Prima della MLS: Philadelphia

Sports Illustrated, 3 settembre, 1973 . Per la prima volta c'è un calciatore in copertina: è Bob Rigby degli Atoms

Manca poco ormai all'annuncio dell'ingresso di Philadelphia nella MLS. C'è già  addirittura un gruppo di tifosi attivissimo (oltre 800) che si fanno chiamare Sons of Ben. Al momento però Phila nel soccer è solo storia e non (ancora) cronaca. Eccola. FS

La città  dell'amore fraterno, è stata fin dagli esordi, forse per l'alta percentuale di immigrati italiani e non solo, una delle aree più ricettive per il soccer. La prima franchigia di cui si hanno notizie è la compagine etnica dei Philadelphia Ukrainians, che disputano il campionato ASL 1957-58 ma che vengono sospesi dalla lega dopo una sola giornata per circostanze tutt'ora poco chiare. Il loro posto viene preso dagli Ukrainian Nationals, che tra il 1958 e il 1967 si aggiudica 2 titoli della American Soccer League, 3 US Open Cup e una Lewis Cup. In rilievo in quegli anni giocatori come Walter Kudenko (MVP 1958), Juri Kuloishenko (MVP 1959). Andy Racz (MVP 1960) e Ismael Ferreyra (capocannoniere ASL 1963),

Nel 1967, con la nascita della NPSL, a Philadelphia nascono gli Spartans, di proprietà  di Art Rooney, padrone della squadra di football dei Pittsburgh Steelers. La squadra disputa le partite interne al Temple Stadium. Con 14 partite vinte, 9 pareggiate e 9 perse, gli Spartans si piazzano al secondo posto della Eastern Division, e il centrocampista Ruben Navarro viene nominato MVP NPSL 1967. La media spettatori è di soli 5.261 paganti, buona ma non abbastanza da convincere Art Rooney dal tenere in vita la squadra, che annega nei debiti, perdendo circa 500.000 dollari nel suo unico anno di vita, e così i migliori, Ruben Navarro, John Best e Peter Short vengono acquistati dai Cleveland Stockers alla vigilia del primo campionato NASL del 1968.

Gli Spartans rinascono nel '69 nell'ASL dove disputeranno quattro campionati senza gloria finendo la loro breve storia al termine del campionato 1972. Andrà  meglio agli Ukrainians che si aggiudicheranno il campionato ASL '68, e '70, anno in cui la compagine etnica di Philadelphia chiuderà  i battenti.

Nel 1973 però nella città  dell'amore fraterno nasce una nuova franchigia NASL: i Philadelphia Atoms. Il proprietario della squadra è il costruttore Tom McCloskey, che la leggenda vuole abbia accettato di fondare un club nella NASL perché pare avesse bisogno di 9 biglietti per il Super Bowl '73 che Lamar Hunt gli avrebbe procurato a patto che lui si fosse impegnato per la nascita di un nuovo sodalizio a Philadelphia. Appena tornato in città  MC Closkey nominò come vice presidente Bob Ehlinger, ed assieme scelsero come allenatore Al Miller, che fino ad allora aveva allenato solo a livello di college, ed era in quel momento in forza all'università  di Hartwick. Dal college draft del '73 vennero prelevati il portiere Bob Rigby e l'attaccante Bobby Smith, dagli Olympiques de Montreal arriva Barry Barto, mentre da New York venne prelevato Stan Startzell. Infine dal Southport, squadra di terza divisione inglese arrivarono Chris Dunleavy, già  in forza ai Washington Darts nel 1970, Jim Fryatt ed Andy "the flea" Provan. Il nome Atoms viene scelto a significare la dinamicità  e l'adrenalina della neonata franchigia. Gli Atoms rimangono imbattuti per 13 giornate consecutive. Bobby Smith fu convertito a difensore, e assieme a Roy Evans, Derek Travis e Chris Dunleavy, coadiuvati dall'acrobatico portiere Bob Rigby divenne un perno inamovibile della "No Goal Patrol", così venne battezzata la difesa di Philadelphia, che perse solo due partite e prese solo 14 goal in 19 partite. La media spettatori presenti al Veterans Stadium fu di 11.501, con punte di 21.700 nella partita di esordio in casa e di 18.766 nelle semifinali dei play-off appagati dalla vittoria per 3-0 sui Toronto Metros.

