Christian Gomez, argentino, MVP 2006, è il nuovo numero 10 dei Colorado Rapids
Ci sono riusciti di nuovo, dimostrandosi per l'ennesima volta il miglior management tra quelli delle squadre MLS. Riuscire infatti, per il secondo anno consecutivo, a dar via un giocatore che non si ha nessuna volontà di trattenere a qualche team disperato della Western Conference della Major League Soccer, per giunta disposto a pagare un tesoro, può certamente definirsi un'ottima operazione di mercato. Parliamo ovviamente del D.C. United.
Lo scorso il problema si era posto con Freddy Adu. L'allora 17enne mezzapunta, oggi al Benfica, era ormai in rotta con il coach Peter Nowak riguardo al suo utilizzo. Non solo, da tempo il giocatore aveva espresso la volontà di trasferirsi in Europa non appena possibile. Ecco quindi arrivare il Real Salt Lake con un'offerta di soldi in allocation e una quota su ogni future trasferimento di Adu. A molti il deal era sembrato strano. Ma a Salt Lake hanno fatto in tempo a vedere Adu in campo solo 11 volte, prima di ammirarlo ai Mondiali Under 20 immediatamente precedenti il suo passaggio al Benfica. Ma ormai l'affare era fatto, ed era tutto a favore di D.C. Motivo per cui Dave Checketts, patron del RSL, non ci ha messo molto a licenziare chi lo aveva voluto: il coach Larry Ellinger, maestro del giovane Adu, e il general manager Steve Pastorino. Ed è proprio grazie alla cessione di Adu, in buona parte, che il duo dirigenziale del D.C., il presidente Kevin Payne e il general manager Dave Kasper, ha potuto portare avanti con grande libertà di movimento, dimostrando vasta conoscenza del mercato, una campagna di rafforzamento che ha dato i suoi frutti sin'ora.
È passato un anno, ed ecco ripetersi la storia. Ecco i Colorado Rapids, di cui è nota la reputazione della proprietà relativa ad una certa parsimonia (eufemismo). Un esempio? Il coach Fernando Clavijo è da tempo vicino al licenziamento, e giustamente visti i pessimi risultati e l'altrettanto pessimo gioco. Ma Clavijo sarà alla guida del club anche quest'anno, e l'unica ragione è la volontà dei Rapids di non liquidargli l'ultimo anno di contratto (si parla di $200 mila), per los conforto di tifosi e media locali.
Da tempo però il club di Stan Kroenke, che spende e spande i suoi soldi tra NHL e Arsenal, era alla ricerca di un "colpo" di mercato che consentisse alla società di aumentare appeal e presenze al botteghino. Ma la qualità , vedi ad esempio qualche giocatore sudamericano richiamo, costa. Ma a volte può costare relativamente, hanno pensato a Denver. D.C. infatti, dopo aver preso l'argentino Marcelo Gallardo per rincorrere MLS Cup e Champions Cup, ha messo sul mercato Christian Gomez, 33enne centrocampista offensivo MVP 2006.
The best of Christian Gomez
Gomez peraltro gioca in un ruolo in cui Colorado ha disperatamente bisogno di migliorare, specie dopo il fallimento di Kyle Beckerman prima e di Mehdi Ballouchy, arrivato dal Real Salt Lake proprio in sostituzione del primo. Il problema era relativo alla disponibilità all'investimento di Colorado, conscia che l'anno precedente RSL aveva finito per pagare troppo Adu pur essendo l'unica vera acquirente.
Ma qui è entrata la bravura dei dirigenti del D.C., che han lasciato credere ai Rapids che il Toronto FC sarebbe stato pronto a mettere sul tavolo un designated player, offerta comunque smentita dai canadesi, usciti dalla trattativa già da tempo. E il pesce ha abboccato, a detta di alcuni media americani. E così invece di lasciare sul tavolo un giusto prezzo per Gomez, fatto di allocation e scelte al draft, i Rapids hanno deciso di seguire la pericolosa strada presa dal Chivas USA, che nel 2007 hanno ceduto il loro DP slot a NY in cambio del disastroso honduregno Amado Guevara, ceduto dopo pochi mesi costringendo i Goats a mendicare, senza riuscire, un DP slot dagli altri team. Ma a Colorado non ci hanno pensato due volte.
