Jorge Flores, 19 anni, attaccante del Chivas USA e sorpresa dell'anno
Dopo la splendida cavalcata del 2007, che aveva visto il Chivas USA arrivare fino alla finale di Western Conference (persa contro Houston), il 2008 è stato per i Goats abbastanza altalenante. Se infatti è da considerare ottimo il rendimento in campionato, grazie al secondo posto nella Western, il rendimento nei confronti ad eliminazione diretta è stato a dir poco disastroso. L'eliminazione al primo turno dei playoff subita dal Real Salt Lake è stata solo l'ultima di una serie che ha visto i biancorossi fuori ingloriosamente prima dalla US Open Cup (agli ottavi contro i Seattle Sounders) e poi dalle qualificazioni della CONCACAF Champions' Cup (con i carneadi panamensi del Tauro FC). Meglio in SuperLiga (in cui tornerà a giocare nel 2009), dove l'eliminazione è arrivata nonostante una vittoria sui campioni messicani del Santos Laguna e due pareggi con Revs e Pachuca. A dimostrazione comunque di come il team di Preki si sappia gestire meglio in una fase a gironi che in una ad eliminazione diretta.
Certamente un ruolo fondamentale, in senso negativo, sul rendimento altalenante del Chivas USA è da assegnare all'infinita serie di infortuni che ha colpito il team di LA. Si è cominciao con l'attaccante cubano Maykel Galindo (13 gol nel 2007), limitato quest'anno a sole 10 presenze (5 dall'inizio) e un gol, la cui velocità in avanti è mancata non poco negli schemi di Preki. Per rinforzare il centrocampo con polmoni ed esperienza era stato chiamato dalla svizzera l'esperto Raphael Wicky - alle spalle una lunga carriera in Europa tra Werder Brema, Amburgo, Atletico Madrid e Sion, oltre ad Europei e Mondiali - ma anche per lui infortunio immediato e sole 5 partite all'attivo (una dall'inizio). Non bastasse, è toccao poi al povero Lawson Vaughn, reduce da un grande 2007 che gli era valso anche la Nazionale USA. Ma prima un'operazione la caviglia gli ha fatto saltare il ritiro con Nazionale e squadra, e poi una serie di sfortunati incidenti (zignomo, caviglia, ginocchio), gli han permesso di scendere in campo solo 7 volte. L'ultimo della serie - ma che fosse un soggetto a rischio era noto, visti i precedenti - è Alecko Eskandarian. Preso dopo un girovagre tra Toronto e RSL, era stato chiamato per dare un po' di peso all'attacco. Ma per lui son stati 5 mesi di calvario interrotti da un bel period con 4 gol segnati ed un nuovo infortunio che lo ha limitato nei playoff.
Chivas USA – Best Goals 2008
Dopo tutte queste cattive notizie, va però messa in risalto la stagione di chi ha comunque trascinato la squadra fino ad un ottimo finale, passato anche per una serie di 6 vittorie in 7 partite in estate. Innanzitutto il centrocampista Sascha Kljestan, punto fermo di Chivas e Nazionale USA e in rampa di partenza per l'Europa dopo tre stagioni ad ottimi livelli. Europa, Aston Villa per la precisione, dove è già sbarcato il portiere Brad Guzan in estate dopo aver ben figurato come sempre nei primi mesi. E proprio quello del portiere è uno degli interrogativi per il 2009, visto le prestazioni scarse del sostituto Dan Kennedy e poi del veterano Zach Thornton, chiamato da NY a coprire la porta rimasta sguarnita. Bene anche due nuovi acquisti: il centrocampista Sascha Victorine, ex compagno di Preki a Kansas City, che però è a fine contratto, e - sorpresa - l'attaccante Atiba Harris. La scelta di prendere Harris, reduce da tre brute stagioni al RSL, era staa criticata da molti. Ma il ragazzo è stato bravo a riscattarsi, e gli infortuni dei compagni di reparto insieme agli schemi del coach gli hanno permesso di mettersi in luce positivamente, con la squadra che ha sofferto le sue assenze. Per ultimo abbiamo lasciato la leggenda messicana, il difensore 39enne Claudio Suarez. Per lui sembrava dovesse essere l'ultima stagione, pare che avremo il piacere di rivederlo ancora in campo nel 2009 ad ancorare con la sua esperienza la difesa dei Goats. Tutti è tre - Victorine, Harris e Suarez - sono stati fondamentali nell'ascesa del Chivas, e decisiva è stata la loro disponibilità limitata da infortuni contro RSL ai playoff, con conseguente eliminazione. Da segnalare poi - oltre al sempre continuo in atacco Ante Razov, che però si avvia al finale di carriera – la crescita del giovane Jorge Flores. Arrivato in prima squadra grazie a Sueà±o (un reality tipo Campioni), si è dimostrato giocatore vero, meritandosi il rispetto dei compagni con il gioco e i tre gol messi a segno in poche apparizioni. Sottotono infine il terzino sinistro Jonathan Bornstein, già Rookie of the year nel 2006 e pupillo di Bob Bradley. A sua scusante i postumi di un infortunio che gli han fatto saltare l'intero precampionato.
Per il 2009 la speranza di Preki è innanzitutto quella di poter conservare una squadra sana, anche se forse dovrà prima preoccuparsi di conservare la squadra in sé. Con Kljestan in partenza (lo vuole il Twente) come anche Victorine, e senza un portiere di valore (vorrebbe Chris Seitz, speranza del RSL, dove però è bloccato da Nick Rimando, e già Nazionale), qualche interrogativo l'ex MVP della MLS se lo starà ponendo. Alcune voci vorrebbero il Chivas pronto a riacquistare da NY un Designated Player spot, sì da poter importare dal Messico quel centravanti di peso che tanto è mancato nei momenti decisivi. Primo della lista è il 29enne Adolfo “Bofo” Bautista, attualmente al Jaguares de Chiapas dopo gli anni a Guadalajara, alla ricerca di un rilancio come anche il Chivas USA per il 2009.