Il presidente del Seattle Sounders FC, Adrian Hanauer, e Freddie Ljungberg
Seattle è una città splendida: pulita, pienda di verde, multiculturale nel senso buono, un posto dove davvero si vede il "futuro", sede di società come Microsoft, Boeing e Starbucks oltre che di ottime università e grandi squadre come i Seahawks (NFL) e i Mariners (MLB), anche se non più dei Sonics trasferitisi da quest'anno a Oklahoma City. Ma all'inizio degli anni '80 c'era un'altra grande squadra che appassionava il pubblico di Seattle, compresi un certo Ozzy Osborne e la sua allora fidanzata Sharon: erano i Seattle Sonders della NASL (North American Soccer League), capaci di arrivare a giocarsi il Soccer Bowl contro i grandi NY Cosmos di Giorgio Chinaglia, Franz Beckenbauer e Carlos Alberto (vincitori 1-0). Nei Sounders di allora militavano giocatori del calibro del gallese Mike England, già colonna del Tottenham, e degli inglesi Geoff Hurst, ex West Ham, l'autore del "gol fantasma" nella finale mondiale del 1966, e Alan Hudson, il più giovane esordiente nella storia del Chelsea, che portò alla vittoria nella FA del 1970 e nella Coppa delle Coppe nel 1971. Tutti britannici, per attirare una comunità calcistica allora principalmente anglosassone. Ma la favola dei Sounders finì l'anno successivo insieme alla NASL, e solo oggi, a 25 anni di distanza i tifosi del calcio a Seattle tornano a riveder la luce del calcio al livello top negli USA. E per questo la nuova società ha già venduto 17.000 abbonamenti (su 24.500 posti disponibili per il calcio al Qwest Field) per la prossima stagione, la prima di Seattle nella MLS.
Il presidente dei Seattle Sounders FC, Adrian Hanauer (intervistato da Play.it nel 2006), affiancato in questa avventura dal produttore di Hollywood Joe Roth e dal magnate cofondatore della Microsoft Paul Allen (e chissà perché lo sponsor è la xBox?…), ha deciso di iniziare alla grande. Agevolato rispetto agli expansion club degli anni scorsi (San Jose, Toronto, Real Salt Lake e Chivas USA) dal poter contare su un gruppo di giocatori già compattatosi nella USL 1st Division, ha deciso di fare le cose in grande, puntando a portare Seattle ai playoff già dal primo anno. E così, confermati l'attaccante francese ex Lorient Sebastien Le Toux e il giovane centrocampista gambiano Sanna Nyassi, ecco gli ingaggi boom. Prima il portiere ex nazionale USA Kasey Keller, in arrive dal Fulham, e poi l'acquisto boom, il designated Player, il centrocampista svedese, stella dell'Arsenal di Arséne Wenger, Fredrik Ljungberg.
Ljungberg, 31 anni, è stato presentato ieri in una conferenza stampa riportata dai media di tutto il mondo. Arrivato lunedì a Seattle, il biondo svedese ex modello di Calvin Klein ha passato la giornata nell'anonimato che solo una grande città americana può dare ad un calciatore consociuto ovunque, dandogli quella stessa sensazione che (insieme ai dollari) aveva fatto innamorare dell'America Pelé, Joahnn Cruyff e George Best.
Cresciuto nel BK Halmstad, con cui debutta a 17 anni e vince campionato e coppa, pallone d'oro svedese nel 2002 e 2006, ha poi giocato per 9 stagioni (dal 1998/99 al 2007) nell'Arsenal di Arséne Wenger, diventandone uno dei protagonisti (72 gol per lui) e vincendo il titolo nel 2002 e 2004. Con la Nazionale per lui 76 presenze e 18 gol, oltre alle partecipazioni agli Europei 2000, 2004 e 2008, e ai Mondiali 2002 e 2006, da capitano. Nel 2007 si trasferimento al West Ham,ma ad agosto, dopo essere rientrato agli Europei, ha risolto il contratto con gli Hammers ricevendo una liquidazione di $6 milioni. Durante il mercato estivo era stato vicino a Monaco e SS Lazio.
A volere Ljungberg a Seattle pare sia stato proprio Roth, che lo aveva visto giocare in passato e che, una volta diventato disponibile ad agosto ha fatto di tutto per averlo a Seattle, città fuori dal solito circuito LA/NY, trovando il favore di Ljungberg che a settembre è volato fino al Tacoma Airport proprio per vedere la città , oltre che ovviamente per discutere le condizioni contrattuali e sottoporsi ad accurate visite mediche. Ljungberg: “Ho avuto 3 mesi di tempo per pensare al mio futuro. Parlando con i miei amici si discuteva di Spagna o di Italia, ma io poi tiravo fuori come possibilità la MLS per vedere la loro reazione. Per me è importante essere qui oggi, ad un'età in cui so di poter ancora dare tanto, e non magari fra tre anni".
