Onyewu, Donovan e co. si allenano in vista dell'andata delle Qualificazioni Mondiali di domenica
Stati Uniti e Messico incominciano il loro tortuoso cammino nelle qualificazioni mondiali da domenica con incontri piuttosto facili. Il Messico affronterà il Belize e gli USA si scontreranno con le Barbados nel secondo turno preliminare CONCACAF. Costa Rica e Trinidad & Tobago, le altre due nazioni che hanno partecipato al Mondiale tedesco del 2006, affronteranno anch'esse squadre non di grosso calibro, come Suriname e Guyana. Le vincitrici dei 12 match determineranno 3 gruppi di 4 squadre, da dove le migliori 2di ogni gruppo formeranno a loro volta un girone di 6 nazioni, che determinerà le possibili rappresentative al mondiale sudafricano del 2010.I
ll sistema organizzativo non è certo piaciuto alle squadre, che rischiano di finire fuori al primo colpo dovendosi giocare con match andata e ritorno contro piccole nazioni la qualificazione al girone finale. A questo proposito, l'attaccante statunitense Landon Donovan ha espresso il suo parere al sito ufficiale della FIFA in aprile: “Non è affatto giusto giocare partite andata-ritorno solo per qualificarci nel girone regionale. Anche quando incontri Nazionali minori,devi comunque scendere in campo e mettere tutto quello che puoi per batterle“. Il giocatore dei Los Angeles Galaxy ha da poco ottenuto un primato:ha guadagnato il suo 100 gettone di presenza con la nazionale durante la partita di domenica scorsa pareggiata a reti inviolate contro l'Argentina. Inoltre, ha aggiunto, “molte nazionali in questa fase si giocano il tutto per tutto, ma noi sappiamo ritrovarci anche in situazioni come queste, perché il vero calcio è giocato in campo, non sui giornali“.
Negl'ultimi 19 anni in cui gli USA hanno giocato una partita di qualificazione al mondiale FIFA nel sud della California, il soccer americano è inequivocabilmente cambiato. Domenica,una settimana prima dal match di apertura per le qualificazioni allo stadio Home Deport Center di Carson, la Nazionale a stelle e strisce ha affrontato la quotatissima Argentina al Giants Stadium ottenendo un meritato pareggio a reti inviolate. In grande spolvero il portiere Tim Howard, distintosi particolarmente per la sua straordinaria prestazione ai danni dell'attacco albiceleste di fronte agli 80,000 spettatori compiaciuti del New Jersey e, nonostante gli argentini avessero dalla loro uno straordinario Lionel Messi – grande la sua prestazione contro il Messico -, il CT Alfio Basile ha potuto fare ben poco per cambiare le carte in tavola.
Ma, finite le amichevoli, siamo ora alle porte delle qualificazioni Mondiali. Qualificazioni che oggi vengono affrontate con serietà ma che vengono da molti considerate quasi solo una formalità . Molto, tutto, era diverso vent'anni fa. Basta tornare con la mente al 1989 – quando il paese era retto da Ronald Reagan - in cui il soccer statunitense era davvero ai margini. La Nazionale non riusciva a qualificarsi al Mondiale da ben 40 anni e non c'erano né leghe professionistiche, né stadi decenti per il calcio. In particolare viene in mente con un po' di tristezza la partita di ritorno delle qualificazioni a Italia '90 che gli USA disputarono disputato contro Trinidad & Tobago, finita 1-1 (con una rete del difensore Steve Trittschuh, ex Sparta Praga) davanti ad un modestissimo pubblico presso il college El Camino vicino Torrance. Ma quello fu l'inizio dell'ascesa.
Da quel momento in poi infatti, la Nazionale statunitense ha iniziato a raccogliere discreti se non ottimi successi in serie. Dall raggiungimento del Mondiale '90 con un team fatto quasi solo di giocatori di college, tra cui erano ricordiamo un giovane John Harkes (una carriera più che onorevole in Premier League), Marcelo Balboa (cresciuto tra Liga messicana e MLS) e l'autore del gol qualificazione Paul Caligiuri (a lungo in Bundesliga). Di lì il Mondiale organizzato in patria nel '94 e lo sviluppo della MLS due anni più tardi, nel '96, fino all'incredibile raggiungimento dei quarti nel 2002 passando per un paio di Gold Cup vinte e qualche grande prestazione internazionale, con decine di calciatori americani sparsi per il mondo a farsi onore.
World Cup 2002 – Highlights USA
Sono passate due decadi, e domenica gli USA batteranno il calcio d'inizio della campagna verso i Mondiali del 2010 in Sudafrica, dopo essere passati per tre grandi amichevoli contro Inghilterra, Spagna e Argentina, affrontando all'Home Depot Center di Carson (CA) la Nazionale delle Barbados. Dalle tre amichevoli è uscita bene solo da quella con l'Argentina, ma la Nazionale del CT Bob Bradley si è sempre comportata bene durante questi match giocati in patria. Ma se ritornassimo con la mente a 20 anni fa, è probabile che l'America sarebbe stata surclassata di gol dalle Nazionali citate in precedenza. Certo, nonostante tutto gli USA sono ancora lontani dal raggiungere un livello élite, anche perché si trovano ad affrontare squadre molto modeste durante le qualifiche regionali, ma la direzione è ormai sicuramente quella giusta, e, si spera, irreversibile. “Penso che stiamo diventando più forti” ha detto il CT USA Bob Bradley dopo la gara con l'Argentina, "stiamo imparando come bisogna affrontare partite di un certo livello. Siamo molto soddisfatti e crediamo realmente nelle nostre possibilità , inoltre ci stiamo allenando con cura affinché tutto possa andare nel verso giusto“.
Gli Stati Uniti affronteranno di domenica la timida selezione delle Barbados una nazione che ha accumulato un record negativo di 11-0 nel doppio confronto con gli USA nelle qualificazioni ai Mondiali di Corea del Sud e Giappone giocate nel 2000. Barbados arriva ad affrontare gli USA dopo aver superato la Repubblica Dominicana per 2-1 nell'aggregato (1-1 e 1-0 i risultati) nel primo turno delle qualificazioni CONCACAF, che andranno avanti fino al 14 ottobre 2009, con sei nazionali a giocarsi il tutto per tutto nel round finale da cui ne usciranno solo 3, con la quarta che dovrà invece affrontare la quinta del classificata del torneo organizzato dal COMNEBOL (la confederazione sudamericana).