Claudio Reyna lascia il calcio dopo 13 anni tra Germania, Inghilterra, Scozia e USA
Basta infortuni, basta dolore. E, aggiungiamo noi, basta brutte figure che rischiavano di lasciare una pessima immagine di una grande carriera.
Dopo 13 anni e mezzo di professionismo, passati tra Germania, Inghilterra e Scozia, prima di ritornare negli USA, Claudio Reyna, ha deciso che il tempo di smettere è arrivato. E per l'ex capitano della Nazionale quell momento è ora. Lo ha annunciate stasera in una conferenza stamp ache Red Bulls hanno organizzato presso la St. Benedict's Prep School di Newark, la scuola in cui la carriera di Reyna ebbe inizio 20 anni fa. Scuola da cui sono usciti altri ottimi giocatori americani come Gregg Berhalter (Monaco 1860), Tab Ramos (ex nazionale USA, Betis Siviglia e MetroStars), Petter Villegas (Puerto Rico Islanders, ex MetroStars) e il giovane Gabriel Ferrari (Sampdoria).
I continui infortuni muscolari e alla schiena hanno quindi costretto Reyna, 35 anni questo mese, a 6 partite (su 16) nella MLS 2008, per un totale di 27 in due stagioni con i Red Bulls dopo aver lasciato il Manchester City. Reyna era sbarcato nella MLS, in cui non aveva mai giocato, nel 2007, fortemente voluto da Bruce Arena, grazie alla clausola del designated player. I problemi fisici hanno però fortemente limitato il suo impatto sul campo, come detto (e come già su Play.it avevamo previsto al suo arrivo negli USA), sollevando non poche questioni visto il suo ingaggio da $2.5 milioni in due anni.
A parte qualche lampo e la tecnica che ne hanno decretato il successo negli anni europei, Reyna, anche a causa del sintetico del Giants Stadium e del gioco assai fisico della MLS, non è stato in grado di dare quanto ci si aspettava, quel qualcosa che avrebbe dovuto far fare a NY un salto di qualità tutt'ora atteso. E a 35 anni ha capito che il limite era stato raggiunto.
La sua ultima apparizione su un campo di calcio (o quasi) risale a due settimane fa in un match di beneficenza giocato a Central Park, a Manhattan, insieme al cestista dei Phoenix Suns Steve Nash e all'attaccante del Barà§a Thierry Henry (che molti già vedono nella MLS, forse proprio a NY, dal 2009). Al termine di quella partita dichiarò il suo desiderio di rientrare, ma in realtà le discussioni sul possible ritiro con il team di NY erano già avanzate. I Red Bulls, che secondo i rumors hanno insistito molto sul ritiro del giocatore, gli pagheranno la parte restante del contratto 2008, circa $600.000, inclusi i $200.000 che avrebbe dovuto pagare la MLS. Oltre questo avranno la possibilità di usare lo slot per il DP già da subito, ma la MLS ha deciso di non consentire che i $200.000 da liquidare potessero non essere calcolati rispetto al salary cap (le solite regole complicate della MLS), e ciò renderà improbabile per quest'anno la sostituzione di Reyna con qualche grosso nome, che sarebbe invece necessario almeno per sostituire Jozy Altidore, recentemente ceduto al Villarreal.
Il promo di The Goal, documentario dedicato a Claudio Reyna
Cresciuto alla University of Virginia, con Bruce Arena in panchina, Reyna ha guidato i Cavaliers a 3 titoli NCAA consecutive dal 1991 al 1993, venendo nominato Soccer America Player of the Year nel 1992 e 1993 e tre volte nel first team NSCAA All-American, per poi trasferirsi in europa nel 1995. La sua carriera di Reyna volge quindi al termine dopo 12 stagioni spese con le maglie di Bayer Leverkusen e Wolfsburg in Germania, Sunderland e Manchester City in England, e Rangers Glasgow in Scozia.
Con la Nazionale USA, lasciata dopo i Mondiali 2006, ha giocato 112 partite segnando 8 gol e piazzando 12 assist. La sua prima presenza risale al 15 gennaio 1994, contro la Norvegia. Presente al Mondiale di calcio 1994 senza scendere in campo causa infortunio, ha poi partecipato alle tre edizioni successive, inclusa quella splendida del 2002 che vide gli USA raggiungere i quarti di finale e lui venire scelto tra i Best 11 della competizione. Da ricordare anche le 2 partecipazioni alle Olimpiadi, nel 1992 a Barcellona e nel 1996 ad Atlanta.
A lasciare il calcio è quindi uno dei pochi veri calciatori USA capaci di farsi notare sul palcoscenico del calcio mondiale, e il suo ritiro è sicuramente una gran perdita per il soccer USA, anche se forse giunto con un anno di ritardo. Un vero peccato che tifosi americani non abbiano avuto la possibilità di vedere giocare Reyna al top. La sua esperienza internazionale però tornerà certamente utile alla MLS e al soccer, essendo assai probabile il suo passaggio alla professione di allenatore.
UPDATE: Alla conferenza stampa di saluto Claudio Reyna ha annunciato che iniziera il processo per ottenere la licenza da coach, iniziando nel frattempo a colaborare con le giovanili dei NYRB, di cui sarà anche “ambasciatore”.
“La gente dice che giocare a calcio è vivere un sogno. Io nemmeno sognavo le cose che ho fatto nella mia carriera“. Claudio Reyna.