Cresce il pubblico della MLS

Il tifo dei Red Patch Boys del Toronto FC

La stagione MLS '08 è arrivata al giro di boa, e come di consueto vengono tracciati i primi bilanci delle singole squadre e sul livello di gioco, comparando l'imparziale e a volte impietosa realtà  con i pronostici della vigilia, discutendo della competitività  delle rispettive conference, dell'andamento della singola squadra o dei vari giocatori, stranieri o americani, esordienti o riconferme, developental players o stranieri con nomi più o meno altisonanti arrivati grazie alla DP rule conosciuta meglio come Beckham rule.

Un altro dato interessante e di vitale importanza è l'affluenza degli spettatori nei rispettivi stadi, siano essi soccer specific stadia o ancora cavernosi stadi del football in attesa di essere sostituiti, o stadi multifunzionali dove squadre di soccer e di altri sport tradizionalmente più americani si alternano. Per quanto parlare di quanti spettatori affollano i botteghini delle franchigie MLS possa sembrare un dato più freddo e asettico perché apparentemente legato solo alla statistica, in realtà  mostra lo stato di salute della lega, che senza spettatori non potrebbe esistere, per cui questo monitoraggio è di vitale importanza per la sopravvivenza della MLS che grazie ad una politica di sviluppo del settore giovanile, della costruzione dei soccer specific stadia, ma anche grazie ad una sapiente campagna di marketing della quale l'arrivo dell'inglese Beckham ne è solo una piccola parte, è passata dalla situazione emorragica del 1999 ad essere una lega in salute e in grado di attrarre investimenti e tifosi.

Per quel che riguarda le medie individuali il dato in percentuale più alto è quello dei New York Red Bulls, che nonostante le premesse per un campionato di vertice sono impantanati nei bassifondi della classifica, ma passano dai 9.765 spettatori dell'anno scorso agli attuali 13.042 nonostante l'andamento non brillante della squadra complici anche la dipartita per la Spagna di Jozy Altidore e il ritiro di Claudio Reyna quest'anno utilizzato molto poco causa problemi fisici. Il numero è un po' inflazionato dagli oltre 40.000 del match contro i Galaxy, ma forse a New York inizia a tornare fame di soccer, e il campionato può ancora riservare sorprese, per cui se la squadra riuscisse a raggiungere i play-off sicuramente ci saranno altri incrementi. Ma certo il grande salto potrà  esserci solo con l'apertura del Red Bull Park nell'autunno 2009.

Più 23,3% per i New England Revolution che grazie al sapiente lavoro del coach Steve Nicol, da anni abituato a fare le nozze coi fichi secchi, è riuscito a far carburare la squadra che ora è saldamente al comando della Eastern Conference e produce gioco e risultati come un rullo compressore grazie ai vari Adam Cristman e Taylor Twellman che in attacco non fanno rimpiangere Pat Noonan, partito per la Norvegia come molti suoi connazionali, per non parlare dei playmaker Steve Ralston, uno dei migliori giocatori della MLS, del portiere Matt Reis e del difensore Michael Parkhurst. Il telaio è solido e collaudato, nonostante oltre Noonan abbiano lasciato Boston (ma presto sarà  di ritorno nella MLS, probabilmente al Crew) anche James Riley ed Andy Dorman, ma i Revs sembrano marciare spediti verso il Supporters Shield (nei play-off tutto può succedere e Washington ne sa qualcosa) e la squadra è anche in corsa per la prossima Champions' League della CONCACAF, oltre che Us Open Cup, dopo esersi aggiudicata la SuperLiga 2008 contro la rivale degli ultimi due anni, la Houston Dynamo (davanti però ameno di 10.000 spettatori). Come diceva Lorenzo de Medici "Del doman non v'è certezza" ma di sicuro il consistente aumento, da 14.258 presenze alle attuali 17.582 non è capitato come la manna dal cielo ma è frutto di un sapiente lavoro di giocatori e dirigenti che nonostante le dolorose sconfitte non han perso fiducia in loro stessi e nella squadra trasmettendo questa fiducia al pubblico pur senza acquisti di nome (la "parsimonia" dei Kraft quando si parla di soccer è da tempo conosciuta) e speriamo per il sodalizio di Boston che riesca a mettere in bacheca un nuovo trofeo dopo la SuperLiga, così da far compagnia alla US Open Cup conseguita lo scorso anno.

