Ramiro Corrales torna a San Jose dopo tre anni nella Tippeligaen norvegese
Negli ultimi quattro anni chi l'ha vinta si è poi aggiudicato MLS Cup o il Supporters Shield, titolo che va alla migliore squadra della regular season.Parliamo della Carolina Challenge Cup, e anche se difficilmente i San Jose Earthquakes, al ritorno nella MLS dopo due anni di assenza a seguito del trasferimento di franchigia e giocatori a Houston, potranno agguantare uno dei due titoli, la vittoria ottenuta nel weekend in North Carolina sembra comunque di buon auspicio.
La nuova franchigia guidata da Lew Wolff, patron degli Oakland A's, è ripartita dal passato. L'ingaggio nel ruolo di coach di Frank Yallop, l'uomo dei successi dei "vecchi" Earthquakes insieme a Dominic Kinnear, è un chiaro segnale di continuità . Dopo quello di Yallop altri sono stati i rientri, con focus principalmente sulla difesa. Nell'expansion draft infatti sono stati ben tre i difensori selezionati: Ryan Cochrane, Jason Hernandez (50 partite in due anni coi Chivas USA, per lui Bob Bradley lasciò a NY Marvel Wynne) e James Riley (26enne arrivato dai New England Revolution), tutti possibili titolari già dall'esordio contro Los Angeles. Dopo di loro Yallop ha deciso di sacrificare giocatori, allocation money e la prima scelta al SuperDraft per altri due difensori, Nick Garcia (strappato ai Kansas City Wizards), Ramiro Corrales, e il portiere Joe Cannon. Ma mentre l'acquisto di Cannon ha portato grande ottimismo tra i Quakes, la festa è stata un po' turbata dalla perdita dell'"expansion draftee" di maggior rilievo, Clarence Goodson. Goodson, difensore del FC Dallas, ha deciso infatti di giocare all'estero, in Norvegia, accettando così le offerte dell'IK Start, club che milita nella seconda divisione norvegese.
Gli arrivi. Partiamo proprio dal portiere Joe Cannon, preso dai Los Angeles Galaxy, ex gloria locale con profonde radici nella Bay Area , due volte il miglior portiere della Major League Soccer, è cresciuto tra i pali della St. Francis High School, passando poi per l'università di Santa Clara, comincia poi la sua carriera pro nella MLS a San Jose nel 1999, venendo anche nominato nell'All-Star Team con i Quakes nel 2001-02. Cannon, 33, ha giocato per l'allenatore dei Quakes Frank Yallop, la stagione scorsa a Los Angeles, e la sua media dei gol subiti è stato di 1.59 a partita, nettamente superiore alla sua media di 1.30 nei suoi 9 anni di carriera. Ma Yallop attribuisce questo alla semplice ragione degli infortuni subiti ai Galaxy ed al "circo mediatico" che ha circondato la squadra dopo l'arrivo della stella inglese David Beckham. “Penso che Joe abbia giocato magnificamente, specie alla fine della stagione ,” dice Yallop “ed è tornato in gran forma“. E quello di portiere è sicuramente il ruolo più coperto per San Jose, che dietro Cannon ha messo l'esperto 35enne Preston Burpo, l'anno scorso al Chivas USA e con alle spalle un passato coi Seattle Sounders.
Sono di casa anche Ryan Cochrane, cresciuto anche lui all'università di Santa Clara e in campo con la maglia degli Earthquakes fino al 2005 con due titoli alle spalle con Houston, e il 31enne nazionale USA Ramiro Corrales, che ritorna a San Jose (96 presenze e 8 gol tra il 2001 e il 2004) dopo 3 anni in Norvegia.
San Jose Earthquakes 100 Greatest Goals Playoffs
Dopo l'expansion draft i dirigenti dei Quakes sono partiti per la "MLS player combine" in Florida dove avrebbero avuto la scelta numero uno. Ma coach Frank Yallop, non vedendo grandi talenti in giro ha deciso di scambiare la 1° scelta ottenendo in cambio il veterano difensore Nick Garcia e prendendo il solo Shea Salinas, sicuramente un buon pick al 2° round, per un giocatore che ha messo a segno 14 gol e 21 assist in 77 partite alla Furman.
