L’esodo è iniziato

Eddie Johnson: prossimo il suo passaggio al Fulham

L'ho già  detto in passato: l'America è la nuova Africa. È uno dei pochissimi posti dove si possono fare affari nell'acquisto di giocatori". Parole queste del portiere della Nazionale USA Tim Howard, dette lo scorso anno al momento del suo passaggio dal Manchester United all'Everton. Parole profetiche.

A leggere le notizie degli ultimi giorni, è infatti iniziato, almeno a prima vista, l'esodo dei giocatori americani temuto da molti, dovuto principalmente alle assurde limitazioni di salary cap ($2,1 milioni) previsto dalla MLS. E così dopo le voci che vogliono Brad Guzan in Europa (Arsenal, Celtic o Olympiakos), la partenza di Troy Perkins da D.C. per la Norvegia (al Valerenga) e persino del "vecchio" Clint Mathis da L.A. per la Grecia (a Creta, sponda Ergotelis), ben tre giocatori, il portiere Matt Pickens, il difensore Clarence Goodson e l'attaccante Eddie Johnson hanno lasciato il ritiro della Nazionale USA in corso in Southern California per inseguire un trasferimento in Europa. Taylor Twellman invece è rimasto a Carson.

Matt Pickens, che ha lasciato scadere il suo contratto coi Chicago Fire, è in prova al Norwich, ma è più probabile che si accasi altrove, essendo improbabile che possa ottenere un permesso di lavoro in Inghilterra. Per Clarence Goodson, ottimo a Dallas lo scorso anno e scelto da San Jose nell'expansion draft, la scelta è invece caduta sulla Norvegia, IK Start il club, che milita addirittura in seconda divisione, ma che pare comunque in grado di assicurare al giocatore un ingaggio più alto di quello garantitogli dalla MLS (è essa infatti che paga gli stipendi, non il singolo club). Eddie Johnson è invece partito domenica scorsa per Londra, per negoziare un accordo con il Fulham, il team della Premier League ormai sempre più Fulham USA. Johnson ha in precedenza rimandato al mittente l'offerta presentata la scorsa estate da parte del Derby County, che si era dichiarato disposto a pagare la clausola di rescisiione da $3.6 milioni. A quel prezzo infatti la MLS è obbligata a vendere il giocatore, senpre che questi trovi poi l'accordo su ingaggio e altro. Il fatto che il giocatore sia già  Inghilterra lascia capire la sua voglia di raggiungere quanto prima i Cottagers, guidati in panchina dall'ex allenatore dell'Inter Roy Hodgson, che si trova in una posizione alquanto traballante, col rischio di retrocedere a fine stagione. A Londra come noto troverebbe altri 4 connazionali: il portiere Kasey Keller, il difensore Carlos Bocanegra e gli attaccanti Clint Dempsey e Brian McBride. La scelta di puntare su Johnson, che con i Kansas City Wizards ha un contratto da $850 mila, arriva dopo che il Watford ha respinto un'offerta da $8 milioni per l'attaccante Marlon King.


Il meglio di Eddie Johnson

Johnson si è (almeno per ora, in quanto l'accordo non è ancora stato firmato) lasciato dietro l'Home Depot Center, dove è invece rimasto (almeno per ora) Twellman, le cui dichiarazioni amare nei confronti della MLS e della dirigenza dei New England Revolution hanno infiammato i media USA. La rabbia di Twellman deriva dalla mancata accettazione da parte dei Revs del'offerta da $2,5 milioni degli inglesi del Preston North End (Coca Cola Championship), che prevedeva per lui un contratto da oltre $1 milione. La situazione è però più complicata di quanto appaia a prima vista. Taylor Twellman ha firmato lo scorso anno con la MLS un contratto triennale da $375,000 (più i premi), il massimo possibile per il salary cap individuale. È chiaro uno possa simpatizzare con Twellman, che vede forse la sua ultima possibilità  di venire a giocare in Europa a buoni livelli svanire, specie quando dall'altra parte c'è una società  nota per creare problemi ai propri giocatori che cercano di andarsene. Basti ricordare i casi del portiere Adin Brown (nel 2005, oggi all'Aalesund in Norvegia), di Shalrie Joseph (niente Celtic per lui, seppur con rinnovo a buoni livelli) e Dempsey, cui fu persino negata la possibilità  di allenarsi con l'Everton prima del suo trasferimento (arrivato dopo che il giocatore aveva persino minacciato di restar fermo un anno). Ma certo per Twellman quei casi sarebbero dovuti essere d'avvertimento, e il non aver inserito una clausola di rescissione è stato un errore madornale da parte del giocatore e del suo agente, tale Dan Segal.

