Favre-Rodgers, il vecchio e il nuovo, la storia e il futuro: chi sarà quarterback di Green bay?
La Nfc North del 2008 presenta senza dubbio alcuni dei punti più interessanti per l'intera Nfl, punti che passano attraverso la storia di alcuni giocatori che escono di scena dopo aver scritto importanti pagine della Lega pro americana e all'ultimo decidono di tornare, e nomi che sono pronti a scriverne di nuove. Si riparte dalla Green Bay che avrebbe dovuto essere quella del dopo Brett Favre e che, invece, si ritrova con una competizione per il ruolo di quarterback titolare che, oltre a creare problemi infiniti negli ultimi giorni avrà certamente turbato i sogni di Aaron Rodgers il quale, finalmente, si sentiva titolare per la stagione.
E si riparte anche da Adrian Peterson, oggetto delle meraviglie della scorsa stagione e pronto a mettersi sulle spalle quei Minnesota Vikings che un anno fa arrivarono a tanto così dal giocarsi la postseason. Senza dimenticare i Chicago Bears e i Detroit Lions, con i primi pronti a rilanciare la sfida per il titolo divisionale dopo aver riordinato le idee un po' in tutto il campo (ma non nella posizione più importante, quella del quarterback) e con i secondi che dopo il 6-2 in avvio del 2007 erano convinti di poter mantenere le promesse di Jon Kitna di inizio anno (almeno 10 vittorie) e di aver finalmente trovato il bandolo della matassa che porta fuori dal labirinto delle delusioni e ti infila dritto dritto nel tunnel dei playoff.
Green Bay Packers
Impossibile non cominciare però dai Packers, squadra che sarà certamente orfana di Brett Favre nonostante il tormentone delle ultime settimane. Se ci sarà una trade non è ancora dato saperlo mentre scriviamo, ma sembra ormai molto probabile per due semplici motivi: i Packers hanno promesso a Favre una lotta ad armi pari con Aaron Rodgers e lui non vuole certamente rientrare per giocarsi il posto; il secondo motivo è che il tardivo annuncio di Favre di voler rientrare ha scombussolato tutta l'area di Green Bay, ma non le idee di Mike McCarthy, assolutamente deciso ad andare avanti con il "piano A" stabilito nei primi camp e che prevede Rodgers, prima scelta 2005, come titolare dietro al centro dei Packers.
Rodgers si dovrà confrontare con la storia, la leggenda, il più grande mito di Green Bay in era moderna ed uno dei più grandi della storia del gioco. Si dovrà scontrare contro una stagione appena chiusa a 13-3 e un Super Bowl appena accarezzato; compito non facile per chi attende da anni questo momento e che avrebbe trovato meno problemi, forse, cominciando dopo una delle ultime stagioni in cui i Packers terminavano fuori dai playoff. Il paragone, nell'immediato, sarebbe stato meno devastante. Il punto è che Green Bay è tornata ai playoff con un trentasettenne al timone e ora un giovane cercherà di non farne rimpiangere troppo le gesta. Sempre più difficile. Senza contare che, insospettiti da alcuni suoi guai fisici, gli uomini dello staff sono andati a pescare due rookie nel ruolo allo scorso draft, Brian Brohm da Louisville e Matt Flynn da LSU, con il primo nettamente in vantaggio per il ruolo di secondo (o terzo, in base ai movimenti di Favre) quarterback.
Rodgers dimostrò una certa scioltezza nella gara persa a Dallas un anno fa, quando a inizio secondo quarto prese in mano la consolle di comando e diresse ottimamente il gioco offensivo. Merito anche di un sistema ben congegnato e di una ottima linea offensiva che, quest'anno, riproporrà gli stessi protagonisti. Confermato Scott Wells al centro, le due guardie saranno sempre l'ottimo Jason Spitz a destra e il secondo anno Allen Barbre a sinistra. Barbre dovrebbe prendere il posto di Daryn Colledge, lineman inadatto alla posizione di guardia che potrebbe essere dirottato nel ruolo di tackle sullo stesso lato della linea se le condizioni fisiche del titolare Chad Clifton dovessero continuare ad essere una preoccupazione. Il tackle di destra non potrà che essere Mark Tauscher, da 5 stagioni una certezza nel ruolo.
