Parola d'ordine: Sveglia!

Charlie Davies gioca (e segna) per l'Hammarby, in Svezia

Il tema delle espansioni nella MLS è sempre un tema caldo, dibattuto anche sul nostro forum, che fa viaggiare con la fantasia (evidentemente la speculazione su chi si aggiungerà  a rimpolpare una lega ancora giovane scatena la creatività ) ma dà  spesso anche spunti di riflessione. Vediamone qualcuno.

Confermato che nel 2011 avremo 18 squadre a contendersi la MLS Cup, facciamo un po' di conti della serva; e, taccuino alla mano, notiamo che dalla fine del 2001 fino ad arrivare al 2011 il commissioner Don Garber sarà  riuscito nell'impresa di aggiungere ben 8 squadre in 10 anni. Il che significa (tanto per calarci anche noi nella mentalità  americana che assegna alla statistica il ruolo di scienza-principe di tutto lo scibile umano) un tasso di crescita dell'80%.

Oggettivamente un incremento straordinario che, al di là  di tutti i pertinenti ragionamenti sull'aumento del valore della lega in termini di competitività , porterà  (attraverso l'expansion fee aumentata a 40 milioni di dollari, ma si parla già  di un nuovo aumento a 50) prosaicamente anche un bel po' di soldini nelle casse della MLS; lega che, lo ricordiamo a quanti si ponessero ora in ascolto, è strutturata come singola entità , i cui proprietari sono gli investitori delle altre squadre. Tutto questo significa forse che i soldi di cui sopra entreranno nelle tasche di questi investitori? Non tutti, ma una parte certamente sì.

Ecco, quella parte che invece rimane alla lega dovrebbe essere re-investita per migliorare i programmi delle squadre giovanili, aumentare il salary cap e i contratti dei giocatori; ma Mr. Garber, quando si va su certi argomenti, sembra ad un tratto non capire più l'inglese e dà  risposte scontate, quando non infastidite (come se gli chiedessimo di raccontarci dei suoi rapporti intimi con la moglie" mah!). Ma i soldi non sono importanti in quanto tali, bensì in quanto danno la possibilità  di investire fondi in un progetto (anche se negli USA parlano di "prodotto"") che non può prescindere dalla qualità  del gioco che si vede in campo.

È vero che più del 50% del roster di una squadra MLS è composto da giocatori statunitensi, ma è anche vero che, a parte qualche eccezione, sono i giocatori di altre etnie a fare spesso la differenza; ecco perché i programmi giovanili, sia delle squadre che delle accademie che dei college, devono dimostrare di poter produrre talento in una certa quantità  e con una soddisfacente continuità : altrimenti la qualità  in campo presto o tardi scenderà  ulteriormente, ma soprattutto avrebbe poco senso parlare di campionato degli USA, visto che le squadre sarebbero piene di giocatori non-americani (cosa che già  accade in parte). Non siamo ai livelli della NASL, quando le squadre schieravano al massimo 1 o 2 giocatori yankee, però è vero che la maggior parte dei giocatori "born in the USA" continuano a soffrire il confronto con i loro omologhi sudamericani ed europei.

A questo si aggiunga che quasi tutti i migliori giovani americani e canadesi emigrano nei campionati europei (anche di 2ª fascia); questo a causa di un salary cap veramente ridicolo e di un contratto collettivo che spinge i giocatori ad accettare ingaggi in campionati (come quello danese o norvegese) che permettono loro, se non di mettersi in luce in maniera decisiva, quantomeno di arrivare alla fine del mese. Ma è ovvio che la situazione non può durare.


Trinidad & Tobago vs USA WCQ 2010: i giovani in campo

Tutto cambierà  (almeno, ce lo auguriamo) quando dopo la stagione 2009 verrà  il momento di ridiscutere il contratto di categoria: il pericolo più reale è di andare verso un lock-out, uno sciopero, che la NBA ha messo in scena nel 1999 guadagnandoci in credibilità  e non perdendo totalmente la stagione; la stessa cosa non si può dire per la NHL che perse totalmente la stagione 2005/06 e quando è tornata (rinforzata da un nuovo contratto collettivo) non sembrava avere lo stesso appeal di prima. Non osiamo pensare cosa succederebbe se veramente i giocatori della MLS incrociassero" le gambe e facessero perdere l'intera stagione 2010 (che prevede tra le altre cose il debutto della squadra di Philadelphia): certamente la Lega tornerebbe l'anno dopo, con garanzie più solide, ma il prezzo da pagare sarebbe la sotto-esposizione per un anno intero. Un prezzo che una lega in espansione, ma con qualche crepa un po' troppo evidente sulla sua facciata, non può permettersi di pagare.

E non perché rischierebbe di fallire, no: questo rischio (almeno a mio giudizio) è scongiurato; ma la MLS, per acquisire credibilità  e attirare quegli sportivi che amano il calcio ma che preferiscono guardare la serie A o la Premier League sul satellite, deve sempre più offrire una cifra tecnica di tutto rispetto, e soprattutto deve offrire sempre qualcosa in più. E allora non si può dire solo: "Abbiamo ingaggiato Beckham", bisogna anche avere il coraggio di dire: "Vogliamo che il prossimo Ronaldinho nasca sul suolo degli USA" e presto dalle giovanili dei Galaxy (o dei Revolution o fate voi) uscirà  una nidiata di giocatori che si misureranno alla pari con i fuoriclasse brasiliani, argentini e via dicendo.

E allora, cari signori della MLS, perché aspettare che l'Associazione Giocatori mandi in scena lo sciopero? Non cadete nella trappola, aumentate le cifre: investire, soprattutto nel settore giovanile, può solo dare frutti. Certo, a medio e lungo termine, ma in realtà  qualcosa è già  emerso.

Non pensiamo a Freddy Adu (ottimo giocatore ma troppo viziato), ma ai vari Jozy Altidore, Charlie Davies e Maurice Edu (già  emigrati in Europa). C'è del materiale su cui lavorare. L'espansione potrà  portare benefici sotto questo aspetto, perché anche le squadre di espansione dovranno attivare i loro programmi giovanili, aumentando perciò il numero di giovani calciatori e attirando quindi quei possibili talenti che ora come ora non hanno la possibilità  di mettersi in luce, e che avrebbero invece una possibilità  in più di fare quello che amano, senza dover inseguire il proprio sogno lontani da casa.

Ma per questo è necessario un passo fondamentale: SVEGLIATEVI.

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