Saldo ampiamente positivo per i Chicago Fire, più 20,9%. Nonostante il cambio di coach, da Osorio a Denis Hamlett, quest'ultimo senza esperienza pro ad alti livelli, e la perdita di Chris Armas causa ritiro e della dipartita di Dave Sarachan, i Chicago Fire sono ancora tra i pretendenti al titolo e Cuauhtemoc Blanco è ancora una temibile arma d'attacco (in attesa dell'arrivo dopo le Olimpiadi di Brian McBride, di ritorno nella MLS dopo 5 anni), riusciranno i Fire nell'anno del decennale a portare a casa il titolo? Per fare pronostici è ancora presto, ma un tale incremento, da 13.792 a 16.673 spettatori presenti al Toyota Park è già  una grande vittoria per il soccer e per la Andell Holding, dall'anno scorso proprietaria dei Fire.

Ottimo risultato anche per la Houston Dynamo da quest'anno gestita in tandem dall'AEG e da una cordata di imprenditori facenti capo al pugile Oscar De la Hoya. Nonostante un campionato partito molto in sofferenza ed ancora al di sotto dei precedenti causa anche la perdita di Peter Dalglish e Joseph Ngwenya (alla ricerca di una squadra in Germania), non ancora degnamente sostituiti, anche se Nate Jaqua dopo la breve esperienza in Austria ha interpretato il ruolo del figliol prodigo, ha registrato un incremento del 14%, che riporta in parità , anzi in leggero attivo il calo del 10% avvenuto inspiegabilmente l'anno scorso. Se come sembra un giocatore messicano di esperienza dovesse arrivare a Houston,(a meno che non si riveli una carcassa stile Denilson a Dallas lo scorso anno), anche in vista della CONCACAF Champions' League prossima ventura nonché per risollverare le sorti del depauperato attacco dei Dynamo sicuramente l'attivo a fine anno sarà  anche maggiore.


Il tifo del DC United

Aumento dell'11,2% anche per la profondamente rinnovata compagine del DC United di Washington , da quest'anno sponsorizzati da Volkswagen, che nonostante un pessimo avvio di ripresa nonostante gli arrivi degli argentini Gonzalo Peralta e Marcelo Gallardo e del colombiano Gonzalo Martinez, sembrano essersi amalgamati per disputare un campionato di vertice. A rinforzo della già  numerosa legione straniera composta oltre che dai nuovi arrivi anche dai brasiliani Fred e Luciano Emilio, quest'ultimo in forte ripresa e tornato traino della squadra come durante il campionato precedente, il boliviano Jaime Moreno, presente negli Usa dalla nascita della MLS e il liberiano Francis Doe, bisogna segnalare il ritorno su buoni livelli dell'ex enfant prodige Santino Quaranta. Che Washington abbia imparato la lezione di conservarsi durante il campionato per fare meglio ai play-off? Ai posteri l'ardua sentenza, certo che quest'incremento nonostante l'inizio di stagione tutt'altro che brillante fa capire come la popolarità  del soccer sia in netta ascesa in tutto il paese e non solo per la forte immigrazione latina o per Beckham.

Spettatori in aumento anche per i Galaxy, più 5,4%. Qualcuno malignando potrà  dire che non è un grande incremento, ma a questi delatori gli si può benissimo far notare che quando un bacino d'utenza è già  così sviluppato e radicato è più difficile registrare dei forti incrementi, e che la statistica a volte nasconde qualche trucco, New York con un aumento del 33,6% ha pur sempre meno spettatori dei Los Angeles Galaxy, che quest'anno, nonostante la brutta partenza, (sconfitta per 4 reti a 0 in casa Rapids) grazie al lavoro iniziale di Ruud Gullit (nonostante alcune scelte tecniche discutibili dei dirigenti), la piena forma di David Beckham, il ritorno al goal di Landon Donovan, l'esplosione di Edson Buddle lontano dal sintetico di Toronto e di NY, e le comparsate di Carlos Ruiz (sperando di vederlo impegnato più spesso in questa prossima parte del campionato) la compagine losangelina è tornata competitiva dopo due anni di inferno e questo nonostante le terribili lacune in difesa spesso per colpa del recentemente estromesso Abel Xavier e il pubblico ripaga i propri beniamini aumentando le presenze all'Home Depot Center passando da 23.595 a 24.876 spettatori. Difficile aumentare ancora, avendo lo stadio una capienza di 27.000.

Incremento del 2,9% per la compagine del Real Salt Lake, che dopo tre anni di magre figure sono finalmente riusciti, grazie all'acquisto dell'attaccante scozzese Kenny Deuchar e, principalmente, dell'argentino ex Salamanca Javier Morales, assieme al difensore colombiano Jamilson Olave ad essere, se non una delle pretendenti al titolo perlomeno una squadra da play-off. Si aggiungono a essi Dema Kovalenko in arrivo da New York, l'esordiente liberiano Alex Nimo, acquisito al college draft, il cavallo di ritorno dai norvegesi dell'Odd Grenland Nat Borchers, e i riconfermati Nathan Sturgis, e i portieri Nick Rimando e Chris Seitz già  nel giro della Nazionale. Il sapiente lavoro di Jason Kreis nell'amalgamare i nuovi arrivati con quanto c'era di buono nella squadra della precedente stagione ha fatto si che Salt Lake potesse finalmente ricoprire un ruolo di primo piano e il pubblico lo premia in attesa anche del nuovo stadio che verrà  presto inaugurato dopo tre anni passati al Rice-Eccles Stadium.