Nessuna complicazione nemmeno per la questione riguardante il backfield, dove non vi sono dubbi sul fullback, ruolo che sarà di nuovo interpretato da Korey Hall, né sul halfback, ruolo che sarà di nuovo di Ryan Grant che, per un po' di tempo, aveva deciso di boicottare la preparazione del team per problemi contrattuali, poi risolti.. Dando per scontato che tutto sia quindi risolto, sarà di nuovo lui il titolare, spalleggiato dal giovane Brandon Jackson e dall'ex Texans Vernon Morency che lo scorso anno risultò molto produttivo nelle sue poche portate.
Squadra molto rodata nel gioco offensivo, Green Bay dovrebbe avere già battezzato anche tutti i ricevitori, dove Donald Driver risulterà di nuovo essere il numero uno in attesa della definitiva esplosione dell'ottimo Greg Jennings, il quale ha sfiorato le 1000 yard proprio nel 2007. Molto probabile l'impiego frequente di Jordy Nelson interessante e talentosa prima scelta dei Packers di quest'anno. Pescato alla 5^ chiamata del secondo giro, il talento di Kansas State sarà certamente spesso messo in campo come #3 ma anche come giocatore di rotazione per l'ormai trentatreenne Driver.
Donald Lee, che lo scorso hanno ha migliorato nettamente il proprio risultato per yard ricevute nel ruolo di tight end (575, con 6 TD) oltre a mettersi in mostra anche per una maggiore convinzione nelle giocate e una serie di tracce numericamente più cospicua e meglio realizzata sarà il rimpiazzo a tempo pieno di Bubba Franks, rilasciato in off season per poi accasarsi ai Jets.
Qualche problema potrebbe quindi venire dalla difesa, dove i nomi che hanno contribuito a rendere grande l'ultima stagione in giallo-verde di Brett Favre non mancano, ma che comincia con qualche giocatore che accusa da subito problemi fisici, soprattutto nella zona dei defensive tackle. Salvo eccessive complicazioni, ecco che comunque una delle migliori difese in campo "corto" della Nfl si ripresenterà con una linea di nuovo fondata sulla pass rush degli end e sulle aperture centrali per l'ingresso dei forti linebacker. Aaron Kampman (12 sack lo scorso anno) e Cullen Jenkins formeranno il duo di end da sinistra a destra, con il secondo favorito su Kabeer Gbaja-Biamila perché migliore nel proteggere anche le corse. Senza Corey Williams cala certamente il talento del fronte 4 dei Packers, ma avere in rotazione un mostro da sack come KGB (9.5 nel 2007) garantisce buona rotazione e possibilità di variazione del gioco contro la tasca avversaria.
Ryan Pickett e Johnny Jolly saranno i due tackle che proteggeranno il centro della linea difensiva, giocando di fronte a Nick Barnett, sempre più leader dietro la D-line, come middle linebacker e AJ Hawk, giocatore sempre costante e sicuro del lato debole, ottimo contro le corse e in raddoppio di copertura. Dubbio sul lato forte dove l'acquisizione di Brandon Chillar da St. Louis potrebbe far supporre al panchinamento del pur buono Brady Poppinga, giocatore che riuscirà comunque a trovare un certo spazio.
Meno dubbi sulle secondarie, le conferme di Charles Woodson e Al Harris nel ruolo di cornerback sono fin troppo scontate, forse meno scontate della sola coppia di safety che, di nuovo, sarà composta da Atari Bigby, reduce da una grande stagione, la prima da titolare, e Nick Collins. Unici dubbi la tenuta fisica e l'età di Woodson e Harris (31 e 33 anni) che dietro di loro troveranno quindi il supporto di Tramon Williams e Will Blackmon, i quali verranno utilizzati anche come ritornatori.
Mason Crosby come kicker e Jon Ryan come punter chiudono la rosa di titolari all'interno della squadra che andrà a difendere il titolo di divisione, titolo che secondo molti esperti gli verrà conteso anzitutto dai Minnesota Vikings mentre, secondo altri, saranno i Chicago Bears gli avversari da temere di più.
