Bradley abbatte El Tri

Michael Bradley, autore della doppietta che ha steso il Messico

Niente da fare. Il Messico continua a prenderle dagli USA ogni volta che mette piede in uno stadio americano (dove non vince dal 1999). Peggio ancora: tre partite giocate al Columbus Crew Stadium e tre volte 2-0 per gli USA, stavolta nel primo match di qualificazione per i Mondiali 2010.

Davanti ai 24.000 (in grande maggioranza pro-USA come previsto) del Columbus Crew Stadium, il gruppo del CT Bob Bradley è stato guidato verso la vittoria da una prova corale di ottimo livello, cui si è aggiunta la serata super del veterano del Crew Frankie Hejduk, forse esaltato dal sostegno dei tifosi di casa, e del centrocampista del Borussia Mà¶nchengladbach Michael Bradley, autore della doppietta che ha seppellito El Tri.

Avvio un po' stentato degli americani, coi messicani a dettare il gioco e a dare qualche brivido alla difesa USA, più ballerina del solito ma senza mai scadere nel panico, anche se in tutto il match non sono state più di 3 o 4 le occasioni vere per il Messico. Meglio il centrocampo, anche se con qualche ingenuità  di troppo, ma con un Bradley a giganteggiare, e l'attacco, bravo a tenere sotto pressione una difesa messicana imbarazzante con il centrale del Barcellona Rafa Marquez a dir poco svogliato e infine anche espulso (per l'ennesima volta) dopo un calcione rifilato al portiere dell'Everton Tim Howard.

Una sconfitta dal punto di vista della classifica naturalmente rimediabile per il Messico, visto che siamo all'inizio delle qualificazioni, ma che mette ancora in più nei guai il Commissario Tecnico Sven Goran Eriksson, già  qualificatosi all'Hexagonal solo grazie alla differenza reti. Il Messico - nonostante molti giocatori dal buon tasso tecnico e con esperienza ad alti livelli - proprio non funziona, e dopo Hugo Sanchez, anche Eriksson non sembra riuscire a trovare i meccanismi e gli uomini giusti. Dopo la sconfitta di fine gennaio con la Svezia (priva dei migliori, a cominciare da Ibra), che ne aveva presi 3 dagli USA pochi giorni prima, l'ex CT dell'Inghilterra ha messo in campo il Messico con un classico 4-4-2 con Oswaldo Sanchez (brutto errore sul secondo gol), Osorio e Carlos Salcido (il migliore tra i difensori messicani) terzini accanto a Marquez, in mezzo il 32enne Pavel Pardo e il bravo Leandro Augusto, con Nery Castillo - da poco tornato allo Shaktar Donetsk dopo le pessime esperienze con Manchester City e Betis Siviglia – e Alberto Medina sulle fasce, e con davanti Giovani Dos Santos e Carlos Ochoa (ancora una volta pessimo).

USA in campo con quella che potremmo definire la formazione tipo, con l'unica eccezione di Hejduk al posto dell'infortunato Steve Cherundolo nel ruolo di terzino destro. Ottimo Tim Howard in porta a dar sicurezza ai suoi sin dall'intervento in aperture su uno spento Giovani Dos Santos, che del resto nel Tottenham è fisso da mesi in panchina. A destra, come detto, bravissimo Hejduk, finalmente all'altezza anche in Nazionale, con i suoi inserimenti e un'aggressività  continua sugli avanti messicani. In mezzo Oguchi Onyewu e Carlos Bocanegra sono stati insuperabili sulle palle alte, con Boca però sotto la media e con qualche errore di troppo, seppur senza conseguenze anche per l'assoluta incapacità  degli attaccanti dEl Tri. A sinistra - nel ruolo che da qui ai Mondiali darà  più pensieri a Bradley - ancora Heath Pearce. Partita onesta la sua, pochi errori e qualche buona sovrapposizione, ma niente più.

