Cruyff, il profeta in America

Johann Cruyff. Per lui solo 2 amichevoli con la maglia dei NY Cosmos

Durante la stagione NASL '78 alla vigilia della partita dei Cosmos in casa dei Colorado Caribous, il NY Times pubblica un articolo riguardo le intenzioni della storica franchigia di New York di voler mettere le mani su un nuovo oggetto del desiderio: Johan Cruyff. Affermano i fratelli Ertegun, artefici assieme a Steve Ross del successo dei Cosmos: "Ci siamo costruiti un'immagine internazionale e non vogliamo perderla".

In effetti i Cosmos, da mediocre team semiprofessionistico con giocatori sconosciuti, sono diventati, grazie all'arrivo di Pelé, Chinaglia, Beckenbauer e Carlos Alberto, giusto per citarne alcuni, una multinazionale del calcio e gli ambasciatori del soccer a stelle e strisce, grazie anche ai loro tour mondiali e il sapiente lavoro di marketing nel quale gli americani sono maestri. Le voci sono comunque abbastanza accreditate, in quanto Cruyff, in quel momento in forza al Barcellona, ha deciso di ritirarsi dopo la stagione 1977/78. I fratelli Ertegun, tramite colloqui ufficiosi fanno un'offerta di 5 milioni di dollari al giocatore olandese che però rifiuta. Ma i Cosmos non si perdono d'animo, d'altronde la loro tenacia e caparbietà  nel chiudere i contratti è nota, e Cruyff sembra proprio il nuovo oggetto del desiderio di Steve Ross che con l'olandese in squadra vuole colmare il posto vuoto lasciato da Pélé, ritiratosi un anno prima dopo lo storico match col Santos. A gettare ulteriore benzina sul fuoco è un'esibizione allo Yankee Stadium tra il Barcellona e gli italiani dell'allora Lanerossi Vicenza. Le voci riprendono corpo, afferma Steve Ross: "Non sarebbe fantastico se convincessimo Johann Cruyff a giocare per noi?", ma fonti vicine al giocatore fanno sapere che l'olandese non ha intenzione di attaccare la fine della Liga con l'inizio della stagione NASL, per cui se deciderà  di venire a giocare per i Cosmos, non sarà  prima della stagione 1979. I dirigenti dei Cosmos non mollano, e riescono a convicere Cruyff a giocare un paio di amichevoli con la squadra per vedere come si trova nell'ambiente sportivo newyorkese e nella "Grande mela" in genere per poi decidere di restare se gli dovesse piacere.

Le voci ufficiose lasciano presto spazio a quelle ufficiali, quando sempre il NY Times i 6 Luglio 1978 conferma le voci di pochi mesi prima, cioè che la stella olandese, che non ha partecipato alla Coppa del Mondo '78 per protesta contro il sanguinoso regime militare, ha in programma di giocare due partite di esibizione nel mese di settembre coi Cosmos, nel mentre volerà  a New York con la moglie e i suoi consiglieri finanziari, sia per i dettagli contrattuali per le due amichevoli che per tastare con mano la vita nella NY dello Studio 54 e l'organizzazione dei Cosmos. I fratelli Ertegun cercano ancora una volta di proporre al giocatore un contratto di 5 milioni di dollari per 3 anni, quasi una fotocopia di quello fatto nel '75 a Pelé. I giocatori del Cosmos sembrano entusiasti di poter avere Cruyff in squadra con loro, afferma Franz Beckenbauer, che aveva giocato contro di lui nella finale dei mondiali del '74 : "Voi lo sapete, è il migliore". Dello stesso avviso è lo slavo Vladislav Bogicevic, che lo aveva affrontato in un'amichevole della Stella Rossa contro una rappresentativa di stelle europee: "I miei complimenti a Mr Cruyff, è il meglio del meglio". L'unica voce di dissenso viene dall'italiano Giorgio Chinaglia, come sempre bramoso di essere lui e solo lui la vedette del palcoscenico: "Se Cruyff è in guai finanziari accetterà , ma non credo che lo sia e non credo che giocherà  per i Cosmos".