Minnesota Vikings
Per i Vikings il discorso sembra abbastanza semplice: quanto riuscirà ad essere concreto il gioco aereo dell'attacco? Molto della stagione di Minnesota sembra passare da lì. Dando per certo che Adrian Peterson entrerà nel suo secondo anno con maggiore continuità ed esplosività e che il suo naturale sostituto, Chester Taylor, è in grado di alzare comunque ottimi numeri grazie soprattutto a quel lato sinistro della O-line composto da Bryant McKinnie (tackle) e, soprattutto, dalla guardia Steve Hutchinson, il problema risiede nell'armare a dovere due minacce da profondità come Bernard Berrian, receiver arrivato dopo il rilascio dei Bears, e Sidney Rice.
Entrambi veloci e vere minacce nelle giocate che tagliano d'improvviso il campo in verticale, i Vikings puntano anche su Bobby Wade come #3, altro atleta che nella velocità ripone buona parte delle sue migliori qualità e che sarà impiegato certamente anche come returner. Rice dovrebbe così essere il più completo del lotto, più adatto a diversi tipi di tracce e di ricezioni, ma a sparare la palla dietro al cento, l'immenso Matt Birk, sarà Tarvaris Jackson, l'uomo grazie al quale (si fa per dire) il miglior attacco su corse della Nfl è risultato nel complesso soltanto il 13° assoluto. Una delle peggiori performance della Lega nel 2007 che dovrà essere raddrizzata al più presto per non lasciare a metà il lavoro di Brad Childress.
In attesa di capire come evolverà la situazione di un Jackson troppo spesso incostante e poco sicuro di sé, Minnesota è andata al draft su John David Booty, una buona scelta visto il giro (5) e un giocatore che, pur non esaltando gli scout, potrebbe garantire in futuro una maggiore solidità nel ruolo senza dover necessariamente eccellere. L'acquisizione di Gus Frerotte dalla free agency via Rams garantirebbe comunque di avere immediatamente un veterano a disposizione di Childress in caso di fallimento del titolare. Dubbi anche sul ruolo di tight end, dove il titolare sarà quasi certamente Visante Shiancoe, atleta che non sembra certo devastante ma appare un po' più sicuro in ricezione di quanto non sia Jimmy Kleinsasser, giocatore però più pesante e decisamente più adatto a bloccare in protezione del backfield.
Interessante come al solito il nome di Garrett Mills, giovane TE che lo scorso anno fu impiegato pochissimo ma che da sempre sembra avere le qualità per giocare come jolly di ricezione in più di una occasione. Thomas Tapeh sarà il fullback, mentre il lato della linea non ancora menzionato, il destro, vedrà le riconferme di Ryan Cook come tackle e di Asnthony Herrera come guardia con il solito Artis Hicks pronto a dare molti minuti di contributo.
Se però i Vikings sembrano una squadra bella a metà in attacco le cose non sono assolutamente diverse in difesa. Fortissimi sulle corse (i migliori con una media di 74.1 yard concesse a partita nel 2007) praticamente inguardabili sui lanci dove le secondarie hanno concesso il… peggior risultato della stagione scorsa. Strano a dirsi, perché con una linea così funzionale e concreta anche le secondarie ne dovrebbero uscire meglio, ma il punto è che il fronte sette sembra più adatto a placcare in movimento che non a disturbare, realmente, le giocate del quarterback avversario.
I 38 sack accumulati sono un ottimo risultato, e la squadra sembra in grado di difendere comunque bene sulle palle aeree (88 passaggi deviati) eppure il big play viene immancabilmente concesso. Per rinforzare ulteriormente la linea e garantirsi ancora più pressione sull'avversario Minnesota si affiderà da quest'anno anche all'ex Kansas City Chiefs Jared Allen, pronto da subito a giocare sull'estremo destro della linea che apre la 4-3. Sul lato opposto Ray Edwards, mentre nel mezzo, i due tackle saranno di nuovo i due Williams (Kevin e Pat), vero punto di forza contro le corse avversarie che passano dentro i tackle.
Gli arrivi di linebacker quali Derrick Pope (Dolphins) e Dontarrius Thomas (49ers) dovrebbero portare peso e muscoli per gli special team, confermando quindi il duo Ben Leber (strong), Chad Greenway (weak) ai lati del solidissimo E.J. Henderson. La colpa quindi risiederebbe nelle sole secondarie che, pur dotate di qualche nome interessante, puntualmente finiscono per toppare l'appuntamento. La società si è così mossa tantissimo sul mercato e visto che per la prima scelta, Tyrell Joinshon, arrivata dal secondo giro in uscita da Arkansas State, potrebbe essere troppo presto per un esordio come safety, ecco che avrà altre chance di giocare Darren Sharper, giocatore pur sempre capace di big play importanti, il quale si troverà affiancato dallo SS ex Bengals Madieu Williams e in rotazione con un altro nuovo arrivo, Michael Boulware, ex di Houston pronto a creare una buona profondità nella posizione di free safety.