L'unica vera differenza è che quantomeno Gomez appare un giocatore dal rendimento, e dal carattere, ben più costante di Guevara. Ma certo cdedere il proprio DP slot, unica vera possibilità di effettuare il salto di qulità per un team del livello dei Rapids, sembra un prezzo azzardato. A meno che, come dicono alcuni cinici, l'affare non sia stato pensato per ottenere il massimo possibile al minimo prezzo possibile, vista appunto la reputazione del club. Anche perché altrimenti non si capirebbe la scelta di concedere senza problemi a Gomez, che ha appena compiuto 33 anni e che certamente non è più al top della carriera, un contratto di 2 anni a $400 mila. Secondo qualcuno il "gioco" di aver ceduto un DP slot consentirebbe a Colorado di evitare di dover spendere per qualche giocatore d'alto livello per i prossimi due anni. Mettiamo ad esempio che i Rapids avessero ingaggiato un giocatore d'alto livello con un contratto da $1 milione, la società investitrice nel club (la Kroenke Sports Enterprise) avrebbe dovuto tirare fuori $600 mila extra salary cap (dato che fino a $400 mila il costo rientra nel cap). In questo modo invece la società di suo non tirerà fuori un soldo direttamente.
Certo quella di Gomez è un aggiunta di grande qualità per Colorado, in termini sia di creatività che di capacità di andare in rete, un qualcosa che ai Rapids manca si dai tempi del ritiro di John Spencer. Gomez del resto in 3 stagioni e mezza al D.C. United, Gomez è stato tre volte nominato Major League Soccer all-star e altrettante inserito nel Best XI, vincendo la MLS Cup in 2004 e il premio di MVP nel 2006. Il tutto contornato da uno score di 39 gol e 29 assist, il migliore in assoluto della lega se si considera il periodo 2005-2007. Negli schemi di Clavijo Gomez sarà affiancato da Mastroeni in copertura con sulle ali Terry Cooke e Colin Clark a spingere.
Vero che Houston e New England hanno dimostrato che non è necessario ingaggiare un designated player per concorrere seriamente alla MLS Cup, ma è vero anche che entrambe le squadre sono cresciute negli anni attraverso continue ottime scelte in fase di Draft e di mercato.
Colorado presenta qualche buona individualità , come ad esempio il portiere Bouna Coundoul, i centrocampisti Pablo Mastroeni e Terry Cooke (ex Manchester United), e in avanti Herculez Gomez e Jovan Kirovski (se ha voglia), ma il solo Gomez non porterà certo i Rapids dal quarto team peggiore in assoluto (e secondo peggior attacco) a diventare una potenza della Western Conference. Manca ancora infatti un attaccante di livello, problema che avrebbero potuto risolvere proprio usando il DP slot. Ma gli attaccanti buoni costano, e non si può pensare di risolvere tutto, come si è visto lo scorso anno, andando a recuperare un Conor Casey (peraltro al rientro da un infortunio) qualsiasi in Germania.
Da osservatori neutrali va detto che l'aver tenuto Gomez nella MLS, quando ormai questo sembrava destinato in Qatar o Arabia Saudita, è sicuramente un successo per la lega, specialmente a seguito del recente esodo di una serie di giocatori di medio livello verso la Tippeligaen norvegese che al momento paga di più. Avrà poi fatto piacere ad altri team (vedi i Revs) vedere che Gomez non è stato preso come DP. Il rischio sarebbe stato quello dell'esplosione di richieste da parte di altri giocatori della MLS quali Taylor Twellman e Luciano Emilio, gente che sicuramente ha contribuito e contribuisce alla crescita della lega al pari dell'argentino.
Al D.C. United intanto si festeggia. Con a disposizione un secondo designated player slot, che verrà probabilmente usato per trovare un compagno d'attacco a Luciano Emilio (o per promuovere il brasiliano), andando a formare con Javier Moreno (top scorer all time della MLS ma in fase calante) e il piccolo (161 cm) Franco Niell il miglior reparto avanzato della MLS, oltre alla prima scelta per il Draft 2009, i rossoneri vedono davanti a sé un future luminoso, nell'attesa di trovare un'altro grullo per il 2009.