Neven Subotić, per lui un futuro con la Nazionale serba
In un periodo dell'anno in cui nella cassetta della posta ci si aspetterebbe di trovare principalmente auguri di Natale e buone notizie, ecco che invece una pessima (anche se forse non del tutto inaspettata) è arrivata nella buca delle lettere della USSF, la federazione calcistica americana. Lo scorso 22 dicembre infatti, Neven Subotić, difensore centrale di 20 anni del Borussia Dortmund (ma che le voci di mercato danno vicino al Napoli), ha informato la USSF di aver scelto la Nazionale serba come appartenenza calcistica.
Bosniaco (della Repubblica Srpska) ma con passsaporto Americano ottenuto dopo il trasferimento da bambino negli USA con la famiglia in fuga dalla guerra, Subotić aveva fino al prossimo anno per scegliere Nazionale, optando però per la Serbia dopo aver avuto comunicazione che i regolamenti gli impedivano di poter scegliere la Germania. Ciò perché Subotić è cresciuto nel sistema delle nazionali giovanili USA, militando anche nella Under 20 guidata dal CT Tomas Rongen quando ancora non aveva il passaporto tedesco, ciò che lo ha prevenuto dal poter giocare con la Nazionale tedesca.
Alto 193cm, forte in marcatura anche se con qualche distrazione di troppo, e bravo anche negli inserimenti di testa, Subotić si è messo in mostra nella seconda metà del 2008 nella Bundesliga - dov'è sbarcato dopo una stagione in seconda divisione col Mainz – e in Coppa UEFA come uno dei migliori prospetti d'Europa.
Subotić ha partecipato ai Mondiali Under 17 del 2005 con la Nazionale USA mettendo insieme un totale di 12 match e un gol. Solo due invece le partite con l'Under 20 dopo che il CT Tomas Rongen ha deciso di metterlo fuori rosa prima dei Mondiali Under 20 del 2007, in cui gli preferì Julian Valentin (quest'anno rookie a LA) per motivi comportamentali mai chiariti e sicuramente mal gestiti dal CT, autore anche di alcuni commenti pesanti sul giocatore al momento di rispedirlo in Germania. Da allora Subotić non ha mai più giocato con gli USA, rifiutando anche alcune chiamate da parte del CT della Nazionale maggiore Bob Bradley.
La notizia della scelta di Subotić ha sollevato non poche polemiche tra i tifosi, che ancora una volta a causa del pessimo lavoro della USSF (da parte di Rongen prima e del presidente Sunil Gulati dopo, incapace di recuperare la situazione) vedono sfuggirsi tra le maglie un talento cristallino di cui la Nazionale a stelle e strisce avrebbe un grande bisogno. E ciò, oltre tutto, dopo i precedenti di Edgar Castillo (oggi terzino della Nazionale messicana), Giuseppe Rossi (attaccante nato negli USA che ha scelto l'Italia) e Vedad IbiÅ¡ević (di cui abbiamo scritto poco tempo fa). Vero che gli USA negli ultimi 15 anni hanno potuto usufruire dei servigi di gente quale Roy Wegerle (sudafricano), Earnie Stewart (di origini olandesi), Thomas Dooley (tedesco), Freddy Adu (nato in Ghana e trasferitosi negli USA all'età di 4 anni), Stuart Holden (scozzese con passaporto USA), fino alla recente scelta per gli USA del messicano-americano Jose Francisco Torres. Poco però rispetto a quanto perso con i tre di cui sopra, tra i migliori giovani d'Europa.
A questo punto la Federazione USA dovrà effettuare un'analisi seria sulla propria capacità di individuare talenti, di crescerli nelle proprie fila (o magari ora anche attraverso le accademie dei club MLS) e poi trattenerli fino al tempo di giocare con la Nazionale maggiore. Certo la leadership attuale non si è certo dimostrata all'altezza sino ad oggi.
Sorge infine una domanda spontanea. Subotić avrebbe rifiutato di giocare con la Nazionale USA - che a suo tempo sarebbe stata la scelta naturale - se alla guida vi fosse stato Jurgen Klinsmann, a lungo candidato a sostituire Bruce Arena dopo i Mondiali 2006. invece del mediocre Bob Bradley? Del resto cosa avrebbe dovuto fare un giovane difensore di talento di fronte ai consigli, da una parte di uno come Bradley, che in carriera ha guidato Chicago Fire, NY MetroStars e Chivas USA, quando dall'altra (oltre al proprio padre che da tempo spingeva per la patria d'origine) c'è un certo Radomir Antić, CT della Serbia con alle spalle un lungo e glorioso passato da giocatore prima e da allenatore dopo su panchine come quelle di Real Madrid e Barcellona"