Williams, a sua volta pescato dalla free agency, potrebbe rinforzare il gioco delle secondarie in modo concreto, ma anche lui esce da un sistema che, negli ultimi anni, è stato molto incentrato sul "cercare la palla" molto più spesso di quanto non si cercasse la copertura giusta. Aumenta il numero dei cornerback anche se questo non dovrebbe cambiare le carte in tavola per il ruolo di titolare; Antoine Winfield da un parte e Cedric Griffin dall'altra dovranno essere capaci di limitare i danni spesso subiti nell'uno contro uno con i wide receiver avversari. Il nuovo arrivo Benny Sapp garantirà una certa profondità nel ruolo, ma saranno Marcus McCalvey e Charles Gordon a giocarsi la titolarità nel ruolo in caso di nickel defense.
Per quanto riguarda gli special team, oltre a Bobby Wade, probabile l'impegno anche di Maurice Hicks sui ritorni, in particolare su quelli dai kick off dove, logicamente, si dovrà da quest'anno cercare di risparmiare Adrian Peterson, spesso utile anche in contesti come questo ma troppo esposto al rischio infortuni (ed eccessiva fatica). Il kicker sarà di nuovo il trentaquattrenne Ryan Longwell, mentre ai punt vi sarà la conferma del quarto anno Chris Kluwe.
Chicago Bears
La missione "unfinished" lanciata lo scorso anno al training camp da Olin Kreutz non è arrivata nemmeno vicino al completamento nella stagione che, a seguito del Super Bowl perso contro Indianapolis, prometteva dei Chicago Bears pronti alla rivincita. "A un passo dai playoff" ha dichiarato più volte Lovie Smith, a un passo dal risolvere dettagli che alla lunga si sono accumulati e sono risultati fatali. Non solo errori di gioco, però, ma anche una gestione del tutto discutibile di alcuni elementi in campo da parte di uno staff che, soprattutto nella mente offensiva di Ron Turner, trova sempre meno apprezzamenti da parte del pubblico chicagoano.
Infortuni tanti, certo, soprattutto in quella difesa che da qualche anno sta regalando le maggiori soddisfazioni alla franchigia dell'Illinois; i nodi più inscindibili sono rimasti comunque quello del quarterback e una linea offensiva assolutamente incapace di gestire tempo e spazi per gli uomini del backfield. Il draft ha così spinto Jerry Angelo a porre rimedio in queste zone del reparto offensivo, rimandando però la questione quarterback e cercando in due undrafted il modo per rimediare al futuro, ma lasciando che sia la sfida tra Kyle Orton e Rex Grossman a decretare chi sarà il traghettatore per la stagione in arrivo.
In attacco si punterà quindi sul rinforzo della linea per cercare di garantire maggiori corse e quindi meno pressione per chi dovrà lanciare, sperando che l'equazione porti come risultato a un gioco aereo che torni sui livelli migliori del 2007, quando cioè Grossman non decideva di perdere le partite quasi esclusivamente da solo.
Inserendo come tackle di sinistra il rookie Chris Williams, talentoso giocatore da Vanderbilt per il quale i Bears hanno speso la prima scelta allo scorso draft, si proverà quindi a rinforzare il lato cieco tanto quanto l'apertura di una corsia ottimale per il runningback. Questa mossa permetterà a John Tait di tornare a destra, lato della linea dove sembra rendere di più e dove, certamente, non commetterà gli stessi errori di "vecchiaia" che spinsero Fred Miller a bruciare parecchi drive offensivi lo scorso anno riempiendo la cascina con tonnellate di penalità . Williams a sinistra precluderà però l'ingresso come titolare nel ruolo di guardia sullo stesso lato a Josh Bekman, secondo anno fuori tutta la scorsa stagione; un intero lato sinistro di esordienti sarebbe troppo rischioso, tanto che è probabile che come partente vedremo John St. Clair, naturale apripista di Bekman, visto anche il rilascio di Ruben Brown. Olin Kreutz sarà nuovamente leader insostituibile al centro della linea, fiancheggiato dal veterano Roberto Garza come guardia destra. In rotazione non vedremo di rado Terrence Metcalf guardia di una certa esperienza, mentre sarà curioso capire come Chicago gestirà un altro rookie come Kirk Barton, "leggero" tackle uscito da Ohio State, e un'altra giovane guardia come Tyler Reed, pescata fuori draft lo scorso anno e finora riconfermato come giocatore da roster.
