano la testa di Bob Bradley (ma sulla mediocrità  di questo CT confermiamo il giudizio da espresso), fino alla qualificazione dovuta ad un'incredibile una combinazione di risultati favorevoli (il 3-0 contro l'Egitto e lo 0-3 dell'Italia col Brasile). E dopo di questa, l'incredibile vittoria sulle Furie Rosse campioni d'Europa, rappresentante di uno dei 3 campionati più ricchi e belli al mondo, quello del Barà§a campione e del Real Madrid stellare, con alle spalle 15 vittorie consecutive e 35 match senza sconfitte (l'ultima risaliva al novembre 2006).

«Altidore 694» ha titolato addirittura il Wall Street Journal, indicando i minuti senza subire gol della Spagna prima del vantaggio messo a segno dal ragazzo figlio di una coppia di haitiani immigrati. Il NY Times ha rievocato un classico: «Miracolo sul prato», paragonando l'impresa contro la Spagna a quella della Nazionale di hockey composta da universitari che batté quella dei campioni sovietici alle Olimpiadi invernali di Lake Placid nel 1980 su cui si è basato il film di Steven Hilliard Stern, «Miracolo sul ghiaccio».

Per chi come noi ama scavare nella storia del soccer inevitabile segnare come inizio di questa lunga scalata "The Shot Heard Around the World", e cioè il gol messo a segno da Paul Caligiuri contro Trinidad & Tobago nelle qualificazioni ai Mondiali delle "notti magiche" 1990, che valse il ritorno nel grande calcio degli USA dopo 40 anni. E in quel gruppo c'era Kasey Keller, allora terzo portiere e ancora oggi – quasi 40enne – tra i migliori portieri USA con i Seattle Sounders della MLS (Major League Soccer).

Persino il presidente Barack Obama - noto appassionato di calcio (ma quanto di basket però) anche per via delle figlie Sasha e Malia che segue sempre nelle sue partite - ha fatto sentire la sua soddisfazione al riguardo, ed è probabile che assisterà  alla cerimonia d'apertura e - forse - ad un match dei prossimi Mondiali sudafricani. Del resto si è già  speso pubblicamente per la corsa USA ai Mondiali 2018 e 2022 (quest'ultima data è più probabile). Fosse lui e non Altidore o Adu il fuoriclasse che il soccer USA cerca da sempre?

E mentre il Draft NBA e il baseball si sono ripresi il posto che compete loro nell'informazione sportiva USA, salutiamo con soddisfazione come - nell'attesa della finale di domenica alle 21 in quel di Johannesburg - la Nazionale USA continui ad occupare nelle pagine sportive spazi impensabili fino ad una settimana fa. Contro gli USA in campo ci sarà  il Brasile, che ha già  battuto gli americani nella fase a gironi e che è obiettivamente una montagna troppo alta da scalare (anche se qualcuno ancora ricorda questa partita di Gold Cup). Comunque vada, per gli americani sarà  un successo. E in fondo se sono qui oggi forse lo devono in parte anche ad un brasiliano, il più grande di tutti, Pelé, che nel 1977 decise (in cambio di tanti soldi) di volare negli USA per far vedere agli americani come ci si potesse divertire giocando a calcio.

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