La finale del Soccer Bowl venne giocata a Dallas contro i Dallas Tornado, che dopo aver battuto i Cosmos per 1-0 poterono ospitare la finale in casa in virtù del miglior punteggio durante la regular season e ai quali venne anche concesso di poter scegliere la data della sfida, e a scelta cadde volutamente sul 25 agosto, per essere sicuri che gli Atoms sarebbero scesi in campo senza Fryatt e Provan, in quanto dovevano tornare in Inghilterra per iniziare la stagione calcistica (a quei tempi i prestiti tra NASL e FA non erano molto agevolati dagli inglesi). Anche i Tornado però si sarebbero dovuti privare di Ritchy Reynolds, Nick Jennings e John Collins. Miller fece esordire in attacco il difensore Bill Straub, prelevato da Montreal ma mai utilizzato fino a quel momento. I 18.824 appassionati accorsi al Texas Stadium vedranno una partita giocata quasi interamente a centrocampo quando non nella metà  campo dei Dallas Tornado, ma il risultato si sblocca solo al 20' del secondo tempo con una sfortunata autorete di John Best, ma è Bill Straub, in un finale tutto americano, a suggellare la vittoria finale degli Atoms a cinque minuti dalla fine.

È la prima volta che una expansion franchise vince il titolo NASL, e questo si verificherà  ancora nel 1974 e 1975. Al Miller è nominato coach of the year, Andy Provan è terzo nella classifica cannonieri con 11 centri e 6 assist. Bob Rigby è il primo calciatore, e fino ad ora l'unico calciatore americano, a comparire sulla copertina del popolare mensile sportivo "Sports Illustrated", nonché primo nella classifica portieri. Chris Dunleavy, Andy Provan e Jim Fryatt figurano nel NASL Best 11 del 1973. Dal punto di vista delle amichevoli internazionali rimangono agli annali tre partite, la più importante giocata contro i messicani del Vera Cruz valevole per la classifica, vinta dagli Atoms per 1-0 con goal di Andy Provan di fronte a 9.168 spettatori accorsi al Veterans Stadium. Un altro match di esibizione è contro gli irlandesi del Finn Arps, che vengono sconfitti per 4-0 davanti a 10.191 spettatori, con tripletta di Provan e ultimo goal a suggello della inconfutabile vittoria segnato da Karl Minor.

Purtroppo per gli Atoms e la comunità  calcistica di Philadelphia la bella favola durò soltanto un anno, dato il disinteresse di Mc Closkey più interessato alla sua franchigia NFL che non al soccer. Nel 1974, in una NASL in forte espansione, Philadelphia parte a razzo vincendo le prime quattro partite di fila, ma alla fine della stagione non riuscirà  a difendere il titolo non qualificandosi nemmeno per i play-off. Gli Atoms terminano la regular season al terzo posto della Eastern Division con 8 vittorie, 1 pareggio ed 11 sconfitte, ciononostante la media spettatori cresce toccando le 11.784 presenze. Al Miller sarà  ancora nominato "Coach of the Year", Chris Dunleavy figura nelle NASL All Stars '74. Bobby Smith gioca sia la stagione NASL che il campionato irlandese nelle fila del Dundalk, Andy Provan va a segno 9 volte e Jim Fryatt 8. Tra le amichevoli internazionali risulta una partita contro la Universidad de Honduras, stravinta dagli Atoms per 7-0 con tripletta di Joe Luxbacher e gli altri goal nell'ordine di Bobby Ludwig, Andy Provan, Skip Roderick e Kit Fagan. L'unica nota negativa della partita il pubblico, solo 5.550 spettatori.

