MISL 2007/08 – Final Report

I Baltimore Blast hanno sollevato questo trofeo

È finita. La stagione MISL 2007/08 è in archivio e si è conclusa con la vittoria dei Baltimore Blast.

Una vittoria che quasi tutti gli addetti ai lavori si aspettavano una volta iniziati i play-off, ma che in pochi (e noi non eravamo tra quelli) avevano previsto all'inizio della regular season, per molti motivi che andiamo ad analizzare tra breve.

La squadra sconfitta, un expansion team, porta il nome di Monterrey La Raza: nome importante, che ribadisce il seguito e la "fame" di calcio indoor anche al di là  del confine tra El Paso e Ciudad Juarez; la squadra arriva ai play-off dopo un'ottima regular season e fino alla Finale la sorregge l'entusiasmo; di fronte ai Blast l'entusiasmo da solo non basta.

Ma andiamo ad analizzare quest'annata, seguendo l'ordine della classifica finale.

1) Baltimore Blast
regular season: 3° posto (19W - 11L: 63%)
Play-off: campione MISL

I Blast sono un'autentica istituzione dell'indoor soccer americano; hanno vinto il loro 4° titolo (il 5° se consideriamo quello del 1984 nella MISL n. 1) in 6 anni con una squadra che non era data tra le favorite a inizio stagione. Senza fare dietrologia ammettiamo di avere sbagliato pronostico, ma le premesse per una stagione non scintillante c'erano tutte.

Innanzitutto il roster è uno dei più vecchi di tutta la MISL (28,6 anni, ma David Bascome alza parecchio la media con i suoi 38 anni), e inoltre non c'è stato un rinnovamento troppo pronunciato nel parco-giocatori; pensavamo che, visto il pessimo campionato dello scorso anno, ai piani alti della dirigenza dei Blast si sarebbe proceduto ad un repulisti, ma alla fine Baltimore si è affidata alla vena realizzativa di 2 "animali d'area" quali Giuliano Celenza e Machel Millwood. Ottimo l'apporto difensivo dei 2 nuovi elementi Raul Marcel e Billy Nelson, ma alla fine la differenza l'ha fatta la vecchia guardia (P.J. Wakefield e Mike Lookingland).

Un aspetto relativamente poco considerato è certamente la voglia di dimostrare di non essere finiti: il "fuoco sacro" è arso per tutta la stagione, ma non è possibile non considerare che fino a 10 partite dalla fine della regular season Baltimore si dibatteva con un record che oscillava attorno al 50%, e che in novembre la squadra è andata incontro a 6 sconfitte consecutive che un segnale d'allarme l'avevano lanciato.

Ora i Blast festeggiano, ma ad essere realisti se l'anno prossimo vogliono bissare il successo dovranno operare qualche taglio per svecchiare la rosa.

2) Monterrey La Raza
regular season: 4° posto (17W - 13L: 57%)
Play-off: 2° posto (battuta in Finale)

Monterrey è ritornata ad avere una squadra di indoor soccer dopo le vicissitudini seguite all'interruzione della costruzione della Monterrey Arena nel 2001; il gruppo edile, costruttore-proprietario dell'arena, si è fatto carico di investire anche nella fondazione di una nuova squadra, una riedizione di quei La Raza che tra il 1992 e il 2001 avevano giocato e vinto nella Continental Indoor Soccer League e la World Indoor Soccer League. Oggi possiamo salutare il ritorno di una squadra competitiva che non potrà  che fare del bene alla visibilità  della MISL.

Ma sinceramente chi avrebbe previsto una stagione di questo genere per una squadra neonata? Nessuno, e questo forse ha rappresentato il valore aggiunto per la franchigia messicana; il fatto di essere una sorpresa può voler dire molto in una lega sportiva formata da poche squadre. Un paio di veterani (Genoni Martinez e Neil Gilbert) hanno alzato il tasso di esperienza della squadra, formata comunque da giocatori che militavano in precedenza nelle leghe minori messicane o nella USL (come giocatori outdoor).

Curioso il destino delle finaliste degli ultimi 2 campionati: entrambe squadre di espansione (l'anno scorso fu la volta di Detroit), arrivano a giocarsi la finale contro una squadra dall'esperienza enormemente maggiore e perdono in maniera più netta di quanto dica il punteggio finale.

Però il futuro per i La Raza potrà  essere brillante, poiché la proprietà  è solida e gli investimenti sono mirati; secondo noi anche il roster dovrà  essere migliorato, soprattutto nella scelta dei portieri (né JuarezBontti ci convincono fino in fondo), perché l'anno prossimo i La Raza non saranno più un outsider e da loro ci si aspetterà  molto di più.