Le voci per le amichevoli dicono che le squadre contro le quali i Cosmos, coadiuvati da Cruyff giocheranno saranno molto probabilmente il Boca Juniors e la Juventus, ma sempre il NY Times riporta che l'amichevole con la Juventus non avrà  luogo, ma i Cosmos organizzano a spese loro un'amichevole di lusso riunendo una quarantina tra i migliori calciatori mondiali molti dei quali si sono messi in luce durante l'edizione della Coppa del Mondo Argentina '78. Franco Causio, Paolo Rossi e Roberto Bettega (che pochi anni dopo si trasferirà  nella NASL al Toronto Blizzard) vengono convocati ma non presenzieranno causa parere sfavorevole della Federcalcio italiana. La data per questo gran galà  del calcio è fissata per il 30 agosto 1978 al Giant Stadium, Cruyff vestirà  per quell'occasione la maglia dei Cosmos. L'amichevole di lusso attirerà  50.757 spettatori, che verranno ripagati con uno spettacolare pareggio per 2-2, con reti per i Cosmos di Seninho e Chinaglia. L'amichevole successiva viene giocata il 9 settembre contro gli argentini del Boca Junior, anche quella finisce 2-2 con reti del solito Chinaglia e di Willey, ma Cruyff all'ultimo non vi prende parte, forse proprio per questo al Giant Stadium sono solo 26.325 gli spettatori presenti. L'olandese presenzierà  invece a Londra unendosi al tour della squadra per l'amichevole contro il Chelsea che si gioca allo Stanford Bridge il 26 settembre 1978, 1-1 il risultato.

Nel frattempo molti olandesi approdano alla corte dello Zio Sam, tra i quali Johan Neeskens, el segundo di Cruyff all'Ajax come al Barà§a e in Nazionale. e Wim Rijsbergen, ottimo centrale della Nazionale, che vengono ingaggiati dai Cosmos, ma di Cruyff ancora nessuna notizia. I dirigenti dei Cosmos cercano di fare pressione sull'olandese ma con scarsi frutti. Dichiara il manager del giocatore al NY Times il 24 marzo del '79 "Magari se lo lasciassero in pace sarebbe più propenso a giocare per i Cosmos la prossima stagione", il che fa capire l'umore dell'olandese, poco propenso a imbarcarsi per i tour mondiali e ad esporsi al continuo tourbillon di eventi organizzati ad hoc dalla Warner Communication per promuovere i Cosmos ed il soccer a stelle e strisce nel mondo. Il 19 aprile comunque Cruyff incontra Rafael De la Sierra al Rockfeller Plaza per discutere di un eventuale contratto, circa 4 milioni di dollari per 3 anni di contratto, e si vocifera che un precontratto sia stato già  firmato su un pezzo di carta, nel quale l'olandese avrebbe dichiarato che se avesse scelto di tornare a giocare a calcio lo avrebbe fatto solo con i Cosmos.

Tutto sembra in discesa per i dirigenti di New York, ma come nel caso di George Best un inaspettato colpo di scena manda tutti i piani dei Cosmos all'aria. Il 23 maggio del '79 viene diffusa la notizia ufficiale che Cruyff ha firmato per i Los Angeles Aztecs. La firma ufficiale è avvenuta al Pasadena Hilton Hotel e i dettagli del contratto non sono stati svelati. La NASL nella persona di Phil Woosnam plaude tiepidamente "È un altro passo per la crescita della lega, è una gran cosa avere giocatori del calibro di Cruyff". Anche i fratelli Ertegun cercano di fare buon viso a cattivo gioco: "Non siamo del tutto scontenti, d'altronde volevamo che Cruyff giocasse in una grande città  e in un grande stadio". Le ragioni per le quali il contratto con i Cosmos non sia andato a buon fine sono sconosciute ai più, si suppone che la ragione sia la presenza a L.A. dell'allenatore olandese Rinus Michels, che lo aveva allenato ai tempi dell'Ajax. Dichiara sconsolato De la Sierra: "Non è stata una questione di soldi". Oltre i Cosmos erano sulle tracce dell'olandese i New Jersey Americans della meno titolata ASL per far decollare quella che al tempo era una sorta di serie B americana, ma fortunatamente non se ne fece nulla.

I Los Angeles Aztecs sperano con l'arrivo del fuoriclasse olandese di poter riempire lo stadio, quel Rose Bowl di Pasadena che fino a quel momento non ha visto più di 9.235 spettatori dispersi nel cavernoso stadio pensato per il football come una goccia nell'oceano, un immagine malinconica del soccer USA esistita fino a tempi recenti e non ancora del tutto scomparsa (vedi le partite dei NY Red Bulls al Giants Stadium). Qualcuno fa trapelare che Cruyff ha infine accettato di giocare negli USA per bisogno di soldi causa alcuni investimenti sbagliati effettuati subito dopo il suo ritiro dal calcio giocato, ma il fuoriclasse smentisce: "Il calcio è anche rischio, e i miei rischi me li sono sempre presi, la ragione per cui sono qui è perché sentivo di dover fare qualcosa in America per il soccer, i Cosmos hanno avuto un grande successo di pubblico quando hanno portato Pélé negli Usa, e quando si è ritirato il pubblico è rimasto numeroso, per cui credo di poter fare la stessa cosa per la West Coast".

