Landon Donovan, capocannoniere dei Galaxy
Nonostante la nuova expansion franchise di quest'anno siano stati i redividi Seattle Sounders , ritornati finalmente nel soccer di prima divisione dopo il loro fallimento del 1983 ed anni passati nelle seconde divisioni, la squadra che in realtà ha dovuto cominciare tutto da zero non è quella della Emerald City ma sono i Los Angeles Galaxy reduci da tre annate disastrose, l'ultima delle quali senza scusanti, cominciata con le fanfare ed i migliori auspici con l'arrivo dell'allenatore olandese Ruud Gullit, sostituito poi verso metà stagione con Bruce Arena ed un David Beckam in forma dall'inizio di stagione ma spentosi col tempo.
Eppure la scorsa stagione è stata tra le tre la più amara e disastrosa, perchè per una buona metà della stagione la compagine losangelina è stata in vetta alla propria conference salvo poi crollare rovinosamente, e perchè a differenza delle due stagioni precedenti la squadra non è andata mai vicino alla salvezza della stagione, mentre nel 2006 i Galaxy erano arrivati in finale di US Open Cup, e nel 2007 avevano raggiunto la finale di Superliga, persa poi ai rigori col Pachuca.
La stagione 2008 è stata, dopo il crollo avvenuto a metà stagione, desolante e senza un bagliore di ripresa, mentre l'anno precedente il sogno di agguantare i play-off si era infranto solo all'ultima giornata della regular season, che si è invece conclusa nel 2008 con un mesto pareggio casalingo per 2-2 contro Dallas, un'altra compagine che dopo anni non si è qualificata ai play-off deludendo i propri tifosi.
Per cui subito dopo la stagione il management, ora nella veste di Paul Bravo ritenendo giusto di lasciare in panchina l'ex ct della nazionale Bruce Arena, ha dato via ad una necessaria rivoluzione partendo dalla difesa.
Via i portieri, spesso non altezza del proprio ruolo Cronin, Wicks, e Alamo, l'argentino Edoardo Dominguez, acquistato in estate al posto del disastroso Abel Xavier, (come dimenticarlo?) ma quasi mai utilizzato, così come Greg Vanney e Bolkan, ritiratisi dal calcio giocato.
Sono stati tagliati anche il difensore armeno Adzemian, in verità di nessun'apporto alla squadra e Troy Roberts ora in forza alla franchigia USL I dei Cleveland City Stars. Ultimo in ordine di epurazione nelle linee difensive è Ante Jazic ceduto ai cugini messicani del CD Chivas Usa.
Anche il centrocampo non è stato indenne da purghe di stile staliniano, con la dipartita in blocco di Ely Allen, così come il centrocampista brasiliano Alvaro Pires, perno del centrocampo sotto la gestione Gullit ma non apprezzato da Arena, tornato quindi in patria con la maglia del Fortaleza Esporte.
Hanno lasciato Los Angeles in ordine sparso anche Israel Sesay, mandato a farsi le ossa in PDL, Joe Franchino, Pete Vagenas, approdato a Seattle, così come MacDonald, ceduto ai San Jose Earthquakes, Barlow e Munoz. Dai vari draft sono arrivati i difensori Omar Gonzales, A.J. De la Garza e Y. Marshall, il centrocampista Kyle Patterson, di passaporto inglese, mentre l'attaccante Tristan Bowen viene dalle giovanili della squadra.
Da Miami arriva il secondo portiere Josh Saunders, mentre la porta è difesa, invero non senza qualche perplessità dal giamaicano Donovan Ricketts. In difesa, dopo un anno di pausa dal calcio giocato troviamo il veterano Tony Sanneh, ed anche su questo acquisto sono state sollevate più di una critica.
Assieme a lui troviamo in arrivo dai Toronto F.C. Todd Dunivant, Griffin in arrivo dai Portland Timbers, militanti (fino al 2010) nell'USL I, e il veterano Gregg Berhalter, con esperienze internazionali e prelevato dai tedeschi del Monaco 1860.