Tornando a Johnson, la cura del coach Curt Onalfo e 15 gol segnati quest'anno (nonostante una certa discontinuità ) hanno convinto molti che sia giunto per lui il momento di misurarsi in Europa. E il Fulham avrà  certamente bisogno dei suoi gol, e di quelli del rientrante McBride, per salvarsi. Certo però, mentre fa piacere vedere un altro americano in Premier, l'altra faccia della medaglia è chesi rischia di vederne ben 7 (includendo anche Eddie Lewis e Benny Feilhaber che giocano nel Derby County già  spacciato).

Fuori un attaccante dentro un altro, in arrivo dal Sudamerica a riempire il vuoto. Il sito del club colombiano Deportivo Cali riporta che l'attaccante 25enne Ivà¡n Trujillo, attualmente in prestito al all'Equidad Club Deportivo (2° divisione) sarebbe già  sulla via per Kansas City con la formula del prestito. “El Cholo” ha messo a segno 15 gol nell'ultima stagione. Altro affare per KC: via il difensore Nick Garcia (secondo dietro a Carlos Bocanegra come Rookie of the year nel 2000), spedito a San Jose in cambio della prima scelta al SuperDraft 2008, e Jose Burciaga ai Rapids per la Draft pick numero 2. Una delle deu scelte appare inevitabilmente essere destinata su Marcus Tracy, attaccante vincitore della College Cup con Wake Forest, o sul fortissimo Patrick Nyarko (Virginia Tech), di origini ghanesi come Freddy Adu. Con uno dei due e Trujillo Onalfo è convinto di riuscire a sostituire senza problemi Johnson, anche perché la sua partenza libererebbe ampio spazio nel salary cap oltre a consentire ai Wizards di ricevere un terzo del prezzo della sua vendita (una cifra che dovrebbe aggirarsi sui $2 milioni) utilizzabili per ingaggi e acquisti.

Si nomina l'esodo e inevitabilmente si pensa al popolo ebraico in marcia verso israele. Ed ecco che proprio due giocatori americani di religione ebraica sembrano prossimo a trasferirsi proprio in Israele. Il primo è il centrocampista della Nazionale cresciuto nell'Amburgo, Benny Feilhaber, che quest'anno ha trovato poco spazio al Derby County. Destinazione probabile Maccabi Tel Aviv, che avrebbe offerto $2 milioni circa per averlo. [aggiornamento – Fortunatamente Maccabi e Derby County non hanno trovato un accordo e ci sono voci che vorrebbero Feilhaber in prestiot nella MLS] L'altro nome, a sorpresa, è quello di Jonathan Bornstein, terzino sinistro della Nazionale e dei Chivas USA, che a breve sarà  in prova proprio al Maccabi Tel Aviv. Dovrà  però prima riprendersi dalla recente operazione alla caviglia. La notizia arriva direttamente da Israele, dove Haaretz, Sport5 e anche qui viene riportata la trattativa, con annessa foto del giocatore allo stadio di Tel Aviv. Curiosità : nel Maccabi Tel Aviv gioca Dedi Ben Dayan, ex Colorado Rapids.

Lascia probabilmente la MLS un'altra giovane speranza. Si tratta del 19enne attaccante Bryan Arguez, che dopo non aver mai trovato spazio col D.C. United nel 2007, ha impressionato non poco i tecnici dell'Hertha Berlino dove era andato solo a fare un po' d'esperienza, al punto da spingere il club della Bundesliga a fare un'offerta per un affare che i rumors da Washington danno ormai come fatto. DC però deve stare attenta, perché rischia di perdere anche Luciano Emilio, che nonostante abbia vinto la classifica cannonieri ha visto l'opzione sul suo contratto esercitata dalla società  ma senza nessun aumento. Ed ecco oggi i messicani del Morelia che stanno facendo di tutto per portar via il giocatore.

