All Star Game, c’è il West Ham

In campo stanotte l'All Star Game 2008 fra MLS All Stars e West Ham al BMO Field di Toronto

Gli appassionati di sport USA, dal basket al baseball passando per il football (un po' meno), da sempre impazziscono per l'All Star Game. Ma il calcio innanzitutto non è uno "sport USA" per antonomasia, cioè non è nato oltreoceano, e i puristi del calcio di fronte ad un tale evento da sempre alzano il sopracciglio. Basti pensare all'esperimento ripreso e abbandonato a fine anni '80 della Nazionale di Lega. Ma tant'è, siamo negli USA, e la MLS sin dal suo debutto ha aperto le porte all'All Star Game annuale, che dal 1996 ad oggi si è svolto nei modi più diversi.

Quando la MLS prese il via, nel 1996, il format scelto fu inevitabilmente quello classic di East contro West, che consentiva di mettere in campo il meglio della lega in un match privo assolutamente di schemi difensivi. Ed ecco risultati come il 5-4 per l'East del 1997, il 6-4 per la West nel 1999 o il 6-6 del 2001, per non parlare poi del 9-4 per l'East nel 2000. Ridicolo. In mezzo il tentativo del 1998, con il confronto tra i migliori americani che militavano nella MLS e le stelle straniere, apparso assai squilibrato e terminato 6-1 in favore degli americani.

Da allora la MLS ha deciso di puntare sul fatto che il calcio, a differenza degli altri sport USA, ha respiro internazionale e che quindi in giro per il mondo c'era ottimo materiale su cui lavorare attraverso l'organizzazione di amichevoli di alto livello. Assai più facile che vedere le stelle della NBA contro il resto del mondo (ma chissà  che un giorno") o quelle della NFL contro le stelle (?) della Canadian League.

Il primo All Star Game con ospite straniero è del 2003, con ospiti i messicani del CD Guadalajara, sconfitti 3-1 nel tutto esaurito dell'Home Depot Center. Un successo per gli organizzatori. Dopo un breve passo indietro al formato East/West nel 2005, la MLS ha messo nel mirino la Premier League, il cui campionato è il più seguito dai tifosi americani. Primo ospite il Fulham dei ragazzi di casa Carlos Bocanegra e Brian McBride, battuto 4-1, e nel 2006 addirittura il Chelsea di Claudio Mourinho, superato per 1-0 con gol di Dwayne de Rosario nell'appena inaugurato Toyota Park. Da dimenticare nel mezzo, nell'agosto 2005, la trasferta a Madrid e la sconfitta per 5-0 subita dalle MLS All Stars, invitate per la XXVII edizione del Trofeo Santiago Bernabéu contro il Real Madrid. Nel 2006 infine, ancora una vittoria, stavolta per 2-0, sul Celtic Glasgow, grazie ai gol dei colombiani Juan Pablo Angel e Juan Toja. La scelta di giocare contro team stranieri si è quindi dimostrata la migliore sia per i giocatori, motivati dalla grande vetrina e dall'orgoglio di rappresentare un campionato spesso sottovalutato. Sbarca infatti negli USA il West Ham, onesto team di Premier League, che arriva in America in piena preparazione e con alle spalle su suolo americano prima dell'All Star Game solo un'amichevole col Columbus Crew (vinta per 3-1 con gol di Dean Ashton e Kyle Reid e autogol di Brad Davis).


MLS All Stars vs Celtic – 20 luglio 2007 – Highlights

Gli Hammers presentano qualche ottima individualità , come Lucas Neill, Freddie Ljungberg, Ashton, Craig Bellamy e Jonathan Spector (assente per infortunio), e saranno certo un pessimo cliente da gestire. Per gli Hammers trovarsi davanti un gruppo sicuramente di alto livello, seppur assemblato per la prima volta, oltretutto in una giornata assai calda, in piena preparazione precampionato e dopo un viaggio lungo e scomodo (in economy e con due aerei diversi!), potrebbe essere un problema serio. Il rischio vero per la squadra di Londra è la figuraccia, come già  accaduto al pari livello Fulham FC nel 2005 (che però almeno attirava di più l'interesse visto che si presentava negli USA con due eroi locali). Ma l'importante sarà  lo spettacolo, visto anche che, come qualcuno ha già  scritto, Barack Obama è un fan del West Ham (ma a Toronto non ci sarà ). E già  si pensa all'edizione 2009 che si giocherà  nel nuovo stadio del Real Salt Lake che verrà  inaugurato fra poche settimane (il Real Madrid è in testa alla lista, vista anche la collaborazione aperta col RSL).