A centrocampo, assieme ai superstiti Eddie Lewis, Josh Tudela e Chris Klein, spiccano i nuovi arrivati Dema Kovalenko ucraino già molto conosciuto ed apprezzato nella MLS prelevato acquistato dal Real Salt Lake, e l'italo-brasiliano Stefany Miglioranzi già in forza ai campioni Mls '08 Columbus Crew. In attacco oltre al già citato Bowen ed i già presenti Edson Buddle, Landon Donovan, Alan Gordon e Brian Jordan, troviamo i neo acquisti Mike Magee finalista coi New York Red Bulls, e Johan Kirovski in arrivo da San Jose.
In questo mix di giovani dalle belle speranze, giocatori di buon livello e qualche veterano manca il fuoriclasse che ha fatto parlare di Los Angeles in tutto il mondo: David Beckam. Come Donovan, il giocatore inglese aveva chiesto ed ottenuto di poter giocare in Europa durante il periodo di fermo della Major League Soccer, per poi tornare l'8 Marzo, lo stesso periodo in cui Donovan avrebbe abbandonato i tedeschi del Bayern Monaco.
La storia però la conosciamo tutti e l'insistente diplomazia di Adriano Galliani, la voglia dell'inglese di mettersi in mostra in vista dei Mondiali 2010, e non ultimo la frustrazione della moglie di Beckam, l'ex Spice Girl Victoria Adams che al suo arrivo ha già posato per lo stilista Giorgio Armani per la sua collezione di intimo femminile, ha fatto si che l'inglese non si unisca alla squadra californinana prima del 15 Luglio, con possibilità che dopo il termine del campionato MLS '09 possa rompere il contratto che lo lega agli Usa e tornare in Europa.
A livello prettamente economico, oltre che i mancati introiti dei tour mondiali che senza l'inglese non sono stati disputati, questo ha causato la perdita di credibilità nel progetto all'interno del quale Beckam era il pilastro e un conseguente crollo delle presenze al botteghino quando i Galaxy sono di scena all'Home Depot Center, dai 27000 paganti dell'anno passato ai mediamente 16/17000 di quest'anno anche se un pò complice sarà sicuramente la crisi economica che in California ha colpito molto duramente.
A livello sportivo questa tegola imprevista oltre che far infuriare Bruce Arena ha sicuramente gettato sconforto nell'ambiente ed ha fatto si che la squadra voluta da Arena, senza il giocatore più prezioso rimanesse un'incompiuta, perchè questa è l'impressione che si ha degli odierni Galaxy, un qualcosa di non finito, un cantiere ancora in costruzione.
Dopo la seconda Pan Pacific Cup, questa volta disputata in tono minore sul suolo amico dell'Home Depot Center e presa più come un test pre campionato che non come una vera competizione, Arena ha sfoltito il numero dei giocatori e già dalla finale persa ai rigori contro i coreani del Suwon Samsung Bluewings si è visto il leit-motiv che sembra caratterizzare un pò la stagione in corso dei Galaxy, una squadra di onesti pedatori ma senza quel qualcosa in più capace di farle fare il salto di qualità , con qualche problema in difesa (anche se certamente non come l'anno passato) ma con abbastanza cuore e muscoli per riacciuffare quasi sempre alla fine di ogni partita il sospirato pari, un po poco per una squadra che dopo tre anni di fallimenti vuole tornare ad essere tra le pretendenti al titolo.
La compagine di Bruce Arena ha totalizzato finora 12 punti, frutti di nove pareggi, una sconfitta ed una vittoria. L'esordio casalingo contro la compagine di Washington D.C. ha visto Los Angeles sotto di due gol, recuperati poi nei minuti finali da una doppietta di Donovan, a tutt'oggi il migliore della squadra.
