Indoor soccer: la MISL 1978-80

Branko Segota era una delle stelle che illuminavano il firmamento dei NY Arrows

Inizia, con questo appuntamento, una serie di articoli dedicati specificamente alla MISL. Nelle scorse puntate abbiamo cercato di dare una panoramica esaustiva della situazione dell'indoor soccer in America, ma con la MISL (e con le leghe che l'hanno seguita, compresa la MISL n. 2) entreremo più nei particolari, perciò analizzeremo 2 stagioni alla volta.

Eravamo rimasti al 1984, con il fallimento della NASL; facciamo un salto indietro e ripartiamo dall'autunno del 1978. Le 3 leghe che stavano nascendo all'epoca (la MISL, la NASL indoor e la Super Soccer League, subito defunta) dichiararono che era loro intenzione dare ai calciatori americani la possibilità  di migliorarsi tecnicamente a livello professionistico. Quando alla SSL fu chiesto se intendevano fare incetta di giocatori dalla NASL (visto che la stagione della SSL coincideva con la stagione outdoor della NASL), Ragone rispose: "Non abbiamo bisogno di andare a cercare i giocatori della NASL. Piuttosto, punteremo sui ragazzi che escono dai college e sull'arrivo di alcune top star". Alla stessa maniera, la MISL annunciò che, dei 14 membri del roster di ogni squadra, almeno 10 avrebbero dovuto essere americani.

Nonostante queste dichiarazioni molto patriottiche, le 3 leghe avevano più di un problema cui porre rimedio, primi tra tutti il denaro e la credibilità . La MISL era la lega messa meglio: aveva alle spalle solidi gruppi di investitori e aveva l'esclusiva sulla maggior parte delle arene più importanti del paese, come lo Spectrum di Philadelphia, il Nassau Coliseum di Long Island, il Summit di Houston e il Richfield Coliseum di Cleveland. Fece anche un grosso colpo quando i New York Arrows misero sotto contratto Shep Messing, il portiere dei Cosmos campioni NASL nel 1977.

La 1ª stagione MISL si giocò, come già  detto, tra sole 6 squadre:
New York Arrows; Cincinnati Kids; Philadelphia Fever; Houston Summit; Pittsburgh Spirit; Cleveland Force

Il 22 dicembre 1978 il Nassau Coliseum si riempì di 10.386 tifosi che assistettero alla 1ª partita della storia della Major Indoor Soccer League tra NY Arrows e Cincinnati Kids; come da tradizione negli Stati Uniti, la leggenda del baseball (e comproprietario dei Kids) Pete Rose diede il calcio d'inizio.

Gli spettatori videro per la 1ª volta l'indoor soccer americano giocato secondo le regole che conosciamo anche oggi, differenti da quelle utilizzate dalla NASL per i suoi tornei di metà  anni '70. Tepper e Foreman (che era diventato il commissioner della MISL) si incontrarono a Philadelphia prima dell'inizio della stagione per trovare qualche accorgimento che aggiungesse pathos alle partite. Il risultato fu che le partite sarebbero state divise in 4 tempi da 15 minuti l'uno, anziché in 3 da 20 minuti come nella NASL. La palla sarebbe rimasta in gioco sempre, a meno che superasse le barriere in plexiglass, e i giocatori avrebbero potuto usare il muretto che delimita il campo di gioco come sponda. Ci sarebbero state le espulsioni temporanee, quindi le sostituzioni volanti, e una squadra avrebbe potuto rinunciare al portiere per avere un attaccante in più.

Cosa più importante ancora, le dimensioni delle porte vennero aumentate, per permettere di colpire anche di testa e quindi aumentare le segnature. Quado gli venne chiesto quanto alte avrebbero dovuto essere le porte, Tepper si also e si mise in mezzo ad una porta dell'appartamento dove si trovavano e disse che avrebbero dovuto essere alte come quello stipite; perciò le porte erano (e sono) alte 197 cm e larghe 360 cm. Tepper, prevedibilmente, era eccitato dal loro "nuovo" sport: "Portare il calcio al coperto fornisce tutta la velocità  e le segnature che mancano al gioco outdoor", disse.

La reazione iniziale dei tifosi alla partita dimostrò che Tepper aveva visto giusto. Tutti e 6 i club portarono una considerevole folla alla partita inaugurale della stagione, con il picco di Philadelphia che radunò ben 16.529. La stagione regolare era schedulata su 24 partite; la MISL ebbe una media di 4.453 spettatori a partita ma Philadelphia, composta per la maggior parte di giocatori della United League locale, doppiò questa cifra portando allo Spectrum ben 8.500 persone a partita.