I dubbi su San Jose si addensano quando si va ad analizzare il resto del team. Innanzi tutto Yallop, a due settimane dal via, si ritrova con solo 15 giocatori in rosa.
A centrocampo il colpo di Doyle è stato sicuramente Ronnie O'Brien, che se sano e motivato è uno addirittura da MVP. Di origini irlandesi, cresciuto tra Middlesborough e Juventus, esperienze a Lugano, Crotone, Lecco e Dundee United, O'Brien è sbocciato a Dallas, dove nel 2004 e 2005 è stato tra i Best XI della MLS. Ma dopo, anche causa infortuni vari e un inaspettato trasferimento a Toronto, si è un po' perso. È la vera scommessa di Yallop e la possibile arma in più per gli Earthquakes. Come però ha scritto qualcuno, si diceva lo stesso di Clint Mathis a Salt Lake, di Ramon Ramirez ai Chivas USA e di Jorge Campos ai Chicago Fire. Almeno però O'Brien è più giovane.
Se molte speranze di Yallop si riversano su O'Brien (che si andrà a piazzare sulla destra), altrettante in prospettiva ve ne sono per Shea Salinas, che molti già danno in prospettiva come un nuovo Clint Dempsey. A centrocampo oltre a loro due ci sono Chris Pozniak, preso da Toronto dove faceva il difensore, e la coppia centrale formata da Joe Vide e Ned Grabavoy (molto efficaci nella Carolina Challenge Cup). Un po' poco, cui nei prossimi giorni dovrà essere posto rimedio, anche se sarà probabile vedere spesso Corrales giocare a centrocampo, laterale sinistro, dove si può alternare con l'honduregno Ivan Guerrero, o anche in mezzo (per chi lo ricorda, un po' alla Luigi De Agostini di fine carriera).
In avanti Yallop per ora appare soddisfatto del tandem formato da Gavin Glinton, preso dai Los Angeles Galaxy, e Kei Kamara, da Columbus, anche se i due non sembrano assolutamente due top scorer. Kamara, attaccante dai piedi grezzi, negli ultimo due anni ha persino trovato poco spazio a Columbus, mentre Glinton si è messo in mostra solo nel finale a L.A., e quest'anno dovrà mettersi alla prova di fronte ad un uso continuo. Il problema è che attualmente sono gli unici due attaccanti in rosa!
Gli expansion teams di questi ultimo anni hanno sempre mostrato grosse difficoltà all'esordio, dal Real Salt Lake al tornto FC passando per i Chivas USA. Purtroppo con le risorse di un team della MLS è virtualmente impossibile costruire una squadra competitiva in pochi mesi. Buttando un occhio al 2009 dobbiamo però dire che Yallop ha posto le basi, con giocatori esperti e solidi, che per quest'anno dovrebbero quantomeno consentirgli di evitare troppe brutte figure, anche perché a meno che Kamara e/o Glinton non dovessero iniziare a segnare gol in numeri attualmente imprevedibili, un posto nei playoff per San jose appare a dir poco improbabile. Ma in realtà al momento la vera vittoria per i tifosi di San Jose sarà poter rivedere in campo la propria squadra dopo l'enorme delusione del 2005 che vide l'AEG chiudere il team e Dwayne DeRosario e company trasferirsi in blocco a Houston, dove hanno continuato a vincere negli ultimi due anni.
La stagione dei 'Quakes prenderà il via il prossimo 3 aprileall'Home Depot Center di Carson (CA), mentre 9 giorni saranno i Chicago Fire a fare visita al Buck Shaw Stadium (11.500 posti, casa della Santa Clara University), sede provvisoria appositamente rimessa a nuovo (in ritardo, motivo questo del rinvio del match d'apertura coi NY Red Bulls originariamente previsto per il 29 marzo) nell'attesa che sia pronto il nuovo stadio, la cui costruzione è prevista per il 2011 con location vicino all'aeroporto di San Jose. Per le partite più importanti nel frattempo (ad es. contro i Galaxy di David Beckham) verranno usati il McAfee Coliseum, casa dei "fratelli" Oakland A's, o lo Stanford Stadium, entrambi da 50.000 posti.