Sempre a Philadelphia, nell'inverno del '74 venne giocato una delle prime partite di indoor soccer. Gli Atoms, coadiuvati dai prestiti per quella strana ma avvincente partita dell'attaccante Paul Child degli Atlanta Chiefs e Jorge Sierra dei New York Cosmos, cadono per 6-3 davanti agli 11.790 fans accorsi alla Wachovia Spectrum Arena per vedere gli Atmos contro il CSKA di Mosca, all'epoca squadra dell'Armata Rossa. Al di là  della sconfitta, peraltro prevedibile, la squadra di casa non sfigura anche se è da dire che i goal degli Atmos sono segnati dai due attaccanti in prestito per l'occasione. Altra amichevole di prestigio è quella contro la Nazionale Militare Italiana, salutata da 9.781 spettatori entusiasti. La partita terminerà  2-2 con doppietta per gli Atoms di Luxbacher.

Nel 1975, anno in cui seguendo la scia di Pelé ed Eusebio altre stelle - più che altro cadenti - straniere cominciano a sbarcare negli Usa, McCloskey non mette mano al portafoglio, in più cede Jim Fryatt agli Hartford Bicentennials. Come risultato gli Atoms finirono la stagione al quarto posto della Eastern Division con 10 vittorie e 12 sconfitte ed una media spettatori crollata a 6.848 paganti. Le uniche note positive sono gli 11 centri stagionali di Chris Bahr, nominato "Rookie of the Year" prima di intraprendere una fruttuosa carriera come placekicker nella NFL. Da notare anche la convocazione di Bob Smith, il primo americano in assoluto, nella selezione NASL All Stars '75. Sono le ultime scintille degli Atoms, che nel disinteresse più totale di McCloskey vengono venduti ad un consorzio messicano che smantella quello che era rimasto di quella squadra delle meraviglie che nel '73 oltre che vincere il titolo aveva cominciato a catturare l'interesse dell'americano medio verso il soccer essendo quasi completamente composta da giocatori statunitensi. L'allenatore Al Miller, il fabbro di quel successo, viene ingaggiato dai Dallas Tornado, Bobby Smith e Bob Rigby vengono acquistati dai Cosmos, e il capitano Derek Travis viene acquistato dai San Diego Jaws in veste di giocatore/allenatore. Precorrendo di quasi 30 anni l'esperimento - peraltro in tutti e due i casi fallimentare - dei Chivas USA, i nuovi proprietari riempiono i ranghi della formazione con giocatori messicani, ma questo non sarà  di aiuto né alla classifica (gli Atoms arriveranno penultimi nella Eastern Division con 8 vittorie e 16 sconfitte) né alla media spettatori ulteriormente calata a 5.912 paganti, sia per il pessimo andamento della squadra che per la scelta di allestire una squadra a prevalenza messicana, pur non essendoci a Philadelphia una visibile presenza di latinos.

Al termine della stagione i proprietari cercano di spostare la squadra a San Antonio, per sostituire i San Antonio Thunder che nel frattempo si erano trasferiti ad Honolulu per diventare il Team Hawaai. Per qualche ignota ragione il trasferimento non va in porto così il consorzio decide che è venuto il momento di staccare la spina agli oramai derelitti Atoms. Phil Woosnam mette la città  dell'amore fraterno tra le candidate alla successiva espansione, così nel '78 nascono i Philadelphia Fury. La squadra è gestita da un consorzio di musicisti tra i quali figura anche Paul Simon. Come casa sceglie il Veterans Stadium. Logo e uniformi vengono disegnate dal designer Sal J. Cesarani, anche per dare un tocco di glamour visto che al tempo più della metà  del pubblico NASL era composto da donne. Come segnale di continuità  con i recentemente scomparsi Atoms viene assunto come amministratore delegato Bob Ehlinger, già  vicepresidente della franchigia di Tom McCloskey, che richiama nella nuova squadra le vecchie glorie Bob Rigby, Bobby Smith, Jim Miller, Brooks Cryder, Derek Travis, Bill Straub, più i giovani Pat Fidelia e Rich Reice prelevati dai vari college draft. Come punte di diamante vengono acquistati l'attaccante inglese Alan Ball, campione del mondo 1966, l'ex nazionale inglese Peter Osgood, con un passato nel Chelsea, ma anche nel Southampton e nel Norwich City, l'irlandese John Dempsey, già  stella di Fuhlam e Chelsea, lo scozzese Martin Henderson e il centrocampista irlandese Johnny Jiles, mietitore di trofei inglesi ed internazionali con Manchester United e Leeds.