Quello che c'è da aspettarsi è sicuramente un match fisico, dove certo i tackle non mancheranno da entrambe le parti. È nello spirito dei team inglesi non tirar mai via la gamba, come anche delle americane. Basti ricordare il benvenuto in America dato dai centrocampisti del Chelsea ad un ancora dolorante David Beckham. E sarà  divertente vedere quella testa calda di Cuauhtémoc Blanco come reagirà  a certe marcature europee.

Il First XI votato da tifosi, media e tecnici.

Per quanto riguarda il First XI americano, in porta giocherà  Matt Reis (New England Revolution), quest'anno sicuramente il migliore in assoluto. In panchina, pronto a sostituirlo, è stato chiamato il canadese Pat Onstad (Houston Dynamo), su scelta del Commissioner Don Garber, al posto del più votato da fans e media Jon Busch (Chicago Fire), che si è un po' alterato. In difesa fuori Michael Parkhurst (New England Revolution), convocato dall'Olimpica, la linea possibile dei tre dovrebbe essere composta dal carismatico Jimmy Conrad (Kansas City Wizards) in mezzo con l'idolo di casa Jim Brennan (Toronto FC) e il combattivo Frankie Hejduk (Columbus Crew) ai lati. Diciamo che Brennan c'è per motivi casalinghi, e ha così tolto il posto a Gonzalo Segares (D.C. United) quarto tra I più votati. A centrocampo Anche a centrocampo non ci saranno due dei chiamati originali, Sacha Kljestan (Chivas USA) e Robbie Rogers (Columbus Crew), che Peter Nowak ha volute in ritiro pre-Olimpiadi. La cinquina di centrocampo vedrà  quindi quasi sicuramente il mediano Pablo Mastroeni (Colorado rapids), vicino al trasferimento in Europa, a guardare le spalle a David Beckham (Los Angeles Galaxy) a destra, Shalrie Joseph (New England Revolution) e Cuahutémoc Blanco (Chicago Fire) in mezzo e Dwayne De Rosario (Houston Dynamo ma nato vicino a Toronto) a sinistra. Come coppia d'attacco probabile Kenny Cooper (FC Dallas) con Landon Donovan (Los Angeles Galaxy), con il primo autore di un ottimo campionato e fortemente richiesto dai norvegesi del Rosenborg, e il secondo in testa alla classifica cannonieri con 11 gol all'attivo in 15 partite e giocatore più votato in assoluto.

Di riserva, tra chiamati di prima e seconda ondata: in difesa il terzino sinistro Jonathan Bornstein (Chivas USA) in ripresa dopo un lungo stop per infortunio e voluto da Steve Nicol in sostituzione di Parkhurst, con Edu comunque pronto a scalare dietro dal centrocampo; a centrocampo Christian Gomez (Colorado Rapids), con in aggiunta Steve Ralston (New England Revolution), che sta facendo un campionato da MVP, e Juan Toja (FC Dallas) chiamato forse per pubblicizzarlo in vista della sua cessione a breve alla Steaua Bucarest; attaccanti di riserva infine, Juan Pablo Angel (New York Red Bulls) e Edson Buddle (Los Angeles Galaxy), rinato dopo aver lasciato il sintetico di Toronto e che ora guida la classifica cannonieri al pari del compagno di squadra Donovan.

Qualche polemica per le scelte di Nicol e Garber, sia in termini di chiamate che di esclusioni. Non ci sono infatti giocatori del Real Salt Lake primo nella Western Conference, in particolare l'argentino Javier Morales secondo nella classifica assist dietro il connazionale Guillermo Barros Schelotto (Columbus Crew), anche lui fuori per lasciar spazio ad un Toja quest'anno assolutamente anonimo. Non c'è neanche Marcelo Gallardo, per infortunio però, che qualche giorno fa si è operato d'ernia in Germania. Davanti poi incomprensibile la scelta di tener fuori il brasiliano Luciano Emilio (D.C. United), autore di due mesi alla grande e di tanti gol dopo un inizio al disotto dei suoi livelli. Ed Emilio non pare averla affatto bene, come anche il suo compagno di squadra Javier Moreno, top scorer di sempre della MLS e assente dall'All Star Game per la prima volta dopo 13 anni.

Ci sarà  poi il dodicesimo in campo, una rarità  per la MLS. Parliamo ovviamente del pubblico di Toronto, che renderà  il BMO Field simile ad uno stadio europeo per tifo e atmosfera. Del resto spesso per gli americani (e in questo caso per i canadesi) conta più l'atmosfera che l'evento in sé. E l'atmosfera di un All Star Game è sicuramente coinvolgente, anche per la capacità  della Soccer United Marketing, braccio business della MSL, di saper "vendere" un match di questo genere.

L'All Star Game 2008 fra MLS All Stars si giocherà  giovedì 24 luglio alle 7 pm ET (l'una di notte italiana) al BMO Field di Toronto. Diretta televisiva su SKY Sport 1, SKY SuperCalcio e SKY Sport HD 1.

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