In virtù del precontratto firmato da Cruyff i Cosmos chiedono un indennizzo ai Los Angeles Aztecs, ed ottengono 600.000 dollari, mentre il contratto della stella olandese viene reso ufficiale, 700.000 dollari all'anno per due anni, con un opzione per altri due. La speranza per gli Aztecs e per Cruyff è quella di far levitare le presenze allo stadio così come fece Pélé al suo arrivo a New York, anche perché molti dirigenti sono consci del fatto che se la lega vuole continuare ad esistere i grandi numeri devono esserci in tutte le città  e non solo a New York. Ma all'esordio di Cruyff contro i Rochester Lancers, partita dove la stella olandese segna due goal, viene salutato da soli 9.735 spettatori. Nel contratto sottoscritto dal fuoriclasse è previsto che anche una quota degli incassi finirà  nelle sue tasche, dichiara il "Money Wolf" di Amsterdam (così è stato spesso chiamato per il suo attaccamento ai soldi, probabilmente dovuto alla sua infanzia povera): "Se porteremo molte persone allo stadio, sarò l'uomo più ricco della California". La media spettatori sale, ma non come l'olandese ed i dirigenti degli Aztecs si aspettavano,anche se gli spettatori mediamente presenti nel 1979 al Rose Bowl saranno 14.333,comunque più dei 10.450 dei Cosmos durante il primo anno di Pélé nel 1975. In quella stagione Cruyff mette a segno 13 centri e 16 assist, e viene nominato MVP '79. Gli Aztecs però non vincono il titolo, in quanto dopo aver eliminato al primo turno i Washington Diplomats per 3-1 e 4-3, cadono contro i Vancouver Whitecaps dopo aver vinto la prima sfida per 3-2 a Vancouver ma perdendo in casa per 1-0 e venendo poi superati agli shootout. Si rende così necessario un mini game di spareggio che verrà  vinto dai canadesi, futuri vincitori del Soccer Bowl '79.

Nel 1980 Cruyff viene ceduto ai Washington Diplomats, dove totalizza 10 reti e 20 assist, i Washington Diplomats si piazzano al secondo posto della Eastern Division con 17 vittorie e 15 sconfitte e la media spettatori all'RFK Stadium cresce fino a 19.205 unità . I play-off per i capitolini terminano però al primo turno contro gli Aztecs, che perdono per 1-0 all'andata ma vincono al ritorno per 2-1 agli shootout e si qualificano al mini game vinto sempre dai losangelini per 2-0. Al termine della stagione i Diplomats falliscono, ma lo spostamento dei Detroit Express nella capitale fa si che anche se per un solo anno la franchigia di Washington continui a vivere.

Cruyff decide però, poco dopo l'inizio della stagione NASL '81 di lasciare per sempre gli USA e tornare nella madrepatria dopo un breve periodo in Spagna con il Levante. Si dice che i motivi dell'abbandono siano dovuti al fatto che odiasse giocare sul turf, terreno sintetico presente nella maggior parte degli stadi adibiti al football americano, oggi ancora in uso nella MLS a Kansas City, Houston, Washington, Boston, Toronto e New York, ed allora sicuramente molto più duro di quello attuale.

Johann Cruyff è stato una meteora nella storia del soccer USA, e a differenza di Pelé, Best ed altri giocatori non è riuscito a lasciare l'impronta che avrebbe meritato, forse a causa del suo carattere schivo e riservato, forse come si pensa a causa della sua riottosità  a giocare sul turf, ma ha comunque segnato 23 goal in due anni ed è stato anche nominato MVP, per cui il solo rimpianto è che non si sia fermato più a lungo negli USA. Gli è mancata poi quella vittoria nel Soccer Bowl per poter suggellare con il timbro della sua classe sopraffina ed inimitabile il suo tempo in America. Certo se avesse accettato di giocare nei Cosmos forse le cose sarebbero andate diversamente, ma comunque anche lui, come Pelé, Chinaglia, Beckenbauer, Muller, Rodney Marsh e George Best, solo per fare qualche nome, ha dato il suo contributo per la crescita del soccer negli USA arando quei campi di turf che tanto odiava lasciando a sua insaputa semi di inimitabile classe che sbocciando hanno creato quella golden generation che ha tenuto viva la speranza quando il soccer sembrava morto ed ha portato gli USA a qualificarsi per Italia '90 e ben figurare nei Mondiali di casa del '94 fino alla nascita della MLS.

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