Per ricatturare l'interesse della comunità  locale venne effettuata una poderosa campagna di marketing. Il logo dei Fury troneggiava ovunque, i negozi locali vendevano il loro merchandising e ci fu anche uno spot con Peter Osgood che palleggiava sul Walt Withman Bridge, ma oltre questo Osgood fece ben poco, appena un goal in 22 partite e Alan Ball, Johnny Giles e Keith Mc Rae, arrivarono a Philadelphia in maggio visto che come molti altri giocatori inglesi militavano sia nell'allora Big League che nella NASL. Il pubblico si sentì preso in giro. L'allenatore inglese Charles Dinnis venne esonerato ed Alan Ball assunse la veste di giocatore/allenatore. La squadra si piazzò all'ultimo posto della Eastern Division, con 12 vittorie e 18 sconfitte, ma grazie al sistema in voga all'epoca che assegnava punti anche in base alle reti segnate i Fury guadagnarono l'accesso ai play-off dove però vennero eliminati al primo turno dai Detroit Express per 1-0 grazie ad una rete di Trevor Francis. La media spettatori si attestò sugli 8.280 paganti, non male per una squadra che nonostante le premesse aveva deluso e non poco.

La campagna acquisti per la stagione NASL '79 non si apre nel migliore dei modi. L'allenatore della nazionale polacca Jacek Gmoch, dopo aver accettato l'incarico si vede costretto a rinunciare visto il mancato nulla osta della propria federcalcio, e al suo posto viene nominato appena due mesi prima dell'inizio del campionato l'ex CT della Nazionale olimpica jugoslava Marko Valok. Bill Straub si ritira ed anche Derek Travis lascia il calcio giocato per diventare allenatore in seconda a tempo pieno. I tentativi di portare a Phila il centrocampista offensivo del Derby County Bruce Rioch e il difensore del Brighton Chris Catlin si rivelano infruttuosi. Ai Fury però arrivano il portiere Keith Van Eron, prelevato dagli Houston Hurricane, e lo scozzese David Robb, precedentemente in forza ai Tampa Bay Rowdies. Nonostante le premesse la città  sembra aver voltato le spalle alla squadra, soltanto 6.152 spettatori presenziano al debutto casalingo dei Fury contro i Rochester Lancers, sconfitti per 3-0. I risultati della squadra sono altalenanti, e ad aprile assieme ad un Alan Ball di ritorno, viene prelevato in prestito dal Bolton l'attaccante inglese Frank Wortinghton. Ball però non si dimostra incisivo per la squadra, e viene ceduto ai Vancouver Whitecaps con i quali vincerà  il Soccer Bowl '79 e verrà  nominato MVP della finale (una delle tante pecche dell'inetta gestione dei Fury). Il popolare portiere Bob Rigby viene invece riacquistato in finale di mercato dai Tulsa Rougnecks. Dave Robb termina la stagione segnando 16 reti, Frank Wortington, arrivato pochi mesi prima della fine del campionato mette a segno 10 centri e Pat Fidelia 9, cionostante la media spettatori rimane uno scoraggiante 5.626 paganti dispersi nel cavernoso Veterans Stadium, il fanalino di coda della lega. In virtù del terzo posto ottenuto nella Eastern Division con 10 vittorie e 20 sconfitte, i Fury approdano ai play-off, dove nel primo turno elimineranno gli Houston Hurricane sconfiggendoli per due volte con il risultato di 2-1. Questo inaspettato passaggio del turno, unito con la concomitante stagione NFL fa si che la squadra di Philadelphia non possa usare il Veterans Stadium, per cui per la seconda fase dei play-off viene scelto il Franklin Field. Una folla di 10.395 persone assiste ad un avvicente match contro i Tampa Bay Rowdies che termina 2-2 con i goal per i Fury di Wortington e Fidelia, ma il risultato finale arriderà  ai Rowdies che vincono 3-2 agli shootout. Nella partita di ritorno, trasmessa in diretta dalla ABC, i Rowdies passano il turno vincendo di misura. Questo inaspettato finale, unito alla notizia dell'arrivo dell'allenatore italo-sudafricano Eddie Firmani, ridà  adrenalina alla comunità  calcistica locale e fa ben sperare per il 1980.

