Super Howard e tanta grinta

Tim Howard salva ancora una volta la porta USA

La foto qui accanto vale più di mille parole. Ancora una volta Tim Howard e la difesa USA che bloccano l'attacco argentino nel match giocato domenica notte in un Giants Stadium praticamente esaurito (78,682 presenti) terminato 0-0.

Ufficialmente uomo del match è stato nominato proprio Howard, per la prestazione superba sfoderata contro l'albiceleste, ma va detto che in realtà  il migliore in campo è stato sicuramente il folletto argentino Lionel Messi, che nei primi 45' ha illuminato il gioco come solo lui sa fare costringendo gli USA a subire un arrembaggio. Solo gli interventi alla disperata di Oguchi Onyewu, Danny Califf e Steve Cherundolo, oltre alle parate di Howard, sono riusciti ad impedire al terribile duo di attaccanti argentini, Julio Cruz e Sergio Aguero, di segnare.

Ma a cambiare il match nel secondo tempo non è stata solo la sostituzione di Messi, ma anche la voglia messa in campo da una Nazionale Americana mai doma, nemmeno dopo l'espulsione di Pablo Mastroeni per doppia ammonizione. Curiosità : Mastroeni fu espulso anche nel match contro l'Italia ai Mondiali e gli USA uscirono imbattuti!

Fondamentali anche gli ingressi di Maurice Edu, capace di dare sostanza e controllo al centrocampo, e di
Freddy Adu per Clint Dempsey al 61', bravo a tenere palla e a subire falli dagli impazienti e indispettiti (dalle sue giocate) difensori argentini. Bravo a sinistra Heath Pearce, al suo terzo match consecutive da titolare, dimostratosi difensore solido con capacità  di spingere quando necessario: suo un bel cross che Michael Bradley quasi mandava in gol.

L'Argentina del primo tempo era sicuramente la stessa che mercoledì scorso ha demolito 4-1 il Messico di un preoccupatissimo Sven Goran Eriksson in tribuna, ma gli USA hanno comunque avuto le proprie occasioni lungo tutto il match: prima Pearce, parata di Roberto Abbondanzieri, poi Eddie Johnson, palla addosso al portiere.

Nel secondo tempo l'ingresso di Edu è stata la vera svolta. Pochi momenti e Landon Donovan, alla 100° in Nazionale, rimedia un corner. Batte lui stesso e Gooch Onyewu di testa prende la traversa. Si iniziano a far sentire i tifosi americani.

La partita si scalda e l'arbitro dispensa ammonizioni a destra e a manca: Mastroeni due volte, Edu, Heinze, Lisandro Lopez e poi Javier Mascherano, espulso per doppio cartellino giallo a seguito di un fallaccio su Donovan.

In 10 contro 10, nel recupero USA vicini al gol: Donovan dà  Sacha Kljestan sulla destra, il cui sinistro è però bloccato da un tackle disperato di un difensore. Finisce 0-0, per la sorpresa dei quasi 80.000 sugli spalti e di milioni di argentini davanti alla TV.

Chiamiamolo miracolo, chiamiamola rivincita, il match di ieri notte è stato sicuramente spettacolare, con agonismo e bel gioco da entrambe le parti. Certo è mancato il gol, ma chi ama il calcio sa amre anche un 0-0 così.

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Gli highlights di USA vs. Argentina

L'Argentina ha fatto vedere ciò di cui è capace nei primi 45': attacco pericolosissimo, centrocampo potente e difesa solida. Ma di fronte l'Argentina si è trovato una Nazionale reduce da due sconfitte e con una gran voglia di redimersi.

Quella degli USA nella striscia di match Inghilterra-Spagna-Argentina è stata una vera evoluzione. Contro l'Inghilterra si è vista una squadra imparita da Wembley, messa sotto da un'avversario tecnicamente limitato ma di grande esperienza. Contro la Spagna invece si è vista una difesa più attenta e precisa capace di bloccare le fonti di gioco delle furie rosse, andando vicino alla vittoria con Eddie Johnson ma finendo infine sconfitta grazie ad un colpo di genio di Xavi.

Guardando al passato si potrebbe dire che il primo match ha ricordato gli USA anni '80; il secondo un progresso modello anni '90; infine quello di domenica notte ci ha ricordato come gli USA abbiano potuto raggiungere i quarti ai Mondiali 2002. Difesa attenta, attacco creativo, con quasi tutti da 7: da Howard a Onyewu a Cherundolo e Danny Califf in difesa, passando per Bradley, DaMarcus Beasley e Dempsey in mezzo. Adu ancora una volta ha mostrato qualche sprazzo di classe e promette sempre di più. Edu, Mastroeni (cartellino rosso forse eccessivo) e Kljestan si sono fatti rispettare, come anche Eddie Lewis , andora valido, e Jay DeMerit.

In sintesi la Nazionale USA che molti aspettavano, pronta per le qualificazioni Mondiali al via domenica prossima contro Barbados. Qualificazione in cui speriamo di poter vedere qualche giovane come Jozy Altidore (in recupero dall'infortunio alla caviglia) e Robbie Rogers (Columbus Crew), oltre a Adu, e magari il peso di Kenny Cooper e l'esperienza di Jimmy Conrad.

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