Dietro il fronte 5 il solito problema. Ai lanci difficile dire chi la spunterà , ma è ovvio che i Bears cerchino un quarterback che, all'inizio, permetta loro di non gettare al vento le partite. Rex Grossman dovrebbe essere in pole position visto il tipo di gioco di Ron Turner, ma è evidente che, con un po' di ritmo partita, Kyle Orton sia quello che di palloni ne butta via meno. Il rischio è che la sfida si protragga, di nuovo, per tutta la stagione, ed è ovvio che Caleb Heanie o Nick Hill, i due undrafted pescati dalla D1-FCS, non avranno chance di ingresso e, anzi, si giocheranno il posto come terzo quarterback.
Il discorso runningback lascia ulteriori dubbi. Tagliato Cedric Benson, arrestato due volte in cinque settimane, il peso del running game è quasi tutto nella mani di Matt Forté, talento che molti vedono in grado di gestire il gioco a livello Nfl ma ancora rookie, quindi con ben poche chance di reggere alla grande i primi 4 mesi da professionista con una certa continuità . L'ingaggio di un veterano come Kevin Jones, rilasciato da Detroit, non può dare ancora assolute garanzie visto gli infortuni in cui è caduto troppo spesso l'ex Lions, anche se l'arrivo di un giocatore con un minimo di esperienza appariva scontato. Il compito di portare via peso dalle gambe di Forté spetterà quindi con una certa frequenza anche ad Adrian Peterson, onesto gregario che del grande runningback pare avere solo il nome. Garrett Wolfe è il jolly di situazione, adatto, se coperto da buoni blocchi, per alcune draw o a ricevere screen pass, ma risulta ovvio che i RB a roster saranno 4. Il problema è che Forté sembra finora l'unico RB da terzo down (e quindi anche da eventuale quarto) togliendo così la possibilità di centellinarne le presenze in campo nei momenti caldi del gioco a meno di non voler rischiare giocate particolari con il piccole Wolfe o confermare a roster l'incognita Matt Lawrence, rookie dal buon fisico uscito undrafted da UMass. Il fullback dovrebbe essere di nuovo l'esperto Jason McKie anche se pare scontata la presenza a roster per il "ritrovato" J.D. Runnels.
Tra i ricevitori inutile negare che il talento maggiore sembri aver toccato Mark Bradley, grande rimpianto di Turner che ha ammesso di averlo erroneamente sottoutilizzato nelle ultime due stagioni. Poco male, forse, perché oltre al talento il buon Bradley pare piuttosto incline anche a stiramenti, strappi e altri fastidiosi infortuni che lo tengono fermo piuttosto spesso. Se non ce la dovesse fare potrebbe essere Brandon Lloyd l'uomo che ne prenderebbe il posto, almeno fino a quando Earl Bennett, altro interessante rookie da Vanderbilt, non sarà abbastanza maturo per giocare più snap. La firma di Rashied Davis conferma la presenza nello slot come numero tre dell'ex giocatore di Arena, mentre il rientro in patria di Marty Booker dai Dolphins garantisce un WR di peso e per situazioni di traffico sul medio-corto che il più vecchio Muhsin Muhammad non riusciva più a garantire. Ovvia l'evoluzione di Devin Hester a ricevitore da più giochi, anche se il ragazzo, per fisico ed attitudine, non può garantire una totale efficacia ad oggi, pur potendo risultare una buona arma per aggredire il profondo.
Tra i tight end troverà certamente più spazio Greg Olsen, atleta dalle ottime mani che entra nel suo secondo anno, ma non si può escludere che il titolare sarà di nuovo Desmond Clark esperto e solido giocatore maggiormente adatto anche come bloccatore per il backfield del talento da Miami.
