Ivan Gazidis, uno dei fondatori della MLS, oggi nuovo CEO dell'Arsenal
Il deputy commissioner della MLS, Ivan Gazidis, numero 2 della Major League Soccer dietro il commissioner Don Garber, è stato nominato nuovo Chief Executive Officer dell'Arsenal.
Gazidis lascia così dopo 14 anni la MLS, di cui è stato uno degli executive sin dalla fondazione nel 1995, facendo tutta la trafila interna fino alla posizione appena abbandonata, in cui si è occupato di tutte le decisioni relative al campionato, oltre a sovrintendere tutto il marketing in qualità di presidente del braccio business della MLS, la SUM (Soccer United Marketing). Sua la creazione delle linee strategiche dello sviluppo commerciale, oltre che della MLS; della lega messicana e della CONCACAF, mettendo in piedi e gestendo tornei innovativi come la SuperLiga e l'Interliga (che qualifica due squadre messicane alla Copa Libertadores) e organizzando le tournée americane di team quali FC Barcelona, Real Madrid, Chelsea e le nazionali di Inghilterra e Argentina.
"Ho avuto il privilegio di lavorare in 14 con la MLS con alcuni dei migliori manager e proprietari esistenti al mondo, la cui visione, impegno e capacità ha portato la lega a rafforzarsi continuamente. La MLS ha grandi possibilità di crescita ed è in ottima posizione per conseguirle, e ciò mi dà l'occasione di ritornare a casa dopo 16 anni negli USA. Sono veramente contento dell'opportunità che mi sta fornendo l'Arsenal – un club ricco di storia e tradizione – cui cercherò di apportare l'esperienza accumulata in questi anni con la MLS“, le parole di Gazidis all'ufficializzazione della nomina.
Nato nel settembre 1964, laurea e Master in legge a Oxford, ex avvocato a Latham & Watkins, all'Arsenal Gazidis succede a Keith Edelman e prenderà molte delle deleghe a suo tempo gestite da David Dein. Nel suo sbarco all'Arsenal c'è sicuramente, almeno in parte, lo zampino di Stan Kroenke, uno dei principali investiotori della MLS (dove è titolare dei Colorado Rapids) e azionista dei Gunners. La scalata di Kroenke, inizalmente ostacolata dal board biancorosso, a costretto poi quest'ultimo a venire a patti col miliardario americano di Denver, e la nomina di Gazidis si inquadra sicuramente in questo nuovo approccio.
Soddisfazione all'Arsenal. “Le credenziali di Ivan sono di prima classe” – ha dichiarato il chairman Peter Hill-Wood. “E' evidente che un'incredibile conoscenza di calcio e di business che lo aiuterà a mantenere l'Arsenal ai livelli che merita e aumenterà la nostra reputazione sui mercati internazionali“. Contento anche l'Arsenal Supporters' Trust: “E' una scelta importantissima, specie in un periodo in cui l'Arsenal dovrà affrontare le problematiche derivanti dalla crisi economica e dal crollo del mercato immobiliare, con le sue conseguenze sullo sviluppo dell'area di Highbury Square. la sua esperienza nel marketing sportivo internazionale aiueterà la società a trovare nuove fonti d'entrata senza necessariamente alzare il prezzo dei biglietti”. Va detto che però Gazidis non era laprima scelta dei Gunners, che prima di lui avevano puntato su Peter Lawwell del Celtic e poi su Adam Crozier, ex FA chief executive, ed entrambi avevano rifiutato.
Non è ancora noto chi nella MLS sostituirà Gazidis che in questi anni è stato il vero cervello dietro le scelte della lega, e il cui acume calcistico e affaristico difiiclmente riusciranno ad essere sostituiti. C'è poi da chiedersi se dietro le recenti pessime uscite di Don Garber (la gestione dell'expansion relativamente a Montreal, le critiche alla Nazionale USA in una conferenza, e l'errore nella cerimonia di consegna della MLS, che voleva consegnare al “capitano” sbagliato di Columbus Guillermo Barros Schelotto, invece che a Frankie Hejduk) non possano essere in parte il risultato della distrazione derivante dalla perdita del suo braccio destro.
Candidato numero uno a sostituire Gazidis è Todd Durbin, senior vice-president of player personnel, che in questi mesi ha avuto un ruolo sempre più ampio, evidentemente in prospettiva di un possibile avvicendamento.
Per la MLS una perdita notevole, un buco che ci vorrà tempo a coprire.