3) Milwaukee Wave
regular season: 2° posto (22W - 8L: 73%)
Play-off: 3° posto (eliminati dai Blast in semifinale)

I Wave hanno condotto una regular season da manuale (solo Detroit ha tenuto lo stesso passo), perché volevano la certezza di avere la gara di ritorno in casa propria durante i play-off, per poi contare sul fatto che la Finale si sarebbe giocata a Milwaukee (quindi in un ambiente che avrebbe costituito un fattore condizionante).

Non tutto è andato per il verso giusto; nelle ultime partite la squadra ha rallentato un po' dando l'impressione di essere a corto di fiato. Saltare il 1° turno dei play-off gli ha regalato un po' di riposo ma probabilmente i giocatori hanno fatto troppo affidamento su questo fatto e così hanno perso l'abitudine al ritmo-partita. Gara-2 sembrava il momento della riscossa, ma nello sport esiste anche la fortuna e i Wave non ne hanno avuta, cedendo per un punto di scarto.

L'impressione è che i Wave ritenessero questa stagione come l'ultima buona per vincere il titolo con questo gruppo. Il roster è buono ma qualcosa va migliorato: i gemelli Dusoski, Marcel Feenstra, Greg Howes e l'inglese Michael King (a 45 anni gioca ancora!) giocano insieme da tanto tempo, ma manca l'elemento che riporti entusiasmo. Si attende uno svecchiamento consistente.

4) Detroit Ignition
regular season: 1° posto (22W - 8L: 73%)
Play-off: 3° posto (eliminati dai La Raza in semifinale)

Detroit cercava il titolo, dopo la scoppola subita lo scorso anno, e la regular season condotta con quel ritmo voleva dire una sola cosa: "Vogliamo vincere il titolo". Anche qui, come per i Wave, qualcosa non ha funzionato. Ma cosa?

In realtà  la nostra impressione è che si sia trattato di una concomitanza di 2 fattori: un po' di sfortuna nei momenti topici di gara-1 e del mini-game e soprattutto l'aver preso sottogamba i La Raza, pensando di farne un solo boccone in quanto expansion team.

La verità  è che quando ti giochi tutto in una serie andata-ritorno può accadere che i veri valori non emergano, ma è anche vero che qualcosa nel roster di Detroit deve essere migliorato: in tutto l'anno la maggior parte dei gol sono stati di Ricardinho e di Jamar Beasley, ma in uno sport come l'indoor soccer l'apporto alla manovra deve venire da parte di tutti, e questo è mancato proprio durante i play-off.

L'anno prossimo ci vorrà  molta più umiltà , ma anche in preseason sarà  necessario individuare le aree da migliorare, perché i 2 portieri non sono irreprensibili (soprattutto Chenciski).

5) New Jersey Ironmen
regular season: 6° posto (14W - 16L: 47%)
Play-off: 5° posto (eliminati nei quarti di finale dai Baltimore Blast)

I New Jersey Ironmen rappresentano l'area newyorchese (pur non essendo basati a NY), e questo da un punto di vista dell'identificazione crea qualche ostacolo; ma la squadra ha prodotto una buona stagione e la qualificazione ai play-off servirà  come base di partenza per diventare una squadra di punta della Lega.

Il vero punto di domanda sta nelle intenzioni dichiarate dei proprietari: sostituire nel cuore dei tifosi newyorchesi i fenomenali New York Arrows è (secondo noi) un'utopia, prima di tutto perché il New Jersey non è New York; poi perché mancano giocatori di valore universale quali Steve Zungul e Julie Veee; e infine perché allora esistevano condizioni economiche che non sarà  più possibile ricreare (complice anche la differente situazione della Lega outdoor).

Ma venendo alla stagione appena conclusa, quale conclusione migliore per una squadra neonata e senza un vero retroterra di tifosi di squadre precedenti? Be', ovviamente il massimo sarebbe stato battere i Blast; ma si tratta di una squadra molto giovane (fatta eccezione per il portiere Tony Meola), tra le cui file milita Nebojsa Stamenkovic, il figlio del grande Stan Stamenkovic (chi ci segue nei nostri appuntamenti di storia sa di chi parliamo) e in più ci sono grandi promesse dell'indoor soccer come Tiguinho e Stefan Stokic.

Certo, se gara-2 fosse stata giocata con più attenzione nei secondi finali" ma con i "se" e i "ma" non si fa la storia, perciò prendiamo per buono quanto fatto quest'anno e riteniamo giusta la strada intrapresa dagli Ironmen, da cui l'anno prossimo ci aspettiamo grandi cose (il che non significa che debbano per forza vincere il titolo).

6) Chicago Storm
regular season: 5° posto (15W - 15L: 50%)
Play-off: 5° posto (eliminati nei quarti di finale dai Monterrey La Raza)

Con Chicago potremmo dire che non ci siamo, ma non sarebbe nemmeno l'espressione giusta" come fai a dire di una squadra che ha fatto una stagione fallimentare, quando ha centrato i play-off tutto sommato con tranquillità  e si è fatta eliminare solo al mini-game?