Aumento dello 0,2% per Toronto, che col cambio di coach, con John Carver subentrato a Mo Jonhston che rimane comunque nell'area tecnica è diventata dopo un solo anno competitiva per l'entrata in zona play-off. Grazie all'innesto di due nazionali canadesi, i centrocampisti Kevin Harmse e Tyler Roselund, ma soprattutto gli acquisti di una delle bandiere della MLS, vale a dire l'onduregno Amado Guevara nel difficile ruolo del metronomo del centrocampo e quello del francese Laurent Robert a dare peso all'attacco, Toronto non è più una cenerentola e il pubblico, già  dimostratosi calorosissimo lo scorso anno, ricambia i propri beniamini con questo incremento che potrebbe essere più ampio se il BMO Field venisse ampliato.

Purtroppo non tutte le squadre hanno registrato aumenti di pubblico, alcuni sodalizi hanno registrato forti decrementi. Colorado è una delle franchigie che almeno per ora registra un segno negativo, -2,9% per la compagine allenata da Fernando Clavijo, che nonostante gli arrivi di Jose Burciaga da Kansas City, Conor Casey da Toronto, ma soprattutto l'ex Washington DC Christian Gomez, non riesce ad avere un rendimento ed un gioco continuo ed è al momento fuori dai play-off. Forse i fans si sono stancati di vedere una squadra che nonostante le premesse non arriva mai a concludere qualcosa, né tantomeno, nonostante alcune buone individualità , riesce ad esprimere bel gioco, ed è un vero peccato. Certo se anche quest'anno i play-off non dovessero arrivare Clavijo farà  sicuramente le valigie, per ora vediamo come andranno le cose in questa stagione sia al botteghino che sul campo.

Secondo segno meno consecutivo per Kansas City, nonostante il cambio di stadio, dal freddo e cavernoso Arrowhead Stadium, al CAB, situato in una zona centrale della città . I Wizard erano partiti bene ma al momento occupano l'ultimo posto della Western Conference e Claudio Lopez per ora ha fatto vedere ben poco, così come il colombiano Ivan Trujillo. E' vero che i tifosi dei Wizard sono sempre stati paragonati a certi tifosi italiani che non appena la squadra va male le voltano le spalle, ma a giudicare dai numeri di quest'anno, 9.210 spettatori a partita contro i 9.720 dell'anno scorso, ma con picchi di appena 7.800 spettatori dispersi nell'Arrowhead Stadium viene da domandarsi se valga sul serio la pena tenere viva una franchigia MLS a Kansas City. Visto che la tradizione di questa città  è indoor, i Wizards potrebbero passare all'indoor soccer così come fecero anni addietro i San Diego Sockers ravvivando così i fasti di Comets e Attack, lasciando così il posto libero a St Louis, area da sempre più ricettiva per il soccer.

-5,5% per Columbus, un po' inspiegabile visto che quest'anno i Crew, nonostante una campagna acquisti che non faceva presagire nulla di particolare, sono secondi nella loro conference e stanno disputando un campionato superiore anche alle attese più ottimistiche, ma causa affiatamento tra veterani ed esordienti la squadra sembra avere un telaio solido, che trova la forza soprattutto a centrocampo. Dove Guillermo Barros Schelotto è coadiuvato da Robbie Rogers, Eddie Gaven , entrambi nel giro della nazionale olimpica, e Brian Carrol, mentre in difesa fa buona guardia Frankie Hejduk, assieme al veterano Ezra Hendrickson, e il gioco prodotto fa si che nonostante non ci sia un attaccante particolarmente prolifico oltre Alejandro Moreno, vengano segnati abbastanza goal da tenere la squadra nelle zone alte della classifica. Forse a parte un attaccante di peso ci vorrebbe il cambio dirigenziale che tanti si aspettano e che, secondo alcune voci abbastanza accreditate dovrebbe arrivare a breve. Sicuramente con un gruppo di investitori e dirigenti locali che non devono prendere ordini da Dallas la gente crederebbe nel progetto e tornerebbe ad affollare il Crew Stadium.

