Clint Dempsey. Stasera cercherà di ripetere quanto fatto contro l'Egitto
Si gioca alle 20.30 - nel freddo e sotto la pioggia di Bloemfontein – l'inaspettata (per gli USA) semifinale della Confederations Cup tra Spagna e Stati Uniti, in cui questi ultimo cercheranno di ripetere il miracolo. Dopo aver infatti superato il turno in un'incredibile serata fatta del 3-0 all'Egitto e del 3-0 subito da un'inguardabile Italia contro il Brasile, contro le Furie Rosse - reduci da 15 vittorie consecutive e da 35 partite senza sconfitte - il miracolo che servirà sarà ancor più grande.
Come se la differenza tra i due team non fosse abbastanza, si aggiunga anche che da domenica ad oggi gli USA si sono allenati una sola volta, avendo dovuto viaggiare lunedì da Rustenburg a Bloemfontein, dove gli spagnoli fanno invece base da una settimana. Ma ciò che gli americani almeno non avranno è la pressione, essendo quello raggiunto ad oggi il massimo che si poteva sperare.
Il CT Bob Bradley avrà a disposizione l'intera rosa, e contro l'arrembante Spagna potrebbe optare per un 4-5-1 simile a quello messo in campo contro l'Italia, Jozy Altidore a pressare e a far salire la squadra. In porta torna sicuramente Tim Howard (Everton). Il capitano difensore Carlos Bocanegra (Rennes) - assente nei primi tre match - ha ripreso ad allenarsi, ma difficilmente sostituirà al centro della difesa un Jay DeMerit (centrale del Watford) tra i migliori fiino ad oggi. Con lui a reggere la difesa Oguchi Onyewu - che in settimana pare abbia trovato un accord coi turchi del Fenerbache - con a destra Jonathan Spector e a sinistra (dove non c'è molta scelta per Bradley) ancora Jonathan Bornstein.
A centrocampo - dove il confront per gli americani sarà terribile - il duo di mezzo sarà probabilmente composto da Ricardo Clark e Michael Bradley con Landon Donovan a legare con l'attacco. Sui fianchi Clint Dempsey - esaltato dal gol con l'Egitto e apparso decisamente in ripresa dopo due match da zombie - e uno tra Benny Feilhaber (che ha maggiori chaces) e Sascha Klejstan. In panchina invece, visto il diverso schema più difensivo, Charlie Davies. Il rischio però è certamente quello di consegnarsi mani e piedi agli spagnoli rinuciando di default ad ogni iniziativa di gioco.
Il CT psagnolo Vicente Del Bosque ha una vasta scelta di giocatori, tutti abbastanza riposati, avendone usati 22 su 23 nella fase a gironi nei match vinti contro Nuova Zelanda, Iraq e Sudafrica. La Spagna è squadra nota, la più forte al mondo insieme al Brasile (la finale che tutti aspettano), con un gioco fatto di fraseggio continuo e accelerazioni improvise. Non ci sarà l'infortunato Andres Iniesta, ma ci saranno i vari Xavi, Cesc Fabregas e Xabi Alonso in mezzo, e Fernando Torres 83 gol in 17 minuti ai neozelandesi) e David Villa in avanti. Quanto basta a spaventare e a far male a chiunque.
Gli spagnoli hanno più volte affermato di non voler assolutamente sottovalutare gli americani - alcuni hanno citato la difficile vittoria per 1-0 l'anno scorso prima degli Europei poi vinti -, ma certo sarà difficile per loro non pensare ai brasiliani. E forse solo la deconcentrazione e una serata super di un Donovan magari possono dare speranza agli USA, anche perché in una partita secca mai nulla si può dare per scontato a certi livelli. E comunque gli USA vincenti sono dati a 12…
Che vincano o perdano gli USA torneranno comunque in campo domenica contro una fra Sudafrica e Brasile, prevedendo il torneo anche la finale per il 3° posto. La finale per il 1° si giocherà a Johannesburg, all'Ellis Park , domenica sera.