Gordon Hill, Montreal Manic 1981
I risultati degli ultimi giorni sono certamente il punto più alto della storia del calcio a Montreal, ma la città del Quebec ha comunque alle spalle una lunga storia fatta di grande passione da parte del pubblico locale, e che passa lungo tutti i principali momenti del soccer nordamericano.
Contrariamente a quel che molti pensano infatti, Les Olympiques de Montreal non furono i primi québequois a disputare un campionato negli Usa. La prima franchigia del Québec a militare in un campionato statunitense (sebbene non ufficiale) fu infatti il Montreal Concordia durante i primi anni '60 al tempo della I.S.L. di William B. Cox. Parlando propriamente di NASL, gli Olimpionici di Montreal, prontamente anglicizzati in Montreal Olympics sono una delle due franchigie di espansione del 1971, che portano la NASL, assieme ai New York Cosmos, da 6 a 8 squadre. I canadesi vengono assegnati alla Northern Division, dove con 4 vittorie, 5 pareggi e 15 sconfitte occupano l'ultimo posto sia in classifica che in media spettatori, appena 2440, il seguito meno numeroso della NASL di quell'anno. Unico giocatore che si ricordi è l'italo-canadese Franco Gallina, con 10 centri stagionali e 2 assist.
Nel 1972, con una stagione ridotta a sole 14 partite gli Olympics riescono a fare un poco meglio dell'anno precedente, piazzandosi questa volta al penultimo posto con 4 vittorie, 4 pareggi e 6 sconfitte. La media spettatori si attesta sui 2.308 paganti, una sostanziale tenuta. Michael Dillon, con 7 reti e 2 assist è l'attacante più prolifico della squadra. Ed assieme allo scozzese Graeme Souness viene convocato nelle NASL All Stars '72. La squadra québequois disputa anche un'amichevole contro i tedeschi del Werder Bremen, vinta da questi ultimi per 3-0.
Nel 1973 la stagione viene portata a 19 partite e gli Olympics vengono assegnati alla Northern Division assieme a Toronto Metros e Rochester Lancers. Con 5 vittorie, 4 pareggi e 10 sconfitte Montreal conquista il secondo posto, un miglioramento ma non abbastanza ma raggiungere i play-off. Anche gli spettatori aumentano, 3.856, ben poco però rispetto ai 6.337 di St Louis, i 7.474 di Dallas e gli 11.501 di Philadelphia,e meglio solo dei derelitti Atlanta Apollos. Forse per questa ragione la proprietà decide al termine della stagione 1973 di ritirare gli investimenti nel soccer staccando così la spina ai Montreal Olympics.
Dieci anni dopo la nascita degli Olympiques, a Montreal nascono i Manic. La squadra è di proprietà della multinazionale della birra Molson che, acquistati i poveri Philadelphia Fury al termine della stagione 1980, sposta la franchigia a Montreal. L'allenatore è lo stesso dei Fury, l'italo-sudafricano Eddie Firmani. Con Firmani si sposta in Canada da Philadelphia anche lo scozzese Andy Linch. Grazie agli investimenti della Molson arrivano Tony Towers, centrocampista inglese prelevato dal Birmingham City, Alan Willey, attaccante del Middlesbrough, e Gordon Hill, già conosciuto negli Usa per aver prestato servizio nei Chicago Sting. A difendere la porta dei Manic c'è Bob Rigby, anche lui mossosi assieme alla franchigia. L'esordio dei Manics è ottimo, secondo posto nella Eastern Division dietro ai Cosmos di Giorgio Chinaglia e Carlos Alberto, con 15 vittorie e 17 sconfitte, e 2.3704 spettatori presenti allo Stade Olympique. I Manic superano il primo turno dei play-off sconfiggendo i Los Angeles Atzecs per 2-1 ai supplementari nel mini game di spareggio dopo che Montreal aveva vinto la prima sfida per 5-3 e perso la seconda per 3-2. Nel turno successivo però sono i Chicago Sting ad avere la meglio sui Manic, perdendo per 3-2 la prima partita,e vincendo per 4-2 sia il match di ritorno che il mini-game di spareggio. Gordon Hill è convocato nelle NASL All Stars '81 grazie ai suoi 16 goal e 12 assist. Verso la fine del 1981 comincia la stagione indoor, che vede i Manic assegnati alla East Division, dove seguiti da 9.152 appassionati a partita totalizzano 9 vittorie e 9 sconfitte conquistando così il primo posto. Ai play-off però vengono spazzati via al primo turno dai Tampa Bay Rowdies con la seguente striscia di risultati: 8-7, 2-3, 2-1 (dts). Durante il torneo indoor Gordon Hill mette a segno 29 reti e confeziona 18 assist.
Nel 1982 Victor Nogueira, che negli anni a venire diventerà una stella dell'indoor soccer avvicenda Bob Rigby e conquista il secondo posto nella classifica portieri, e Gordon Hill a stagione in corso torna ai Chicago Sting. I Montreal Manic sembrano non risentirne e si piazzano ancora al secondo posto, con 19 vittorie e 13 sconfitte. Gli spettatori registrano una flessione attestandosi a 21.348 paganti. Alan Willey mette a segno 15 reti e 7 assist. Montreal comincia bene i play-off, avendo ragione di Fort Lauderdale nel primo match per 3-2, ma la partita di ritorno consegna la vittoria di misura alla squadra della Florida. Si rende così necessario un mini-game che da ragione ancora una volta ai Fort Lauderdale Strikers per ben 4-1. Il difensore Franz Matieu viene convocato nella selezione NASL All Stars '82.