Forte flessione per Dallas FC, -11,8% rispetto alla stagione precedente. Che dire? I texani stanno deludendo e non poco, e tutto questo nonostante le buone individualità  come il portiere Dario Sala, i difensori Drew Moor e Adrian Serioux, i centrocampisti Pablo Ricchetti , Marcello Saragosa, il colombiano Juan Toja, inspiegabilmente venduto in questi giorni alla Steaua di Bucarest, la mezz'ala Arturo Alvarez (ceduto agli Earthquakes), Ricardinho, Abe Thompson, , per tacere dei nuovi acquisti Duilio Davino e Andre Rocha. Se non ci fosse stata l'esplosione di Kenny Cooper FCD sarebbe probabilmente in fondo alla classifica. Il coach Steve Morrow è stato licenziato ed al suo posto è stato assunto, non senza perplessità , Schellas Hyndman un allenatore di college, che tra le altre cose non ha mai vinto niente. Traducendo in italiano un popolare detto napoletano il pesce puzza dalla testa, per cui nel quartier generale di Dallas qualcuno dovrebbe fare un serio esame di coscienza riguardo certe scelte, perché anche con degli ingredienti buoni si rischia di cucinare una schifezza se il cuoco non è bravo,e i tifosi sono stanchi di false aspettative continuamente deluse.

Sono i Chivas Usa a registrare il peggior passivo dell'anno: -16,7%, nonostante il campionato di vertice che li vede a un punto dai cugini del Galaxy e due dalla capolista Real Salt Lake, anche se più forse per demeriti altrui che per meriti propri. Il gioco latita e la concorrenza del sexy football di Gullit ed un Beckam finalmente in piena forma fa si che molti spettatori potendo scegliere preferiscono spendere soldi per i Galaxy. Già  l'anno scorso con l'arrivo di Beckham molta gente restituì l'abbonamento appena sottoscritto coi Chivas per poterlo poi fare coi Galaxy, e aggiungendo questo passivo a quello dell'anno scorso del 13,9% si evince che i Chivas Usa nonostante le buone affermazioni in campionato hanno perso in due anni quasi il 30% del loro pubblico, un dato che dovrebbe allarmare lo staff e far correre ai ripari. Forse lo scopiazzare il club messicano dei Chivas de Guadalajara non è un'ottima mossa anche perché non tutti i messicani residenti in California sono per forza tifosi dei Chivas, per cui forse, oltre a un marquee player messicano che non sia però qualcuno che abbia già  dato e che venga negli Usa per il "buen retiro" bisognerebbe pensare seriamente se non sia il caso di rinominare la squadra, magari con un nome spagnolo ma che non faccia riferimento al CD Guadalajara, così che tutti i messicani, ma anche i latinos provenienti da altre nazioni e gli americani di origine latina si possano identificare nella squadra di Los Angeles antagonista ai Galaxy.

Ultima ma non ultima viene San Jose, che dopo due anni di pausa dovuta alla relocation del team a Houston torna con squadra e dirigenti nuovi a calcare i campi della MLS. Per ora la media spettatori registrata in casa Quakes è di 12.989 presenze. Non si possono fare paragoni con l'anno passato ma sicuramente quando la squadra avrà  una fissa dimora dove stare (ora si alterna tra il Buck Shaw Stadium e l'Oakland Mc Afee Coliseum) e la rosa sarà  più competitiva (cosa che sta già  succedendo con l'arrivo dei vari Lima, Huckerby e Alvarez), la presenza di spettatori e tifosi allo stadio non potrà  che aumentare. Commentando in finale la MLS nella sua totalità , il saldo rispetto all'anno scorso è un aumento globale del 5,6%, che porta la media spettatori ad un 15.591 presenti a partita, ma soprattutto dimostra che nell'olimpo dei pro sport americani la MLS miete sempre più spettatori ed il raggiungimento della NHL non sembra così lontano. Tremi Jim Rome.

SPETTATORI MLS (aggiornato al 9 giugno)

HOME TEAM GMS TOTAL AVG. % CAP. PREV. % +/-
Galaxy 7 174,132 24,876 92.1% 23,595 5.4%
Toronto FC 6 120,325 20,054 100.3% 19,967 0.4%
DC United 5 94,011 18,802 41.2% 16,903 11.2%
Revolution 6 105,491 17,582 87.9% 14,258 23.3%
Dynamo 5 85,567 17,113 57.0% 14,961 14.4%
Fire 5 83,364 16,673 83.4% 13,792 20.9%
Real Salt Lake 6 98,513 16,419 64.2% 15,949 2.9%
Rapids 6 84,900 14,150 78.2% 14,568 -2.9%
FC Dallas 6 79,389 13,232 64.5% 14,994 -11.8%
Red Bulls 6 78,249 13,042 16.3% 9,765 33.6%
Chivas USA 5 63,916 12,783 47.3% 15,340 -16.7%
Earthquakes* 4 49,917 12,479 63.3% n/a n/a
Crew 6 73,619 12,270 60.9% 12,989 -5.5%
Wizards 4 36,839 9,210 92.1% 9,720 -5.2%
TOTALS 77 1,228,232 15,951 57.2% 15,104 5.6%

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