The best of Fredrik Ljungberg
Roth ha affermato che la scelta di puntare sullo svedese è stata più di tipo tecnico che di marketing, dato che per l'anno prossimo, senza che una squadra sia ancora pronto, sono stati venduti ben 17.000 abbonamenti. “Per noi un designated player deve essere un giocatore ancora capace di essere al top. Non abbiamo bisogno di uno che venda biglietti, perché la città di Seattle sente questa squadra come già sua, e l'ha già dimostrato". La Designated Player Rule è una regola approvata dalla MLS a fine 2007 che consente ad ogni team di ingaggiare un giocatore il cui contratto peserà per soli $400 mila sul salary cap, coperto dalla lega, mentre il resto è a carico degli investitori del team stesso. Ljungberg è il settimo designated player della MLS, aggiungendosi a Beckham (Los Angeles Galaxy), Cuauhtemoc Blanco (Chicago Fire), Juan Pablo Angel (New York), Claudio Lopez (Kansas City Wizards) e Marcello Gallardo e Luciano Emilio (D.C. United). L'ingaggio di Ljungberg, come per abitudine della MLS, non è stato rivelato, ma fonti USA parlano di un contratto da $2.5 milioni l'anno per due anni. “Prevedo che avremo il tutto esaurito, nel primo anello, in ogni match della stagione“, ha aggiunto Tod Leiweke, CEO dei Seahawks e rappresentante di Paul Allen nella società .
In Svezia, dov'è popolare al livello di una rockstar, i media hanno espresso grande soddisfazione per il ritorno al calcio di Freddie. In Inghilterra invece, l'annuncio del trasferimento negli USA di Ljungberg ha visto ricevere reazioni contrastanti, in particolare a causa dei numerosi infortuni sofferti dallo svedese negli ultimo anni (polpaccio, caviglia, una costola rotta l'anno scorso), che molti indicano come ragione della rescissione col West Ham, che però in realtà aveva necessità di disinvestire dopo il crack del suo presidente islandese travolto dalla crisi finanziaria. “ È normale che vi siano certe reazioni, e ricordo cosa accadde quando David (Beckham) arrivò nella MLS,” - ha detto Ljungberg. “Gli europei non hanno una grande idea di questa lega. Ma se riuscirà a dimostrare di essere ancora grande al Milan, mostrerà che la MLS è ad un buon livello. Livello che voglio aiutare a sviluppare e crescere. In queste breve periodo di stop mi sono sempre allenato per tenermi in forma, e mi sento fisicamente alla grande ad essere onesti".
Per Seattle ovviamente è una scommessa. Ljungberg ha 31 anni e sicuramente potrebbe dare ancora tanto. Tutto ovviamente dipenderà da come reagirà il suo fisico sul sintetico del Qwest Field. Se la scommessa pagherà allora i Sounders avranno sicuramente un'arma potentissima nella loro rincorsa ai playoff date le capacità tecniche e offensive dello svedese e l'esperienza, la mentalità professionale e vincente che sarà capace di apportare. “Il calcio è lo sport del mondo, mentre in America è ancora di nicchia" – ha dichiarato Roth. "Il nostro obiettivo a Seattle è di provare che c'è un posto in America dove può essere qualcosa in più che uno sport di nicchia. Ogni mossa che facciamo, oggi giocatore che seguiamo, ogni biglietto che vendiamo" tutto è finalizzato a quell'obiettivo".
Il Sounders FC scenderà in campo ufficialmente per la prima volta nel prossimo mese di marzo, quando prendera il via la MLS regular season 2009. Nel frattempo però dovrà completare la squadra. E quindi prima di allora il club dovrà gestire l'expansion draft il 26 novembre, da cui potrà ricavare fino a 10 giocatori laciati “non protetti” dai rispettivi club. Inoltre, vari dovrebbero essere i giocatori confermati degli attuali Sounders. Il tutto fino ad un massimo di 28 giocatori (18 senior e 10 con Developmental Contract da meno di $15 mila l'anno). La gestione tecnica al momento è nelle mani del Direttore dell'area tecnica Chris Henderson, ex nazionale cresciuto a Seattle, alle spalle anche un breve periodo in Germania e in Norvegia, ritiratosi nel 2006 dopo 10 anni passati nella MLS. Ancora da scegliere invece l'allenatore. L'attuale, Brian Schmetzer, peraltro uno degli storici Sounders della NASL, è sicuramente tra i candidati principali esperienza e per conoscenza del team che si sta andando a formare. Ma come ogni buona società americana, la proprietà sta portando avanti una ricerca alla luce del sole che ha visto Adrian Hanauer intervisare già una decina di possibili candidati, ma al momento non è stata fissata una scadenza per una decisione che, com si può capire, si fa sempre più urgente.
Intanto però c'è Ljungberg, e sicuramente al momento almeno le donne fans dei Sounders di chi sarà l'allenatore si preoccupano ben poco.