Per ricreare lo spirito degli Atoms del '73 viene richiamato il difensore Bobby Smith, che ritrova gli ex Atoms Bob Rigby, John Dempsey, Fran O' Brien e Tony Glavin, in più George O' Neil diventa allenatore in seconda al posto di Derk Trevis. Tom Flek viene nominato vicepresidente al posto di Bob Ehlinger. Dai Tampa Bay Rowdies viene acquistato Dave Mc Williams, e dal Celtic Glasgow arriva invece il terzino sinistro Andy Linch. Purtroppo però durante il mercato vengono commessi due errori madornali, Dave Robb viene ceduto ai Vancouer Whitcaps per volere di Firmani e sostituito con due sconosciuti carneadi di sua scoperta: l'egiziano Ossama Kahlil e l'olandese Bob Vosmaer. Per questa ragione, unitamente alla cessione di Wortington ai Tampa Bay Rowdies, farà  si che i fans volteranno le spalle alla squadra, che complice l'inefficacia dell'attacco e il fatto che molti giocatori dei Fury prestassero servizio anche nei Philadelphia Fever della MISL, non si qualificherà  ai play-off terminando all'ultimo posto della Eastern Division con 10 vittorie e 22 sconfitte, seguita da appena 4.465 spettatori. Non andrà  meglio ai Philadelphia Fever nel campionato MISL, che con 17 vittorie e 15 sconfitte mancano l'accesso ai play-off, in più la decisione di reclutare giocatori dei Fury a scapito dei beniamini Bobby Ludwig, Skip Roderick e Lew Meehl, peraltro ex Atoms, fa in modo che i fans voltino le spalle anche alla franchigia indoor.

Al termine della stagione 1980, la multinazionale della birra Molson, acquista i Philadelphia Fury e li porta a Montreal, dove diventano i Montreal Manics. Finisce così, anche per questa volta per superficialità , incompetenza e sostanziale disinteresse la storia del soccer di livello a Philadelphia. La franchigia indoor dei Philadelphia Fever, dopo tre campionati consecutivi senza raggiungere i play-off cessa le operazioni al termine del campionato 1981/82 e si trasferisce a Los Angeles dove prenderà  il nome di Los Angeles Lazers.