Nella terza giornata i limiti della squadra son venuti ancora di più al pettine, con una sconfitta casalinga per 3-2 contro i Colorado Rapids, dopo che, in svantaggio di un goal i Galaxy erano riusciti a ribaltare il risultato subendo poi una contro rimonta, dando così l'impressione di essere una squadra senza personalità , e pochi giorni dopo sempre i Colorado Rapids hanno eliminato Los Angeles dalla U.S. Open Cup ai rigori all'Home Depot Center, con i Galaxy incapaci di concretizzare una superiorità sul campo.
Seguono un pari a reti bianche grazie al portiere Donovan Ricketts contro i cugini del CD Chivas Usa, quest'anno – almeno per ora – parecchio superiori ai Galaxy, ed un altro pari in casa dei modesti San Jose Earthquakes arrivato al 76' su idea di Donovan dopo che San Jose era passata in vantaggio già al quinto minuto del primo tempo. Il trend si è ripetuto la settimana seguente in casa dei Rapids al Dick's Sporting Goods Park di Commerce City ancora una volta è Donovan a togliere le castagne dal fuoco a meno di dieci minuti dal termine dopo che un goal di Colin Clarke aveva dato il vantaggio provvisorio alla squadra casalinga.
Il 2 Maggio, davanti a 21000 spettatori i Galaxy conquistano l'unica -per ora- vittoria in campionato grazie ad un calcio di rigore trasformato dal solito Donovan a danno dei derelitti New York Red Bulls, mentre mercoledì 6 Maggio allo stadio Rio Tinto, casa del Real Salt Lake è un altro pareggio, un avvincente 2-2 dove Los Angeles fa sfoggio di tutto il suo carattere per pareggiare grazie a Landon Donovan e Mike Magee i goal di Salt Lake per opera di Robby Findley e Johnson con un finale di pura adrenalina dove i Galaxy al 93' recuperano il rigore trasformato al 91' da Johnson.
La giornata successiva i Galaxy sono ancora una volta in trasferta, questa volta a Seattle, dove davanti ai quasi trentamila spettatori del Qwest Field recupera al 35' minuto -grazie ad Alan Gordon– il momentaneo vantaggio di Seattle grazie al primo goal in MLS del francese Sébastien Letoux.
Il match contro i campioni in carica, vale a dire i Columbus Crew si sblocca l 70' grazie a un goal dell'argentino Guillermo Barros Schelotto che sfrutta un grossolano errore di Tony Sanneh (ma era necessario richiarmalo al calcio giocato a quell'età e dopo un anno di stop?), e ancora una volta è in zona Cesarini che i Galaxy salvano almeno in parte la faccia grazie ad un potente diagonale del centrocampista ex nazionale Usa Eddy Lewis che festeggia così i suoi 35 anni.
A Dallas sono invece i Galaxy a passare in vantaggio al 3' minuto con un goal del capocannoniere sociale Landon Donovan, ma al 31' è Dallas ad acciuffare il pareggio grazie ad un goal di testa di Moor.
L'ultimo sabato di maggio ha visto ancora una volta i Galaxy pareggiare all' 87' grazie ad un goal del redivivo Edson Buddle dopo che Kansas City aveva segnato grazie a Dave Arnaud solo tre minuti prima.
Certamente la squadra sembra impostata meglio di quella dell'anno scorso ma ci voleva poco a fare di meglio, vi è una volontà di investire sui giovani ma allo stesso tempo si sono commessi errori grossolani come quello di richiamare alle armi Tony Sanneh, che non da proprio idea di stabilità , certamente ha l'esperienza ma il fisico non l'aiuta più, ed anche Behralter e Lewis sono comunque in là con gli anni, così come lo stesso Beckam, per cui si evince comunque l'assenza di un progetto a lungo termine, aspettando oltre il ritorno del Re anche i goal di Edson Buddle, dai quali, assieme a quelli di Donovan oltre che degli altri attaccanti, molto dipenderà per il raggiungimento dei play-off dopo ben tre anni di assenza, nella speranza che il giocattolo finalmente smetta di essere un'incompiuta e diventi finalmente una macchina da guerra capace di segnare, vincere e dar spettacolo.
Realtà o utopia? Chi vivrà vedrà .