Moises Alou: nel 2005 sarà allenato da papà Felipe
Non c'è dubbio che la linea di mercato dei Giants per allestire la squadra del 2005 si sia contraddistinta per la firma di giocatori di una certa età che andranno a unirsi ad altri veterani già presenti nel roster come Barry Bonds, Marquis Grissom e J.T. Snow.
Il general manager Brian Sabean ha optato ancora una volta per una scelta che va abbastanza controcorrente rispetto alla tendenza di buona parte delle franchigie del MLB che rivolgono molta attenzione allo scouting, sia nella vecchia forma dell'osservazione diretta dei giocatori che in quella più recente ed innovativa dello studio ed analisi delle statistiche, quindi poco interesse nel draft e nello sviluppo dei giocatori nelle leghe minori.
Questa strategia che Sabean sta utilizzando dal suo arrivo a San Francisco, ha finora pagato dato che dal 1997 ad oggi il record dei Giants è di 738 – 557 con una percentuale di vittorie pari a .570, secondi nella NL solo agli Atlanta Braves nello stesso periodo di tempo e quarti in tutto il MLB. In tutte queste stagioni la franchigia non è andata peggio del secondo posto di division.
Nell'ambito della rotazione la prima mossa del g.m. è stata quella di far valere l'opzione per un altro anno di contratto per Brett Tomko (31 anni) che a 2 milioni e mezzo di dollari l'anno è certamente un bel affare. Tomko ha avuto una seconda parte di stagione ad alto livello con una ERA parziale di 3.15 e risultando al termine del 2004 lo starter più produttivo della rotazione dei Giants dopo Jason Schmidt. Attualmente i partenti di San Francisco sono Schmidt, Williams, Rueter, Tomko e per il quinto partente c'è la possibilità per Alou di scelta tra Lowry, Hennessey e Foppert.
Passato succesivamente agli altri ruoli Sabean parte da una delle formazioni con il più alto numero di punti prodotti e come prima decisione c'è nuovamente quella di far valere un opzione abbastanza economica per una sorpresa del 2004. Con soli 2 milioni di dollari ecco la firma di J.T. Snow che sebbene difficilmente ripeterà gli stessi risultati, dovrebbe comunque stare intorno ad un OPS di .800 che per quella cifra è veramente interessante.
Si è quindi passati all'eterno problema dello shortstop che l'utilizzo di Deivi Cruz al posto del deludente Neifi Perez non aveva certamente risolto. La fretta di arrivare a firmare un nuovo giocatore in quel ruolo ha portato Sabean a confrontarsi con i prezzi di novembre che spesso sono di gran lunga i più inaccessibili dell'anno insieme a quelli vicini alla deadline di fine luglio. In quel periodo la firma di Omar Vizquel (38 anni) è sembrata a quella cifra la più accessibile e le possibili alternative a quel livello erano Jose Valentin, Chris Gomez o Rich Aurilia.
Alla fine il maggior vantaggio economico, soprattutto per la distribuzione del salario, con un 2007 più basso per permettere in quell'anno acquisti più pesanti, ha portato Sabean verso Vizquel. Anche in questa occasione non si è badato a quello che sarebbe costato in termini di draft dato che firmare Vizquel prima della data di concessione dell'arbitrazione ha fatto perdere ai Giants una prima scelta ceduta infatti agli Indians.
Oltre ad una miglior difesa Vizquel dovrebbe garantire anche una miglior percentuale di arrivo in base rispetto a Deivi Cruz. L'anno scorso le loro medie erano molto simili ma se guardiamo alla loro carriera Vizquel ha un OBP migliore ed è soprattutto un giocatore che ottiene più basi per balls.
Più discutibile invece la scelta del nuovo catcher che ha effettivamente scatenato un'infinità di polemiche. Dopo la decisione di lasciare A.J. Pierzynski i Giants partivano dal venticinquenne Yorvit Torrealba che dopo tre anni di backup sembrava pronto per assumere il ruolo di catcher n.1, soprattutto perchè aveva dimostrato di essere un ricevitore con ottime qualità difensive rispetto agli ultimi giocatori visti in quel ruolo in uniforme black & orange, con interessanti dati come quello di una sola passed ball ogni 73 partite oltre al 35,5 % di media nel caught stealing.