I Sons of Ben alla finale di MLS Cup 2007

Per rivedere il soccer nella città  dell'amore fraterno, peraltro non di eccelso livello, bisognerà  aspettare il 1994, con la nascita nella lega semipro USISL dei Philadelphia Freedom, che si piazzano all'ultimo posto della Northeast Division con 6 vittorie e 12 sconfitte. Nel 1995 la squadra prende il nome di Pennsylvania Freedom, e con 12 vittorie ed 8 sconfitte si piazza al terzo posto della Capital Conference, raggiungendo così i play-off. La corsa verso il titolo termina però al primo turno con una sconfitta per 1-0 da parte dei Jersey Dragons. Nel 1996 la squadra torna a chiamarsi Philadelphia Freedom e milita nella USISL Pro League, una sorta di terza divisione. Con 10 vittorie e 6 sconfitte i Freedom si piazzano a centro classifica della Northeast Conference mancando così l'accesso ai play-off. Nel 1997 la USISL si scinde in più leghe e cambia nome. La USISL Select League diventa A-League (L'attuale USL I -ndr-) mentre la USISL Pro League diventa la D3 Pro League. I Philadelphia Freedom vengono assegnati alla Mid-Atlantic Division dove con 10 vittorie, 1 pareggio ed 8 sconfitte si portano al secondo posto accedendo così ai play-off dove però verranno eliminati al primo turno dai Baltimore Bays. Al termine della stagione i Freedom falliscono, e con loro il soccer sparisce definitivamente da Philadelphia.

La città  si consola però con i Philadelphia Kixx. Il sodalizio indoor si aggiunge alle altre compagini dell'allora NPSL nella stagione 1996/97,e sceglie come casa la Wachovia Spectrum Arena, tutt'ora casa dei Kixx. La squadra esordisce piazzandosi al quinto posto della East Division con 17 vittorie e 23 sconfitte, accedendo così ai play-off dove però vengono eliminati al primo turno dai Baltimore Blast 15-8, 18-8. L'affluenza per quell'anno è di 7.894 spettatori. Nel 1997/98 con 26 partite vinte e 14 perse i Kixx sono saldamente al primo posto della East Division, e ai play-off passano il primo turno sconfiggendo i Cleveland Crunch 10-4 e 29-27. Nelle finali di conference però i Milwakee Wave dopo aver perso la prima partita per 7-9, hanno ragione dei Kixx vincendo nelle successive sfide 19-5, 12-3 e 16-10. L'affluenza cresce toccando gli 8.637 spettatori. Giocatori da ricordare sono gli attaccanti Kevin Sloan e Don D'Ambra, il portiere Pete Pappas e il difensore Matt Knowles, nominato difensore dell'anno e convocato nell'NPSL All Stars Team. Nel 1998/99 il copione sembra ripetersi, coi Kixx ancora al comando della East Division con 23 partite vinte e 17 perse, con la media paganti cresciuta fino a 8974 spettatori, il massimo storico mai registrato. I play-off cominciano male causa la sconfitta per 11-9 ad opera dei Milwakee Wave, ma successivamente saranno i Kixx a farla franca vincendo le partite successive per 13-11 e 14-5. Le finali di conference però vedranno ancora una volta i Kixx tornare a casa con le pive nel sacco ad opera dei Cleveland Crunch che li stracciano letteralmente per 15-0 e 30-15. Ken Snow si piazza al quinto posto della classifica marcatori, Pete Pappas finisce quarto in classifica portieri, Matt Knowles è ancora una volta nelle NPSL All Stars. Al termine della stagione l'allenatore inglese Dave Mac Williams verrà  sostituito da Omid Namazi, che resterà  in carica come allenatore/giocatore fino alla stagione 2001/2002.

Il campionato 1999/00 vede i Kixx in affanno rispetto agli anni precedenti, ma la squadra riesce lo stesso con 24 partite vinte e 20 perse a qualificarsi ai play-off in virtù del secondo posto conquistato nella East Division. Ai play-off però la corsa finisce subito contro un muro chiamato Baltimore Blast, che schianta la compagine di Philadelphia 15-11 e 25-12. Il pubblico diminuisce toccando le 8.081 unità . Domenic Mobilio si piazza a metà  della classifica cannonieri mentre Pete Pappas guadagna una posizione nella classifica estremi difensori, terminando la stagione al terzo posto.