E infatti non possiamo dirlo: però la sensazione che questa squadra sia un'eterna incompiuta è forte, aleggia tra le mura del Sears Centre e soprattutto è condivisa dai suoi stessi tifosi. Chi ha assistito a gara-2 e al conseguente mini-game racconta di una squadra, gli Storm, che è scesa in campo con la convinzione di aver già  vinto, e nemmeno la sonora sberla rimediata in gara-2 è servita a svegliare i giocatori che si sono fatti giocare come birilli nel mini-game.

Eppure gente come Fabinho, Carlos Farias e Mariano Bollella non sono nati ieri e non dovrebbero soffrire di questi "attacchi di presunzione"; qual è allora la ragione di questa debacle? Molto probabilmente, si tratta di pura e semplice incapacità , da parte dell'intera squadra, di condividere lo stesso linguaggio tecnico: alcuni elementi non sono adatti a far parte del roster di una squadra professionistica. La statura tecnica di Fabinho e Farias è sufficiente a tappare alcuni buchi; poi però i nodi vengono al pettine"

Per la prossima stagione s'impone un rivoltamento del roster, altrimenti oltre i quarti di finale non si andrà  mai"

7) Philadelphia KiXX
regular season: 7° posto (12W - 18L: 40%)
Play-off: non qualificati

I Philadelphia KiXX sono stati vittima della maledizione che vede i campioni in carica non poter difendere il titolo conquistato l'anno prima; era successo anche ai Blast lo scorso anno" ma dire che la situazione è paragonabile significa travisare la verità .

I KiXX quest'anno non si sono qualificati ai play-off a causa prima di tutto di una terribile serie d'infortuni, ma anche perché oggettivamente un roster che già  l'anno scorso aveva dato segni di cedimento (nonostante il titolo vinto) per colpa dell'età  di alcuni membri non è stato minimamente ringiovanito; evidentemente l'idea era di poter rivincere senza dover rinunciare a quegli elementi che hanno portato Philly in cima alla MISL.

Ma non è possibile fare sempre le nozze coi fichi secchi: i KiXX quest'anno erano partiti male perché faticavano ad entrare in forma, dopo di che hanno subito infortuni a catena che hanno impedito al giocatore/allenatore Don D'Ambra di avere tutti gli effettivi sempre a disposizione.

Per l'anno prossimo uno svecchiamento del roster s'impone, altrimenti potrebbero passare anni prima di rivedere Philadelphia ai play-off.

8) California Cougars
regular season: 8° posto (11W - 19L: 37%)
Play-off: non qualificati

Dei California Cougars, al contrario di Chicago, possiamo dire: "non ci siamo". Squadra stanca, apatica, che non sembra avere alcuna ambizione in questa lega se non quella di fare numero e rappresentare la California nella MISL.

Ma forse la realtà  è meno cruda di come la dipingiamo: forse i Cougars sentono la responsabilità  di essere i veri eredi dei San Diego Sockers (che non suoni come una bestemmia"), perché nascono proprio in seguito e in conseguenza della scomparsa di questi ultimi; tale responsabilità  evidentemente produce un ottenebramento delle facoltà  intellettive (nei dirigenti) e motorie (nei giocatori), perché francamente la rosa è male assortita e peggio allenata (a parte che gli unici giocatori davvero validi sono Figueroa e Sanaldo).

Non sappiamo che dire riguardo a possibili rimedi per questa situazione: forse la cosa migliore sarebbe ripristinare i San Diego Sockers e dare il benservito ai California Cougars"

9) Orlando Sharks
regular season: 9° posto (4W - 26L: 13%)
Play-off: non qualificati

Per quanto riguarda gli Orlando Sharks, che dire? La Florida non è mai stata terra" florida di squadre e talenti calcistici. Gli Sharks hanno un buon progetto, a lungo termine, che prevede di arrivare al titolo in 5 stagioni. Di certo è un progetto ambizioso ma non irrealizzabile, a patto di mettere insieme un roster competitivo a sufficienza, e quello di quest'anno non lo era affatto.

Beninteso, gente come Bill Sedgewick, Miodrag Djerisilo e Gastà³n Pernia sono tutt'altro che disprezzabili, ma da soli non bastano se attorno hanno dei ragazzini o poco più; ecco come è venuto fuori un bilancio da 4 vittorie e 26 sconfitte.

Però un lato positivo c'è: i tifosi sono piuttosto numerosi (non c'è mai stato il sold-out ma una media costante di 4.500 persone), che sono un dato più che incoraggiante per una squadra di calcio, sport che in Florida ha sempre fatto fatica ad attecchire. L'anno prossimo è quello della verità : vedremo se ci saranno significativi miglioramenti e se il pubblico continuerà  a sostenere la squadra, in questo caso gli Sharks potranno dire la loro anche nei prossimi anni.

Ma in vista della stagione 2008/09 sembra che qualcosa stia bollendo in pentola in tema di espansioni: potrebbero tornare i St. Louis Steamers!

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