Amado Guevara sta trascinando Toronto!
C'è aria di “rivoluzione” nella Major League Soccer.
Così almeno verrebbe da dire a cospetto della scalata ai vertici di Toronto, una “cenerentola” del torneo dal suo ingresso due stagioni addietro. Il termine rivoluzione è certamente prematuro, ma al cospetto delle difficoltà stagionali di Crew e Red Bulls, finaliste della passata edizione della Mls Cup, oppure dei team pluri titolati quali DC, Dynamo, Earthquakes o Galaxy sembra essere calzante.
Per di più se a marcare le fortune calcistiche del team canadese vi è un nome da rivoluzionario: Guevara! Scherzi del mondo del pallone a stelle strisce: eppure è assai curiosa la storia di questo interno honduregno scaricato frettolosamente da New York per far posto agli ultimi scampoli di carriera di Claudio Reyna, poi ribelle incompreso ai Chivas Usa prima di un ritorno in patria al Motagua e di un nuovo sbarco nel “soccer” nordamericano.
Di questo “peon” dai piedi buoni andrebbero dette anche altre cose, ma oggi la storia di Amado Guevara incarna la grande ascesa dei Toronto FC sabato vittoriosi per 3-1 sui New England Revolution, altro team in palese difficoltà in questo avvio di stagione. Ospiti in vantaggio al 13' con Shalrie Joseph (riadattato centravanti da Nicol nelle ultime uscite a causa di un organico penalizzato dai numerosi infortuni) che devia alle spalle di Frei un cross da sinistra di Tierney, ma passa giusto un minuto ed arriva il pari con un drop di Guevara su assist di Danny Di Chio.
L'ex attaccante di Sampdoria e Lecce veste i panni di assist man anche nel raddoppio: portando a spasso la linea difensiva dei Revs e lanciando nello spazio Dwayne De Rosario (68') che supera Reis per il 2-1. Passano altri due minuti ed arriva il sigillo finale al successo del team dell'Ontario, punizione tagliata dalla trequarti di Guevara per la testa di Di Chio, la deviazione dell'inglese però non c'è ed il pallone beffardo spegne la sua corsa in fondo alla rete all'altezza del secondo palo.
Grazie a questo successo Toronto si porta a sedici punti, in tandem con i DC United , fermati sul pari interno a reti inviolate dai Real Salt Lake, e precedendo di un punto i Wizards nella classifica della Eastern Conference. Ancor migliore, però, è il cammino degli imbattuti Chicago Fire che nel posticipo domenicale espugnano il Giants Stadium inguaiando l'ex tecnico Carlos Osorio, e si riappropriano della vetta e vantano una gara in meno disputata rispetto alle tre inseguitrici.
Andiamo con ordine nel nostro sunto della Week 10 che ha visto un nuovo turno di riposo per i Crew, e partiamo dalla sfida del Robert Fitzgerald Kennedy di Washington, dove i DC – dopo aver strapazzato in settimana nel preliminare dell'Open Cup i Red Bulls per 5-3 – sono fermati sullo 0-0 dai RSL di Jason Kreis. Un pari che in realtà va stretto alla formazione dello Utah che comunque può sorridere del primo punto esterno della stagione.
Il segno “ics” esce anche sulla ruota di Kansas City, Denver e Dallas. Prevedibile nel primo caso, dove si confrontavano Wizards e Chivas: team molto speculari che hanno nell'organizzazione difensiva una delle loro migliori armi. Gara sbloccata da una magistrale punizione dal limite dell'argentino, ex Lazio, Claudio Lopez al 56' e replica degli ospiti con il neo entrato Eduardo Lillingston otto minuti dopo.
Ancora una volta grandi protagonisti delle due formazioni sono risultati i due portieri Thornton e Hartman. Nota negativa per i padroni di casa che hanno chiuso in nove uomini per le espulsioni, evitabili, di Wolff (68') e Hirsig (83').
Emozioni e gol non sono mancati in Colorado nella sfida contro la “matricola” Sounders in quella che forse è stata la partita più bella della settimana, esito finale un pari per 2-2 con entrambi i team vicini in più occasioni ad altre marcature ma fermati da pali e parate spettacolari ora di Keller, ora di Pickens.
La formazione di Schmid passa in vantaggio al 17' con il colombiano Montero abile nel tap in dopo che la sua prima conclusione si era infranta sul palo, pari dei padroni di casa con una deviazione sottomisura di Clark al 25'. In avvio di ripresa Casey porta avanti il team di Smith, ma al 76' arriva il meritato pari ospite con Jaqua.
Ottavo pareggio stagionale per i Los Angeles Galaxy di Bruce Arena che impattano sull'1-1 a Dallas nonostante il gol lampo di Donovan (3', deviazione sottomisura su assist di Lewis) e oltre un'ora di gioco in superiorità numerica per l'ingenua espulsione di Saragosa al 25'. Texani in gol al 31' con un imperioso colpo di testa di Moor su corner di Van den Bergh. Un pari sostanzialmente giusto che sembra il preludio ad una stagione senza grandi aspettative per entrambi i team.
Risalgono posizioni in classifica gli Houston Dynamo di Kinnear che superano per 3-1 il “loro” passato, ovvero i San Josè Earthquakes. Successo che arriva grazie alle reti di Ching, Kamara e Waibel per i padroni di casa, e rete della bandiera ospite con il solito jamaicano Ryan Johnson.
Curosità le reti degli “orange” portano la firma di tre ex, Ching e Waibel arrivati ad Houston con lo spostamento della franchigia, e di Kamara approdato in Texas la scorsa stagione dopo una breve parentesi nella rinata compagine della Baia di San Francisco. La compagine di Yallop appare un pò troppo remissiva e paga dazio alla prolungata e forzata assenza dell'inglese Darren Huckerby.
La classifica della Western Conference vede la netta leadership dei Chivas di Preki con 24 punti, alle loro spalle Seattle e Houston inseguono rispettivamente a quota 16 e 15, quindi Colorado con 13 distanzia di due lunghezze RSL e Galaxy, fanalini Dallas e San Josè.
Come prassi chiudiamo spostando i riflettori sul posticipo domenicale che – come già anticipato sopra – ha visto il successo esterno dei Fire sui Red Bulls grazie ad una rete di Chris Rolfe al 45' della prima frazione con la solita complice disattenzione della linea difensiva newyorkese.
Ad amareggiare i tifosi della Grande Mela, però, non è in se la prova contro i Fire – numerose occasioni create a cui si è opposto l'ottimo Jon Busch – quanto il cammino stagionale di una formazione che sembra un irrisolto enigma tra continui turn over e superficialità palesi come quelle che in meno di mezz'ora di gioco hanno segnato la sfida in Open Cup.
In questo calderone, tutto sembra essere in discussione, dalla panchina di Osorio ai numerosi tagli di mercato previsti alla riapertura dei trasferimenti il prossimo luglio.