Juan e Landon Donovan. Dopo due anni è di nuovo USA vs. Brasile
Neanche il tempo di mettersi alle spalle il match perso per 3-1 contro l'Italia campione del mondo, ecco che gli USA si accostano nel pomeriggio a Pretoria al secondo match della Confederations Cup, stavolta l'avversario è il Brasile pentacampeà£o.
La sconfitta con gli Azzurri brucia ancora - specie per qualche discutibile decisione dell'arbitro cileno Pablo Poz, come in occasione del rigore non assegnato a Donovan nel finale - ma l'attenzione è ora tutta sui verdeoro, che arrivano da una fortunosa (qualcuno ha detto già scritta a tavolino) contro l'Egitto per 4-3, per la quale vanno ringraziati l'arbitro e Kakà . Il CT brasiliano Carlos Dunga (ma come si veste?) minaccia un turnover massiccio, a causa dello scarso tempo per recuperare determinate anche dal lungo viaggio di trasferimento da Bloemfontein, ed è possibile che proprio Kakà possa rimanere fuori.
Ma anche il CT USA Bob Bradley sarà costretto a mischiare le carte, a causa dell'assenza dello squalificato Ricardo Clark e per qualche necessario aggiustamento ad un avversario assai diverso dall'Italia nell'approccio. Possibile quindi un 4-4-2 con Michael Bradley più arretrato in mezzo e l'inserimento di Sacha Kljestan al centro (in alternativa la conferma del più difensivo Benny Feilhaber), con l'esperienza di DaMarcus Beasley a sinistra - anche per provare a impegnare Elano e Dani Alves – e con Clint Dempsey a destra. Davanti il duo Altidore-Donovan (che dovranno vedersela con Lucio e il romanista Juan), ben comportatosi contro gli Azzurri. In difesa Carlos Bocanegra appare non ancora pienamente recuperato dall'infortunio subito con l'Honduras, e sarà valutato all'ultimo. Probabile una riedizione della linea vista domenica, con Spector a destra, DeMerit e Onyewu in mezzo e Bornstein a sinistra, con Howard intoccabile in porta.
Per quanto riguarda il Brasile, dipende dalla voglia di cambiare di Dunga. Di base dovremmo vedere l'interista Julio Cesar in porta, Dani Alves e Kleber sulle fasce con Lucio e Juan centrali; a centrocampo un 4 composto dal viola Felipe Melo, Gilberto Silva, Elano e (forse) Kakà . In attacco Luis Fabiano e Robinho (pessimo contro l'Egitto) o in alternativa il milanista Pato. Possibili però Ramires al posto di Elano e Josue per Gilberto Silva. Comunque sia un incubo per gli americani, visti anche i 10 gol messi a segno dal Brasile nelle ultime tre partite (Egitto e le qualificazioni mondiali contro Uruguay e Paraguay), tutte vinte.
Il pareggio è un risultato storicamente assente dai match fra USA e Brasile, con la Seleà§à£o uscita vincente 12 volte su 13 incontri tra le due nazionali. L'unica vittoria americana è arrivata nella CONCACAF Gold Cup del 1998 (col Brasile ospite), grazie ad un bellissimo gol dell'attuale coach del Chivas USA Preki (e ad una super prova del portiere Kasey Keller). Ma il match che si giocherà al Loftus Versfeld Stadium sarà il primo tra le due squadre in una competizione FIFA dal 2003, quando nella Confederations Cup giocata in Francia, nel match di Lione gli USA persero solo 1-0 (gol di Adriano) dopo un ottima partita. L'altro precedente nel 1994, ancora 1-0 (gol di Bebeto) per i brasiliani poi campioni del mondo. Ricardo Kakà : “In questi anni abbiamo affrontato più volte gli USA, e ogni volta abbiamo vinto di poco, e mai facilmente. Ricordo il match giocato nel 2007 a Miami - quando vincemmo 4-2 - ma il risultato fu bugiardo, perché soffrimmo molto. Gli USA sono tatticamente molto disciplinati e organizzati, ma Dunga ci preparerà in modo adeguato, anche per evitare gli errori fatti contro l'Egitto".
Si gioca alle 4 di pomeriggio italiane. E poi domenica sera a Rustenburg per gli USA ci sarà l'Egitto in contemporanea col big match Italia vs. Brasile.