L.A. vs L.A.

Arturo

“Beat L.A. – Beat L.A.”, questo era il coro che i tifosi dei Giants hanno sempre riservato, e continuano a farlo anche di questi tempi, agli acerrimi rivali dei Los Angeles Dodgers ogni qualvolta si presentavano a San Francisco sia nel Candlestick Park che nell'attuale Pacific Bell Park.

Sì, perchè se tutti pensano che quando si parla di grandi rivalità  nello sport americano ci si riferisca soprattutto a quella tra New York Yankees e Boston Red Sox si sbagliano, perchè la più sentita ed intensa rivalità  di sempre è quella che vede da oltre un secolo contrapporsi Dodgers e Giants e che Andrew Goldblatt ha così ben descritto in un libro che come dice esplicitamente il suo sottotitolo parla di un antagonismo che ha coinvolto due squadre e quattro città , “The Giants and the Dodgers – Four cities, two teams, one rivalry”. Quattro città  perchè Brooklyn prima di essere considerata, per decisione amministrativa, un borough di New York era una città  a parte ed i Dodgers ne rappresentavano completamente le sue peculiarità  e soprattutto i suoi abitanti.

La conquista dell'ovest da parte del Baseball che portò il trasferimento di Giants e Dodgers a San Francisco ed a Los Angeles nella seconda metà  degli anni cinquanta, compromise così anche le due città  californiane nella rivalità  tra le due franchigie e ben presto il grosso successo del national pastime coinvolse da quelle parti altre squadre come gli A's di Oakland o gli Angels di Anaheim.

Proprio di questi ultimi è il caso di parlare dato che nella post season così movimentata dal caso steroidi, il signor Arturo Moreno, detto “Arte”, 58 anni di origini messicane e proprietario da un paio di anni degli Angels ha deciso di mettere anche lui un pò di tabasco, con la sua decisione di cambiare il nome della sua franchigia da Anaheim Angels a Los Angeles Angels of Anaheim. A molti la cosa, oltre il fatto della complicatezza del nuove nome, non significherà  granchè, ma se Moreno ottimo uomo d'affari, ha preso questa decisione un buon motivo ci deve essere.

Los Angeles è la seconda città  americana come bacino di utenza nello show business a stelle e striscie ed avere la possibilità  di inserire quelle due parole nel nome della squadra ha un grosso significato in termini di mercato. Se Moreno ha avuto l'idea e la decisione di metterla in pratica c'è qualcun altro che invece non l'ha pensata nello stesso modo come l'amministrazione civica di Anaheim ed anche molti tifosi di Orange County, che poi è una delle zone che compongono l'area metropolitana di Los Angeles, dove si trova l'Angel Stadium e che considerano quella la sede naturale della franchigia.

Questi tifosi, e non sono pochi, sono disposti a cambiare nome inserendo la parola California, oppure Orange County o ancora meglio confermare il nome di Anaheim Angels ma non vogliono assolutamente sentir parlare di L.A., quindi è stata immediata la decisione di rivolgersi ad una corte perchè prendesse in esame il caso e di conseguenza decidesse.

Gli stessi Dodgers, parliamo ovviamente a livello dirigenziale, non hanno preso bene la scelta di Romero anche se ufficialmente hanno evitato alcun commento che potesse innescare altre polemiche. Qualche battuta c'è stata ed addirittura durante una recente cena di beneficenza il proprietario della franchigia, Frank McCourt, ha regalato a Bud Selig e consorte un cappellino con la scritta Los Angeles Dodgers of Los Angeles che suonava come una bella presa in giro dei dirimpettai Angels.

Il cambio di nome ha già  portato degli effetti non da poco che hanno dimostrato come Moreno, imprenditore di successo nel mondo dei media, abbia visto giusto dato che l'Associated Press che è l'agenzia ufficiale che segue la stagione del MLB e che quindi distribuisce risultati, tabellini e classifiche in tutto il mondo. ha deciso di riferirsi alla franchigia semplicemente come Los Angeles Angels.

La prima udienza fissata per l'8 marzo non ha deciso nulla ed ha rinviato tutto a fine stagione. La cosa non è piaciuta al sindaco di Anaheim Curt Pringle che ha detto che sarà  presentato un ricorso per far sì che si possa decidere in tempi più brevi.

Gli Angels sono riusciti a costruire intorno a sè un forte e diffuso appoggio dato che sia nel 2003 che nel 2004, sono riusciti a battere il record stagionale di spettatori. Ciò nonostante un aumento considerevole dei prezzi dei biglietti che in alcuni settori si sono alzati del 25%.

Dopo quaranta anni di pessimi risultati gli Angels sono arrivati alla conquista nel 2002 delle World Series con la vittoria sui Giants e l'anno scorso sono stati protagonisti di un avvincente finale di stagione con gli A's per la conquista del titolo nella AL East. Avere una squadra vincente ed associarla al nome di Los Angeles significa avere un rapporto diverso nel mondo dell'entertainment business.

Non ci sono invece tentativi di portare via dei tifosi da Chavez Ravine, innanzitutto perchè difficilmente un vero tifoso dei Dodgers tradirebbe la sua squadra ma anche perchè le 31 miglia di freeway che separano il ballpark dei Dodgers da quello degli Angels sono tra le peggiori in tutto il sistema di autostrade americane per il traffico caotico che le contraddistingue. Ne sa qualcosa proprio il manager degli Angels, Mike Scioscia, che ogni volta che deve recarsi all'Angel Stadium deve percorrere non solo quella freeway ma altre tre, sempre molto trafficate, mettendo sempre in forse il suo arrivo per partite o allenamenti.

Lo stesso McCourt non si è detto preoccupato di perdere tifosi ribadendo che tra Brooklyn e Los Angeles i Dodgers sono riusciti a portare ai loro incontri 170 milioni di persone. Autentico record per gli sport di squadra di ogni tipo ed ogni parte del pianeta. Lui che è un costruttore invece di muoversi in forma mediatica come ha fatto l'esperto del settore Moreno, si è mosso nel suo campo cambiando il look a Chavez Ravine.

Una risposta a livello di immagine da parte degli storici Dodgers comunque c'è stata e per reagire ai cinquecento tabelloni rossi e luminosi fatti installare da Moreno in tutta Los Angeles con la scritta “City of Angels” si è fatto ricorso alla gloriosa leggenda dei Dodgers, versione californiana, con manifesti che ricordano Sandy Koufax e Fernando Valenzuela e con la scritta “This is L.A. Baseball”

Insomma prima di scontrarsi sul diamante, con delle mini Freeway Series in formato spring training ed ad un paio di interleague series, le due franchigie stanno già  dando vita ad una simpatica contesa fuori. Ciò dimostra che nella California del Sud la passione per il national pastime è veramente alta.

Ah … dimenticavo … nel comunicato stampa dei Dodgers che presentava la serie di esibizione che si giocherà  ad inizio di aprile gli avversari venivano chiamati semplicemente Anaheim Angels!

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