SuperLiga 2008, ultimo atto

Shalrie Joseph (New Enland) e Brian Ching (Houston): due dei protagonisti della finale di SuperLiga 2008

Scendono in campo stanotte (ore 8pm ET, le 2 del mattino italiane, diretta streaming sul sito SuperLiga2008.com) al Gillette Stadium di Foxborough (MA), per la finale di SuperLiga, New England Revolution e Houston Dynamo.

L'avere due squadre MLS, seppur finaliste delle ultime due MLS Cup, e nessuna messicana in finale per molti è stata una sorpresa. Sui siti messicani si possono leggere scuse di vario tipo a tentare di giustificare la debacle delle squadre a sud del confine. La più usata è che le squadre messicane sono in pre-season e le americane invece in pieno campionato. Vero, ma fino ad un cero punto, visto che in Messico il campionato è già  alla seconda giornata. Lo stesso vale per la questione viaggi, visto che la distanza che ha dovuto volare il New England per arrivare a Los Angeles (volo che ha visto anche un intervento di alcuni dirigenti dei Revs a bloccare un pazzo in aereo) non è stata certo minore di quella che ha dovuto fare il Pachuca per arrivare a Houston.Forse sarebbe stato più serio dire che Revs e Dynamo hanno meritato, giocando meglio e forse dimostrando di avere più stimoli di fronte ad avversari da sempre considerati, giustamente, più forti.

I Revs sono attualmente primi staccato nella MLS, reduce da tre finali MLS Cup perse e da un successo in US Open Cup, dove quest'anno sono in semifinale. La Dynamo è invece l'erede degli Earthquakes, un gruppo che ha dominato insieme ai Revolution la MLS gli ultimi 5 anni, battendo proprio questi ultimo negli ultimo due. Le due squadre si sono qualificate battendo rispettivamente i Revolution il Pachuca, battuto 1-0, mentre Houston ha eliminato l'Atlante al termine di un match durissimo che ha visto 5 messicani espulsi dopo il fischio finale per rissa.

Di fronte ad una finale così equilibrata, che vede comunque i Revs favorite per quanto han fatto vedere quest'anno e per la voglia di rivincita accumulate, le scelte dei due coach scozzesi, Dominic Kinnear e Steve Nicol, sono assai difficili. Kinnear in realtà  ha poca scelta, causa il centrocampista Richard Mulrooney e il difensore Eddie Robinson fuori per infortunio, che vanno ad aggiungersi a Stuart Holden e Patrick Ianni impegnati alle Olimpiadi. Oltre tutto Houston arriva dal match giocato (non da Dwayne De Rosario, squalificato) e vinto nel weekend, cui è invece corrisposto il riposo di New England. Anche Nicol ha un'assenza pesante, essendo il centrale di difesa Michael Parkhurst uno dei fuoriquota chiamati da Peter Nowak nell'Olimpica. Al suo posto giocherà  Jeff Larentowicz, ma mancherà  il compagno di reparto Jay Heaps, espulso in semifinale e quindi squalificato. Ci sarà  invece il centravanti Taylor Twellman, spesso infortunato quest'anno, e che stasera giocherà  per la prima volta dall'inizio.

Nonostante qualche assenza, ci sono quindi tutte le premesse per un match di ottimo livello. O forse meglio dire ci sarebbero. Ci sarebbero perché dopo che qualcosa è uscito nei primi giorni di SuperLiga, in questa settimana la polemica tra associazione calciatori e MLS è esplosa e sta facendo danni, rischiando di minare alla base il confronto di stasera.