Sulle fasce un po' assente Clint Dempsey sulla destra, mentre sulla sinistra si è visto di più DaMarcus Beasley che, nonostante ancora una volta si sia ritrovato in nazionale di ritorno da un infortunio, è stato bravo a tenere impegnata la fascia destra messicana. In mezzo Michael Bradley ha passato il primo tempo fra tackle, recuperi e ripartenze, calando inevitabilmente nel secondo tempo, pur mantenendosi al di sopra di tutti. E poi i due gol - uno per tempo, al 43' e al 91' - parlano da soli. Ha un po' deluso invece Sacha Kljestan, reduce dalla tripletta segnata alla Svezia in amichevole a gennaio e dal mancato trasferimento al Celtic Glasgow. Saranno stati i capelli diventati cortissimi, ma in due settimane sembra aver perso il tocco magico, pur essendo migliorato nella forma e in fase difensiva.

L'esperienza in Bundesliga attualmente in corso col Bayern Monaco sarà  sicuramente di aiuto per la crescita professionale di Landon Donovan, che infatti già  appare - almeno è un impressione – un giocatore più convinto dei propri mezzi e pur non avendo segnato è stato fondamentale in più occasioni, incluso il primo gol di Bradley. Accanto a lui Brian Ching, apparso ancora indietro fisicamente, ma data la stazza è normale, buono però solo per tenere fisicamente gli avversari. Certo per gli USA è meglio che Jozy Altidore (entrato solo nel secondo tempo) cresca alla svelta"

In sintesi, entusiasmante avvio di qualificazioni per gli USA, almeno dal punto di vista del risultato, meno per il gioco e il livello tecnico espresso, che fa pensare come uno spazio per un Freddy Adu che giochi anche nel suo club continuità  nell'11 americano ci sarà  necessità  quanto prima.

Per il Messico prossimo appuntamento a fine marzo contro il Costa Rica, che ha rifilato un secco 2-0 all'Honduras. Per Eriksson è forse l'ultima spiaggia, e magari dovrebbe tenere in conto un dato. Da quando Cuahutémoc Blanco ha lasciato la Nazionale messica, questa ha ottenuto un solo punto in quattro partite. Certo Blanco ha lasciato volontariamente la Nazionale al match numero 100, ma poi la FIFA ha ufficializzato il numero reale in 97. Quindi magari l'asso di Chicago è ancora disponibile…

Con riguardo agli altri risultati dell'hexagonal vi rimandiamo a Sciabolata Morbida, blog informatissimo dell'amico Mahor.

Per gli USA invece, ritorno in campo il prossimo 28 marzo a El Salvador e poi il 31 al LP Field di Nashville (TN) contro Trinidad & Tobago.

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FIFA World Cup Qualifying; Final Round
Columbus Crew Stadium; Columbus, Ohio
USA vs. Messico 2-0

Marcatori:
USA - Michael Bradley 43'
USA - Michael Bradley (Landon Donovan) 92+

USA: 1-Tim Howard; 2-Frankie Hejduk, 3-Carlos Bocanegra (capt.), 5-Oguchi Onyewu, 15-Heath Pearce; 8-Clint Dempsey, 4-Michael Bradley, 16-Sacha Kljestan (13-Ricardo Clark, 86), 7-DaMarcus Beasley; 10-Landon Donovan, 11-Brian Ching (9-Jozy Altidore, 83)
Non entrati: 18-Brad Guzan, 6-Jonathan Bornstein, 14-Danny Califf, 17-Jose Francisco Torres, 12-Marvell Wynne
CT: Bob Bradley

MESSICO: 1-Oswaldo Sanchez; 2-Aaron Galindo, 3-Carlos Salcido, 4-Rafael Marquez (capt.), 5-Ricardo Osorio; 6-Leandro Augusto, 12-Alberto Medina (15-Antonio Naelson, 60), 8-Pavel Pardo; 11-Carlos Ochoa, 10-Nery Castillo (14-Israel Martinez, 34), 17-Giovani dos Santos (9-Omar Bravo, 72)
Non entrati: 13-Guillermo Ochoa, 18-Leobardo Lopez, 7-Luis Perez, 16-Guillermo Franco
CT: Sven-Goran Eriksson

Ammoniti:
USA - Tim Howard 67
Espulsi:
MES - Rafael Marquez 65

Arbitro::
Referee: Carlos Batres (GUA)

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