Nel 2000/01, in una NPSL sempre più in difficoltà  economica, così come la lega concorrente WISL, gli Edmonton Drillers falliscono dopo 9 partite, Buffalo Blizzard e Wichita Wings falliranno al termine della stagione così come la NPSL. I Kixx non brillano, e terminano la regular season al quarto posto, con 22 vittorie e 18 sconfitte, ma durante i play-off le cose vanno meglio. Al primo turno sono gli Harrisburg Heat ad essere eliminati dai Kixx per 21-19 ai supplementari dopo aver vinto la prima per 14-19. Nelle finali di conference i Baltimore Blast sembrano avere la strada in discesa dopo la vittoria sui Kixx per 23-19 ma successivamente Baltimora verrà  doppiamente sconfitta da Philadelphia per 12-8 e 16-15. Finalmente, dopo 5 anni dalla fondazione i Kixx arrivano in finale. Purtroppo per loro però saranno i Milwakee Wave a vincere l'ultimo campionato NPSL battendo Philadelphia coi risultati di 16-12, 9-8 e 10-8. Nonostante il buon andamento ai play-off il pubblico crolla a 5.224 paganti, cosa comune un po' per tutte le squadre, quasi che l'indoor soccer sia passato di moda dopo aver vissuto negli anni '80 e primi '90 i suoi anni ruggenti. Don D'Ambra è capocannoniere sociale e Pete Pappas, al secondo posto tra gli estremi difensori viene nominato portiere dell'anno assieme a Victor Nogueira, e il difensore Omid Namazi figura nelle NPSL All Stars.

Verso la fine di agosto, dopo una riunione congiunta, la morente NPSL e l'ansimante WISL decidono di unirsi in un'unica lega che si chiamerà  MISL, come la lega indoor nata verso la fine degli anni '70 che aveva vissuto un periodo di gloria e prosperità  negli anni in cui il soccer era scomparso dal panorama degli sport professionisti. Per la prima volta dal 1983, l'indoor soccer ha un'unica lega professionista. Nella nuova MISL i Kixx terminano al secondo posto con 30 vittorie e 14 sconfitte, e nella sfida secca dei play-off si sbarazzano di Kansas City per 18-13, volando così in finale per il secondo anno consecutivo, dove ancora una volta incontreranno i Milwakee Wave. Nella prima sfida della finale i Kixx vengono sconfitti in casa per 11-4, Milwakee è data per favorita, ma a Milwakee i Kixx vincono rendendo pan per focaccia ai Wave per 11-4, la sfida finale vede Philadelphia portarsi a casa il titolo sbaragliando Milwakee per 8-6. Chris Handsor, vero match winner della finale figura nei piani alti della classifica marcatori, Pete Pappas è ancora una volta secondo nella classifica degli estremi difensori, il difensore Pat Morris figura tra le MISL All Stars. Nonostante la vittoria del titolo la media spettatori sale ma non di molto, toccando i 5328 paganti. Al termine della stagione Omid Namazi lascia in favore di Don D'Ambra, anche lui in veste di allenatore/giocatore.

Nel 2002/03, i Kixx cercano di ripetere il successo dell'anno prima terminando il campionato al comando della Eastern Division con 24 vittorie e 12 sconfitte, saltando così il primo turno dei play-off e potendo così disputare le finali di conference contro i Baltimore Blast che la spunteranno sui campioni uscenti per 8-6. Pete Pappas è l'eterno secondo della classifica portieri ancora una volta scavalcato dal sempiterno Victor Nogueira. La media spettatori crolla ancora una volta, attestandosi questa volta sui 4.294 paganti, la più bassa mai registrata per Philadelphia.

L'anno successivo, con una regular season ridotta a 36 partite, i Kixx si qualificano ancora una volta per i play-off, con 20 vittorie e 16 sconfitte, ma ancora una volta la corsa verso il titolo si ferma al primo ostacolo. Saranno infatti i Kansas City Comets a passare il turno avendo ragione dei Kixx per 8-5. La media spettatori cresce superando di poco quella del campionato 2000/01, arrivando a 5226 unità . Goran Vasic è capocannoniere sociale e Don D'Ambra figura ancora una volta nella classifica marcatori, mentre Pete Pappas retrocede dal secondo al terzo posto della classifica portieri, però verrà  convocato assieme al difensore Pat Morris nelle MISL All Stars.