Il discorso sui primi roster della MISL merita di essere approfondito. Alcuni club, come la stessa Philadelphia (con il portiere Woody Hartman e gli attaccanti Joey Fink e Fred Grgurev) e Pittsburgh (con il talentino del college Bruno Schwartz), si basavano principalmente su giocatori locali. Altri, Houston e New York in particolare, chiamarono calciatori dagli Houston Hurricane e dai Rochester Lancers della NASL. E fu questo tipo di approccio che ebbe il maggior successo, sia in termini di presenza all'arena che in termini di risultati: Houston dominò la regular-season league e New York vinse i play-off.

E nonostante il regolamento prevedesse che almeno 10 giocatori su 14 per ogni squadra fossero americani, questo numero era interpretato un po' "allegramente", perché l'Americanismo (se ci passate il termine) includeva sia statunitensi che canadesi, nativi e naturalizzati, come anche i “residenti permanenti” in possesso della green card. Ma tutto sommato la MISL offrì l'occasione di giocare a livello professionale a molti più americani di quanto avesse mai fatto la NASL. Alla fine degli anni '70, gli USA avevano già  prodotto un buon numero di portieri e difensori di buon livello e questo si riflesse sulla MISL, perché i portieri Shep Messine (New York), Keith Van Eron (Cincinnati) e Woody Hartman (Philadelphia) e i difensori Jim Pollihan (New York) e Ed Sheridan (Philadelphia) giocarono una splendida stagione.

Tuttavia a latitare erano i giocatori americani creativi e dotati in zona gol: Joey Fink (Philadelphia) e John Stemlau (Houston) furono gli unici nativi ad entrare nei primi 10 in classifica-cannonieri. La Lega ebbe comunque le sue figure leggendarie, che avrebbero dominato gli anni '80: Steve Zungul (New York), Kai Haaskivi (Houston) e il talento canadese 17enne Branko Segota (New York).

La stagione 1978-79
Sul campo fu Houston, con i suoi veterani direttamente dalla NASL, a dominare grazie ai gol di Haaskivi e alle parate di Paul Hammond, e vinse facilmente la regular season, compilando persino un ancora ineguagliato record casalingo di 11W - 1L. Philadelphia e New York partirono male ma rientrarono presto nella lotta per i play-off e lasciarono al palo Pittsburgh e Cleveland.
Nei play-off New York, forte dell'arma-Zungul, si trovò opposta a Cincinnati (che aveva un record casalingo di 10W - 2L) e Houston pensava di fare un solo boccone di Philadelphia.

La 1ª stagione prevedeva una serie al meglio delle 3 partite solo in Finale, ma nelle semifinali era prevista una gara secca: e i Summit si fecero sorprendere dai Fever, mentre gli Arrows, grazie alle segnature di Zungul, sconfissero facilmente i Cincinnati Kids. In gara-1 della Finale l'esperienza di NY ebbe la meglio sull'impegno e la volontà  dei giocatori di Philadelphia.
In gara-2 le cose andarono un po' meglio per i Fever: di fronte a 6.096 tifosi a Philadelphia, gli Arrows si trovavano sotto 2-0 alla fine del 1° tempo. Ma nella ripresa chiusero le maglie della difesa e riuscirono prima a pareggiare e poi a prendere il largo, anche se i Fever tentarono di ribattere colpo su colpo. Il 1° titolo MISL, quello della stagione 1978/79, andava così ai New York Arrows, il 1° di 4 titoli consecutivi.

Il portiere Shep Messing vinse il premio di MVP dei playoff (segno dunque che la vittoria degli Arrows non fu così semplice come potrebbe sembrare leggendo le cifre), Steve Zungul quello di MVP della regular season. Ma fu Fred Grgurev di Philadelphia a vincere la classifica-cannonieri, cavalcando l'onda di una tripletta alla 1ª giornata e da un poker nella 1ª partita dei Fever in casa propria.

Questo il riepilogo:
1978-79 MISL Standings

G W L GF GA GB %
Houston Summit 24 18 6 175 114 — .750
New York Arrows 24 16 8 176 136 2 .667
Cincinnati Kids 24 16 8 154 129 2 .667
Philadelphia Fever 24 11 3 141 154 7 .458
Pittsburgh Spirit 24 6 8 123 171 12 .250
Cleveland Force 24 5 19 94 159 13 .208

1978-79 MISL Playoffs
New York batte Cincinnati 9-4
Philadelphia batte Houston 6-3.