La questione. Sin dall'anno scorso la SUM (Soccer United Marketing), braccio business della MLS, pubblicizza la SuperLiga come un torneo con in palio un milione di dollari. Solo che la MLS ha deciso che, nel caso di vittoria di una propria squadra, ai giocatori andranno solo 150 mila dollari. Ma non ognuno, ma in tutto, da dividere quindi per l'intera rosa. Non ci sarebbero problemi se la maggior parte dei giocatori guadagnasse cifre diverse da quelle reali (un giocatore alle prime armi può prendere anche solo 1.000 dollari al mese). La protesta è relativa quindi al dover mettere a rischio la propria incolumità  fisica (vedi la rissa con l'Atlante) in un torneo amichevole che di amichevole però ha solo il nome, e in cui le controparti messicane non solo guadagnano di più, ma si dividono anche una fetta maggiore del premio (i giocatori del Pachuca, vincitore 2007, si divisero 350 mila dollari). La Houston Dynamo ha provato ad andare incontro ai giocatori, proponendosi di trovare un accordo per distribuire più soldi, ma è stata fermata dalla lega, che ha affermato che una politica del genere è contro il contratto collettivo esistente tra MLS e US Soccer Players Association. Peccato che quel contratto, che scadrà  il 31 gennaio 2010, sia stato firmato in un momento, il 2004, in cui la MLS non era certo quello che è oggi, e i giocatori non avevano assolutamente spazio di contrattazione. Ma, pacta sunt servanda.

Ieri sera è però arrivato il colpo di scena del sindacato giocatori, che in un comunicato informa chei giocatori di Houston Dynamo e New England Revolution hanno deciso di spartirsi il montepremio comunque vada la finale di stasera. Decisione questa presa per protestare contro quella che definiscono una violazione delle norme del contratto collettivo. A questo punto ci sarebbe da chiedersi cosa c'è in palio, dato che la SuperLiga è un torneo amichevole e non è in palio nemmeno la rivalità  coi messicani. Ovvie le assicurazioni di professionalità  da parte del MLS union executive director Bob Foose.

Molto dura, ovviamente, la reazione del Commissioner Don Garber, che in un'intervista per il blog di Steve Goff sul Washington Post ha in difeso strenuamente le scelte della MLS, sottolineando il rischio economico dell'organizzazione di un torneo come questo, dimostrando però stavolta uno scarso senso della realtà  quando ha paragonato la SuperLiga non solo alla MLS Cup, ma persino alla Champions' League! E non solo, forse non si è reso conto che un atteggiamento di questo genere sta sempre più spianando la strada ad una durissima negoziazione per il rinnovo del contratto coi giocatori, se non addirittura ad uno sciopero ed all'esodo di tutti i migliori nei campionati europei, di maggiore o minore livello che siano. E la MLS non è NHL ancora, e non resisterebbe alla chiusura per una stagione come avvenuto per l'hockey nel 2004/05. Si vedrà .

Comunque, tornando al calcio, stasera si chiude la seconda edizione di un torneo che fino ad oggi ha dato ottimi risultati, tecnici e di pubblico. Certo, una finale tutta MLS era l'incubo degli organizzatori, che perderanno il pubblico messicano, ma certo per il soccer è un buon segnale, che mette in risalto l'ottimo lavoro in corso. Altra cosa importante ai fini della crescita del soccer è sicuramente la rivalità  con i club messicani. Interessante come stia avvenendo ciò che è già  avvenuto in passato nei rapporti tra le due Nazionali. Si sta infatti passando da un atteggiamento snobistico ad un rispetto reciproco impensabile fino a pochi anni fa. Rispetto che crescerà  se, come pare, dall'anno prossimo alcuni match di SuperLiga si giocheranno in Messico e i team della MLS si dimostreranno capaci di farsi valere anche all'estero, dove spesso sono uscite con le ossa rotte.

Ma il vero salto arriverà  se e quando si decider di fondere la SuperLiga con l'InterLiga, il torneo organizzato dalla SUM che qualifica una messicana alla Copa Libertadores, magari cambiando anche la calendarizzazione del torneo, che vede le americane in preda alla regular season nel periodo più pieno dell'anno e le messicane in pre-season, non fisicamente al meglio. Si parla del 2011. E a quel punto si che ci sarà  da divertirsi.

Intanto stanotte divertiamoci con la rivincita fra New England Revolution e Houston Dynamo, e per chi vuol un riassunto del torneo 2008, è possibile rivedere gli highlights di tutti i match sul canale PlayitMLS su YouTube.

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