Nel 2004/05, in una MISL ancora una volta a girone unico, i Kixx si piazzano terzi con 22 vittorie e 17 sconfitte. Ancora una volta però Philadelphia esce di scena troppo presto causa duplice sconfitta ad opera dei Cleveland Force per 6-3 e 10-6. Gli spettatori crescono ancora una volta arrivando ad una media di 5.361 paganti, e cresceranno ancora l'anno dopo, nonostante per la prima e per ora unica volta nella storia i Kixx non si qualificheranno i play-off ma la Wachovia Spectrum Arena vedrà  mediamente 6990 spettatori alle partite di quei fallimentari Kixx, la media finora più alta negli anni 2000.

Nel 2006/07, i Kixx però partono con le intenzioni migliori per rifarsi di questi ultimi campionati un po' grigi e dell'ultimo addirittura fallimentare, la buona volontà  viene premiata con il raggiungimento dei play-off nonostante un campionato non particolarmente brillante conclusosi con il terzo posto frutto di 17 vittorie e 13 sconfitte. La media spettatori tutto sommato tiene attestandosi sulle 6.551 unità , un leggero calo rispetto all'anno precedente, un po' inspiegabile a dire il vero considerando l'andamento migliore della squadra. Le eliminatorie non cominciano nel modo migliore, una sconfitta per 11-8 contro i Chicago Storm. Il copione sembra già  scritto ma uno scatto d'orgoglio dei ragazzi di Philadelphia fa si che la storia prenda un'altra piega, ben differente da quella che molti si attendevano. La brutta sconfitta viene archiviata con duplice vittoria per 10-6 e 2-0 e conseguente passaggio del turno, volando verso la finale dove a fronteggiarli ci saranno i Detrito Ignition, sulla carta favoriti, ma ancora una volta, grazie ancora una volta al portiere candese Pete Pappas, all'attaccante/allenatore Don D'Ambra, ai difensori Pat Morris e Drew Kopp, a Bartolomeu e Bonney, veterani dell'annata 2002 e le marcature di J.B. Nusum, originario delle Bermuda, coadiuvato da uno Shawn Boni in ottima forma, il contributo di Myers e un goal su rigore di Genoni Martinez, i Philadelphia Kixx vincono dopo 5 anni il loro secondo titolo MISL vincendo proprio in casa dei Detroit Ignition, che pur essendo un expansion team sono arrivati in finale e ai quali spetta comunque l'onore delle armi.

Sul fronte MLS Don Garber ha dichiarato da tempo che Philadelphia è una delle città  della East Cost con più probabilità  di ospitare una franchigia in un imminente futuro, ma per ora non c'è stato nulla di concreto. Nel 2006 un primo tentativo di costruzione di un soccer specific stadium è naufragato per via del mancato accordo con il college locale, mentre quest'anno un misterioso impiegato coinvolto nell'operazione per riportare il soccer di prima divisione a Philadelphia ha fatto trapelare il nome di Philadelphia Indipendence FC ed un ipotetico logo, peraltro assai pacchiano. La notizia, non ufficiale, e forse dovuta all'entusiasmo dato dall'inaspettata vittoria del campionato MISL da parte dei Kixx, aveva fatto pensare gli addetti ai lavori e gli appassionati della MLS che la città  dell'amore fraterno fosse la expansion franchise prevista nel 2009. Intanto Philadelphia e i suoi Sons of Ben (oltre 1.000 tifosi che spingono per Phila nella MLS) attende speranzosa cullandosi nei ricordi e sognando un imminente ritorno,gloriandosi nel frattempo del titolo vinto dalla franchigia indoor dei Philadelphia Kixx

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