Una politica alla Lotito, quella di molti club MLS, che poteva andar bene fin quando la lega non era consociuta sul mappamondo del mercato calcistico mondiale. Ma adesso che la MLS è sul mercato, rischia di essere assolutamente controproducente, come anche quella di non pagare in nessun caso una fee per un giocatore e di rivolgersi solo a giocatori free agent. Ed è questo ad esempi, che un buon giocatore come il polacco Maciej Zurawski non è ancora sbarcato in America (Columbus?). Il Celtic infatti chiede per lui $2 milioni, e la MLS non vuol pagare.

Se ne vanno quindi molti giocatori americani, giovani peraltro, alla ricerca in Europa di gloria e soldi (nemmeno troppi, ma sempre più della MLS). E non basterà  certo a compensare la loro partenza (cui sicuramente seguiranno altre) l'arrivo di onesti pedatori sudamericani come ad esempio il difensore colombiano Gonzalo Martinez (32enne ex Udinese, Napoli e Reggina che sta raccontando a casa di essere prossimo a sbarcare a D.C.), il centrocampista messicano Said Godinez (Tecos, diretto a San Jose) o persino il 22enne portiere dell'ADO Den Haag Josh Wagenaar, che Soccer By Ives dà  in arrivo a Toronto. L'ultimo in ordine di notizia sarebbe tale Luis Carlos Cabezas, 22enne attaccante colombiano pronto a firmare coi NY Red Bulls, volute dal coach connazionale Juan Carlos Osorio, che lo ha rintracciato nell'Atlético Cà³rdoba, nell Primera B colombiana!

Il panorama che va iniziando a schiarirsi per il 2008 non è affatto affascinante come gli arrivi di David Beckham e Cuauhtémoc Blanco lo scorso anno e le voci di questi mesi avevano lasciato pensare. Un salary cap ridicolo e la ferma volontà  della MLS di non lasciar andare i giocatori anche di fronte offerte importanti sta spingendo molti a firmare contratti limitati e a lasciarli scadere. Tanto un contratto in Europa a cifre migliori di quelle americane un free agent non fa fatica a trovarlo, tanto più che i calciatori americani sono noti in Europa come atleti dal gran fisico e dalla professionalità  garantita, accompagnata da una notevole grinta. Il trend purtroppo sembra segnato, e anche se non stiamo parlando di grandi campioni che lasciano l'America, certo che vederli sostituiti con colombiani di serie B (nel senso reale del termine) non fa bene all'immagine del soccer USA. E un Beckham o un Blanco potrebbero non bastare a dare credibilità  in una lega cui pare che nemmeno i giocatori locali credano.

Per il momento, nell'attesa che il trend possa essere invertito (e ciò accadrà  solo con un notevole aumento del salary cap, improbabile prima del 2010) consoliamoci con un elenco di annunci che dovrebbero arrivare nei prossimi mesi, preceduti da quello della ESPN che parla di un accordo già  fatto per un team MLS in Copa Libertadores dal 2011, che lascinmo comunque ben sperare per il futuro. Sono infatti previsti per il 2008 i via agli stadi di Houston Dynamo, DC United e San Jose Earthquakes, le possibili espansioni a Philadelphia (con stadio incluso), St Louis (dove lo stadio ha già  avuto l'ok) o persino Montreal o di un secondo team a NY. Infine, si attende a breve il nuovo nome e simbolo per la franchigia di Seattle: sfortunatamente è quasi sicuro l'addio allo storico nome Seattle Sounders.

Peccato che in tutto questo entusiasmo che la MLS mostra per i vari annunci sugli stadi, ci sia dimenticato della qualità  di ciò che deve succedere e di chi deve scendere in campo in quegli stadi. Speriamo bene"

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