Americani male in inglese

Heath Pearce e David Beckham. Dell'inglese l'assit del primo gol di Terry

Un muro, quello messo in piedi dagli inglesi nel secondo tempo, e che ha impedito agli USA di recuperare in alcun modo un risultato compromesso già  alla fine del primo tempo.

Serata di festa a Wembley, davanti ad oltre 70.000 spettatori di cui qualche migliaio americani, con David Beckham premiato dalle mani del grande Bobby Charlton con un tradizionale baseball cap per la presenza numero 100 in Nazionale. Dall'altra parte non c'è invece Landon Donovan, che salta la sua numero 100, a soli 26 anni, per un infortunio, ma per lui l'occasione arriverà  mercoledì prossimo contro la Spagna a Santander oppure l'8 negli USA contro l'Argentina.

Fabio Capello mette in campo tutti i migliori, con assente il solo Michael Owen infortunato. E quindi "Calamity" James in porta, difesa con Wes Brown e Ashley Cole sulle fasce e il roccioso duo in mezzo composto dal neocapitano John Terry e Rio Ferdinand. In mezzo i fantastici 4: il “canadese” Owen Hargreaves a recuperare palloni, Frankie Lampard al centro a proporre, Steven Gerrard e David Beckham sulle fasce a spingere a sostegno dei due davanti, Jermain Defoe e Wayne Rooney.

Anche Bob Bradley per l'occasione a messo insieme il suo gruppo sparso per l'Europa. E quindi Tim Howard (Everton) a coprire la porta, Steve Cherundolo (Hanover '96) a destra , Carlos Bocanegra (Fulham) e Oguchi Onyewu (Standard Liegi) al centro con Heath Pearce (Hansa Rostock) fluidificante a sinistra. Centrocampo folto come al solito, con Michael Bradley (Heerenveen) e Ricardo Clark (Houston Dynamo), centrali, DaMarcus Beasley (Rangers Glasgow) a sinistra e Clint Dempsey (Fulham) a destra. In avanti Josh Wolff (Monaco 1860) e più avanzato, ma spesso troppo solo, Eddie Johnson (Fulham). Non c'era appunto Landon Donovan (Los Anche, nonostante le molte critiche, rimane il miglior giocatore americano. Non ce n'è uno come lui capace di impattare maggiormente su una partita. E' questo il motivo per il quale, giustamente, non può certo essere messo in discussione in nazionale.

Partita non bella nel primo tempo, con gli USA contratti e impacciati, come spesso loro capita al primo appuntamento importante dopo un tempo lungo. Peggio ancora, gli americani sono scesi in campo senza nemmeno pensare di potersela giocare. Tipico esempio di scarsa abitudine ai grandi confronti. Qualche buon controllo, troppi passaggi sbagliati e poca mentalità  offensive. Mediocrità  sparsa e nessun tentativo di percussione in avanti. Fino al gol di Terry e al raddoppio di Gerrard. Poi qualcosa ha iniziato a vedersi. Ma mai quel furore che siamo abituati a vedere purtroppo solo nei match col Messico. Quasi che mancasse lo stimolo a Wembley!


28 maggio, 2008 - Inghilterra vs. USA 2-0

Dall'altra parte Inghilterra in controllo del campo ma spesso inconcludente. Fino al gol non succede molto, ma da quel momento la partita cambia. A sbloccare il risultato è John Terry, che con un bello stacco va ad insaccare di testa una punizione tagliata di David Beckham arrivata a seguito di un inutile fallo sulla trequarti di Ricardo Clark. Bella la scena che ha visto Terry quasi in lacrime e i suoi compagni, specie quelli del Man United, sommergerlo di abbracci. Nel secondo tempo è appunto Gerrard ad infilare la difesa USA per il 2-0 definitivo che dà  il via alla girandola di sostituzioni tipica di queste amichevoli.

Andando a valutare gli americani, bene sia Howard che Brad Guzan nel secondo tempo, tranquillo e sicuro nelle uscite. Difesa in difficoltà , con Cherundolo con di fronte Gerrard e poi sostituito da Frankie Hejduk (mamma che piedi!, ma almeno ci mette cuore e polmoni) e Onyewu a correre dietro a Defoe. Male Bocanegra, che ha la colpa di aver lasciato Terry solo sul primo gol inglese e essersi fatto infilare da Gerrard sul secondo. Un po' meglio Heath Pearce, che deve solo trovare un po' più di coraggio nel proporsi.

In mezzo Clint Dempsey una volta tanto si è sacrificato a coprire ma non è riuscito a dare quel qualcosa in termini di creatività  che manca sempre all'attacco USA. Bravo Michael Bradley a tenere il centro del campo, visti anche i numerosi occhi di club inglesi su di lui, e a farsi sentire anche fisicamente. Niente di che Clark (unico giocatore MLS in campo dall'inizio), apparso spaesato a Wembley (al suo posto Maurice Edu nel secondo tempo, giusto per fargli fare esperienza), mentre DaMarcus Beasley, finché gli ha retto il fisico dopo mesi fuori, ha cercato di creare problemi a Wes Brown ma senza troppi risultati. Molto meglio Eddie Lewis, subentrato a Beasley al 68' e assai pericoloso in un paio di occasioni coi suoi cross.

Eddie Johnson ha avuto l'occasione della vita, andando vicino al pareggio ad inizio secondo tempo, fallendola: pessima partita dopo una pessima stagione. Roba da rimpiangere Taylor Twellman!A Nate Jacqua solo i complimenti per un esordio insperato in Nazionale. Ultimo Josh Wolff, che ha dimostrato come forse abbia ragione la MLS a non volergli dare più di $10 mila al mese: a 31 anni, e con la sua storia di infortuni e pochi gol, non si capisce perché Bradley continui a chiamrlo in Nazionale. Meglio i ragazzini? E infatti è stato sostituito da Freddy Adu, che però ha forse pagato l'emozione commettendo qualche errore che da lui non ti aspetti. Anche se alla fine ha costretto James ad una delle poche parate della serata.

In sintesi partita sotto tono degli USA di fronte ad un avversario molto più forte e dall'enorme esperienza in su, ma non certo al massimo. Gli americani non hanno nemmeno provato a giocarsela, scendendo in campo con un atteggiamento che ha ricordato la disastrosa Copa America 2007, dove almeno la squadra era composta in gran parte da riserve. Certo l'assenza di Donovan è pesata, come fondamentale è l'assenza di due giocatori di livello: un centrale creativo in mezzo ad affiancare Bradley e un centravanti capace di metterla dentro (magari più di un McBride che tanto prolifico non è mai stato).

A breve comunque gli USA potranno rifarsi, ma l'approccio (e gli uomini probabilmente) deve cambiare, oppure il difficile tris di amichevoli con Inghilterra, Spagna e Argentina rischia di trasformarsi in una debacle dalla quale ci vorrà  tempo per riprendersi.

PS: ma la Federazione USA prima o poi deciderà  di che colore è la maglia ufficiale della Nazionale?

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