L'argentino Javier Morales, uno dei protagonisti del Real Salt Lake 2008
Nelle prime 13 settimane di regular season è venuta fuori una notevole differenza tra la Eastern e la Western Conference, con la prima apparsa nettamente superior dal punto di vista tecnico. La motivazione principale è dovuta alle performance al di sotto delle aspettative delle due grandi della West dello scorso anno — Houston e Chivas –, attualmente rispettivamente terza e quarta senza aver mai suscitato entusiasmi.
La conseguenza nella West è stata ritrovarsi in testa due squadre decisamente sorprendenti. Prima infatti è Los Angeles, che con un attacco super, capace di schierare Landon Donovan, Carlos Ruiz e David Beckham, oltre ad un Edson Baddle che va avanti a triplette, riesce a supplire alle notevoli pecche difensive. Va detto che il primo posto ha visto l'aiuto di un numero notevole di match in casa e l'aver affrontato della East la sola Kansas City, peraltro ultima nella sua Conference.
Ma due punti dietro L.A. c'è un team che, nonostante qui a Play.it lo avessimo pronosticato come di buon livello quest'anno, certo sta sorprendendo molti per continuità di rendimento. Parliamo ovviamente del Real Salt Lake, reduce da un'imbattibilità lunga 5 partite, la più lunga nella MLS di quest'anno.
All'opposto dei Galaxy, gli ottimi risultati dei royals sono dovuti principalmente ad un'ottima difesa che, al di là dell'errore grossolano di comunicazione Nat Borchers e Nick Rimando nello scorso weekend che ha concesso un gol insperato ad Adam Cristman, il Real ha infatti subito solo 3 gol negli ultimi 5 match.
Nonostante il deludente ritorno dall'Europa (esperienze ad Amburgo e St. Pauli) del 27enne Ian Joy, il coach Jason Kreis è riuscito dopo poche settimane di campionato ad assemblare una difesa solida e coesa (una rarità nella MLS) che vede oggi come linea titolare Borchers e Jamison Olave in mezzo con ai lati il rookie Tony Beltran a destra e Chris Wingert a sinistra. Dietro di loro Nick Rimando si conferma portiere affidabile, costringendo il rampante Nazionale Under 20 Chris Seitz (che salterà un mese a fine agosto per l'Olimpiade) ad attendere il suo turno almeno per un altro anno. Lontani ormai per rimando i brutti ricordi di quando a D.C. faceva tremare i tifosi con le sue uscite improbabili sui cross avversari. Certo il portiere cresciuto a UCLA non è certo paragonabile ad un Matt Reis o Brad Guzan, ma dà alla difesa la sicurezza necessaria.
Ma non c'è grande difesa senza un centrocampo-diga, che infatti quest'anno sta facendo faville grazie a giocatori d'esperienza, ma spesso sottovalutati, come Dema Kovalenko (arrivato quest'anno da D.C.) e Kyle Beckerman. Alla loro solidità si è aggiunta la crescita di Andy Williams (finamlmente, dopo tre stagioni anonime al RSL), che sulla fascia destra si fa sentire nonostante manchi ancora nell'arrivare al fondo per il cross, e i lampi di classe dell'argentino Javier Morales, in testa alla classifica degli assist (7)nella MLS davanti a gente come Christian Gomez, Guillermo Barros Schelotto e Marcelo Gallardo. Stranamente poi, per un centrocampista offensivo, lo è anche in quella dei falli commessi, a dimostrare comunque la grinta di questo giocatore che sembra essere finalmente ciò che il RSL cercava sin dalla fondazione, e che pare aver trovato con un contratto di solo $240.000 a stagione. All'inizio infatti fu Clint Mathis, dimostratosi un giocatore ormai perso a certi livelli ma con un contratto da $410.000 pesantissimo per le casse del Real; nel 2007 sbarcò Freddy Adu, ma furono $550.000 sprecate, e il giocatore ad agosto se ne volò al Benfica alla rincorsa di sogni europei ancora di là dal dal realizzarsi. Due esperimenti dopo quindi, ecco che RSL sembra riuscito a recuperare il playmaker che cercava, capace di apportare nella MLS l'esperienza accumulata nella Pimera Division argentina tra Lanus, Arsenal de Sarandì e Newell's Old Boys. E se continuerà portando magari RSL a traguardi inaspettati potrebbe persino giocarsela per l'MVP 2008.
Real Salt Lake Best Goals 2007
Come per le due coppie di centrocampo, ottima l'intesa anche per l'attacco, dove il medico scozzese Kenny Duechar (ex Gretna) e Robbie Findley si stanno facendo valere. Dr. Goals, com'è chiamato Deuchar per la sua laurea in medicina ha forse dato qualcosa in meno di quanto ci si aspettasse in termini di gol. Ma col suo fisico possente si è dimostrato capace di far salire la squadra e aprire spazi per i compagni sui calci da fermo . Dall'altra parte Findley fornisce la velocità necessaria sul sintetico del Rice-Eccles Stadium per correre dietro ai lanci di Morales. Velocità che dovrebbe portarlo fino a Pechino per le Olimpiadi.
Proprio il sintetico poi, il turf del campo da football del Rice-Eccles, sta diventando l'arma in più per RSL. E questa non è una buona notizia per il calcio negli USA, visto che si parla tanto di Soccer Specific Stadia con campo in erba. Il sintetico dello stadio di Salt Lake City è infatti il peggiore della lega, e non è un caso che il RSL, come anche il Toronto FC il cui BMO Field ha un campo sintetico terribile, siano sino ad oggi le squadre dimostratesi più dure da battere in casa. Anche NY e New England, che giocano sul sintetico, fino ad oggi hne hanno ricevuto notevoli vantaggi in casa (un totale di 3 sconfitte in 14 giornate). Fortunatamente questo ingiusto vantaggio per il Real Salt Lake terminerà ad ottobre, quando verrà inaugurato a Sandy (poco fuori città ) il nuovo, bellissimo, stadio con erba, 20.000 posti, copertura e vista montagne.
Tornando alle performance del RSL, certamente per fare il salto di qualità la squadra deve iniziare a produrre anche lontano da casa, a cominciare da questo fine settimana a Kansas City, contro i Wizards in piena crisi tecnica e di risultati.