1978-79 MISL Final Series
New York batte Philadelphia 2-0 (14-7; 9-5)

Classifica marcatori GP G A TP

Fred Grgurev, Philadelphia 24 46 28 74
Steve Zungul, New York 18 43 25 68
Kai Haaskivi, Houston 22 39 25 64
Branko Segota, New York 21 25 22 47
Doug Wark, Cincinnati 22 29 16 45
Joe Fink, Philadelphia 22 30 14 44
Ian Anderson, Houston 21 29 13 42
Stewart Jump, Houston 21 21 18 39
John Stremlau, Houston 24 16 21 37
Alberto Alves, Philadelphia 24 20 16 36
Sid Nolan, Pittsburgh 23 21 13 42
Gerry Morielli, Houston 19 20 13 33
Dave Darachan, Pittsburgh 23 23 9 32
John Dolinsky, Pittsburgh 22 16 15 31
Pat Ercoli, New York 21 18 13 31
John Smilie, Cincinnati 20 14 17 31

MVP: Steve Zungul (New York Arrows)
MISL Scoring Champion: Fred Grgurev (Philadelphia Fever)
Coach of the Year: Timo Liekoski (Cleveland Crunch)
Goalkeeper of the Year: Paul Hammond (Houston Summit)
Championship Series Player of the Year: Shep Messing (New York Arrows)
MISL Pass Master (most assists): Fred Grgurev (Philadelphia Fever)

La stagione 1979/80
La 1ª stagione della MISL fu un tale successo che per la stagione successiva fu annunciata l'espansione a 10 squadre; i Cincinnati Kids fallirono, ma si aggiunsero i Buffalo Stallions, gli Hartford Hellions, i Wichita Wings, i Detroit Lightning e soprattutto i St. Louis Steamers.

La stagione 1979/80 fu schedulata su una regular season da 32 partite, con le 10 squadre ripartite in 2 division (Atlantic e Central); per cercare di rendere i roster più americani la MISL decise che 12 dei 16 uomini dovessero essere nativi, anche se in tale definizione erano ancora inclusi i Canadesi e i residenti stranieri.

Più di 18.000 tifosi presenziarono alla 1ª partita degli Steamers, che ebbero un ruolo-chiave nel numero di spettatori medi che assistette alle partite della Lega; 6.102 spettatori a partita lungo tutta la stagione era un risultato che andava al di là  di ogni aspettativa. Ironicamente, la MISL cominciò ad attrarre attenzione più per il contorno - presentazione dei giocatori tra nuvole di ghiaccio secco, mascotte alte 2,50 m e musica a sottolineare le azioni in campo, tanto per dirne qualcuna - che al piatto principale, ovvero la qualità  del gioco che era enormemente migliorata. Queste coreografie sarebbero state adottate qualche anno più tardi dalle squadre degli sport maggiori come hockey e basket, e con grande successo.

Ma il successo più consistente e significativo fuori dal campo la MISL lo ottenne quando firmò un contratto con un network tv via cavo che trasmise un numero predefinito di partite in 47 stati raggiungendo più di 5 milioni di spettatori.

Sul campo, i New York Arrows campioni in carica iniziarono da dove avevano smesso l'anno prima: rimasero imbattuti in casa durante la regular season e compilarono un record da 27W - 5L conquistando il titolo dell'Atlantic Division. I Pittsburgh Spirit, dopo essere partiti male (5W-10L), esonerarono il loro allenatore e chiamarono Len Bilous al suo posto. Bilous, che era stato il coach a Cincinnati l'anno prima, portò la squadra ad una striscia di 13 vittorie consecutive. Poi gli Spirit persero le ultime 4 partite e finirono dietro New York, ma intanto i playoff erano stati raggiunti. Nella Central Division, Houston - guidata da Haaskivi, Ian Anderson e dai 2 portieri Sepp Gantenhammer e Mick Poole - compilarono un record da 20W-12L, conquistando il titolo di division davanti ai Wichita Wings. I St. Louis Steamers, pieni di giocatori locali come Steve Pecher, Dan Counce e l'ex-Atoms Tom Galati, colpirono l'immaginazione dei tifosi, che accorrevano mediamente in 13.000 all'arena nonostante il record finale recitasse 12W-20L.

Mentre St. Louis stava diventando da subito un modello da seguire da parte degli altri club, Philadelphia abbandonò la formula che aveva avuto tanto successo un anno prima; a causa di un accordo con i Fury della NASL i Fever ebbero i servigi degli ex-Atoms Bob Rigby e Bobby Smith, ma riempirono il roster anche di carneadi yugoslavi a spese dei giocatori locali;il risultato fu che le oltre 8.500 presenze allo Spectrum registrate l'anno prima se ne andarono per non tornare mai più.

I playoff videro Wichita avere la meglio su Detroit (6-5) e Pittsburgh battere Buffalo (5-3) nel 1° turno; nelle Finali di division si trovarono di fronte rispettivamente Houston e New York. Mentre i Summit fecero fatica ad avere ragione dei Wings, gli Arrows spazzarono via gli Spirit.

