Geiger non è più l’AD di OSU

Andy Geiger durante la conferenza stampa in cui annuncia il suo ritiro da AD di Ohio State

John Geiger dopo più di dieci anni non è più l'AD di Ohio State. Il 65enne dirigente ha annunciato il suo ritiro dichiarando di sentirsi parecchio provato fisicamente e psicologicamente. Gli ultimi due anni in cui il programma è stato al centro di indagini NCAA sia nel football che nel basket maschile sono stati molto pesanti e lo hanno convinto a farsi da parte.

La sua uscita di scena non sarà  immediata perché resterà  nell'organigramma dell'università  in qualità  di consulente fino al giugno del prossimo anno. La sua partenza era nell'aria già  da parecchio tempo ed anzi c'era la sensazione che a breve l'università  avrebbe deciso di fare il primo passo licenziando il dirigente. Geiger nella conferenza stampa in cui ha annunciato le dimissioni ha però smentito ogni forma di pressione interna.

Il rettore dell'università  ha ovviamente elogiato Geiger per il suo lavoro ma si è augurato che la sua uscita di scena "possa porre termine ad alcuni significativi problemi che hanno afflitto il programma nei mesi passati".

Durante gli anni di Geiger Ohio State ha ottenuto importanti risultati sia in campo che nell'ammodernamento delle strutture sportive del campus (compito primario assegnatogli al momento dell'assunzione). Quello che non gli è riuscito però è stato di tenere lontano il programma da certi problemi che alla fine hanno danneggiato l'immagine di OSU: versamento di denaro ai prospetti liceali, esami "facilitati" ai giocatori e problemi con la legge di una dozzina di membri del roster in soli tre anni.

La maggior parte dei problemi ha avuto origine dalle dichiarazioni del tailback Maurice Clarett che dopo aver guidato il programma al titolo nazionale è stato sospeso per aver mentito alla polizia e alla NCAA riguardo ad alcuni regali ricevuti da un amico di famiglia.

Tutto si era concluso con la sospensione a tempo indeterminato del giocatore ma Clarett ha parlato di nuovo questo autunno dando la sua versione di quello che accade ad OSU (facilitazioni, denaro per lavori mai effettuati, prestito di auto da parte di concessionarie vicine al programma).

Geiger ha sempre ridicolizzato le affermazioni del giocatore dicendo che erano soltanto invenzioni di "colossali falliti". Come se questo non bastasse ha dichiarato che Ohio State si sente "sotto attacco" e non ha perso occasione per criticare il sito che ha dato maggior risalto a Clarett: ESPN.

Geiger a proposito del network sportivo ha dichiarato di non sapere "a cosa mirano o quali sono le loro reali motivazioni" e visto che era in argomento ha pure censurato il comportamento di Kirk Herbstreit, analista per la rete ed ex quarterback di Ohio State.

In seguito un'indagine interna dell'università  ha scaglionato il programma da frodi accademiche e la NCAA ha deciso di non procedere con le indagini nonostante altri giocatori abbiano confermato la tesi di Clarett.

Il giocatore non era però certamente l'unico problema dell'AD. Già  prima delle sue dichiarazioni Geiger aveva dovuto licenziare Jim O'Brien, allenatore della squadra maschile di basket assunto dallo stesso AD, per aver dato 6mila dollari ad un prospetto della ex-Jugoslavia cinque anni prima.

La scuola si è anche auto imposta un anno di sospensione dalla post-season nel torneo di basket ed ha annunciato che dopo al licenziamento di O'Brien sarebbero seguite altre sospensioni. L'ex head coach non ha poi migliorato le cose portando in tribunale l'università  per aver terminato il contratto senza un buon motivo.

La goccia che secondo alcuni ha fatto traboccare il vaso è stata la sospensione del quarterback titolare Troy Smith che ha accettato una busta piena di denaro da un booster (sostenitore del programma che non si ferma al semplice tifo). La persona che ha "assistito finanziariamente" Smith ha forti legami con il programma e con Tressel.

Ha giocato per il padre di quest'ultimo a Baldwin-Wallace, segue le partite casalinghe da una luxury suite all'Ohio Stadium ed è "amico" di parecchi giocatori. Per loro la sua presenza è così importante che non ha stupito parecchio quanto accaduto durante l'intervallo del Fiesta Bowl 2003. Uno degli "amici" del booster, il cornerback Chris Gamble, era particolarmente giù di morale dopo un intercetto lasciato cadere e lo ha contattato via cellulare per avere un po' di conforto.

La sospensione di Smith ha rafforzato le dichiarazioni di Clarett e finalmente ha liberato l'università  da un AD che si riteneva intoccabile e che ormai negli ultimi due anni aveva creato con le sue dichiarazioni una situazione insostenibile. Geiger ha comunque avvalorato alcune delle dichiarazioni di Clarett ma ha precisato che gli ultimi eventi non hanno avuto nessun peso e che lui non è “il tipo che scappa o si nasconde. Io so qual è la verità  riguardo a questa mia decisione. Per il programma è ora di avere una nuova guida”.

Il ritiro di Geiger non dovrebbe avere nessun effetto sulle sorti dello staff tecnico di Ohio State. Jim Tressel ha guadagnato l'immunità  da ogni tipo di sospetti guidando nel 2002 l'università  ad un titolo che da quelle parti mancava da 34 anni.

Pazienza se nei suoi tre anni al college ben 14 giocatori hanno avuto problemi con la legge ed alcuni (vedi Smith ed il tailback Lydell Ross) sono stati sospesi per almeno una partita dall'università . Pazienza se ha permesso ad un membro della squadra accusato di aver picchiato a scopo sessuale una 12enne di accompagnare la squadra all'Alamo Bowl e rappresentare l'università .

Addirittura secondo alcune prime voci Tressel potrebbe addirittura prendere il posto di Geiger e nel frattempo conservare anche il ruolo di head coach (lo ha già  fatto a Youngstown State). Proprio in quel periodo l'allenatore-AD ha avuto a che fare con altri boosters che avevano contattato sui giocatori.

Tressel nonostante la richiesta formale dell'università  di contattare i giocatori coinvolti per indagare sull'accaduto non ne ha mai voluto sapere nulla. Quando un giocatore che lui aveva reclutato gli ha chiesto consiglio su cosa dire all'FBI Tressel gli ha risposto di dire la verità  e soprattutto di non voler sapere nulla di quello che era accaduto.

Per fortuna se nessun alto dirigente dell'università  provvederà  a fare pulizie sarà  il campo ad emettere la sentenza. Già  un importante prospetto liceale ha cambiato idea riguardo la sua decisione di iscriversi ad Ohio State e di sicuro i reclutatori degli altri programmi dipingeranno un quadro poco edificante dell'università  alle famiglie dei migliori giocatori. Questo dovrebbe portare nel giro di qualche anno all'allontanamento di Tressel e forse si potrà  dire concluso uno dei peggiori periodi dell'università  negli ultimi decenni.

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