Nel 1983, in una NASL notevolmente ridotta dai crolli delle varie franchigie e che vede nel Team America una residua speranza di sopravvivenza, I Montreal Manic scaricano Firmani e lasciano la panchina a Andy Linch che passa così dal ruolo di giocatore a quello di allenatore. Lo scozzese Mike Hewitt si unisce alla squadra. Purtroppo però, causa ignoranza dei dirigenti, gli spettatori voltano le spalle alla squadra. Con l'annuncio del Team America, venne data la notizia che l'anno seguente Montreal sarebbe diventata il Team Canada, errore madornale perché la presidenza aveva ignorato che Montreal è la meno canadese di tutte le città , essendo francofona e capitale del Québec, e all'epoca le spinte indipendentiste erano assai più forti di ora. La comunità locale, indispettita dalla notizia voltò le spalle alla squadra che di colpo si vide seguita da appena 9.910 spettatori e e anche i risultati ne risentirono, piazzandosi all'ultimo posto con 12 vittorie e 18 sconfitte, ma disputando i play-off per il punteggio totalizzato. Montreal sconfisse i Cosmos per 4-2 e 1-0, ma successivamente i Roughnecks di Tulsa ebbero ragione dei franco-canadesi per 2-1. La partita successiva vide Montreal prevalere di misura, ma il mini-game decretò il passaggio di Tulsa che vinse con un inequivocabile 3-0. Alan Willey con 13 reti e 12 assist figura in classifica marcatori e il portiere Ed Gettemeier galleggia a metà classifica tra gli estremi difensori.
Di fronte al vertiginoso calo di spettatori la multinazionale Molson decide di abbandonare il Manic. Finisce così, sostanzialmente per ignoranza, la storia del secondo soccer team di Montreal nella NASL.
Montreal Impact vs. Santos Laguna 2-0
Il soccer in Canada verrà poi rappresentato dai Montreal Supra militanti nella lega canadese C.P.S.L. dal 1988 al 1992,(anno in cui fallirono assieme alla lega), che giocava le proprie partite casalinghe allo stadio Claude Robillard . Vale la pena di ricordare il francese Christian Gourcuff, padre di Yoann Gourcuff che anni dopo verrà scelto dal Milan. Con il fallimento della C.P.S.L. e dei Supra, la famiglia Saputo, italiani arricchitisi col commercio di formaggi e ad oggi i padroni della città , risolleverà le sorti dello sport più popolare del mondo fondando nel 1993 i Montreal Impact o Les Impact de Montréal per chi alla lingua di Shakespeare preferisce quella di Voltaire.
Gli Impact militano attualmente nella lega USL 1 ed hanno in passato militato nella APSL e nella A-League, e vantano anche un campionato indoor nell'allora NPSL durante l'anno 1999. La squadra gioca le sue partite casalinghe al Saputo Stadium, complesso costruito interamente dalla famiglia Saputo che può contenere 13.500 spettatori, ma espandibile fino a 20.000, dato che la curva vicino allo stadio Olypique al momento non è stata costruita. Il palmares degli Impact può vantare un campionato APSL vinto nel 1994 e un campionato A-League vinto nel 2004,più altri trofei minori. Con la compagine Québequoise gioca tra gli altri l'italiano Stefano Pesoli, trasferitosi in Canada dopo aver indossato le maglie di Viterbese, Pro Vasto e Rieti. Alcune voci davano Montreal nella MLS dopo che nel 2011 scadrà l'esclusiva della franchigia Toronto F.C. nella MLS, ma durante il recente discorso sullo stato della MLS tenuto da Don Garber lo scorso 21 novembre,è stato reso ufficiale, tra lo stupore generale, il ritiro di Montreal dalla competizione per ottenere uno dei due posti disponibili per la expansion del 2011. La ragione dichiarata alla stampa è stata un mancato accordo riguardo a chi e in che maniera avrebbe dovuto sobbarcarsi i costi di ingradimento ed ammodernamento del Saputo Stadium, ma molti dicono che la vera motivazione sia la terribile recessione che ha investito dopo gli Usa, anche il vicino Canada, oltre che i problemi finanziari del magnate canadese George Gillet proprietario dei Montreal Canadians nonchè del Liverpool F.C., che avrebbe dovuto supportare la famiglia Saputo nel trasferimento della franchigia dalla USL I alla più prestigiosa MLS. Garber ha infine aggiunto :”Montreal non è andata per sempre, ma è andata per il momento”. E le voci delle ultime settimane, insieme ai problemi di alcune candidate, sembrano dare speranza ai quebeà§ois.
Se così sarà la capitale dello stato francofono del Québec potrebbe finalmente riavere il posto che le compete nel panorama del soccer nordamericano, cosa che in parte è già avvenuta grazie alla vittoria del Nutrilite Canadian Championship 2008 che ha permesso agli Impact di partecipare alla Concacaf Champions' League imponendosi su Vancouver Whitecaps e Toronto FC, qualificandosi dopo la prima fase a gironi ai quarti di finale, assieme a Puerto Rico Islanders e Houston Dynamo, nell'andata dei quali gli oltre 55.000 presenti hanno dimostrato come Montreal sia pronta per la MLS.