La finale (giocata in partita unica) vide Steve Zungul, the Lord of All Indoors, segnare 3 gol e consegnare alla franchigia newyorchese il 2° titolo MISL di fronte agli 8.469 tifosi che gremivano il Nassau Coliseum di Long Island.

Il fatto che il titolo si assegnasse in partita unica, per di più in casa degli Arrows, fece sì che la pressione fosse tutta sulle spalle di NY. Houston era una squadra tenace, che ancora non si capacitava dell'uscita di scena prematura dell'anno prima. Segnarono per primi i Summit, con Anderson, ma Zungul pareggiò in superiorità  numerica e Damir Sutevski diede il vantaggio ai campioni. Gli Arrows andarono sul 5-1 con i gol di Zungul, Segota e Renaldo Cila, ma Houston si riportò sotto: segnarono John Stemlau, Gerry Morelli e Dale Russell, per dare a Houston ancora la speranza di portare a casa il titolo. Ma a New York sapevano di non poter sbagliare di fronte ai propri tifosi e Zungul si incaricò di tagliare le gambe ai Summit col suo 3° gol; la segnatura di Julie Veee mise il sigillo ad una partita appassionante che per un certo periodo era sembrata troppo facile per gli Arrows.

Zungul venne nominato MVP della gara e MVP della stagione regolare, oltre che vincitore della classifica cannonieri con 90 gol in 32 partite. Quella squadra era letteralmente capace di sbriciolare chiunque, potendo schierare Shep Messing, Steve Zungul, Branko Segota e Juli Veee. Le altre squadre avevano delle stelle (Joey Fink e Fred Grgurev a Philadelphia, Kai Haaskivi a Houston, Alan Mayer a Pittsburgh), ma nessuna ne aveva tante quante gli Arrows.

Questo il riepilogo della stagione 1979/80:
1979/80 MISL

G W L GF GA GB %
Atlantic Division
New York Arrows 32 27 5 296 175 — .844
Pittsburgh Spirit 32 18 14 188 191 9 .563
Buffalo Stallions 32 17 15 172 197 10 .531
Philadelphia Fever 32 17 15 201 197 10 .531
Hartford Hellions 32 6 26 151 240 21 .188

Central Division
Houston Summit Soccer 32 20 12 181 160 — .625
Wichita Wings 32 16 16 187 173 4 .500
Detroit Lightning 32 15 17 192 201 5 .469
St. Louis Steamers 32 12 20 177 184 8 .375
Cleveland Force 32 12 20 152 179 8 .375

1979-80 MISL Playoffs

1st Round:
Wichita batte Detroit 6-5.
Pittsburgh batte Buffalo 5-3.

Division Finals:
New York batte Pittsburgh 2-0 (5-3; 11-3)
Houston batte Wichita 2-0 (5-4(OT); 4-3)

1979-80 MISL Championship:
New York batte Houston 7-4.

Classifica Marcatori GP G A TP

Steve Zungul, New York 32 90 46 136
Fred Grgurev, New York 31 64 40 104
Kai Haaskivi, Houston 27 51 36 87
Branko Segota, New York 31 55 31 86
Pat Ercoli, Detroit 32 44 24 68
Lubo Petrovic, Buffalo 31 46 21 67
Graham Pyle, Pittsburgh 31 37 28 65
Julie Veee, New York 26 29 35 64
Damir Sulevski, New York 30 32 26 58
Jim Ryan, Wichita 29 26 29 55
Steve Buttle, Pittsburgh 28 35 17 52
Clyde Best, Cleveland 30 33 16 49
John Stremlau, Houston 32 23 25 48
Dave MacWilliams, Philadelphia 30 25 23 48
Dale Russell, New York 32 26 19 47
Manny Cuenca, St. Louis 31 27 20 47

Most Valuable Player: Steve Zungul (New York Arrows)
Coach of the Year: Len Bilous (Pittsburgh Spirit); Pat McBride (St. Louis Steamers)
MISL Scoring Champion: Steve Zungul (New York Arrows)
MISL Pass Master (most assists): Steve Zungul (New York Arrows)
Goalkeeper of the Year: Sepp Gantenhammer (Houston Summit)
Rookie of the Year: Jim Sinclair (Buffalo Stallions)
Championship Series Player of the Year: Steve Zungul (New York Arrows)

Quella appena terminata era la stagione più significativa per la Major Indoor Soccer League, una lega che iniziava a crescere e radunava attorno a sé decine di migliaia di appassionati. Il ruolo di traino, l'immagine di questa lega era affidata a Steve Zungul e ai suoi New York Arrows, novelli Cosmos dell'indoor soccer.

(5 - continua)

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