Pat Onstad, 41enne nazionale canadese, portiere della Houston Dynamo campione in carica
A difendere la porta di Houston nella finale di SuperLiga c'era ancora una volta lui, il quasi 41enne canadese Pat Onstad, e ha anche parato un rigore che non è bastato alla Dynamo per aggiudicarsi il trofeo, confermandosi anche quest'anno uno dei migliori portieri della MLS, come dimostrato anche dalla sua presenza in campo nel secondo tempo all'All Star Game.
Un'età la sua che si nota solo dal "bianco" che ormai gli adorna le tempie, visto che riflessi e attenzione del portiere originario di Vancouver sono quelli dei tempi belli, con in più la tanta esperienza accumulata. "e' un portiere fantastico - dice di lui il difensore e capitano Wade Barrett - capace di organizzare la difesa e darle tranquillità . Un vero leader, che però ancora sa fare grandi parate. E lo fa da sempre!".
Nato a Vancouver, nella British Columbia canadese, il 13 gennaio 1968, Patrick Onstad, colosso di 197 cm per 97 kg, non è certo mai stato un portiere spettacolare, ma sicuramente si è imposto in Nord America come ultimo difensore di grande solidità e sicurezza. "Molto raramente puoi vedere un suo errore, come anche parate spettacolari, ma solo perché è bravissimo a posizionarsi e a far sembrare facili palle molto difficili", afferma Mike Toshack, coach dei portieri della Houston Dynamo.
Due volte nominato MLS Goalkeeper of the year (2003 e 2005, entrambe con i San Jose Earthquakes), secondo l'anno scorso dietro a Brad Guzan, Onstad è però un tipo modesto, e dà i meriti delle sue ottime prestazioni fatte di pochi gol presi non solo ai compagni di difesa, Barrett, Eddie Robinson, Bobby Boswell e Craig Waibel, ma all'intera Dynamo “grazie al modo in cui giochiamo e attacchiamo come squadra".
Arrivato tardi nella MSL, i numeri di Onstad sono impressionanti. In 5 stagioni non ha preso gol in ben 43 match su 143 di regular season, con una media gol di solo 1.07. Per non parlare del suo score totale fatto di 63 vittorie, 33 sconfitte e 47 pareggi, con 153 gol subiti in totale: ottimo per una lega equilibrata come la MLS, e considerando ad esempio che Toronto l'anno scorso di gol ne ha presi ben 49 in una sola stagione. Quest'anno Houston non è partita alla grande, ma ora è alla rincorsa della testa della Western Conference, e Onstad è uno dei protagonisti di questa rincorsa: 14 match con una media gol di solo 0,90.
Onstad, che dopo questo ha ancora un anno di contratto, non si sente ancora pronto a mollare il calcio giocato, né con Houston né con la Nazionale canadese, dove l'anno scorso si è distinto quando è stato chiamato in ostituzione dell'infortunato Greg Sutton, contribuendo a spingere il Canada fino in semifinale, prima di venire sconfitto 2-1 dagli SUA che poi si sono aggiudicati il torneo. Dopo la Gold Cup è stato richiamato per le amichevoli successive, e sarà tra i protagonisti nel tentativo canadese di qualificarsi ai Mondiali del 2010 in Sudafrica, Mondiali da cui manca dal 1986 quando c'erano ancora i reduci della NASL.
Purtroppo nel 1986 aveva solo 18 anni (ma la Nazionale sarebbe arrivata presto), e si stava avviando alla carriera calcistica difendendo la porta della University of British Columbia, che guidò a 3 CIAU National Championships. Il primo ingaggio da pro arriva con gli allora Vancouver 86ers della Canadian Soccer League, già nel 1987. Nel 1988-89 gioca con i Winnipeg Fury, ancora nella CSL, passando l'anno dopo al Toronto Blizzard, dove resta nel 1990 e 1991. Ritorna ai Fury nel 1992, vincendo sia il CSL Championship che il premio di CSL Goalkeeper of the Year.
Pat Onstad para il rigore decisivo nella finale di MLS Cup 2006
Nel 1994 arriva il salto nella A-League (oggi USL 1st Division) con i Toronto Rockets, dove resta una stagione (“I fans Toronto non si ricorderanno sicuramente di me. All'epoca erano in gran parte bambini, e probabilmente neanche sanno che c'era un'altra squadra di calcio a Toronto“) prima di passare al Montreal Impact nel 1995. Nel 1996 prova l'indoor soccer con gli Edmonton Drillers nella NPSL, ma torna all'aperto nel 1997 con la maglia dei Toronto Lynx, ancora nella A-League. Nel 1998 finalmente Onstad mette piede negli Stati Uniti, seppur non lontano dal confine, andando a difendere la porta dei Rochester Rhinos, con cui vince un titolo A-League, venendo anche nominato Goalkeeper of the Year, avendo concesso solo 13 in 26 partite di regular season. A Rochester rimane fino al 1999, aiutando i Rhinos a diventare l'unico non team non-MLS a vincere la U.S. Open Cup dalla nascita della Major League Soccer.
Nel 1999 arriva la grande occasione, quando viene ingaggiato dagli scozzesi del Dundee United, che molti ricordano per essere stati sconfitti dall'AS Roma nella semifinale di Coppa dei Campioni del 1983/84 a seguito di un match molto discusso che vide l'allora presidente romanista Dino Viola accusato di aver corrotto l'arbitro francese Vautrot. In Scozia però Onstad non gioca mai se non ogni lunedì con le riserve (nell'unica occasione che gli arriva per l'infortunio del portiere titolare Alan Combe lui si trova in tounée con la Nazionale canadese), anche a causa del suo rifiuto di andare in prestito ai danesi del Copenhagen con cui il DFC ha un accordo di partnership, e nel 2001 torna a Rochester, dove nonostante un infortunio al ginocchio gli crei notevoli problemi si dimostra ancora una volta uno dei migliori.
Nel 2003 arriva la chiamata del connazionale Frank Yallop, che lo vuole in porta con i San Jose Earthquakes in sostituzione di Joe Cannon (trasferitosi al Lens, in Francia). E la scelta di Yallop si dimostra ottima, nonostante all'esordio Onstad si autoinfili nellaprpria rete un calcio d'angolo di Preki, ma da quel match in po è uno dei protagonisti della seconda MLS Cup in tre anni per gli Earthquakes, e dove vince il premio di MLS Goalkeeper of the Year, ripetuto nel 2005, in cui San Jose termina la stagione imbattuta in casa (prima e unica volta nella MLS) vincendo l'MLS Supporters' Shield. In entrambi gli anni è anche nominato nel MLS Best XI.
Insieme ai suoi compagni, a fine 2005 Onstad è costretto a trasferirsi a Houston per la stagione 2006, dove I San Jose Earthquakes diventano Houston Dynamo, e con cui Pat vince le ultime due MLS Cup giocando ogni singolo minuto di regular season.
In Nazionale debutta soli 20 anni, nel febbraio 1988, in uno 0-0 contro Bermuda. In 20 anni ha però messo insieme solo 55 match, 4 più di Paul Dolan (ex Edmonton e Vancouver 86ers) e uno in meno di Craig Forrest (ex Ipswich e Chelsea) - due portieri le cui carriere hanno in buona parte coinciso con quella di Onstad (Dolan ha giocato in nazionale dal 1984 al 1997, Forrest dal 1988 al 2001). Ma dopo 20 anni, e nonostante la concorrenza di quei due e oggi di Greg Sutton (Toronto FC), Onstad è ancora lì alla grande, dimostrando di essere tra I migliori di sempre della Nazione della foglia d'acero. E non ha ancora finito.