La decisione invece di Sabean è stata di firmare Mike Matheny (34 anni) giustificandola in una maggior esperienza e buone capacità di lavorare con differenti pitchers. I numeri dello stesso Matheny sono però inferiori sia in difesa che in attacco a quelli di Torrealba senza guardare le proiezioni per il 2005 che lo vedono decisamente più indietro rispetto al più giovane pari ruolo.
Inoltre la grande fretta di concludere ha portato anche in questo caso a perdere un'altro giro di scelte al prossimo draft. In tutto sono tre (ovviamente le prime tre) le scelte cedute dai Giants per poter firmare dei free agents con largo anticipo a novembre. Paradossalmente anche questo potrebbe avere una sua logica perchè ogni scelta alta nel draft vuol dire grosse cifre da spendere per il relativo signing bonus.
Per quanto riguarda gli esterni, Sabean era alla caccia di Steve Finley (40 anni … per non smentirsi mai) per poter avere nel lineup un forte mancino. Ma Finley e famiglia hanno preferito rimanere nella California del Sud e così l'affare è sfumato. A quel punto rimanendo nell'ambito degli ormai quarantenni l'attenzione del giemme dei Giants si è rivolta verso Moises Alou, figlio del manager Felipe. Il suo 2004 è stato certamente interessante ma i dubbi su di un suo ripetersi nella prossima stagione sono molti. Inoltre le sue capacità , anzi per essere più precisi incapacità , difensive sono abbastanza note a tutti con un incredibile – 6 di RAA nel 2004.
Con la sua firma siamo di fronte ad un trio di esterni da 116 anni complessivi. Inutile dire che le battute su questo terzetto di anzianotti si siano sprecate sulla stampa e sui siti specializzati. E' logico che lasciando da parte la scelta di avere un forte slugger per proteggere Barry Bonds nel lineup, rimangono delle perplessità sui limiti difensivi degli esterni che potrebbero mettere a rischio facilmente tutto ciò che invece viene da loro guadagnato in attacco. Comunque considerando che i soldi a disposizione non erano molti e le alternative in casa non erano certo delle migliori, avere Alou a 13,25 milioni per due anni con una seconda stagione che potrebbe anche non essere fatta e quindi non pagata se il giocatore decidesse di ritirarsi, non è analizzando l'affare in tutti i suoi aspetti proprio così negativo.
Infine il bullpen. Qua si partiva da un disastro completo che era stato quello del 2004 con una media di salvezze converite di solo 62%, terzultima squadra della lega. In questo caso la scelta di Sabean è stata quella di dirigersi verso uno dei migliori closer della scorsa stagione ed è arrivata la firma di Armando Benitez che ha avuto con i Marlins un'annata impressionante. A San Francisco non troverà forse la stessa difesa che aveva in Florida ma certamente le sue capacità sono sopra la media. In questo caso la velocità di muoversi di Sabean ha dato un risultato postivo perchè ha di fatto permesso di chiudere l'affare ad una buona cifra, 21 milioni per tre anni, prima che un'asta sul giocatore che interessava a molte altre squadre avrebbe alzato decisamente la cifra.
In conclusione le scelte di Sabean, che continuano a far discutere e che all'interno della stessa tifoseria dei Giants trovano molto spesso ampi settori di opposizione, hanno per il momento costruito una squadra che dovrebbe dare un qualcosa in più rispetto al 2005. Innanzitutto c'è la certezza di ciò che Bonds continuerà a produrre e questo è senza dubbio un punto di partenza estremamente vantaggioso e poi questa strategia di rivolgersi ad un settore del mercato, quello dei free agents di una certa età , è un ottima soluzione per chi non ha la possibilità di avere payrolls molto alti e come detto in apertura ha sempre pagato bene nel caso dello stesso Sabean.
Quelle stesse scelte che in una qualsiasi altra franchigia si sarebbero rivelate dei fallimenti sono invece le più razionali e redditizie in un sistema come quello degli attuali Giants dove si fanno dei passi mirati alla volta e si guardano poco quelle cose che in progetti di più ampia realizzazione sono invece fondamentali.