Detroit Lions
Ultimi in questa lista ma non necessariamente in campo sono i Detroit Lions, franchigia che con il cambio della direzione del reparto offensivo che passa da Mike Martz (finito ai 49ers) a Jim Colletto, tenterà di sfruttare davvero appieno un attacco davvero interessante. L'idea di Colletto è quella di sfruttare certamente le corse in modo più energico e costante approfittando, probabilmente, sin da subito delle gambe di Kevin Smith, rookie chiamato al terzo giro da Central Florida. Il ragazzo sembra avere talento, ma il programma da cui esce, e la relativa competitività , sono un rischio che Tatum Bell, suo secondo, dovrà cercare di attutire con tutte le forze.
Il secondo punto su cui Colletto lavorerà sarà quello di permettere a Jon Kitna (quarterback sempre sopra le 4000 yard nelle due stagioni passate nel Michigan) di giocare più palloni cercando le mani sicure di Calvin Johnson e Roy Williams, i due migliori giocatori in squadra troppo spesso "dimenticati" da un Martz sempre legato alle proprie idee di gioco e ai propri pupilli. L'ottimo Mike Furrey e Shaun McDonald rappresentano due ottimi innesti dalla sideline, mentre la linea offensiva resta il dubbio più grande.
Nel reparto che più di tutti ha fatto parlare (male) di sé nelle ultime stagioni, l'unica aggiunta di rilievo è Gosder Cherilus, prima scelta durante lo scorso draft. Il rookie da Boston College potrebbe trovare spazio frequente in campo sin dai primi snap a settembre ma, tolto lui, le novità in un fronte 5 incapace di aprire bene alle corse e bucato da 54 sack nel 2007, non presenta alcuna novità . Nomi poco altisonanti, talento discutibile, si comincia a sinistra con Jeff Backus come tackle, atleta dal quale si spera di ricavare di più senza il gioco di Martz. Al suo fianco Edwin Mulitalo, mentre come centro viene confermato Dominic Raiola. Anche a destra, tackle e guardia, saranno probabilmente gli stessi di un anno fa, George Foster (fino a quando non si deciderà di lanciare definitivamente Cherilus, il che potrebbe avvenire molto presto) e Stephen Peterman.
Confermato anche il fullback, Joe Bradley, qualche novità arriverebbe dal ruolo di tight end, dove Dan Campbell potrebbe essere scavalcato dal nuovo arrivo Michael Gaines, acquisito durante la free agency dopo una stagione passata a Buffalo.
Molte le novità che, al contrario, si prospettano invece in difesa. Il peggior reparto della Nfl vivrà un lavoro di cambiamento nei nomi che andranno a costituire l'ossatura della Tampa 2 defense sulla quale Rod Marinelli farà affidamento per il terzo anno consecutivo. E non è un caso che proprio dei tre dei nuovi arrivati, che partiranno tutti titolari, giocarono a loro tempo nei Buccaneers quando Marinelli era defensive coordinator.
Il tackle Chatric Darby, cresciuto a Tampa e rilasciato quest'anno da Seattle, il cornerback Brian Kelly e la strong safety Dwight Smith. Persi Kenoy Kennedy e Frenando Bryant, le secondarie ripartiranno quindi dalla titolarità di Kelly e il veterano Travis Fisher tra i quali si potrebbe inserire, decidendo di piazzzare Kelly a sinistra, Leigh Bodden, giunto via trade dai Cleveland Browns.
La free safety che andrà ad affiancare Smith sarà Daniel Bullocks, secondo anno che lo scorso anno fece intravedere cose più che discrete; aria di cambiamento anche nel reparto linebacker dove, perso Boss Bailey, finito a Denver, i Lions si affideranno al rookie Jordan Dizon al centro, affiancato sul lato forte dal trentenne Paris Lenon e su quello debole dal solito Ernie Sims. Perso l'immenso Shaun Rogers sulla linea difensiva, il ruolo di tackle sinistro sarà affidato definitivamente a Chuck Darby, nuovo nose tackle che si troverà affiancato dal solito "under tackle" Cory Redding. Confermato sia l'end sinistro Jared DeVries che quello destro Dewayne White, anch'egli prodotto della Tampa 2 dei Buccaneers.
Gli special team vedranno il kicker Jason Hanson affrontare la 17^ stagione in maglia Lions a 38 anni, mentre il punter sarà il trentenne Nick Harris. Tra i returner si giocheranno il posto il running back Avesion Cason, se confermato a roster, e il wide receiver rookie Kenneth Moore.